Idee per una teoria delle emozioni
Sto leggendo il testo di Sartre "Idee per una teoria delle emozioni" ma, forse perchè non conosco bene l'autore, non riesco proprio a capire alcuni passi. Qual è la tesi che vuole affermare in quest'opera?
Grazie :hi
Grazie :hi
Risposte
visto che nn conosci bene l'autore ti faccio un piccolo preambolo spero ti sia utile:
si inquadra nella corrente dell'Esistenzialismo francese. Sarte si ispira ad Husserl e a "Essere e Tempo" di Heidegger. egli da un lato vuole sottolineare il carattere di "trascendenza" della coscienza umana, e dall'altro l'uomo che è sempre condizionato dalla sua condizione finita, dal suo essere "finito" nel mondo. questi due aspetti costituiscono l'essere dialettico dell'uomo e la sua possibilità di essere libero: "l'uomo è condannato ad essere libero" e deve scegliere tra il "per sé" e l'"in sé", questa scelta a cui è sottoposto l'uomo genere angoscia. la scelta puo comportare un abbandono al mondo, e quindi il rifugiarsi in illusioni come quelle della metafisica, religione e scienza. In questo caso l'uomo si sente inserito in un sistema in cuio tutto è giustificato/garantito da fini futuri. Altrimenti l'uomo di Sartre puo decidere di accettare l'angoscia e nn cercare un senso nel mondo, e che solo l'uomo puo dare un senso al mondo, lottandoper llibertà.
l'esistenzialismo di Sartre per questi aspetti è detto anche "umanistico" ò'uomo è l'unico valore e l'unica fonte del valore: l'uomo di Sartre ha negato Dio e assunto su di Sé tutta la responsabilità morale delle sue azioni. la prima fase esistenzialista di Sartre evoca una libertà morale, nel Sartre maturo, questa, diventerà esisgenza di libertà storica, lotta per il riscatto proletario dallo sfruttamento capitalistico, lotta contro la società borghese, ipocrita e discriminante
Aggiunto 2 minuti più tardi:
poi leggi questo passo:
http://209.85.129.132/search?q=cache:b0ctit9qF_AJ:www.grupporicercasartriana.it/recensioni/rec_rajan1.htm+fenomenologia+sartre&cd=7&hl=it&ct=clnk&gl=it
si inquadra nella corrente dell'Esistenzialismo francese. Sarte si ispira ad Husserl e a "Essere e Tempo" di Heidegger. egli da un lato vuole sottolineare il carattere di "trascendenza" della coscienza umana, e dall'altro l'uomo che è sempre condizionato dalla sua condizione finita, dal suo essere "finito" nel mondo. questi due aspetti costituiscono l'essere dialettico dell'uomo e la sua possibilità di essere libero: "l'uomo è condannato ad essere libero" e deve scegliere tra il "per sé" e l'"in sé", questa scelta a cui è sottoposto l'uomo genere angoscia. la scelta puo comportare un abbandono al mondo, e quindi il rifugiarsi in illusioni come quelle della metafisica, religione e scienza. In questo caso l'uomo si sente inserito in un sistema in cuio tutto è giustificato/garantito da fini futuri. Altrimenti l'uomo di Sartre puo decidere di accettare l'angoscia e nn cercare un senso nel mondo, e che solo l'uomo puo dare un senso al mondo, lottandoper llibertà.
l'esistenzialismo di Sartre per questi aspetti è detto anche "umanistico" ò'uomo è l'unico valore e l'unica fonte del valore: l'uomo di Sartre ha negato Dio e assunto su di Sé tutta la responsabilità morale delle sue azioni. la prima fase esistenzialista di Sartre evoca una libertà morale, nel Sartre maturo, questa, diventerà esisgenza di libertà storica, lotta per il riscatto proletario dallo sfruttamento capitalistico, lotta contro la società borghese, ipocrita e discriminante
Aggiunto 2 minuti più tardi:
poi leggi questo passo:
http://209.85.129.132/search?q=cache:b0ctit9qF_AJ:www.grupporicercasartriana.it/recensioni/rec_rajan1.htm+fenomenologia+sartre&cd=7&hl=it&ct=clnk&gl=it
Innanzi tutto grazie :thx
Comunque sì, ho letto l'introduzione e alcuni passi dell'opera, però la cosa che proprio non riesco a capire è la parte conclusiva... quando l'autore dice che fenomenologia e psicologia fenomenica seguono due direzioni diverse che non potranno mai portare ad una conciliazione dei loro risultati :con
Comunque sì, ho letto l'introduzione e alcuni passi dell'opera, però la cosa che proprio non riesco a capire è la parte conclusiva... quando l'autore dice che fenomenologia e psicologia fenomenica seguono due direzioni diverse che non potranno mai portare ad una conciliazione dei loro risultati :con
cosa è che nn ti è chiaro? quali sono i passi? hai letto bene l'introduzione??? Prima di leggere un testo filosofico è bene sempre leggere l'introduzione dell'autore all'opera...
"L'immagine non è una cosa" e "l'emozione è una condotta magica": queste due tesi svolte in L'Immaginazione (1936) e in idee per una teoria delle emozioni (1939) documentano gli esordi intellettuali di un grande interprete e protagonista delle vicende filosofiche e letterarie del Novecento. In nome della "realtà umana" il giovane Sartre sottopone a una critica serrata le teorie psicologiche del suo tempo e propone una loro comprensione "esistenziale". L'analisi dell'immagine e dell'emozione, articolata sul presupposto della differenza tra l'esistenza inerte della "cosa" e quella libera della coscienza, è svolta dentro l'orizzonte di senso che si andava costituendo agli inizi degli anni '30 con la diffusione della fenomenologia husserliana. Diversamente dagli altri approcci filosofici e scientifici, il procedimento fenomenologico, secondo Sartre, consente di manifestare l'attitudine intenzionale della coscienza e di descrivere i fenomeni non come stati di fatto, ma secondo il loro significato. Scritti negli stessi anni in cui l'autore pubblica La Nausea (1938) e Il Muro (1940), entrambi i saggi delineano il confronto del filosofo con Husserl e Heidegger e si impongono come un'introduzione necessaria alle tesi dell'opera maggiore, L'Essere e il Nulla (1943).
ciao :)
ciao :)