ESPOSIZIONE ORALE SU I DIRITTI DEI BAMBINI DEL BRASILE
Venerdi ho l esposizione orale, io l'ho fatta su i diritti dei bambini in brasile e non so con cosa scrivere:COME VIVONO I BAMBINI DELLE FAVELAS?
Aiutatemi vi prego :thx
GRAZIE :hi
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Risposte
I molti abitanti delle grandi città brasiliane che vivono nella favelas vedono ogni giorno sulle strade scene di violenza, soprusi e morte. Qui la violenza è ormai diventata un sistema di vita che ingoia gli abitanti e li condanna a respirare un clima terrificante: da una parte ci sono coloro che vivono nella continua paura di essere assaliti, dall'altra ci sono giovani che fanno della violenza il lato giusto della vita sbagliata.
I bambini, ignari, nascono e crescono in uno stile di vita dove gli spari sono il terrore e i banditi il modello. Il dominio ormai assoluto del narcotraffico nelle favelas conquista inevitabilmente anche l'universo immaginario dei piccoli che vedono ogni giorno intorno a loro le persone coinvolte nel narcotraffico vendere i pacchetti di droga, girare con le armi in spalla, dialogare con gli abitanti decidendo della loro esistenza, applicare la legge del più feroce, uccidere i traditori e rispondere con le armi alle invasioni della polizia.
Questi bambini subiscono passivamente la violenza della vista di persone morte e coperte di sangue, e ripetono nel gioco tutto quello che vedono e sentono.
Le loro "case" sono costituite da baracche piccole, calde e sporche, spesso costruite ai margini di fiumi o laghi, con inevitabili rischi di inondazioni e crolli. Le favelas esistono solo nelle capitali, le grandi città. Moltissime persone emigrano da piccole città dell'entroterra, dove generalmente lavorano nei campi, coltivando e badando agli animali; essi lasciano tutto e vanno verso le grandi città alla ricerca di lavoro e con la speranza di trovare migliori condizioni di vita.
La sanità è un miraggio. In una favela mancano fognature e acqua potabile. Nei pressi ci sono delle discariche a cielo aperto. Come sarà facile intuire, le condizioni igieniche sono pessime. Qui le malattie della povertà sono uno dei tanti problemi da affrontare costantemente, ogni giorno.
Nelle favelas, lo Stato non arriva. A comandare sono le organizzazioni criminali e i narcotrafficanti: sono loro a dare cibo e lavoro, a decidere cosa si può fare e cosa no, a decidere chi può entrare nella favela e chi invece deve restare fuori.
I bambini, ignari, nascono e crescono in uno stile di vita dove gli spari sono il terrore e i banditi il modello. Il dominio ormai assoluto del narcotraffico nelle favelas conquista inevitabilmente anche l'universo immaginario dei piccoli che vedono ogni giorno intorno a loro le persone coinvolte nel narcotraffico vendere i pacchetti di droga, girare con le armi in spalla, dialogare con gli abitanti decidendo della loro esistenza, applicare la legge del più feroce, uccidere i traditori e rispondere con le armi alle invasioni della polizia.
Questi bambini subiscono passivamente la violenza della vista di persone morte e coperte di sangue, e ripetono nel gioco tutto quello che vedono e sentono.
Le loro "case" sono costituite da baracche piccole, calde e sporche, spesso costruite ai margini di fiumi o laghi, con inevitabili rischi di inondazioni e crolli. Le favelas esistono solo nelle capitali, le grandi città. Moltissime persone emigrano da piccole città dell'entroterra, dove generalmente lavorano nei campi, coltivando e badando agli animali; essi lasciano tutto e vanno verso le grandi città alla ricerca di lavoro e con la speranza di trovare migliori condizioni di vita.
La sanità è un miraggio. In una favela mancano fognature e acqua potabile. Nei pressi ci sono delle discariche a cielo aperto. Come sarà facile intuire, le condizioni igieniche sono pessime. Qui le malattie della povertà sono uno dei tanti problemi da affrontare costantemente, ogni giorno.
Nelle favelas, lo Stato non arriva. A comandare sono le organizzazioni criminali e i narcotrafficanti: sono loro a dare cibo e lavoro, a decidere cosa si può fare e cosa no, a decidere chi può entrare nella favela e chi invece deve restare fuori.