Troppa confusione, Informatica o Ingegneria Informatica?
Salve bella gente! Il dilemma è il seguente: quale scegliere tra i due corsi di laurea?
Ho letto un sacco in giro per il web, ma le opinioni e i commenti in merito cambiano sempre. Insomma non riesco a farmi un idea e a mettere a fuoco le differenze. Anche perché poi gli argomenti che si andranno a studiare cambiano da ateneo ad ateneo.
Volevo sapere le differenze sostanziali tra i due corsi e le conseguenze nel mondo del lavoro, perché scegliere una piuttosto che l'altra?
Ah, che Ateneo consigliate e perché? Questi sono i programmi di Perugia:
Programma Ing. Informatica: http://goo.gl/xi8Yss
Programma Informatica: http://goo.gl/sPQORN
Ho letto un sacco in giro per il web, ma le opinioni e i commenti in merito cambiano sempre. Insomma non riesco a farmi un idea e a mettere a fuoco le differenze. Anche perché poi gli argomenti che si andranno a studiare cambiano da ateneo ad ateneo.
Volevo sapere le differenze sostanziali tra i due corsi e le conseguenze nel mondo del lavoro, perché scegliere una piuttosto che l'altra?
Ah, che Ateneo consigliate e perché? Questi sono i programmi di Perugia:
Programma Ing. Informatica: http://goo.gl/xi8Yss
Programma Informatica: http://goo.gl/sPQORN
Risposte
"onlyReferee":
Riguardo alla scelta dell'ateneo non ti so consigliare molto, dato che ho studiato all'università di Venezia e, dato come leggo, non è tua intenzione spostarti al nord.
Diciamo che sono disposto ad arrivare fino a Pisa, ma non città come Milano, Torino, ecc. Sono molto propenso per Perugia, i prezzi mi sembrano molto "umani" e come corso di laurea per quanto riguarda Informatica, ho letto che è una delle migliori
L'esempio che hai descritto non mi sembra calzante e te lo dico per esperienza lavorativa. Di algoritmi un ingegnere informatico ne vedrà fino alla nausea, almeno al politecnico di Milano.
Da laureato in informatica e conoscendo anche gente che si è laureata in ingegneria informatica, ti posso confermare che con la prima si ragiona più ad alto livello rispetto alla seconda. Questo lo giustifica anche il fatto che nella seconda sono presenti esami su discipline più inerenti all'aspetto hardware/sistemistico che ad informatica non ci sono.
Solitamente l'esempio che porto agli per far capire la differenza tra le due è questo: se abbiamo una rete che trasferisce i dati lentamente di primo acchito un informatico suggerisce di implementare un algoritmo di instradamento dei pacchetti migliore ed un ingegnere informatico opta invece per rivedere e modificare la struttura della rete.
Riguardo alla scelta dell'ateneo non ti so consigliare molto, dato che ho studiato all'università di Venezia e, dato come leggo, non è tua intenzione spostarti al nord.
Solitamente l'esempio che porto agli per far capire la differenza tra le due è questo: se abbiamo una rete che trasferisce i dati lentamente di primo acchito un informatico suggerisce di implementare un algoritmo di instradamento dei pacchetti migliore ed un ingegnere informatico opta invece per rivedere e modificare la struttura della rete.
Riguardo alla scelta dell'ateneo non ti so consigliare molto, dato che ho studiato all'università di Venezia e, dato come leggo, non è tua intenzione spostarti al nord.
Leggendo un po' le varie risposte ho schiarito le idee. E ho deciso di orientarmi verso Informatica Pura. Credo che mi iscriverò a Pisa o Perugia. Per quanto riguarda la prima, ho letto che come Ateneo non è male, il percorso di studi mi sembra molto interessante e sopratutto le scelte per quanto riguarda la Magistrale. C'è qualcuno che ha esperienza in merito? O mi consigliate qualche altro Ateneo in particolare? L'unica condizione è che non sia troppo a Nord, come ad esempio Milano, Torino, ecc
"civamb":
Gli ingegneri matematici (del polimi) e fisici triennali (polimi e polito) possono iscriversi in ogni ordine degli ingegneri provinciale in Italia (sezione b) visto che queste lauree sono in ingegneria industriale o dell'informazione. Diverso é il discorso dei CdL magistrali che in entrambi i casi non consentono l'iscrizione alle sezione A dell'albo... almeno che non si frequenti un sesto anno e vengano superati una serie di esami caratterizzanti (oltre ad un piano di studi modificato nel biennio). Distinguendo i vari casi nei due politecnici.
Infatti la magistrale essendo LM-44 non rientra tra quelle ammesse all'esame. Curiosa la differenza con la triennale che invece è una laurea in ing. industriale o dell'informazione.
Gli ingegneri matematici (del polimi) e fisici triennali (polimi e polito) possono iscriversi in ogni ordine degli ingegneri provinciale in Italia (sezione b) visto che queste lauree sono in ingegneria industriale o dell'informazione. Diverso é il discorso dei CdL magistrali che in entrambi i casi non consentono l'iscrizione alle sezione A dell'albo... almeno che non si frequenti un sesto anno e vengano superati una serie di esami caratterizzanti (oltre ad un piano di studi modificato nel biennio). Distinguendo i vari casi nei due politecnici.
A te cosa interessa maggiormente di questo settore?
"sapo93":
[quote="Intermat"]
Solo fino al V.O. era impossibile fare l'esame di stato da ingegnere mentre ad oggi è possibile, personalmente lo trovo ridicolo (ammesso che si sia in grado di superarlo) dato che, almeno fino a poco tempo fa, nemmeno gli ing. matematici/fisici potevano iscriversi all'albo.
Perchè lo trovi ridicolo?
[/quote]
Semplicemente perché non ha la forma mentis di un ingegnere. Sul fatto che poi come lavoro si possano sovrapporre sono d'accordo ma l'approccio che hanno dovrebbe essere diverso. Sarebbe come se un laureato in finanza o economia con un indirizzo che si occupa di organizzazione (magari con un piano di studi molto quantitativo) si potesse iscrivere all'albo perché "è simile" ad ing. gestionale. Non lo condivido, un titolo è un titolo ed uno dovrebbe essere ingegnere se si è laureato in ingegneria, non in altro.
Comunque vedendo il sito dell'ordine degli ingegneri di Roma non mi sembra che gli ing. matematici/fisici (LM-44) possano iscriversi.
"sapo93":
Alla fin fine nel mondo lavorativo non c'è molta differenza sugli sbocchi, quello che cambia (in teoria) è il modo di approcciare i problemi e come si vedono le cose.
Su questo sono abbastanza d'accordo, anche se teoricamente dovrebbero occuparsi di cose un po' diverse all'atto pratico spesso può non capitare, resta la diversa mentalità e l'approccio al problema.
"Intermat":
Solo fino al V.O. era impossibile fare l'esame di stato da ingegnere mentre ad oggi è possibile, personalmente lo trovo ridicolo (ammesso che si sia in grado di superarlo) dato che, almeno fino a poco tempo fa, nemmeno gli ing. matematici/fisici potevano iscriversi all'albo.
Perchè lo trovi ridicolo? Se vai a vedere le prove di esame sono tutte conoscenze che un informatico dovrebbe acquisire durante la laurea (a parte nella prima prova dove si chiede di avere un'infarinatura di tutto, ma facilmente colmabile). Gli ing. matematici e fisici per quello che so io possono iscriversi alla sezione B dell'albo (ing. jr) nel settore industriale o informazione in base alla classe di laurea triennale, indipendentemente dal fatto che il nome del loro corso di laurea sia o non sia presente nell'elenco di quelle possibili (conta la classe alla fine, non il nome). Paradossalmente penso che un ing. fisico o matematico si troverebbe molto più in difficoltà di un informatico a fare la prova di progettazione o la seconda prova (quella specifica per materia), dato che la loro specializzazione non è materia di esame.
"Intermat":
In ogni caso un laureato in informatica non ha molte delle conoscenze di un laureato in ing. informatica ad esempio, nella maggior parte dei casi, non vede nulla di sistemi dinamici, controlli ma anche le conoscenze di probabilità e statistica sono scarse. Resta evidente che poi sono conoscenze che si recuperano, volendo, però di base la preparazione è diversa.
E' vero che molte di queste cose non vengono trattate, ma dipende sempre da quello che si vuole andare a fare dopo. Ad uno sviluppatore web interessa poco la parte sui sistemi dinamici (allo stesso modo, poco gli interessano le differenze tra i vari linguaggi formali e le loro associate macchine che li riconoscono, malgrado siano la teoria dietro a tutta la programmazione). D'altro canto possiamo dire che un ing. informatico non ha molte delle conoscenze di un laureato in informatica proprio a causa di quei corsi integrativi di materie proprie dell'ingegneria dell'informazione ma "esterne" all'informatica. La differenza è che un ing. informatico può recuperare queste conoscenze alla magistrale (dovendo però specializzarsi di meno). Un informatico invece difficilmente le recupererà come corsi (dato che sarebbero corsi di livello triennale), ma sono comunque conoscenze che non gli servirebbero mai (a meno di cose specifiche).
Alla fin fine nel mondo lavorativo non c'è molta differenza sugli sbocchi, quello che cambia (in teoria) è il modo di approcciare i problemi e come si vedono le cose.
"sapo93":
Invece il laureato in informatica è ammesso all'esame per diventare ingegnere dell'informazione. Resta cosi:
Laureato in informatica: Dottore In Informatica
Laureato in ingegneria informatica: Dottore In Ingegneria Informatica
Esame Di Stato: Ing. (Jr se solo triennale) Dell'Informazione, Dottore in (Ingegneria) Informatica
In effetti, a quanto pare, è vero. Solo fino al V.O. era impossibile fare l'esame di stato da ingegnere mentre ad oggi è possibile, personalmente lo trovo ridicolo (ammesso che si sia in grado di superarlo) dato che, almeno fino a poco tempo fa, nemmeno gli ing. matematici/fisici potevano iscriversi all'albo.
In ogni caso un laureato in informatica non ha molte delle conoscenze di un laureato in ing. informatica ad esempio, nella maggior parte dei casi, non vede nulla di sistemi dinamici, controlli ma anche le conoscenze di probabilità e statistica sono scarse. Resta evidente che poi sono conoscenze che si recuperano, volendo, però di base la preparazione è diversa. Sicuramente gli informatici avranno altre competenze che gli ing. informatici non avranno, non lo metto in dubbio.
Premesso che alla fin fine in ambito lavorativo al 98% quello che può fare un informatico lo può fare anche un ingegnere informatico e viceversa, quello che cambia (in teoria) è ad ingegneria informatica farai molti esami "integrativi", quali elettronica, automatica etc. Questi di danno una visione più ampia del mondo informatico in senso lato, ma ti faranno trascurare gli aspetti più formali della materia, che vengono invece trattati con più "rigore" ad informatica. Ovviamente nulla vieta ad un ingegnere informatico di andare a specializzarsi sulla teoria della calcolabilità, come nulla vieta ad un informatico di andare a lavorare su sistemi embedded o sulla robotica (nota che in generale gli ing. informatici non progettano circuiti, quello lo fanno gli ingegneri elettronici, ma hanno le competenze per interfacciarvisi meglio).
Invece il laureato in informatica è ammesso all'esame per diventare ingegnere dell'informazione
. Resta cosi:
Laureato in informatica: Dottore In Informatica
Laureato in ingegneria informatica: Dottore In Ingegneria Informatica
Esame Di Stato: Ing. (Jr se solo triennale) Dell'Informazione, Dottore in (Ingegneria) Informatica
(io ho deciso di non fare l'esame perchè per quello che penso di fare rimarrebbero tre lettere davanti al mio nome e basta)
"Intermat":
Ovviamente per farsi chiamare ingegnere si deve superare un esame di stato (dopo aver conseguito la laurea) e ciò può essere fatto solamente dai laureati iscritti in determinate classi di laurea. Il laureato in informatica, ovviamente, non è ammesso all'esame da ingegnere in quanto non è laureato in ingegneria. Tra l'altro, ad essere precisi, esistono tre albi nell'ordine degli ingegneri e l'ing. informatico può iscriversi solo ad uno (settore c, ramo informazione). Detto ciò l'iscrizione, soprattutto per un ing. informatico, non credo sia particolarmente utile o comunque non è fondamentale come per un ing. civile o edile (settore a).
Invece il laureato in informatica è ammesso all'esame per diventare ingegnere dell'informazione

Laureato in informatica: Dottore In Informatica
Laureato in ingegneria informatica: Dottore In Ingegneria Informatica
Esame Di Stato: Ing. (Jr se solo triennale) Dell'Informazione, Dottore in (Ingegneria) Informatica
(io ho deciso di non fare l'esame perchè per quello che penso di fare rimarrebbero tre lettere davanti al mio nome e basta)
"bobalex":
Ciò che mi lascia perplesso è il guadagno molto più ampio degli Ingegneri Informatici. Da ciò che ho letto l'Italia è molto attaccata al titolo di Ingegnere, è quasi una garanzia. Però c'è da sottolineare che facendo informatica almeno, nel momento in cui si finisce si ha un' esperienza ben mirata nel settore. Poi in entrambi i casi non si smette mai di studiare, ma questo è un altro discorso. Inoltre ho letto che per prendere il titolo d'Ingegnere bisogna affrontare un esame di stato sia per Informatica Pura che per Ingegneria. Comunque frequenti/frequentavi uno dei due corsi di laurea?
Dove li vedi gli stipendi molto più alti per gli ingegneri? Vedendo i dati almalaurea, a cinque anni dalla laurea, ci sono circa 100€ di differenza, che non sono nulla ma neppure tanto da dire che "il guadagno è molto più ampio". I dati li trovi qui sul sito di Almalaurea. Ovviamente la laurea in ingegneria ti fa avere un titolo che effettivamente negli annunci in cui si ricerca lavoro ancora è molto apprezzato, detto ciò però dovresti scegliere in base a ciò che pensi ti piaccia di più e non ai 100€ di differenza di salario.
Ovviamente per farsi chiamare ingegnere si deve superare un esame di stato (dopo aver conseguito la laurea) e ciò può essere fatto solamente dai laureati iscritti in determinate classi di laurea. Il laureato in informatica, ovviamente, non è ammesso all'esame da ingegnere in quanto non è laureato in ingegneria. Tra l'altro, ad essere precisi, esistono tre albi nell'ordine degli ingegneri e l'ing. informatico può iscriversi solo ad uno (settore c, ramo informazione). Detto ciò l'iscrizione, soprattutto per un ing. informatico, non credo sia particolarmente utile o comunque non è fondamentale come per un ing. civile o edile (settore a).
Ciò che mi lascia perplesso è il guadagno molto più ampio degli Ingegneri Informatici. Da ciò che ho letto l'Italia è molto attaccata al titolo di Ingegnere, è quasi una garanzia. Però c'è da sottolineare che facendo informatica almeno, nel momento in cui si finisce si ha un' esperienza ben mirata nel settore. Poi in entrambi i casi non si smette mai di studiare, ma questo è un altro discorso. Inoltre ho letto che per prendere il titolo d'Ingegnere bisogna affrontare un esame di stato sia per Informatica Pura che per Ingegneria. Comunque frequenti/frequentavi uno dei due corsi di laurea?
Prima di tutto il corso di Laurea in Ingegneria Informatica fa parte delle Lauree di Ingegneria dell' Informazione della facoltà di Ingegneria mentre il corso di Laurea in Informatica fa parte della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Questà è la prima differenza importante tra i due indirizzi di studio e non deve essere sottovalutata.
La Laurea in Informatica ha l' obiettivo di fornire una buona cultura per quanto riguarda gli aspetti pratici e teorici dell' informatica, privilegiando quegli aspetti legati al software. Senza mai dimenticare la base di matematica e fisica caratteristica di qualunque Laurea scientifica.
La Laurea in Ingegneria Informatica ha l' obiettivo di fornire le conoscenze teoriche e pratiche di base dell' informatica, arricchendo il percorso di studi con esami di elettronica, automazione, teoria dei segnali, chimica, ecc... Quindi, l' obiettivo è quello di privilegiare una conoscenza più ampia e trasversale in modo da offrire al laureato più possibilità di inserimento in contesti lavorativi diversi.
La Laurea in Informatica ha l' obiettivo di fornire una buona cultura per quanto riguarda gli aspetti pratici e teorici dell' informatica, privilegiando quegli aspetti legati al software. Senza mai dimenticare la base di matematica e fisica caratteristica di qualunque Laurea scientifica.
La Laurea in Ingegneria Informatica ha l' obiettivo di fornire le conoscenze teoriche e pratiche di base dell' informatica, arricchendo il percorso di studi con esami di elettronica, automazione, teoria dei segnali, chimica, ecc... Quindi, l' obiettivo è quello di privilegiare una conoscenza più ampia e trasversale in modo da offrire al laureato più possibilità di inserimento in contesti lavorativi diversi.