Studiare Matematica, dove e perché?
Questo è il mio primo post su questo forum e, anzi, è la prima volta in assoluto che mi iscrivo ad un forum. Forse il mio post è lungo e fuori luogo, forse è corto e senza senso però spero davvero che qualcuno lo legga e mi dia una risposta perché veramente mi serve un consiglio. Sono al quinto anno di un Liceo Scientifico, ho una media molto alta e devo scegliere cosa studiare all'Università. La mia passione è risolvere problemi e nulla mi affascina come la matematica, eppure, un po' condizionato e scoraggiato dai consigli di alcune persone (professori compresi), fino a poche settimane fa ero sicuro di non volermi iscrivere a Matematica, ma piuttosto ad Ingegneria (mi sono anche iscritto al test per il Politecnico di Torino). Da un paio di giorni, però questa convinzione è andata scemando e sento che ad Ingegneria non potrei approfondire tante cose di Matematica; alcuni mi hanno detto che è giusto fare ciò che più ti piace, altri mi hanno detto che studiare Matematica apre poche porte in ambito lavorativo, altri ancora dicono, invece, che il laureato in Matematica è molto ambito dalle aziende e dalle banche vista la sua forma mentis... insomma tante persone mi hanno detto tantissime cose. Ora mi e vi chiedo: dovrei studiare Matematica? Quali sono le vere opportunità di lavoro? E altra cosa, quanto è importante scegliere l'ateneo giusto? Sono vicino alla Federico II di Napoli, sapete se è una buona Università per Matematica o ne conoscete di migliori?
Risposte
"Raptorista":
[quote="PadreBishop"]
La cosa che si nota molto alla specialistica, e poco alla triennale, e' che spesso si smette di "dimostrare teoremi" per affiancare ad ogni esame una "implementazione al calcolatore" realizzando simulazioni e studi di "casi test".
Questo che PadreBishop dice è "più vero" per il Polito, probabilmente, dove la triennale è in realtà una triennale in matematica pura. Al Polimi, dov'ero io, invece non mi è sembrato lo stesso, anzi alla magistrale abbiamo fatto sia corsi di applicazioni sia corsi di matematica pura, orientati alle applicazioni ma pur sempre di matematica pura.[/quote]
Le mie informazioni circa il corso al PoliTo sono vecchie di un anno, ma credo che ancora siano abbastanza affidabili: hai ragione, al poliTo lo stacco triennale-matematicoso e specialistica applicativa e' abbastanza netto, cosa che sembra avvenire meno al poliMi.
Al PoliTo, comunque, gli esami di Scienza delle costruzioni, Termodinamica applicata e trasmissione del calore, Economia e organizzazione aziendale ecc non te li toglie nessuno


A livello di classe di laurea, (parlando in senso stretto di burocrazia) si', la triennale al PoliTo e' una laurea in matematica, mentre al polimi cade sotto il codice delle classi di laurea in ingegneria. Questo, per chi comunque svolge un 3+2, ha un'importanza abbastanza relativa per quanto riguarda la mia opinione.
"PadreBishop":
La cosa che si nota molto alla specialistica, e poco alla triennale, e' che spesso si smette di "dimostrare teoremi" per affiancare ad ogni esame una "implementazione al calcolatore" realizzando simulazioni e studi di "casi test".
Questo che PadreBishop dice è "più vero" per il Polito, probabilmente, dove la triennale è in realtà una triennale in matematica pura. Al Polimi, dov'ero io, invece non mi è sembrato lo stesso, anzi alla magistrale abbiamo fatto sia corsi di applicazioni sia corsi di matematica pura, orientati alle applicazioni ma pur sempre di matematica pura.
Grazie mille, è stato davvero chiarissimo ! In bocca al lupo anche a lei per il prosieguo degli studi !
"CiroBalsamo":
[quote="PadreBishop"][quote="CiroBalsamo"]
Ho letto il programma di studi e sembra anche interessante, l'unico problema è il rischio che possa essere un corso a metà.
Non è che rischierei di essere né un completo ingegnere, né un vero un matematico? I
Cos'e' un vero matematico? Non esiste un albo di appartenenza all'ordine dei matematici, ed i tempi di Pitagora dove i matematici d.o.c. si riunivano in sette ormai e' a mio avviso terminato.
Riguardo all'essere un vero ingegnere, a parte i formalismi sull'iscrizione a qualche albo di ingegneri junior e/o senior (dove il PoliMi si dimostra piu' adatto allo scopo del PoliTo), quello che conta sono le conoscenze in uscita e il grandissimo peso che apparire nei database dei laureati dei Politecnici offre.
Ho visto di tutto nel corso di Ingegneria Matematica, da gente che entra con la triennale di ingegnere per mettere abbastanza crediti di tipo matematico per fare il TFA, a gente che viene da una triennale di matematica pura per specializzarsi nei database e trovare un buon lavoro nel settore, a gente che ha fatto un 3+2 di ingegneria matematica con specializzazione in aerodinamica e che ha trovato lavoro in ditte di progrettazione, occupandosi di simulazioni.
L'unica cosa che non ho trovato e' "l'essere considerati dei Balto del mondo lavorativo" perche' se il piano di studi e' scelto bene ed i tirocini sono ben piazzati, e' assai difficile ritrovarsi "per strada".
L'unica cosa che conta e' la voglia di studiare, e di mettersi in gioco!
In bocca al lupo![/quote]
Grazie mille per i chiarimenti,in quanto a voglia di studiare e mettersi in gioco non c'è alcun problema.
P.S per vero Matematico intendevo un laureato con conoscenze avanzate in matematica, non il confratello di una loggia segreta.
Ho sbagliato aggettivo forse.[/quote]
Ero volutamente ironico sul lato del "vero matematico", e ora provo a chiarire un poco le idee sul lato della preparazione matematica di un ingegnere matematico.
Una laurea di Ingegneria Matematica triennale, lascia scoperte delle aree della matematica piu' astratta che vengono solo trattate "di fretta". Sono ad esempio la teoria dei numeri (che viene a volte ripresa alla specialistica per chi si sceglie qualcosa di crittografia), la Topologia, le Strutture Algebriche.
A livello di Analisi e di equazioni alle derivate parziali, la preparazione triennale tiene il passo a mio avviso, cosi' come la preparazione sui sistemi dinamici. A livello di statistica, gli esami offerti offrono in genere una buona preparazione. Un ingegnere matematico triennale esce con un'idea di cosa sia la Ricerca Operativa, cosa che invece un matematico teorico non spesso riesce a fare per ovvi motivi di piano di studi.
Nella laurea di ingegneria matematica magistrale invece, dipende moltissimo dal ramo scelto (o dalla mescolanza di vari interessi).
Chi sceglie la finanza avra' una bella conoscenza di processi stocastici e di statistica e ottimizzazione matematica, chi sceglie aree affini all'ingegneria industriale avra' molte conoscenze di analisi numerica e Fisica Matematica, e cosi' via.
La cosa che si nota molto alla specialistica, e poco alla triennale, e' che spesso si smette di "dimostrare teoremi" per affiancare ad ogni esame una "implementazione al calcolatore" realizzando simulazioni e studi di "casi test".
Ho visto gente che della triennale ha apprezzato solo gli esami matematici, e poi e' andata a fare una specialistica di matematica pura, senza particolari patemi! Cosi' come gente che arrivava alla specialistica di IngMat perche' non ne poteva piu' di spazi di integrazione astratti e varieta' k-dimensionali.
Buona scelta!
"PadreBishop":
[quote="CiroBalsamo"][quote="Raptorista"]Ciao, anziché rispondere ai tuoi quesiti - che comunque ho letto - ti segnalo due ulteriori possibilità, e cioè i corsi di ingegneria matematica al Polimi e al Polito. Magari possono essere una via di mezzo tra matematica e occupazione per te.
Ho letto il programma di studi e sembra anche interessante, l'unico problema è il rischio che possa essere un corso a metà.
Non è che rischierei di essere né un completo ingegnere, né un vero un matematico? I[/quote]
Cos'e' un vero matematico? Non esiste un albo di appartenenza all'ordine dei matematici, ed i tempi di Pitagora dove i matematici d.o.c. si riunivano in sette ormai e' a mio avviso terminato.
Riguardo all'essere un vero ingegnere, a parte i formalismi sull'iscrizione a qualche albo di ingegneri junior e/o senior (dove il PoliMi si dimostra piu' adatto allo scopo del PoliTo), quello che conta sono le conoscenze in uscita e il grandissimo peso che apparire nei database dei laureati dei Politecnici offre.
Ho visto di tutto nel corso di Ingegneria Matematica, da gente che entra con la triennale di ingegnere per mettere abbastanza crediti di tipo matematico per fare il TFA, a gente che viene da una triennale di matematica pura per specializzarsi nei database e trovare un buon lavoro nel settore, a gente che ha fatto un 3+2 di ingegneria matematica con specializzazione in aerodinamica e che ha trovato lavoro in ditte di progrettazione, occupandosi di simulazioni.
L'unica cosa che non ho trovato e' "l'essere considerati dei Balto del mondo lavorativo" perche' se il piano di studi e' scelto bene ed i tirocini sono ben piazzati, e' assai difficile ritrovarsi "per strada".
L'unica cosa che conta e' la voglia di studiare, e di mettersi in gioco!
In bocca al lupo![/quote]
Grazie mille per i chiarimenti,in quanto a voglia di studiare e mettersi in gioco non c'è alcun problema.
P.S per vero Matematico intendevo un laureato con conoscenze avanzate in matematica, non il confratello di una loggia segreta.
Ho sbagliato aggettivo forse.
"CiroBalsamo":
[quote="Raptorista"]Ciao, anziché rispondere ai tuoi quesiti - che comunque ho letto - ti segnalo due ulteriori possibilità, e cioè i corsi di ingegneria matematica al Polimi e al Polito. Magari possono essere una via di mezzo tra matematica e occupazione per te.
Ho letto il programma di studi e sembra anche interessante, l'unico problema è il rischio che possa essere un corso a metà.
Non è che rischierei di essere né un completo ingegnere, né un vero un matematico? I[/quote]
Cos'e' un vero matematico? Non esiste un albo di appartenenza all'ordine dei matematici, ed i tempi di Pitagora dove i matematici d.o.c. si riunivano in sette ormai e' a mio avviso terminato.
Riguardo all'essere un vero ingegnere, a parte i formalismi sull'iscrizione a qualche albo di ingegneri junior e/o senior (dove il PoliMi si dimostra piu' adatto allo scopo del PoliTo), quello che conta sono le conoscenze in uscita e il grandissimo peso che apparire nei database dei laureati dei Politecnici offre.
Ho visto di tutto nel corso di Ingegneria Matematica, da gente che entra con la triennale di ingegnere per mettere abbastanza crediti di tipo matematico per fare il TFA, a gente che viene da una triennale di matematica pura per specializzarsi nei database e trovare un buon lavoro nel settore, a gente che ha fatto un 3+2 di ingegneria matematica con specializzazione in aerodinamica e che ha trovato lavoro in ditte di progrettazione, occupandosi di simulazioni.
L'unica cosa che non ho trovato e' "l'essere considerati dei Balto del mondo lavorativo" perche' se il piano di studi e' scelto bene ed i tirocini sono ben piazzati, e' assai difficile ritrovarsi "per strada".
L'unica cosa che conta e' la voglia di studiare, e di mettersi in gioco!
In bocca al lupo!
"Raptorista":
Ciao, anziché rispondere ai tuoi quesiti - che comunque ho letto - ti segnalo due ulteriori possibilità, e cioè i corsi di ingegneria matematica al Polimi e al Polito. Magari possono essere una via di mezzo tra matematica e occupazione per te.
Ho letto il programma di studi e sembra anche interessante, l'unico problema è il rischio che possa essere un corso a metà.
Non è che rischierei di essere né un completo ingegnere, né un vero un matematico? I
Ciao, anziché rispondere ai tuoi quesiti - che comunque ho letto - ti segnalo due ulteriori possibilità, e cioè i corsi di ingegneria matematica al Polimi e al Polito. Magari possono essere una via di mezzo tra matematica e occupazione per te.