Scelta ramo di ingegneria
Ciao ragazzi, sono un neodiplomato (ho frequentato il liceo scientifico) e ho superato il tolc-i. Ho deciso di scegliere ingegneria perchè mi piace matematica e fisica e cmq è una facoltà che da maggiori sbocchi occupazionali.
L'ateneo che frequenterò è quello di Fisciano. Ora però devo scegliere il ramo e non riesco a prendere una decisione: le opportunità sono informatica, elettronica, gestionale, meccanica e chimica. So che devo scegliere quella che mi piace di più, ma in sostanza io non so quale voglio fare. Tra l'altro leggendo vari commenti su internet mi sorgono varie perplessità: su informatica si dice che la laurea che si prende oggi prepara su cose che magari tra 15 anni saranno superate, oppure che la gestionale non è nè ingegneria nè economia quindi è inutile. Mi potete aiutare a schiarirmi un po' le idee? Grazie
L'ateneo che frequenterò è quello di Fisciano. Ora però devo scegliere il ramo e non riesco a prendere una decisione: le opportunità sono informatica, elettronica, gestionale, meccanica e chimica. So che devo scegliere quella che mi piace di più, ma in sostanza io non so quale voglio fare. Tra l'altro leggendo vari commenti su internet mi sorgono varie perplessità: su informatica si dice che la laurea che si prende oggi prepara su cose che magari tra 15 anni saranno superate, oppure che la gestionale non è nè ingegneria nè economia quindi è inutile. Mi potete aiutare a schiarirmi un po' le idee? Grazie
Risposte
Meccanica è considerata da molti LA facoltà di ingegneria. A mio avviso è una fra le piu' complete del ramo "industriale", in quanto si affrontano, dopo una preparazione di base su materie scientifiche, sia la motoristica, che un minimo di processi industriali, l'aspetto strutturale, i meccanismi, la fluidodinamica...
Con un po' di pensiero laterale, l'ingegneria "per eccellenza" sarebbe a dirla tutta Gestionale, perchè è molto simile alla figura dell'ingegnere di inizio '900 che era preparato "a tutto tondo" sia su basi tecniche che, per l'appunto, gestionali.
Come assorbimento lavorativo, se tutto resta come è adesso ti consiglierei senza indugi Gestionale, ma nessuno ha la sfera di cristallo per sapere come andrà il mercato lavorativo fra 5 anni.
Ad ogni modo, l'unico pregio del 3+2 è che finalmente hanno capito (come già facevano gli anglosassoni col loro Major and Minor) che l'università non è fatta di comparti stagni, e quindi potrai dopo la triennale scegliere tra varie magistrali, sia decisamente affini alla triennale fatta che magari un po' diverse (a volte dovendo integrare esami, a volte senza questo onere).
Con un po' di pensiero laterale, l'ingegneria "per eccellenza" sarebbe a dirla tutta Gestionale, perchè è molto simile alla figura dell'ingegnere di inizio '900 che era preparato "a tutto tondo" sia su basi tecniche che, per l'appunto, gestionali.
Come assorbimento lavorativo, se tutto resta come è adesso ti consiglierei senza indugi Gestionale, ma nessuno ha la sfera di cristallo per sapere come andrà il mercato lavorativo fra 5 anni.
Ad ogni modo, l'unico pregio del 3+2 è che finalmente hanno capito (come già facevano gli anglosassoni col loro Major and Minor) che l'università non è fatta di comparti stagni, e quindi potrai dopo la triennale scegliere tra varie magistrali, sia decisamente affini alla triennale fatta che magari un po' diverse (a volte dovendo integrare esami, a volte senza questo onere).
Mi era stato consigliata energetica, perché si dice che è considerata il futuro. Cmq siccome a fisciano non c'è e non posso spostarmi, devo fare una scelta su queste 5. Chimica la escluderei perché non mi è mai piaciuta più di tanto (anche se alla fine non sono tutti esami di chimica, che tra l'altro sono presenti anche in altri rami questi esami). Io sono un appassionato di cose tecnologiche, ma in effetti li sono tutte cose di programmazione (tra l'altro non ho ben capito la differenza tra elettronica e informatica). Poi dopo che mi avete dato questi preziosi consigli, mi dovrei informare meglio su gestionale che pure mi affascina. Poi c'è meccanica...
"PadreBishop":
Ciao! Vorrei chiarire prima di tutto un concetto, che spesso trova impreparate le matricole: all'università italiana non si "apprendono nozioni", si apprende un "modo di pensare". Tienilo sempre a mente come un mantra quando seguirai qualsiasi lezione. Uno può stare 3 anni su "linguaggi di programmazione superati" e poi in 5 mesi essere operativo sul mercato attuale, se in quei 3 anni ha appreso un metodo decente.
Praticamente la mia risposta potrebbe essere semplicemente il quote di PadreBishop! Concordo totalmente, più andrai avanti negli anni (di università) e più ti sarà evidente. Alla fine ti accorgerai che di molte cose che hai studiato non ti ricordi quasi nulla (sapresti recuperare però le informazioni e troveresti il modo di usarle in un breve periodo!) ma ti dovresti accorgere di come sei cambiato a livello (quasi) caratteriale. In pratica dovresti avere una attitudine mentale che al liceo (o alle superiori in generale) non è assolutamente contemplata. In effetti questa è la cosa più importante di una qualsiasi ingegneria.
Ovviamente poi non è che esci ignorante come una capra, se farai meccanica saprai molto bene alcuni argomenti di meccanica, se farai gestionale saprai bene alcuni argomenti di gestionale (e sono molti), etc. Insomma sarai "pesantemente" indirizzato da una parte o da un'altra, non è che non saprai nulla. L'aspetto più importante però è quello che ti ha detto PadreBishop ovvero che avrai delle solide basi su cui operare e soprattutto avrai un modus operandi che ti permetterà (si spera) di risolvere i problemi che incontrerai.
"vincis96":
su informatica si dice che la laurea che si prende oggi prepara su cose che magari tra 15 anni saranno superate
E' una stupidata, il perché è evidente dalla risposta precedente.
"vincis96":
gestionale non è nè ingegneria nè economia quindi è inutile.
Altra stupidata detta (probabilmente) da un frustrato laureando in un'altra ingegneria che (essendo pesantemente fuoricorso) deve sfogare la sua frustrazione screditando le lauree altrui.
Io vorrei vedere un laureato in ing. informatica, ing. automatica, ing. delle telecomunicazioni, ing. energetica gestire la logistica, la supply chain, la linea produttiva di uno stabilimento. Probabilmente quando scendono nel floor (luogo dello stabilimento dove effettivamente si fa la produzione) non saprebbero nemmeno leggere i cartelli che sono appesi nei reparti, la cosa che è ancora più simpatica è che non saprebbero nemmeno il perché quei cartelli vi sono stati appesi.
Ovviamente non è colpa loro, quel lavoro non è il naturale sbocco della loro carriera universitaria. Questo però non mi porta a dire che queste sono lauree inutili.
Ogni laurea prepara (in linea di massima) per un possibile lavoro, gestionale ha i suoi sbocchi (molti affini con meccanica ed energetica) esattamente come tutte le altre ingegnerie hanno i loro.
PS: Possibile che fra le possibili scelte che hai non hai neppure una bozza di idea di cosa scegliere?
Ciao! Vorrei chiarire prima di tutto un concetto, che spesso trova impreparate le matricole: all'università italiana non si "apprendono nozioni", si apprende un "modo di pensare". Tienilo sempre a mente come un mantra quando seguirai qualsiasi lezione. Uno può stare 3 anni su "linguaggi di programmazione superati" e poi in 5 mesi essere operativo sul mercato attuale, se in quei 3 anni ha appreso un metodo decente.