Tesina terza media (65342)

mattia canu 69
su ghandi,l'india,il colonialismo,la guerra dell'oppio le droghe e il sistema nervoso,il nucleare.aiutatemi vi prego

Risposte
sex1611
In general, I would not say that rest around the world is expensive, as for me it's possible to calmly keep up for a little money, I recommend you here to read about this whole thing https://set-travel.com/en/ I assure you will find many interesting articles that you will come to soul)

sam**
l'ho fatta sulle prime tre:

Impero britannico

L'Impero Britannico fu la prima superpotenza mondiale; nel 1921 dominava su una popolazione di 400 - 500 milioni di persone (circa un quarto della popolazione mondiale) e misurava circa 36 milioni di km², circa il 40% delle terre abitabili.
L'Impero Britannico si formò in 300 anni, attraverso una serie di fasi di espansione tramite il commercio, la colonizzazione o la conquista, alternate con fasi di diplomazia pacifica e commercio o da contrazione dell'Impero. I suoi territori si trovavano in ogni continente e in ogni Oceano, e fu spesso accostato all'Impero Spagnolo, sul quale "non tramontava mai il sole". Probabilmente il suo culmine fu tra gli anni '90 dell'800 e il 1900.
L'Impero facilitò la diffusione della tecnologia, del commercio, della lingua e del sistema di governo britannici in tutto il mondo. L'egemonia imperiale contribuì alla crescita economica straordinaria della Gran Bretagna e le diede un ruolo importante nella politica mondiale.
La politica coloniale britannica è sempre stata guidata da interessi strategici, politici e commerciali. Mentre le economie dei colonizzatori avevano mezzi culturali e infrastrutture per sostenere uno sviluppo bilanciato. Le politiche britanniche basate sul vantaggio comparato lasciavano spesso le colonie dipendenti da una singola coltura da esportazione. La tendenza alla manipolazione delle identità etniche e razziali per dividere e dominare la popolazione, lasciò una tragica eredità di guerre dopo la decolonizzazione in Irlanda, India, Zimbabwe, Sudan, Uganda, Iraq, Guyana e Figi. Il Colonnello Frank Kitson, nel suo libro Bande e controbande (1960) descrive come le autorità britanniche manipolarono le rivolte fino a farle diventare guerre tra fazioni rivali.

La colonizzazione britannica
All’inizio del 1800 l’intero territorio indiano diventa “patrimonio dello Stato britannico”. Inizialmente amministrata da quella Società per Azioni che è la Compagnia delle Indie Orientali, dopo che a tale società vennero drasticamente ridotti tutti i poteri decisionali ed operativi, l’India passò sotto il completo controllo della Corona Britannica nel 1858. Negli anni dell’imperialismo ed in quelli immediatamente successivi si sviluppò una fortunata tradizione storiografica secondo la quale il regime coloniale fu, per l’India, un avvenimento più che positivo perché, se è vero che da un lato gli indiani persero l’indipendenza, è anche vero che, grazie agli inglesi, venne messo in atto un processo di modernizzazione che gettò le basi per la costruzione di uno Stato indiano moderno. Sotto la dominazione inglese vennero realizzate infrastrutture fisiche, quali un imponente sistema ferroviario (il secondo in Asia per espansione, dopo quello giapponese) e un moderno sistema telegrafico, che permisero di creare un’unità geografica del paese, e infrastrutture politico-amministrative, quali una burocrazia di tipo moderno (nel 1844 gli inglesi introdussero il sistema di concorsi pubblici per accedere ai posti di lavoro nell’amministrazione pubblica, sistema che solo un anno più tardi sarebbe stato introdotto anche in Inghilterra) e, in un secondo momento, un sistema amministrativo - a livello locale - di tipo liberale, caratterizzato dalla presenza di organi di autogoverno.
Gli storici del periodo coloniale e post-colonaile sottolinearono l’importantissimo ruolo svolto dall’Inghilterra nell’unificazione territoriale e politica dell’India. Accantonando l’ipotesi che l’India possedesse autonomamente le potenzialità per muoversi verso una modernizzazione, essi esaltarono il colonialismo inglese definendolo “padre” della modernità indiana.
Emerge però una contraddizione, perché se è vero che la modernizzazione indiana è figlia del colonialismo inglese, bisogna altrettanto affermare che tale colonialismo è stato anche il “padre” dell’India tradizionale.
La “rifioritura” del sistema castale
Prodotto di una tradizione antichissima, il sistema delle caste - la struttura tradizionale più caratteristica dell’India -, durante il periodo di dominazione inglese, anziché venir meno, come ci si sarebbe aspettato in seguito all’emergere della modernità, ha continuato ad esistere e, per certi versi, è diventato più dinamico di prima, determinando l’odierna presenza di gruppi castali che, organizzati in partiti politici, esercitano un’influenza determinante all’interno dei giochi politici.
Molti studiosi, interrogandosi sulla presenza di queste sopravvivenze tradizionali, non si sono resi conto di come, quest’India tradizionale, sia in realtà stata creata ad hoc dagli inglesi, nella prima metà dell’800, per migliorare il funzionamento del sistema coloniale. Poiché i primi storici cominciarono a studiare l’India proprio nel 1800, ebbero tutti la tendenza a considerare l’India che si trovarono davanti all’inizio della conquista coloniale, come l’India tradizionale e caratterizzata da scontri tra indù e musulmani.
La realtà era però ben diversa. L’India precoloniale, era una società economicamente e socialmente dinamica, in cui il sistema castale e religioso erano strutture completamente diverse da come poi evolsero nel corso del 1800.
Guardando alla storia dell’India, si scopre che, a differenza di quanto accadde in Europa, non ci sono tracce di guerre di religione, e che le uniche guerre vedevano la contrapposizione di alleanze intercomunitarie, intercastali e interreligiose. Le stesse monarchie musulmane, che governarono gran parte dell’India tra il 1200 ed il 1700, erano in realtà monarchie formate da una classe dirigente mista, dove indù e musulmani collaboravano.
Esistevano certamente gruppi di intellettuali che auspicavano lotte religiose, tuttavia essi ebbero scarso successo politico e sociale.
Alcuni studiosi interpretarono questa situazione attraverso l’utilizzo della categoria della “tolleranza dell’induismo”, tuttavia questa spiegazione non chiarirebbe l’esistenza ed il mantenimento di questa tolleranza durante i lunghi periodi di governo della controparte musulmana.
Con l’avvento dell’impero britannico la situazione cambiò radicalmente: vennero esasperate le contrapposizioni, fino a dare origine alla separazione dell’impero anglo-indiano in due Stati, India e Pakistan.

La chiusura delle gerarchie sociali
Altro elemento tradizionale reintrodotto dagli inglesi, per quanto concerne la struttura delle caste, riguarda la possibilità di scegliere partner al di fuori della propria casta.
Originariamente utilizzate come piattaforme politiche e economiche (fatta eccezione per la caste guerriere, che nascevano da gruppi differenti e il cui unico elemento in comune era la pratica del mestiere delle armi, e che non avevano progetti politici), le caste indiane non seguivano l’ortodossia braminica, persone di caste diverse potevano sposarsi tra loro senza necessariamente divenire, e generare, dei fuoricasta.
Dopo la conquista inglese, nel corso del 1800, il sistema delle caste, da fluido e concretamente non gerarchico, si trasformò diventando chiuso e gerarchico.

Perché gli inglesi ricrearono le tradizioni

Per governare territori ampi, tra loro poco collegati e di cui in realtà si sapeva poco, gli inglesi decisero di studiare il funzionamento della società indiana. Nasce in questo periodo, ad opera di funzionari-uomini di cultura inglesi, tra cui Sir. William Johns, la corrente scientifica dell’Orientalismo.
Questi intellettuali, oltre a studiare la lingua, cominciarono a stabilire collaborazioni con intellettuali indiani. La loro scelta cadde, purtroppo o forse consapevolmente, su quegli intellettuali che durante il periodo precoloniale erano stati emarginati e non facevano parte dei collaboratori della corte (solitamente storici) perché sostenitori delle lotte tra religioni.
Nel rapportarsi con questi giuristi e religiosi, gli inglesi, cercavano tracce di un’antichità classica indiana e si convinsero che la vera essenza della legge e della civiltà indiana fosse contenuta in testi che, in realtà, non erano mai stati applicati dai governatori del periodo precoloniale.
Queste interpretazioni vennero di conseguenza introdotte nelle leggi britanniche e diedero vita ad una serie di disposizioni che fecero sì che i sudditi dell’impero avessero diritti e doveri diversi: si proibì a certi gruppi castali, solitamente formati da mercanti, di prestare denaro ad altri gruppi castali di contadini, concretizzando divisioni prima esistenti solo teoricamente; si decise che la responsabilità per un debito dovesse coinvolgere tutti i membri della famiglia allargata, rafforzando così un’istituzione sociale che in realtà stava gradualmente scomparendo.
Lo Stato coloniale quindi, non solo accettò lo Stato castale, ma sancì l’organizzazione gerarchica di questa caste, attuando di fatto un comportamento totalmente inverso a quello che si stava utilizzando in Europa per portare avanti processi di modernizzazione: anziché procedere attraverso un processo di omogeneizzazione culturale, sociale, economica e religiosa, l’impero coloniale britannico divise i suoi sudditi e li organizzò gerarchicamente.Per quanto importante fosse il lavoro dello Stato in quella completa opera di ristrutturazione del sistema sociale indiano, le leggi da sole non bastavano. Accanto alle iniziative legislative dei nuovi governatori, il progetto fu reso possibile anche dalla nuova politica economica, la quale, aprendo alla concorrenza dell’industria inglese il mercato indiano, senza prima creare politiche volte a proteggerne l’economia, portò ad un netto indebolimento della popolazione indiana ed al collasso di tutte quelle industrie premoderne che ancora nel 1700 producevano quei manufatti tessili esportati dall’India in tutto il mondo.Come conseguenza si assistette ad un riorientamento di quel sistema commerciale di cui l’India era al centro. Come se tutto questo non bastasse, quando gli inglesi conquistarono l’India, trovandosi davanti a numerose zecche (date in appalto ai mercanti e in cui i metalli pregiati venivano coniati e le monete estere venivano riconiate), decisero che la prerogativa di coniare monete doveva essere d’esclusivo appannaggio del governo centrale, e così concentrarono la produzione di denaro in tre luoghi: a Bombay, a Calcutta e a Madras, producendo serie conseguenze sulla circolazione interna di denaro.


Storia dell’India
Le più antiche testimonianze note di vita umana in India sono rifugi dell'età della pietra dipinti a Bhimbetka, nel Madhya Pradesh. I primi insediamenti permanenti conosciuti apparvero oltre 9000 anni fa e si svilupparono gradualmente nella Civiltà della valle dell'Indo, che risale al 3300 a.C.. Seguì il periodo vedico, che gettò le fondamenta dell'induismo e di altri aspetti culturali che caratterizzarono gli albori della società indiana, e si concluse intorno al 500 a.C. A partire dal 550 a.C. si svilupparono nuove forme di aggregazione e, sorsero in buona parte del paese un discreto numero di regni e repubbliche indipendenti note con il nome di Mahajanapadas. La più importante di queste, che sarà egemone nelle vaste regioni orientali, sarà il regno del Magadha.
Nel terzo secolo a.C. la maggior parte dell'Asia meridionale venne unita sotto la guida dell'Impero Maurya del sovrano Chandragupta Maurya. Questo vastissimo impero, il primo ad unificare quasi l'intero subcontinente indiano, fiorì sotto l'imperatore Aśoka, una delle figure prominenti della storia antica dell'India. L'impresa di unificare un territorio così vasto sarà emulata solo parecchi secoli dopo la caduta dell'Impero Maurya da un altro grande impero: l'Impero Gupta nel terzo secolo d.C., in un periodo definito come "l'età d'oro dell'India antica". Con la caduta dell'Impero Gupta sorsero nuovi regni, soprattutto a meridione dove presero forma nuovi imperi. Nell'epoca dei grandi imperi dell'antichità, la scienza, l'ingegneria, l'arte, la letteratura, l'astronomia e la filosofia fioriranno sotto il patrocinio dei vari re ed imperatori.
In seguito alle invasioni provenienti dall'Asia centrale tra il X e il XII secolo, gran parte del nord India passò sotto il dominio del Sultanato di Delhi prima, e del più vasto Impero Moghul poi. Sotto il regno di Akbar il Grande l'India conobbe un periodo di armonia religiosa, e di fervore culturale ed economico. Gli imperatori Moghul estesero gradualmente i loro regni fino a coprire gran parte del subcontinente. Tra il XVII e il XVIII secolo, la supremazia dei Moghul diminuì e l'Impero Maratha divenne la potenza dominante. Dal XVI secolo diversi paesi europei, tra cui Portogallo, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito, iniziarono ad arrivare inizialmente come commercianti, ma approfittando poi delle spaccature fra i vari regni, si andarono imponendo con le loro colonie. Nel 1856 la maggior parte dell'India era sotto il controllo della Compagnia Inglese delle Indie Orientali. Un anno più tardi un'insurrezione a livello nazionale chiamata Prima guerra di indipendenza indiana mise in serio pericolo il dominio della società britannica, ma alla fine la rivolta venne sedata. Come conseguenza, l'India passò interamente sotto il governo diretto della Corona britannica come colonia dell'Impero Britannico.
Nella prima metà del XX secolo fu lanciata una lotta per l'indipendenza a livello nazionale dal Congresso Nazionale Indiano e da altre organizzazioni politiche. Negli anni venti e trenta con il movimento guidato dal Mahatma Gandhi, milioni di persone furono impegnate in una campagna di disobbedienza civile di massa. Il 15 agosto 1947 l'India ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna, ma venne divisa in due governi indipendenti tra il Dominion dell'India e il Dominion del Pakistan in conformità alla volontà della Lega musulmana. Tre anni più tardi, il 26 gennaio 1950, l'India divenne una repubblica e entrò in vigore una nuova costituzione.
Dopo l'indipendenza furono portate avanti lotte di religione fra le caste e insurrezioni in varie parti del paese, ma che si fu in grado di arginare attraverso la tolleranza e le riforme costituzionali.
Il terrorismo in India costituisce un importante problema di sicurezza, in particolare nel Jammu e Kashmir, nel nord-est dell'India e recentemente anche nelle grandi città come Delhi e Mumbai. L'attacco del 2001 al Parlamento indiano rimane l'attentato più grave. L'India ha sospeso le controversie territoriali con la Cina, che nel 1962 portò alla Guerra Cino-Indiana, e con il Pakistan, che portò a delle guerre nel 1947, 1965, 1971 e 1999.
L'India è un membro fondatore del Movimento dei Non-Allineati e delle Nazioni Unite (all'epoca come facente parte dell'India britannica). Nel 1974 l'India ha condotto un test nucleare sotterraneo, a cui hanno fatto seguito altri cinque test nel 1998, rendendo l'India una potenza dotata di bomba atomica. A partire dal 1991 importanti riforme economiche hanno trasformato l'India in uno dei paesi con tassi di crescita economica fra i più alti del mondo, che hanno contribuito, tanto a livello regionale che globale, ad aumentare il peso specifico.

geografia

L'India geograficamente rappresenta la maggior parte del subcontinente indiano, ed è poggiata sopra la placca indiana, che a sua volta fa parte della placca indo-australiana.
La geografia dell'India odierna deriva da processi geologici iniziati 75 milioni di anni fa, quando il subcontinente indiano, allora parte della sponda meridionale del supercontinente Gondwana, iniziò una deriva in direzione nord-est durata 50 milioni di anni, attraversando tutto l'Oceano Indiano (il quale era ancora in via di formazione). La collisione del subcontinente con la placca eurasiatica e la successiva subduzione sotto ad essa, ha dato forma all'Himalaya, la più alta catena montuosa del pianeta, che ora cinge l'India a nord e a nord-est. Negli antichi fondali marini immediatamente a sud delle emergenti cime himalayane, il movimento tettonico creò un vasto avvallamento, che successivamente venne progressivamente riempito con i sedimenti dei fiumi, dando vita all'odierna pianura Indo-Gangetica. A ovest di questa pianura, separata dai monti Aravalli, si trova il deserto di Thar. Più a sud si trova un ampio territorio che prende il nome di altopiano del Deccan, fiancheggiato a occidente dalle catene costiere dei Ghati Occidentali, e a oriente dai Ghati Orientali. L'altopiano del Deccan contiene alcune delle rocce indiane di più antica formazione (anche più di un miliardo di anni).





La costa indiana si estende per 7.517 km di lunghezza; 5.423 km dei quali corrono lungo la penisola, mentre 2.094 km appartengono alle isole Andamane, Nicobare, e Laccadive. Secondo le carte idrografiche navali dell'India, la costa è costituita per il 43% da spiagge di sabbia, l'11% da costa rocciosa e scogliere, e il 46% da distese fangose o paludose.
La catena himalayana da origine a grandi fiumi che attraversano il nord dell'India, tra cui il Gange e il Brahmaputra, che si gettano nel Golfo del Bengala. Importanti affluenti del Gange includono lo Yamuna e il Kosi, la cui bassa pendenza dei territori che attraversa è causa di disastrose inondazioni ogni anno. L'India ha due arcipelaghi: le Laccadive, atolli corallini vicino alla costa sud-occidentale e le Andamane e Nicobare, di origine vulcanica situate nel mar delle Andamane.
Il clima indiano è fortemente influenzato dall'Himalaya e dal deserto di Thar, che guida i monsoni. L'Himalaya frena i venti freddi dell'Asia centrale, mantenendo la maggior parte del subcontinente ad una temperatura più alta di regioni poste a simili latitudini. Il deserto di Thar svolge un ruolo fondamentale per attrarre i venti del monsone estivo, con un alto tasso di umidità, tra giugno e ottobre, che fornisce la maggior parte delle pioggie nel corso dell'anno. Quattro grandi raggruppamenti climatici predominano nel paese: tropicale umido, tropicale secco, subtropicale umido, e montano.
Clima
L'India comprende una vasta gamma di condizioni meteorologiche e climatiche, fortemente influenzate sia dalla scala geografica, che dalla varietà topografica. Analizzati secondo il sistema Köppen, l'India ospita sei principali sottotipi climatici, che vanno dal desertico a ovest, alpino e glaciale a nord, tropicale umido e tropicale secco delle regioni del sud-ovest e delle isole, al subtropicale, all'arido. Da qui si innestano tutta una serie di microclimi regionali. Il subcontinente ha quattro stagioni: inverno (gennaio e febbraio), estate (da marzo a maggio), la stagione del monsone (da giugno a settembre), e un periodo post-monsone (ottobre-dicembre).
L'unicità geografica e geologica dell'India ne influenza fortemente il clima; questo è particolarmente vero per l'Himalaya e le montagne dell'Hindu Kush che agiscono come un ostacolo ai venti freddi provenienti dall'Asia centrale. Ciò contribuisce a tenere più elevate le temperature rispetto a regioni poste alle stesse latitudini. Pertanto, anche se il Tropico del Cancro passa attraverso il centro dell'India, l'intera Paese è tendenzialmente considerato come tropicale. Contemporaneamente, il Deserto di Thar svolge un ruolo importante nell'attrarre l'umidità dei venti che spirano verso sud-ovest carichi del monsone estivo, che tra giugno e ottobre forniscono la maggior parte delle precipitazioni.
Religioni
In base ai dati del censimento del 2001, la popolazione indiana è a grande maggioranza di religione induista (circa 800 milioni di indiani), compresi gli ayyavazhi che sono considerati una setta induista e sono presenti soprattutto nell'India meridionale; la seconda comunità religiosa della nazione è quella dei musulmani che assommano al 13,43% della popolazione totale dell'India. Sono presenti inoltre altre minoranze religiose: cristiani 2,34%, sikh 1,87%, buddhisti 0,77%, giainisti 0,41% e altre comunità religiose 0,65%.
I musulmani costituiscono la maggioranza nel Jammu e Kashmir e nelle Laccadive,.
I sikh costituiscono la maggioranza in Punjab e formano significative minoranze nel territorio di Delhi e nell'Haryana. I buddhisti formano la maggioranza nello stato del Sikkim e nella regione del Ladakh e sono diffusi tra i paria grazie alle conversioni di massa iniziate dal dr. Ambedkar negli anni cinquanta. I giainisti si trovano soprattutto negli stati di Rajasthan, Gujarat, Maharashtra e Karnataka, i parsi sono concentrati a Bombay.
Gli ebrei, ora molto ridotti, erano presenti storicamente con le comunità di Cochin, del Maharashtra (Bene Israel), di Bombay (Baghdadi), nel Mizoram (Bnei Menashe, indiani convertiti) e nell'Andhra Pradesh (Bene Ephraim, anch'essi indiani convertiti).
Lingue
L'India è la seconda entità geografica per diversità culturale, linguistica e genetica dopo il continente africano. L'India è la patria di due grandi famiglie linguistiche: Indo-Ariana e Dravidica. Altre lingue parlate appartengono alle famiglie Austroasiatiche e Tibeto-Birmana. La Costituzione non riconosce una lingua nazionale, ma diverse lingue ufficiali: l'Hindi è lingua ufficiale del governo e da una a tre lingue sono designate come lingue ufficiali dei singoli stati. L'Hindi è la lingua più parlata oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Unione. L'Inglese, che viene ampiamente utilizzato in economia e nelle gestioni aziendali, ha lo status di lingua ufficiale sussidiaria. La costituzione riconosce inoltre altre 21 lingue che vengono abbondantemente parlate e utilizzate nei documenti pubblici dei vari stati. Il numero di dialetti in India è di ben 1.652.

Ordinamento dello stato

L'India è una federazione di stati con parlamenti e governi autonomi. Ci sono 28 stati federati e 7 territori, fra cui quello della capitale, Nuova Delhi, e ognuno di essi è suddiviso in distretti; in alcuni stati federati i distretti sono riuniti in divisioni, che rappresentano così il secondo livello amministrativo di questi stati. Nel 1956, sotto States Reorganisation Act gli stati vennero formati su base linguistica. Da ricordare che alcuni stati e distretti sono dotati di Maragià, tradizionale titolo dei sovrani indiani. Da segnalare altresì la particolarità strutturale dei Territori, sovente caratterizzati da una storia peculiare. Tra questi sono da ricordare Pondicherry, dalla tipica caratterizzazione francese, e le Isole Andamane, popolate in gran parte da bianchi anglosassoni e genti indigene molto particolari e primitive, dalla statura bassissima e dai costumi molto selvaggi. La maggior parte degli stati federati seguono nei loro confini le frontiere linguistiche; alcuni di questi sono stati creati nel 2001. Certe regioni rivendicano invece l'autonomia come nuove entità statali federate.


infine ghandi l'ho fatto in inglese:
Gandhi

Mohandas Gandhi is the son of a minister of the prince Rajkot, and belongs to a noble caste, whose members should not have to do with the pariah who are treated like animals despite working a lot. Gandhi is aware of this grave injustice as a boy, once when a boy help street sweeper* in his work.
Twelve years later, when a lawyer, is travelling for work on a train in first class in South Africa, but, being Indian is left in a desert station. Gandhi had already made the miserable situation of the seventy thousand "kulis" in South Africa, who could not vote, own land, move freely between the various provinces and, if they had wanted to return to India, would be deprived of half of their savings. Gandhi begins so to speak to the crowds of "kulis" which has become wary and careful to mount. The Indian lawyer is not calling for a violent revolution, but a moral revolt, silent, according to the "hate only creates more hatred."
In early 1914, with the pressure of the King of England on South Africa, the unjust laws are repealed after the "kulis" were imprisoned, beaten and whipped unjustly, without violent responses from them. Gandhi returned to India in 1915 (where the English have subjected millions of "dirty natives" ) and begins to travel with a stick, arranger, best known for his country after years and above all to unite Hindus and Muslims, elite and "pariah" . In 1920 Mohandas said the Indians not to buy British cloth, but of fabricating alone, so the wool winder became a symbol of freedom with the tricolour. In 1930 starts the running of the sale, against the monopoly English; Gandhi walks with his followers to the sea where everyone starts to boil the water, across India. The order is for police to arrest those who violate the law, but within hours the Indian prisons are overflowing with people. Gandhi was also arrested, but the revolt continued, and when the army reaches the order of firing on the crowd, the officers refuse to give the order to their troops, the British journalists take positions for the Indians, and so on. Gandhi was sentenced to six years for violating the law of sale.
Fasts in prison for the "pariah", why are not considered unclean and untouchable and able in his way. In 1945 the British Labor Party gives the freedom to India, but the opening of parliament is not present, in Calcutta, in fact, Hindus and Muslims for several months to kill the road and the courageous lawyer is on pilgrimage in the most troubled .
With his last fasting Gandhi succeeds in reconcile* the two sides, but a Hindu fanatic, Nathuram Godse, Mahatma blame to the frustration of the conquest of mosques, January 30 1948 the shooting of three revolver shots to less than one meter, killing him.

e questa è la traduzione in italiano:
Mohandas Karamchand Gandhi è il figlio di un ministro del principe Rajkot, quindi appartiene ad una casta nobile, i cui membri non devono avere a che fare con i paria, che vengono trattati come animali nonostante lavorino tantissimo. Gandhi si rende conto di questa gravissima ingiustizia sin da ragazzo, quando una volta aiuta un ragazzo spazzaturaio nel suo lavoro.
Dodici anni dopo, quando è avvocato, per lavoro sta viaggiando su un treno in prima classe in Sudafrica, ma, essendo indiano, viene lasciato in una stazioncina sperduta. Gandhi si era già reso conto della misera situazione dei settantamila "kulis" in Sudafrica, i quali non potevano votare, possedere terre, circolare liberamente tra le varie province; inoltre, se avessero voluto ritornare in India, sarebbero privati di metà dei loro risparmi. Gandhi comincia così a parlare alle folle di "kulis" che da diffidenti diventano attente e sempre più numerose. L'avvocato indiano non li esorta a una rivoluzione violenta, ma a una rivolta morale, silenziosa, secondo il principio "l'odio genera solo altro odio".
All'inizio del 1914, con la pressione del re d'Inghilterra sul Sudafrica, le leggi ingiuste vengono abrogate dopo che i "kulis", sono stati imprigionati, picchiati e frustati ingiustamente, senza risposte violente da parte loro. Gandhi ritorna nel 1915 in India (dove gli inglesi hanno sottomesso milioni di "sporchi indigeni" ) e comincia a viaggiare con un bastone, arrangiandosi, per conoscere meglio il suo paese dopo anni e soprattutto per unire indù e musulmani, bramini e "paria". Nel 1920 Mohandas dice agli indiani di non comprare le stoffe inglesi, ma di fabbricarsele da soli, così, l'arcolaio divenne un simbolo di libertà insieme al tricolore. Nel 1930 inizia la marcia del sale, contro il monopolio inglese; Gandhi cammina con i suoi seguaci fino al mare dove cominciano tutti a far bollire l'acqua, in tutta l'India. L'ordine ai poliziotti è di arrestare chi viola la legge, ma in poche ore le prigioni indiane sono traboccanti di gente. Anche Gandhi è stato arrestato, ma la rivolta continua; quando all'esercito giunge l'ordine di sparare sulla folla, gli ufficiali si rifiutano di dare l'ordine ai loro uomini, i giornalisti inglesi prendono posizione per gli indiani, eccetera. Gandhi viene condannato a sei anni per aver violato la legge del sale.
In prigione digiuna per i "paria", perché non vengano considerati impuri e intoccabili e riesce nel suo intento. Nel 1945 il partito laburista inglese dà la libertà all'India, ma all'inaugurazione del parlamento non è presente; a Calcutta, infatti, indù e musulmani da parecchi mesi si ammazzano per la strada e l'avvocato coraggioso sta pellegrinando nelle zone più agitate.
Con il suo ultimo digiuno Gandhi riesce a far riappacificare le due parti, ma un fanatico indù, Nathuram Godse, incolpando al Mahatma la vanificazione della conquista delle moschee, il 30 gennaio 1948 gli spara tre colpi di rivoltella a meno di un metro, uccidendolo.

Aggiunto 52 secondi più tardi:

spero di esserti stato utile

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.