Tesina di terza media | AIUTO |
ho preparato la mia tesina di terza media ma dovrei fare degli accorgimenti. vorrei cambiare la parte di arte e parlare della pop art, e aggiungere magari la parte di spagnolo al posto di letteratura, magari gia che ci siete date un occhiata e provate a sistemarla o a dirmi com'è, grazie
Aggiunto 47 secondi più tardi:
la mia esposizione è il 20 quindi sono un po di fretta visto che devo studiarla, grazie ancora
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la mia esposizione è il 20 quindi sono un po di fretta visto che devo studiarla, grazie ancora
Risposte
ciao grazie dell'aiuto, io personalmente vorrei togliere la parte di letteratura e concentrarmi su gli altri argomenti, praticamente da noi non bisogna fare una tesina vera e propria, dobbiamo sapere l'intero programma scolastico dell'ultimo anno e i professori possono chiederci qualsiasi cosa.
Visto che anche per i professori è una scelta insensata, ci hanno dato la possibilità di scegliere un tema su cui poi esporremo e verranno fatte domande.
Quindi vorrei rimanere più aperto e soprattutto vorrei passare da un argomento all'altro in modo fluido, senza che si noti di netto, cosi da poter ripassare a grandi linee gli argomenti correlati al periodo del dopoguerra americano, tu cosa ne pensi? mi daresti una mano? grazie ancora
Visto che anche per i professori è una scelta insensata, ci hanno dato la possibilità di scegliere un tema su cui poi esporremo e verranno fatte domande.
Quindi vorrei rimanere più aperto e soprattutto vorrei passare da un argomento all'altro in modo fluido, senza che si noti di netto, cosi da poter ripassare a grandi linee gli argomenti correlati al periodo del dopoguerra americano, tu cosa ne pensi? mi daresti una mano? grazie ancora
Ciao, la tua testina mi sembra a buon punto. Il percorso che hai creato ponendo al centro di tutto il tema :”gli USA“ sembra funzionare. Per il Neorealismo consiglio di leggere il Neorealismo proprio su skuola net, c’è tanto materiale. Pe pop art mi sembra interessante questo appunto da Wikipedia:
Pop art negli Stati Uniti:
Negli Stati Uniti la Pop art si sviluppa negli anni sessanta del Novecento. Trova il suo centro artistico nella New York degli anni sessanta e le sue radici nell'arte americana degli anni precedenti e nella poetica del New Dada. Rispetto all'Inghilterra è un'arte più grossolana ed è proprio oltreoceano che raggiunge il suo vero successo attraverso la capacità degli artisti di ottenere un grande effetto sul pubblico, grazie alla creazione di opere stupefacenti partendo da oggetti comuni e di uso quotidiano. L'oggetto è il protagonista dell'immagine artistica e viene alterato dalla sua forma reale.
Sono oggetti di uso quotidiano, come per esempio lattine di bibite, cibi in scatola, star del cinema, personaggi dello spettacolo e dello sport, ritagli di fumetti e cartelloni pubblicitari, oppure vengono rappresentati oggetti consumati, i quali vengono rappresentati con tecniche diverse e isolati o ingigantiti come se fossero delle sculture perciò non sono più oggetti banali. L'arte Pop americana presenta i meccanismi del linguaggio popolare, i temi delle opere sono temi banali, effimeri che vanno a descrivere la società dei consumi in cui si ambientano.
All'interno di queste opere non viene avviata nessuna critica sociale anzi viene testimoniata la realtà delle grandi città americane e l'opera d'arte diventa soltanto un prodotto commerciale. I colori che spiccano in queste opere sono vivaci e accesi, cioè i colori delle pubblicità, dei supermercati e delle insegne luminose. Sono opere anonime, impersonali ma affascinanti, non fanno altro che esprimere le condizioni della società in cui nascono. Non hanno un messaggio da comunicare ma vogliono soltanto mettere in mostra l'oggetto raffigurato isolandolo dal contesto in cui si trova e mostrando con un velo di ironia i difetti, gli eccessi e la superficialità della società di quegli anni.[6]
I principali esponenti sono:
Roy Lichtenstein (1923-1997)[9]
George Segal (1924-2000) raffigura calchi in gesso di persone che vengono ritratte nella vita quotidiana, insieme con oggetti reali come tavoli. Nella realizzazione di queste opere Segal si ispirò ai calchi delle persone che rimasero intrappolate nell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C a Ercolano e Pompei.[10]
Andy Warhol (1928-1987)[11]
Claes Oldenburg (1929) le sue opere raffigurano oggetti di uso quotidiano che vengono ingranditi e studiati nel dettaglio, con la tecnica tridimensionale che porta il soggetto a essere irriconoscibile.[12]
Robert Rauschenberg (1925-2008)[13]
Pop art negli Stati Uniti:
Negli Stati Uniti la Pop art si sviluppa negli anni sessanta del Novecento. Trova il suo centro artistico nella New York degli anni sessanta e le sue radici nell'arte americana degli anni precedenti e nella poetica del New Dada. Rispetto all'Inghilterra è un'arte più grossolana ed è proprio oltreoceano che raggiunge il suo vero successo attraverso la capacità degli artisti di ottenere un grande effetto sul pubblico, grazie alla creazione di opere stupefacenti partendo da oggetti comuni e di uso quotidiano. L'oggetto è il protagonista dell'immagine artistica e viene alterato dalla sua forma reale.
Sono oggetti di uso quotidiano, come per esempio lattine di bibite, cibi in scatola, star del cinema, personaggi dello spettacolo e dello sport, ritagli di fumetti e cartelloni pubblicitari, oppure vengono rappresentati oggetti consumati, i quali vengono rappresentati con tecniche diverse e isolati o ingigantiti come se fossero delle sculture perciò non sono più oggetti banali. L'arte Pop americana presenta i meccanismi del linguaggio popolare, i temi delle opere sono temi banali, effimeri che vanno a descrivere la società dei consumi in cui si ambientano.
All'interno di queste opere non viene avviata nessuna critica sociale anzi viene testimoniata la realtà delle grandi città americane e l'opera d'arte diventa soltanto un prodotto commerciale. I colori che spiccano in queste opere sono vivaci e accesi, cioè i colori delle pubblicità, dei supermercati e delle insegne luminose. Sono opere anonime, impersonali ma affascinanti, non fanno altro che esprimere le condizioni della società in cui nascono. Non hanno un messaggio da comunicare ma vogliono soltanto mettere in mostra l'oggetto raffigurato isolandolo dal contesto in cui si trova e mostrando con un velo di ironia i difetti, gli eccessi e la superficialità della società di quegli anni.[6]
I principali esponenti sono:
Roy Lichtenstein (1923-1997)[9]
George Segal (1924-2000) raffigura calchi in gesso di persone che vengono ritratte nella vita quotidiana, insieme con oggetti reali come tavoli. Nella realizzazione di queste opere Segal si ispirò ai calchi delle persone che rimasero intrappolate nell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C a Ercolano e Pompei.[10]
Andy Warhol (1928-1987)[11]
Claes Oldenburg (1929) le sue opere raffigurano oggetti di uso quotidiano che vengono ingranditi e studiati nel dettaglio, con la tecnica tridimensionale che porta il soggetto a essere irriconoscibile.[12]
Robert Rauschenberg (1925-2008)[13]