Prova di italiano
Buonasera, ieri ho fatto la prova di italiano e a casa la mia prof. aveva detto di prepararci un tema argomentativo perchè sicuramente sarebbe uscito. Io l'ho scritto e studiato. Vorrei avere un vostro parere anche se poi in classe ho aggiunto un bel pò di cose :)
IL RAZZISMO
Un problema che affligge il mondo da ormai troppo tempo è il razzismo. Questo termine rimanda ad una serie di ideologie e comportamenti basati sulla convinzione che la storia e la cultura di un uomo dipendano dalla razza (l’insieme delle caratteristiche fisico-biologiche) e che esista una razza superiore a tutte le altre. Questa convinzione però non ha nessuna base scientifica, dato che la genetica ha dimostrato l’inesistenza di razze; se proprio si vogliono raggruppare gli individui in base alle caratteristiche fisiche, si deve parlare di gruppi etnici comprendendo però anche caratteristiche culturali, molto più importanti. Il razzismo si basa su ideologie sbagliate e pregiudizi. Basta pensare alla tragedia dell’antisemitismo in Germania: la politica di persecuzione e di sterminio degli Ebrei era giustificata con la teoria della superiorità della razza ariana su tutte le altre. In realtà era solo una scusa con cui giustificare gli insuccessi politici degli anni precedenti, dato che la Germania era uscita sconfitta dalla prima guerra mondiale e si trovava in un periodo di profonda crisi. L’unica reale differenza fra Ebrei e Tedeschi era la religione. La discriminazione nei confronti degli Ebrei ha origini molto più antiche. I primi pregiudizi cominciarono a diffondersi nel Medioevo, quando l’Europa cristiana accusò la razza ebrea di “deicidio”, cioè di aver condannato a morte il figlio di Dio. Tale convinzione fu alla base dell’antisemitismo sussistente anche nelle altre epoche storiche e determinò l’obbligo per gli Ebrei di stabilirsi esclusivamente in specifici quartieri urbani, i ghetti. Ad essi era inoltre proibito il possesso di terre e la pratica di alcune professioni. Nel XVII secolo divennero sempre più frequenti nell’impero russo i pogrom, massacri di Ebrei favoriti dalla nobiltà che vedeva in essi un comodo capro espiatorio sul quale riversare il malcontento della popolazione. Il razzismo si è manifestato anche in altre forme come la discriminazione nei confronti di persone di colore, diffusa specialmente negli Stati Uniti e in Sud Africa. Nel Novecento i neri d’America continuarono ad essere tratti come cittadini di seconda classe e a subire ingiustizie e persecuzioni. Solo negli anni Sessanta, grazie al movimento di massa non violento guidato dal pastore protestane Martin Luther King, i neri ottennero i diritti civili e il diritto di voto. Nello stesso modo erano trattati i neri del Sud Africa, dove vigeva la politica dell’ apartheid (separazione tra le diverse” razze”) che fu eliminata dal primo presidente di colore sud africano Nelson Mandela. Altre forme di razzismo si sono viste durante le guerre civili degli ultimi anni in paesi come il Ruanda, il Congo e l’ex Jugoslavia: le cosiddette pulizie etniche. Esse consistono nel ridurre o addirittura nell’annientare le minoranze etniche presenti in alcuni paesi. Il razzismo, però, non è così lontano da noi come si potrebbe pensare. E’ da considerare razzismo infatti anche l’atteggiamento che molti Italiani assumono nei confronti degli immigrati extracomunitari. Non perché uno straniero ha rubato, tutti gli altri sono dei ladri. Ormai si tende a generalizzare troppo, a fare di tutta l’erba un fascio. Non si deve aver paura che il “diverso” possa distruggere la nostra cultura e le nostre tradizioni. La diffidenza che si sta creando verso certe popolazioni è sbagliata, considerando che l’immigrazione costituisce anche un bene perché fa crescere l’incremento demografico e ci permette di apprendere nuove culture, creando così una società multietnica. Per capire meglio gli aspetti positivi di questa nuova forma di società bisogna portare come esempio la grande super potenza degli Stati Uniti che si sono formati grazie a numerosi flussi migratori e comprendono ora tantissimi gruppi etnici. Per combattere il fenomeno del razzismo bisogna anche promuovere l’incontro, il confronto e lo scambio culturale tra i diversi popoli. Inoltre le famiglie e le istituzioni dovrebbero educare i giovani a non basarsi sulle apparenze, ma a giudicare le persone in base a quello che sono realmente. Solo quando non si avrà più paura del diverso, la battaglia contro il razzismo sarà vinta.
IL RAZZISMO
Un problema che affligge il mondo da ormai troppo tempo è il razzismo. Questo termine rimanda ad una serie di ideologie e comportamenti basati sulla convinzione che la storia e la cultura di un uomo dipendano dalla razza (l’insieme delle caratteristiche fisico-biologiche) e che esista una razza superiore a tutte le altre. Questa convinzione però non ha nessuna base scientifica, dato che la genetica ha dimostrato l’inesistenza di razze; se proprio si vogliono raggruppare gli individui in base alle caratteristiche fisiche, si deve parlare di gruppi etnici comprendendo però anche caratteristiche culturali, molto più importanti. Il razzismo si basa su ideologie sbagliate e pregiudizi. Basta pensare alla tragedia dell’antisemitismo in Germania: la politica di persecuzione e di sterminio degli Ebrei era giustificata con la teoria della superiorità della razza ariana su tutte le altre. In realtà era solo una scusa con cui giustificare gli insuccessi politici degli anni precedenti, dato che la Germania era uscita sconfitta dalla prima guerra mondiale e si trovava in un periodo di profonda crisi. L’unica reale differenza fra Ebrei e Tedeschi era la religione. La discriminazione nei confronti degli Ebrei ha origini molto più antiche. I primi pregiudizi cominciarono a diffondersi nel Medioevo, quando l’Europa cristiana accusò la razza ebrea di “deicidio”, cioè di aver condannato a morte il figlio di Dio. Tale convinzione fu alla base dell’antisemitismo sussistente anche nelle altre epoche storiche e determinò l’obbligo per gli Ebrei di stabilirsi esclusivamente in specifici quartieri urbani, i ghetti. Ad essi era inoltre proibito il possesso di terre e la pratica di alcune professioni. Nel XVII secolo divennero sempre più frequenti nell’impero russo i pogrom, massacri di Ebrei favoriti dalla nobiltà che vedeva in essi un comodo capro espiatorio sul quale riversare il malcontento della popolazione. Il razzismo si è manifestato anche in altre forme come la discriminazione nei confronti di persone di colore, diffusa specialmente negli Stati Uniti e in Sud Africa. Nel Novecento i neri d’America continuarono ad essere tratti come cittadini di seconda classe e a subire ingiustizie e persecuzioni. Solo negli anni Sessanta, grazie al movimento di massa non violento guidato dal pastore protestane Martin Luther King, i neri ottennero i diritti civili e il diritto di voto. Nello stesso modo erano trattati i neri del Sud Africa, dove vigeva la politica dell’ apartheid (separazione tra le diverse” razze”) che fu eliminata dal primo presidente di colore sud africano Nelson Mandela. Altre forme di razzismo si sono viste durante le guerre civili degli ultimi anni in paesi come il Ruanda, il Congo e l’ex Jugoslavia: le cosiddette pulizie etniche. Esse consistono nel ridurre o addirittura nell’annientare le minoranze etniche presenti in alcuni paesi. Il razzismo, però, non è così lontano da noi come si potrebbe pensare. E’ da considerare razzismo infatti anche l’atteggiamento che molti Italiani assumono nei confronti degli immigrati extracomunitari. Non perché uno straniero ha rubato, tutti gli altri sono dei ladri. Ormai si tende a generalizzare troppo, a fare di tutta l’erba un fascio. Non si deve aver paura che il “diverso” possa distruggere la nostra cultura e le nostre tradizioni. La diffidenza che si sta creando verso certe popolazioni è sbagliata, considerando che l’immigrazione costituisce anche un bene perché fa crescere l’incremento demografico e ci permette di apprendere nuove culture, creando così una società multietnica. Per capire meglio gli aspetti positivi di questa nuova forma di società bisogna portare come esempio la grande super potenza degli Stati Uniti che si sono formati grazie a numerosi flussi migratori e comprendono ora tantissimi gruppi etnici. Per combattere il fenomeno del razzismo bisogna anche promuovere l’incontro, il confronto e lo scambio culturale tra i diversi popoli. Inoltre le famiglie e le istituzioni dovrebbero educare i giovani a non basarsi sulle apparenze, ma a giudicare le persone in base a quello che sono realmente. Solo quando non si avrà più paura del diverso, la battaglia contro il razzismo sarà vinta.
Risposte
Si complimenti molto bello
Grazie anche a te =) Si speriamo bene!
veramente bello...
Io ho parlato del caso Nucleare e delle Energie Rinnovabili. Ho scritto molto, speriamo bene...
Io ho parlato del caso Nucleare e delle Energie Rinnovabili. Ho scritto molto, speriamo bene...
# Maga96 :
Wow...
Complimenti, prenderai di sicuro un buon voto... :clap
Ohh grazie. L'unica che commenta :D Speriamo bene!
Wow...
Complimenti, prenderai di sicuro un buon voto... :clap
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