Tesina globalizzazione

kika_1998
ragazzi mi date una mano a agganciare le materie alla
tesina sulla globalizzazione

Risposte
giu=)
arte bauhaus
storia potresti fare la caduta del'urss e l'inizio della russia
geografia europa o l'attentato delle torri gemelle
se vuoi fare qualcosa speciale parla della mafia e la strage di capaci sicuro che avrai un bel votoo

kika_1998
GRAZIE,
MI POTRESTI DARE ANKE DELLE DRITTE SU
SCIENZE:
STORIA:
GEOGRAFIA:
ED.CIVICA:
ARTE:
ciao

giu=)
geografia stati uniti
musica:hip hop
italiano: adoloscenza
inglese: gandhi perche secondo encarta Schumacher si rifa a lui
in tutti i casi guarda qui
Globalizzazione
1 INTRODUZIONE
Genova 2001: protesta “no global”Nel dicembre 1999, in occasione del vertice di Seattle del WTO (l'Organizzazione mondiale per il commercio), sulla scena internazionale fece la sua comparsa un forte movimento di critica alle politiche di globalizzazione sostenute dai massimi organismi economici e finanziari internazionali (WTO, FMI e Banca mondiale) e dalle maggiori potenze industriali riunite nel G8. Definito "popolo di Seattle" oppure "movimento no global", questo nuovo movimento è estremamente differenziato al suo interno, sia per quanto riguarda le problematiche affrontate (ambientalismo, pacifismo, solidarismo, diritti umani, lotta alla povertà, cancellazione del debito dei paesi del Terzo Mondo ecc.), sia nei metodi di lotta adottati. Diffusosi in pochi anni in tutto il mondo e in particolare nei paesi occidentali, il movimento ha avuto una clamorosa crescita in Italia. In occasione del vertice dei paesi del G8 che si svolse a Genova nel luglio 2001, il movimento "no global" italiano organizzò un "controvertice" al quale presero parte centinaia di migliaia di persone. Le manifestazioni furono purtroppo funestate da violenti incidenti e dalla morte di un giovane di 22 anni, rimasto vittima di un colpo esploso dalla pistola di un carabiniere. Nelle foto, due momenti delle manifestazioni genovesi. Nella prima, migliaia di mani dipinte di bianco simboleggiano il carattere pacifico della protesta; nella seconda, un gruppo dei cosiddetti "black bloc" ingaggia un violento scontro con la polizia (sullo sfondo).AFP/Corbis / Reuters new Media Inc./Corbis
Globalizzazione Processo di integrazione tra le economie della maggior parte dei paesi del mondo che si è sviluppato soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Con il termine globalizzazione ci si riferisce a un insieme di fenomeni, tra cui i più importanti sono: aumento del commercio internazionale; diffusione delle imprese multinazionali; finanziarizzazione dell’economia. Questi fenomeni possono essere meglio compresi guardando all’evoluzione dell’economia nella seconda metà del XX secolo.

2 IL RUOLO DEL DOLLARO USA NEL DOPOGUERRA

Alla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti erano l'unico paese in grado di fornire ai paesi europei e al Giappone, devastati dal conflitto, i beni e i servizi di consumo. Si registrò quindi un forte aumento delle esportazioni di beni dagli Stati Uniti e, poiché questi beni venivano pagati in dollari USA, questa moneta divenne molto ricercata e il suo valore di mercato aumentò.

Nel 1944, nella conferenza di Bretton Woods, i paesi a economia di mercato scelsero un nuovo sistema di cambi, basato non più sull’oro, ma sul dollaro USA: il valore di ciascuna moneta nazionale fu fissato in relazione alla moneta statunitense e le riserve monetarie vennero accumulate in questa moneta. Nella stessa conferenza vennero anche create due nuove istituzioni, il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS), detta anche Banca mondiale.

Il sistema dei cambi di Bretton Woods entrò in crisi nel corso degli anni Sessanta e nel 1971 venne abbandonato a favore di un sistema a cambi parzialmente flessibili. Nel corso di tutti gli anni Settanta, anche a causa della crisi petrolifera, il dollaro si deprezzò nei confronti del marco tedesco, dello yen e del franco svizzero.

3 FINANZIARIZZAZIONE DELL’ECONOMIA
Il “popolo di Seattle”Negli ultimi anni gli effetti delle strategie economiche e commerciali dell'Organizzazione mondiale per il commercio, della Banca mondiale, del Fondo monetario internazionale, hanno destato la preoccupazione di ampi settori dell'opinione pubblica, sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo, i più esposti ai rischi insiti in una globalizzazione dell'ecomomia incontrollata, regolata solo dalle leggi del denaro. Alla fine del 1999 il vertice del WTO di Seattle è stato così fatto oggetto della protesta di decine di migliaia di persone, in rappresentanza di organizzazioni ambientaliste, pacifiste, umanitarie, sindacali, politiche di tutto il mondo.Per concessione di BBC Worldwide Americas, Inc. Tutti i diritti riservati.
Nel corso degli ultimi due decenni, le borse e gli altri mercati finanziari si sono diffusi in tutto il mondo grazie allo sviluppo delle tecnologie informatiche. Questi cambiamenti hanno favorito gli speculatori, investitori che acquistano o vendono ingenti quantità di titoli o di moneta esclusivamente per trarne un guadagno, cercando di anticipare i cambiamenti della domanda e dell’offerta. Alcune banche e società d’investimento sono diventate così ricche da poter influenzare esse stesse l’andamento del mercato finanziario, che quindi dipende sempre meno dalle variazioni dell’economia reale, cioè dalla produzione e dagli investimenti: si parla al riguardo di finanziarizzazione dell’economia, un fenomeno che riguarda particolarmente i paesi a economia di mercato sviluppata, cioè i paesi del Nord America, dell’Europa occidentale e del Sud-Est asiatico.

4 EFFETTI DELLA FINANZIARIZZAZIONE
James TobinL'economista statunitense James Tobin ricevette il premio Nobel per l'economia nel 1981. I suoi studi si rivolsero prevalentemente all'analisi dei mercati finanziari e ai loro rapporti con la spesa pubblica, l'occupazione, la produzione e i prezzi. L'economista propose l'introduzione di un'imposta sui movimenti valutari (la cosiddetta "Tobin Tax", tornata recentemente alla ribalta negli ambienti più critici verso la globalizzazione) mirata a scoraggiare gli scambi speculativi e a ridurre il rischio di destabilizzazione dei mercati.© The Nobel Foundation
In seguito all’azione degli investitori, i mercati finanziari e i cambi tra le diverse monete divengono estremamente volatili, cioè variabili in periodi anche molto brevi e senza possibilità di essere previsti. Come venne notato fin dal 1974 dall’economista James Tobin, la volatilità dei tassi di cambio è una forte limitazione all’autonomia delle politiche economiche nazionali.

Proteste contro la globalizzazione dell’economiaLa fotografia, scattata nel maggio del 2004, riprende un gruppo di manifestanti che cerca di rompere la barriera della polizia durante il Latin American, Caribbean and European Union States Summit tenutosi a Guadalajara, in Messico. Il movimento antiglobalizzazione è nato alla fine degli anni Novanta per protestare contro la politica economica delle organizzazioni internazionali.Daniel Aguilar/Corbis
I singoli paesi, per evitare che la speculazione colpisca la propria moneta e che gli investitori vendano in massa i titoli di stato, sono costretti a seguire una determinata politica nella fissazione del tasso d’interesse, che deve essere molto alto in modo da attirare gli investitori. Ciò può comportare delle conseguenze negative, poiché il pagamento del debito impegna una grossa parte del reddito nazionale a scapito delle politiche sociali e dell’occupazione.

Per limitare i danni che movimenti finanziari possono produrre sulle economie dei paesi più esposti alle speculazioni (e quindi soprattutto i paesi in via di sviluppo), James Tobin nel 1972 propose una tassa sui movimenti finanziari speculativi. Accolta senza entusiasmi negli anni Settanta, in un momento di grande euforia dei mercati, negli anni Novanta la “Tobin Tax” è stata riproposta e molti studiosi e organizzazioni internazionali, e qualche governo(ad esempio quello francese), ne stanno valutando l’applicabilità.

se c'è qualcosa inutile toglila spero di esserti stata utile

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