Chaucer Prioress
AAA cercasi disperatamente confronto fra la prioress di Chaucer e Gertrude di manzoni. La mia e mail è *****
Grazie in anticipo
HELP MEEEEEEEE:cry:cry:cry
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Risposte
Allora... vediamo di fare un confronto:
La Prioress descritta nei Canterbury Tales di Chaucer, è una suora un po' anticonformista, tutta ingioiellata, che pensa unicamente all'apparire ed all'eleganza, ma ha poco a che fare con l'essere suora. Il fatto poi di essere priora, le garantisce la possibilità di "fare quel che le pare", poiché non ha nessuno come superiore. Anche il modo con cui partecipa al pellegrinaggio a Canterbury e un po' equivoco: sotto sotto lo fa per stare in compagnia (come la Wife of Bath).
Gertrude di Manzoni invece è piuttosto autoritaria, severa, però non si "concede" in tal modo come la priora...
Ma come ti ha suggerito Pukketta guarda nel sito.
Io e lei ti abbiamo dato le linee base, da qui pensaci tu ad organizzare un discorso per la tua prof.
Ciao!:hi
La Prioress descritta nei Canterbury Tales di Chaucer, è una suora un po' anticonformista, tutta ingioiellata, che pensa unicamente all'apparire ed all'eleganza, ma ha poco a che fare con l'essere suora. Il fatto poi di essere priora, le garantisce la possibilità di "fare quel che le pare", poiché non ha nessuno come superiore. Anche il modo con cui partecipa al pellegrinaggio a Canterbury e un po' equivoco: sotto sotto lo fa per stare in compagnia (come la Wife of Bath).
Gertrude di Manzoni invece è piuttosto autoritaria, severa, però non si "concede" in tal modo come la priora...
Ma come ti ha suggerito Pukketta guarda nel sito.
Io e lei ti abbiamo dato le linee base, da qui pensaci tu ad organizzare un discorso per la tua prof.
Ciao!:hi
prioress
C'era anche una suora, una priora, dal sorriso semplice e modesto. La sua più grande imprecazione era "Per Sant'Eligio!" ed era conosciuta come Madre Eglentina. Cantava il servizio divino alla perfezione intonando con un bell'accento nasale il francese, che parlava speditamente e con eleganza come aveva imparato alla scuola di STRATFORD-ATTE-BOWE poiché non conosceva il francese parlato a Parigi. A tavola era in tutto ben educata: non si lasciava cadere una briciola dalle labbra, né intingeva troppo le dita nella salsa, sapeva portarsi il cibo alla bocca facendo attenzione che nessuna goccia le cadesse sul petto. Le belle maniere erano la sua dote più grande. Si asciugava sempre il labbro superiore così bene che nella sua coppa non si scorgeva la più piccola traccia di unto quando aveva bevuto e si serviva dei cibi con moltissimo garbo. Certamente amava conversare, piacevolissima e affabile nel comportamento, si sforzava di imitare le maniere di corte e di avere modi di fare dignitosi per essere stimata degna di riverenza. Ma per darvi un'idea del suo carattere era così caritatevole e pietosa che si metteva a piangere se vedeva un topo in gabbia sia che fosse morto sia che sanguinasse. Teneva alcuni cagnolini che nutriva con carne arrostita oppure con del latte e del pan buffetto ma piangeva a calde lacrime se gliene moriva uno o se lo colpivano di male grazia col bastone. Era veramente tutta cuore e sentimento. Aveva il velo finemente pieghettato, il naso ben profilato, i suoi occhi grigio-vetro, le sue labbra piccoline, ma soffici e rosse, il suo mantello, certamente, era di foggia molto elegante. Portava al braccio un doppio rosario di piccoli coralli con i grani più grossi tutti colorati di verde e ne pendeva un medaglione d'oro lucente, su cui spiccava una A coronata , e più sotto Amor vincit omnia.
getrude
cerca nel sito!
C'era anche una suora, una priora, dal sorriso semplice e modesto. La sua più grande imprecazione era "Per Sant'Eligio!" ed era conosciuta come Madre Eglentina. Cantava il servizio divino alla perfezione intonando con un bell'accento nasale il francese, che parlava speditamente e con eleganza come aveva imparato alla scuola di STRATFORD-ATTE-BOWE poiché non conosceva il francese parlato a Parigi. A tavola era in tutto ben educata: non si lasciava cadere una briciola dalle labbra, né intingeva troppo le dita nella salsa, sapeva portarsi il cibo alla bocca facendo attenzione che nessuna goccia le cadesse sul petto. Le belle maniere erano la sua dote più grande. Si asciugava sempre il labbro superiore così bene che nella sua coppa non si scorgeva la più piccola traccia di unto quando aveva bevuto e si serviva dei cibi con moltissimo garbo. Certamente amava conversare, piacevolissima e affabile nel comportamento, si sforzava di imitare le maniere di corte e di avere modi di fare dignitosi per essere stimata degna di riverenza. Ma per darvi un'idea del suo carattere era così caritatevole e pietosa che si metteva a piangere se vedeva un topo in gabbia sia che fosse morto sia che sanguinasse. Teneva alcuni cagnolini che nutriva con carne arrostita oppure con del latte e del pan buffetto ma piangeva a calde lacrime se gliene moriva uno o se lo colpivano di male grazia col bastone. Era veramente tutta cuore e sentimento. Aveva il velo finemente pieghettato, il naso ben profilato, i suoi occhi grigio-vetro, le sue labbra piccoline, ma soffici e rosse, il suo mantello, certamente, era di foggia molto elegante. Portava al braccio un doppio rosario di piccoli coralli con i grani più grossi tutti colorati di verde e ne pendeva un medaglione d'oro lucente, su cui spiccava una A coronata , e più sotto Amor vincit omnia.
getrude
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:lol:lol:lol:lolah scusami nn lo sapevo... ke ignurant
cmq puoi aiutarmi?
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