RICERCA!! LA STORIA DEL CAMPIONE DI LUNGHEZZA!!
Mi aiutate a trovare la storia del campione di lunghezza ? Ho cercato vari siti ma nessun risultato .. GRAZIE IN ANTICIPO !
Risposte
Ciao love :)
Prova a vedere qui :)
http://www.itg-rondani.it/dida/fisica/fad0/modulo1/ud01%20gra/appr01/metro.htm
:hi
Prova a vedere qui :)
http://www.itg-rondani.it/dida/fisica/fad0/modulo1/ud01%20gra/appr01/metro.htm
:hi
Guarda qui... È fatto molto bene
http://www.inrim.it/ldm/cd_ldm/storia/02.htm
http://www.inrim.it/ldm/cd_ldm/storia/02.htm
Mi servirebbe qualcosa che sia più sintetico non così lungo ! :) cmq grazie a entrambe!!
Fonte: http://www.inrim.it/ldm/cd_ldm/allegati/SI_lunghezza/una_storia_lunga_un_metro.pdf
ti consiglierei di dare uno sguardo a tutte le pagine! ;)
UNA STORIA LUNGA... UN METRO
A cura di Marco Pisani I.N.RI.M. (IMGC-CNR)
Breve introduzione al percorso storico che porta alla nascita del metro, evoluzione della definizione del metro e possibili sviluppi futuri
PREISTORIA DELLA MISURA
È facile intuire che l’esigenza della misura, intesa come quantificazione del mondo in cui viviamo, nasce con la civiltà stessa. Possiamo immaginare il nostro antenato preistorico mentre descrive ai compagni quanto è grande il mammut che ha avvistato e a che distanza dall’accampamento è. Oppure mentre esprime la distanza in termini di tempo: a quanti giorni di cammino dal campo si trova il mammut. Possiamo anche immaginarlo mentre soppesa i pezzi di carne per fare una distribuzione equa del cibo cacciato.
Possiamo quindi affermare che da quando esiste, l’uomo ha sempre in qualche modo misurato il tempo (concetto immateriale), la lunghezza e il peso (grandezze materiali, “fisiche” legate ai sensi). Queste sono le grandezze “fondamentali” dell’uomo primitivo e saranno anche quelle dell’uomo moderno (fino al XIX secolo quando nascono le scienze “elettriche” e “ottiche”). Ci occuperemo qui di seguito della grandezza lunghezza.
LUNGHEZZA: UN CONCETTO ELEMENTARE, CON DIVERSE MANIFESTAZIONI
La grandezza “lunghezza” entra in gioco in diverse categorie di misure che nella percezione dell’uomo antico hanno poco a che fare le une con le altre.
La dimensione di un oggetto: è il concetto più vicino alla unità di misura. Riguarda oggetti di dimensioni confrontabili con quelle dell’uomo e viene misurato per confronto con un campione materiale, p. es. una spanna o un regolo
La distanza tra luoghi: pur trattandosi di una lunghezza, è difficilmente misurabile per confronto con un campione materiale. Spesso la distanza viene misurata in tempo di percorrenza (a piedi, a dorso di cammello ecc.).
L’area di una superficie (lunghezza al quadrato): riguarda la quantificazione di un terreno (importante in agricoltura) e viene spesso misurata rispetto al tempo necessario per la lavorazione (aratura). Ancora oggi si usa nelle campagne quantificare i terreni in “giornate” con il significato detto sopra. In alcuni casi l’area del campo viene misurata in base alla quantità di sementi necessarie alla semina: l’area è misurata in volume!
Il volume (lunghezza al cubo): è utilizzato in alternativa al peso per i beni per cui la pesata con una bilancia è poco pratica come i liquidi, le farine o le sementi.
Anche l’angolo (come già sapevano i greci antichi) è una “manifestazione” della lunghezza in quanto può essere definito come rapporto tra lunghezze. Per come funziona l’occhio, la percezione visiva avviene attraverso misure angolari. Infatti, la stima della lunghezza attraverso la vista è dedotta da elaborazioni geometriche compiute in modo automatico dal cervello (triangolazioni, proporzioni, ecc).
UNITÀ TRADIZIONALI DI MISURA DELLA LUNGHEZZA
Alle “categorie” di lunghezza descritte sopra corrispondono altrettanti sistemi di unità di misura completamente indipendenti gli uni dagli altri: un sistema di misura per le dimensioni, uno per i volumi, uno per le aree ecc...
Per quanto riguarda in particolare la lunghezza nel senso della dimensione di un oggetto, le misure più elementari si compiono confrontando l’oggetto con parti del corpo, cioè utilizzando parti del corpo come “campioni” di unità di misura. Le parti del corpo più usate, in ordine di dimensione sono: il dito o il pollice (nel senso della la larghezza), il palmo della mano a dita chiuse, la spanna, il piede, il braccio (dalla punta delle dita al gomito, il cubito egiziano e romano o l’ulna anglosassone), il passo e i relativi multipli. Simili unità di misura, molto soggettive e poco accurate, sono state usate da sempre dagli uomini di ogni civiltà. Ancora oggi, come unità pratica di misura, usiamo con disinvoltura spanne e dita per misurare piccoli oggetti e i passi per dimensioni più grandi. Per ragioni di praticità e di scarsa conoscenza degli strumenti matematici da parte degli utilizzatori, i sistemi di unità di misura non erano basati su un’unità fondamentale con multipli e sottomultipli, ma piuttosto su varie unità di dimensioni diverse da utilizzare a seconda delle dimensioni dell’oggetto da misurare (es. pollici per gli oggetti piccoli, piedi per quelli più grandi e così via). Nei sistemi “migliori” le varie unità della stessa grandezza, essendo legate da rapporti numerici interi, creano un insieme armonico e pratico. Ad esempio nel sistema di misura romano: 4 dita = 1 palmo (come per gli egizi), 4 palmi = 1 piede (circa 30 cm), 6 palmi = 1 cubito (per gli egizi un cubito vale 7 palmi), 5 piedi = 1 passo doppio e 1000 passi doppi = 1 miglio.
Nel sistema di misura inglese, che ha ereditato con qualche variazione quello romano, 12 pollici = 1 piede (circa 30 cm), 3 piedi = 1 iarda e 1760 (!) iarde = 1 miglio
ti consiglierei di dare uno sguardo a tutte le pagine! ;)
UNA STORIA LUNGA... UN METRO
A cura di Marco Pisani I.N.RI.M. (IMGC-CNR)
Breve introduzione al percorso storico che porta alla nascita del metro, evoluzione della definizione del metro e possibili sviluppi futuri
PREISTORIA DELLA MISURA
È facile intuire che l’esigenza della misura, intesa come quantificazione del mondo in cui viviamo, nasce con la civiltà stessa. Possiamo immaginare il nostro antenato preistorico mentre descrive ai compagni quanto è grande il mammut che ha avvistato e a che distanza dall’accampamento è. Oppure mentre esprime la distanza in termini di tempo: a quanti giorni di cammino dal campo si trova il mammut. Possiamo anche immaginarlo mentre soppesa i pezzi di carne per fare una distribuzione equa del cibo cacciato.
Possiamo quindi affermare che da quando esiste, l’uomo ha sempre in qualche modo misurato il tempo (concetto immateriale), la lunghezza e il peso (grandezze materiali, “fisiche” legate ai sensi). Queste sono le grandezze “fondamentali” dell’uomo primitivo e saranno anche quelle dell’uomo moderno (fino al XIX secolo quando nascono le scienze “elettriche” e “ottiche”). Ci occuperemo qui di seguito della grandezza lunghezza.
LUNGHEZZA: UN CONCETTO ELEMENTARE, CON DIVERSE MANIFESTAZIONI
La grandezza “lunghezza” entra in gioco in diverse categorie di misure che nella percezione dell’uomo antico hanno poco a che fare le une con le altre.
La dimensione di un oggetto: è il concetto più vicino alla unità di misura. Riguarda oggetti di dimensioni confrontabili con quelle dell’uomo e viene misurato per confronto con un campione materiale, p. es. una spanna o un regolo
La distanza tra luoghi: pur trattandosi di una lunghezza, è difficilmente misurabile per confronto con un campione materiale. Spesso la distanza viene misurata in tempo di percorrenza (a piedi, a dorso di cammello ecc.).
L’area di una superficie (lunghezza al quadrato): riguarda la quantificazione di un terreno (importante in agricoltura) e viene spesso misurata rispetto al tempo necessario per la lavorazione (aratura). Ancora oggi si usa nelle campagne quantificare i terreni in “giornate” con il significato detto sopra. In alcuni casi l’area del campo viene misurata in base alla quantità di sementi necessarie alla semina: l’area è misurata in volume!
Il volume (lunghezza al cubo): è utilizzato in alternativa al peso per i beni per cui la pesata con una bilancia è poco pratica come i liquidi, le farine o le sementi.
Anche l’angolo (come già sapevano i greci antichi) è una “manifestazione” della lunghezza in quanto può essere definito come rapporto tra lunghezze. Per come funziona l’occhio, la percezione visiva avviene attraverso misure angolari. Infatti, la stima della lunghezza attraverso la vista è dedotta da elaborazioni geometriche compiute in modo automatico dal cervello (triangolazioni, proporzioni, ecc).
UNITÀ TRADIZIONALI DI MISURA DELLA LUNGHEZZA
Alle “categorie” di lunghezza descritte sopra corrispondono altrettanti sistemi di unità di misura completamente indipendenti gli uni dagli altri: un sistema di misura per le dimensioni, uno per i volumi, uno per le aree ecc...
Per quanto riguarda in particolare la lunghezza nel senso della dimensione di un oggetto, le misure più elementari si compiono confrontando l’oggetto con parti del corpo, cioè utilizzando parti del corpo come “campioni” di unità di misura. Le parti del corpo più usate, in ordine di dimensione sono: il dito o il pollice (nel senso della la larghezza), il palmo della mano a dita chiuse, la spanna, il piede, il braccio (dalla punta delle dita al gomito, il cubito egiziano e romano o l’ulna anglosassone), il passo e i relativi multipli. Simili unità di misura, molto soggettive e poco accurate, sono state usate da sempre dagli uomini di ogni civiltà. Ancora oggi, come unità pratica di misura, usiamo con disinvoltura spanne e dita per misurare piccoli oggetti e i passi per dimensioni più grandi. Per ragioni di praticità e di scarsa conoscenza degli strumenti matematici da parte degli utilizzatori, i sistemi di unità di misura non erano basati su un’unità fondamentale con multipli e sottomultipli, ma piuttosto su varie unità di dimensioni diverse da utilizzare a seconda delle dimensioni dell’oggetto da misurare (es. pollici per gli oggetti piccoli, piedi per quelli più grandi e così via). Nei sistemi “migliori” le varie unità della stessa grandezza, essendo legate da rapporti numerici interi, creano un insieme armonico e pratico. Ad esempio nel sistema di misura romano: 4 dita = 1 palmo (come per gli egizi), 4 palmi = 1 piede (circa 30 cm), 6 palmi = 1 cubito (per gli egizi un cubito vale 7 palmi), 5 piedi = 1 passo doppio e 1000 passi doppi = 1 miglio.
Nel sistema di misura inglese, che ha ereditato con qualche variazione quello romano, 12 pollici = 1 piede (circa 30 cm), 3 piedi = 1 iarda e 1760 (!) iarde = 1 miglio