Scelta corso di ingegneria

CullenBohannon
Buonasera a tutti,
ho passato il test di ammissione al Polimi, e il 16 maggio sosterrò le preselezioni per il Sant'Anna di Pisa (anche se so che si tratta di un sogno che difficilmente si realizzerà).

Mi ritrovo adesso (o meglio tra un paio di mesi) a dover scegliere in particolare quale corso di ingegneria frequentare. Sono cosciente che più o meno tutte le ingegnerie garantiscono le stesse ottime possibilità, e che dunque la scelta debba ricadere su ciò che mi piace di più, ed è proprio per questo che mi rivolgo a voi :-D
Sono in cerca di un'ispirazione, di una scintilla che possa farmi innamorare, almeno per ora, dell'idea di diventare un certo tipo di ingegnere piuttosto che un altro.

Quello che vi chiedo quindi è di darmi una vostra personale opinione riguardo a un corso o a un certo mondo del lavoro, a una materia che avete trovato splendida o di un aspetto che vi rende felici di aver scelto il vostro indirizzo (o che vi fa invidiare qualche vostro amico magari). Quindi spero di trovare nelle risposte che mi darete un qualcosa che mi affascini, ma comunque senza tralasciare un'analisi razionale delle varie possibilità, ragionando sia sulle materie studiate, che sulle opportunità di trovare lavoro, di fare carriera, che sul modo di lavorare.

Adesso vi presenterò (spero) brevemente la contorta evoluzione dei miei ragionamenti riguardo alla decisione da prendere:
ero partito convinto con ingegneria gestionale, convinto dall'argomento secondo me interessante e dal tipo di matematica (statistica, probabilità) che viene utilizzata. Ho chiesto informazioni riguardo alla ricerca operativa e ne sono rimasto affascinato, ma ho perso quasi ogni sicurezza quando ho sentito un caro amico dirmi che il mondo della finanza e del management è duro e competitivo, nel senso che tende a premiare i furbi e i "cattivi" piuttosto che quelli più riflessivi (ai i quali credo di appartenere). Per un po' ho pensato di iscrivermi a ingegneria matematica, che mi avrebbe permesso di approfondire una materia che mi piace molto (pur venendo da un classico); la passione è stata frenata (ma non del tutto interrotta) un po' dal fatto che gli ingegneri matematici non sembrano aver ancora trovato un vero e proprio ruolo nel mondo del lavoro, un po' per il discorso della "competitività agguerrita" che regna nella finanza (in cui mi sembra di aver capito che questa figura è apprezzata). Poco dopo è sorto il mio (forse) interesse per l'ingegneria elettronica, che pur non essendo una cima in ambito informatico mi attira da quando ho letto in un forum di un ragazzo che progettava sistemi di sicurezza per edifici e circuiti di semafori che si accendevano e spegnevano in base alla presenza o meno di automobili; mi è parso molto stimolante, e ho gioito quando ho letto che in questo tipo di attività sono molto importanti le doti, oltre che di matematica e di fisica, anche di logica (ho sempre amato i giochi matematici, tra l'altro questo sabato sarò a Milano per i Giochi della Bocconi). Infine, ultima ma forse (quasi) prima in quanto a grado di ispirazione, ecco che mi è cominciata a piacere ingegneria energetica, di cui trovo potenzialmente interessanti gli argomenti, anche se ciò che veramente mi esalta è l'idea di girare il mondo per costruire centrali energetiche (sono italofrancese e francofono, e ciò alimenta le mie fantasie sul mio futuro da viaggiatore); inoltre ho sentito dire (sempre dallo stesso caro amico) che si tratta di un mondo del lavoro più "genuino", dove se hai progettato un nonsocosa e hai lavorato bene, avrai i tuoi meriti, e non ci sarà nessun "capo del tuo team" che se li prenderà.

Detto questo ci tengo a sottolineare che le ingegnerie che ho citato sono quelle su cui ho rimuginato di più, ma in realtà non c'è nessun corso di ingegneria che io abbia escluso, quindi se volete consigliarmi ingegneria dell'amore, potete farlo, vi ascoltleggerò.

Mi scuso per la confusione e per l'ingenuità della visione semplicistica che ho del futuro e della "struttura del mondo" che potrebbe emergere dalle mie considerazioni e per le castronerie che potrei aver dettscritto e mi auguro che abbiate qualcosa da dire o raccontare in merito ai miei dubbi :roll:

Risposte
civamb
A Milano il corso di ingegneria fisica già stato descritto in precedenza. Nell'ambito del Politecnico di Torino invece la triennale pur essendo simile a quella di Milano pone l'accento sulla preparazione matematica e fisica (vedi meccanica analitica a scelta, i maggiori crediti di geometria, metodi matematici....). Proseguendo con la laurea magistrale in Fisica dei sistemi complessi la maggior parte degli esami sono sono di fisica teorica e metodi matematici. Fra l'altro avvalendosi della collaborazione della Sissa e di altre strutture internazionali all' avanguardia. Cambiano non poco anche i percorsi del dottorato. Questo è il bello e il brutto di "ingegneria" : corsi apparentemente simili come denominazione vengono impostati in modo differente.
Quindi il consiglio é sempre quello di verificare ateneo per ateneo cosa prevede il piano di studi. A prescindere dal percorso.

Axel911
Io ho trovato molto interessante ingegneria industriale a Viterbo...il corso si basa su meccanica ed energetica. Ne vale la pena

livio.barone
Ciao, provo a darti la mia risposta, che sicuramente sarà diversa da tutte le altre come è normale che sia, visto che ogni lavoro e ogni persona sono diverse le une dalle altre.
In primis la mia esperienza: liceo scientifico stiracchiato (poca voglia di studiare) e poi la scelta di carattere quasi trent'anni fa: ingegneria elettronica. La mia guida/musa è stato mio suocero, anche lui ingegnere elettronico che in un incontro memorabile mi ha illustrato tutto quello che lui sapeva sui singoli esami che caratterizzavano i diversi corsi di laurea (allora erano circa una decina).
Naturalmente scelsi la sfida più difficile (avevo bisogno di alimentare la mia autostima), l'indirizzo "matematico-fisico", le cui prerogative erano di approfondire molto tutte le parti teoriche per rimanere nel campo universitario.
Nel corso del primo anno capii 2 cose: che avevo le capacità per farcela (allora avevi di fronte 5 anni e ben 29 esami tosti, solo medicina era peggio!) e che mi intrigava la bioingegneria nell'accezione di applicare metodi e strumenti ingegneristici alla medicina. Cambio indirizzo anche se per i primi anni gli esami sono stati comuni fino al terzo, quando, sempre tramite mio suocero, ho conosciuto un bioingegnere che mi aperto gli occhi. Ai tempi (non so ora) le possibilità di fare questo tipo di attività in Italia erano molte remote!
Nuove riflessioni basate, a quel punto, su una conoscenza migliore dei contenuti dei vari corsi e, naturalmente, su una mia diversa maturità. Non potevo cambiare completamente corso e quindi mi sono costruito un piano di studio personalizzato molto vicino a gestionale (l’esame di Gestione Aziendale mi ha aperto gli occhi mostrandomi come applicare metodi e strumenti ingegneristici alle aziende).
Nel mondo del lavoro sono entrato nella consulenza informatica di una tra le più grandi multinazionali del settore. Inizialmente fu una delusione assoluta: dovevo solo programmare! Il contesto però era molto interessante: tutti laureati in discipline diverse, i clienti erano le più grosse realtà nazionali e internazionali, possibilità di lavorare all’estero. Cercavo altro ma nel frattempo mi sono appassionato a questo tipo di lavoro e tutt’ora sono in questo ambito dopo molte soddisfazioni lavorative ed economiche.
Ora sono io che valuto chi prendere in azienda e i miei criteri di valutazione sono decisamente diversi: quello che cerco e apprezzo negli ingegneri è il metodo e la capacità di risolvere i problemi, qualsiasi essi siano. Quello che più cerco nelle persone in generale è la voglia di fare, indipendentemente dal percorso educativo seguito, che permette sempre di raggiungere i risultati nel mondo del lavoro.
Questa digressione mi sembrava doverosa per arrivare alla conclusione: segui il tuo istinto, quello che ti piace ma fallo con passione fino alla fine!
Sulla scelta dei corsi, informati da qualcuno che li ha appena seguiti.
Cosa è piaciuto a me? Ricerca Operativa (fatta però come scienza matematica, ti fa ragionare in maniera diversa), Meccanica Razionale (esempio dei metodi ingegneristici applicati alla statica e alla dinamica), Gestione Aziendale (per conoscere meglio come funziona un’azienda) e Finanza Aziendale (che mi ha permesso di districarmi meglio in tutti i temi economici che ho dovuto, per forza di cose, incontrare sia nella mia sfera personale che in quella lavorativa).
In bocca al lupo!

redlex91-votailprof
"Emar":
Il focus di tutto il corso è più o meno orientato ai laser/ottica, e, se ad uno piace la fisica classica (meccanica, fluidodinamica, termodinamica, ...) rimarrebbe molto deluso.

Mi permetto di precisare che i percorsi sono due (e la triennale è abbastanza "neutra"):

    [*:2etomk7f]Fotonica: spettroscopia ultraveloce, nanoottica, fibre ottiche, etc.;[/*:m:2etomk7f]
    [*:2etomk7f]Nanotecnologie: fisica delle superfici, dei semiconduttori, nanostrutture e crescita epitassiale, spettroscopie eletttroniche (Auger[nota]Si legge ˡɔːʒɚ.[/nota], XPS, per dirne alcune), etc.[/*:m:2etomk7f][/list:u:2etomk7f]
    Comunque non si fa nulla di fisica teorica (non vedrai: meccanica analitica, meccanica statistica, relatività ristretta/generale, cosmologia, teoria dei campi, particelle e interazioni fondamentali, etc.); principalmente la fisica che vedrai è fisica della materia (fisica dello stato solido, fisica delle superfici, plasmi, ottica non lineare, ottica di fourier, LASER a stato solido, a semiconduttore, gas, eccimeri, etc.) mischiata a esami di ingegneria (telecomunicazioni, elettrotecnica, elettronica, economia, controlli automatici). Per intenderci :-D :

    Io personalmente non condivido i commenti:

      [*:2etomk7f]ha un forte base teorica[nota]Quest'affermazione a me sembra un po' vaga... nel senso: anche ingegneria elettronica ha un forte base teorica, se per questo si intende che si studia come sono fatti i dispositivi elettronici e come funzionano! Se invece si intende che i corsi di fisica di questo corso di laurea sono fondati su una forte base teorica, allora direi di no! Per dire: facciamo "fondamenti di meccanica dei quanti" senza aver fatto "meccanica analitica" che mi sembra un po' come fare gli studi di funzione senza aver fatto le dis/equazioni :-D Diciamo che ha una forte base di fede! :D[/nota];[/*:m:2etomk7f]
      [*:2etomk7f]ha un piano di studi simile a quello di un corso di fisica applicata (questo lo puoi verificare per ispezione diretta :roll: );[/*:m:2etomk7f]
      [*:2etomk7f]posso smettere di fare l'ingegnere e iniziare a fare il fisico (nella vita si può tutto, però bisogna ammettere che un fisico studia un 60% della fisica nella sua carriera universitaria, un ingegnere fisico ne studia un 10% ad esagerare!
      [nota]Ti dico questo perché tra i miei compagni c'è questa convinzione: faccio la triennale e la magistrale in ing. fisica, poi faccio il dottorato in fisica al Poli e alla fine sono un fisico come un laureato in fisica, ma che non muore di fame (opinabilissimo, però molti lo pensano); a livello legale è vero, un dottorato in fisica è a tutti gli effetti una laurea in fisica, ma le conoscenze di fisica fornite dal nostro corso sono molto inferiori (o meglio, sono molto più settorializzate), come già detto, rispetto a quelle fornite da un corso di laurea in fisica![/nota] Il passaggio non è così indolore! :wink: ).[/*:m:2etomk7f][/list:u:2etomk7f]

      In definitiva, se ti piace l'ingegneria fisica allora è il corso che fa per te (ovvio! :smt023 ); altrimenti, tocca capire bene cosa ti piace della fisica, perché potresti rimanere deluso.

Emar1
Io ti consiglio 2 cose:

1) Non scegliere in base al nome, ma vai a spulciare i piani di studio e decidi in base a quelli.
Certo, la nomenclatura da una macrosuddivisione ma a volte può risultare fuorviante, il primo esempio che mi viene in mente è Ingegneria Fisica qui al Polimi. Se uno la sceglie a scatola chiusa senza aprire il coperchio e guardarci dentro potrebbe rimanere deluso. Il focus di tutto il corso è più o meno orientato ai laser/ottica, e, se ad uno piace la fisica classica (meccanica, fluidodinamica, termodinamica, ...) rimarrebbe molto deluso. Quindi, non fermarti al nome, apri il coperchio e guarda nello specifico che esami andrai a fare.

2) Perdincibacco! Scegli in base a quel che ti piace e chissenefrega del resto
Ne è pieno il mondo di gente che "ho scelto questo perché ho visto su un sondaggio che la stima dello stipendio medio tra tot anni, bla, bla, bla". Trova la tua strada e insegui il tuo sogno, un giorno, guardandoti indietro non potrai che sentirti soddisfatto.

My two cents

Quinzio
Guarda, ti do una risposta che non ti piacerà molto, ma ti dico non starci troppo a pensare che tanto non ne vale la pena.
Molte delle tue motivazioni tipo ing. gestionale "mondo cattivo", matematica ""ruolo non definito", elettronica "affascinante", ecc. in realtà sono argomenti che lasciano il tempo che trovano.
E' giusto che un ragazzo di 20 anni ragioni in base a queste "sensazioni", e capisco anche che prendere una strada significa dover abbandonare tutte le altre. Ma nella vita è sempre così.
In breve ti dico, decidi anche in base agli sbocchi professionali, agli agganci che puoi avere sul mondo del lavoro, a quelle materie che ti sembrano più facili.
La vera scelta importante è se fare giurisprudenza o ingegneria, poi tra ing. meccanica o elettronica non stare troppo a pensarci.

civamb
Ingegneria Matematica é un corso molto affascinante. Avevo chiesto info qui sul forum ad un utente che fa la magistrale e proveniente dalla triennale in matematica pura e affermava che il livello del polimi é ottimo. Lo stesso ragazzo mi confidava che integrare matematica per l'ingegneria del politecnico di Torino con il biennio del polimi era la scelta ottimale e pur essendo un corso in scienze matematiche non comporta debiti per il biennio (anche Torino ovviamente). Se hai intenzione di fare il 3+2 guardati il sito del polimi per quanto riguarda ingegneria matematica magistrale. Ci sono diversi orientamenti : dal calcolo scientifico alle applicazioni nucleari, dalla modellistica matematico fisica all'elettronica. Con possibilità di doppia laurea (modellistica matematico fisica per l'ingegneria e ingegneria) facendo 6 anni di studi anziché 5.

Nei politecnici di Milano e Torino puoi anche accedere al percorso di eccellenza denominato Alta scuola politecnica.

CullenBohannon
Sono ancora in attesa di rispoooste :D

Nessuno ha niente da dire riguardo alla bellezza del proprio corso di ingegneria? :roll:

CullenBohannon
Grazie mille per aver dedicato molto del tuo tempo a rispondermi, credo di essermi fatto, grazie anche alla risposta che ho ottenuto qui viewtopic.php?f=23&t=130111, un'idea piuttosto chiara del corso di gestionale: argomenti che potrebbero interessarmi molto molto, nonostante qualche dubbio che ho già espresso prima.

Resto in attesa di altre risposte, se c'è qualcuno pronto a condividere la propria esperienza e opinione :D

Intermat
Io ti posso dire la mia in base alle esperienze della triennale. Io sono iscritto a Ing. Gestionale, gli sbocchi lavorativi li trovi online quindi è inutile ripeterli, e ti posso dire che effettivamente ci sono materie molto interessanti. Però devo contraddirti sul fatto che lo sbocco naturale è la finanza. Non lo è affatto. Alcuni potranno andare a lavorare per un istituto di credito o per una società che si occupa di borsa ma, la maggior parte, andrà a lavorare genericamente nel settore delle consulenze oppure, più genericamente, all'interno di una azienda di servizi o manifatturiera. Considera che nella mia università circa il 70% dei laureati in ingegneria (tutte) trova il primo impiego in una società di consulenza. Credo però che anche le società di consulenza abbiano un po' il "problema" che tu attribuivi alla finanza.
Detto questo ti posso dire che le materie più interessanti che ho affrontato sono state relative alla ricerca operativa e agli impianti industriali. Ti posso garantire, che almeno per la mia esperienza, le materie sono molto varie. Si passa da materie in cui è tutta "matematica" ovvero Ricerca Operativa ad altre in cui è tutto "parole" (o "parole e calcolatrice") tipo Marketing e Diritto Commerciale (oppure Gestione Aziendale e genericamente Economia). In mezzo ci sono tante materie interessanti in cui applichi un po' di fisica e spesso la affianchi alla valutazione economica.
Per "spiegarti" la differenza tra ing. Gestionale e ing. Energetica relativa ad uno specifico argomento ti posso dire che io sto facendo la tesi sullo studio di fattibilità, in termini economici, di un impianto fotovoltaico e/o termico applicato ad un centro commerciale. Sto facendo questo con una professoressa che insegna prevalentemente in corsi di ing. Energetica. Lei mi ha fatto vedere la differenza tra il mio lavoro e il lavoro di tesi (triennale) di un ragazzo che studia ing. Energetica. Praticamente io sto cercando di vedere la fattibilità dell'impianto e il ritorno in termini economici per l'impresa tenendo in considerazione i rendimenti dei pannelli, dei cicli frigoriferi (ad assorbimento o a compressione) e dell'impianto mentre il ragazzo che studia energetica sta studiando nello specifico l'impianto frigorifero ovvero sta studiando nello specifico il ciclo frigorifero ad assorbimento. In sintesi: io vedo il ciclo frigorifero (ad assorbimento o a compressione) "a scatola chiusa" ovvero "solo come un rendimento"[nota]Non vuol dire che non abbia studiato per bene come funzionino i due cicli, semplicemente non è su questo che si incentra il mio lavoro[/nota] mentre lui si occupa solo del ciclo ad assorbimento e probabilmente studia come "migliorarlo" attraverso l'uso di fluidi, temperature e costruzioni diverse.
Giusto un ultima cosa: la professoressa parlando dei pannelli fotovoltaici ci ha spiegato che effettivamente nello specifico (ovvero la struttura e il funzionamento della singola cella fotovoltaica) non è un argomento di un ing. Energetico ma piuttosto di un ing. Elettronico.
Come vedi sono tre ingegnerie che, in questo campo, si occupano di aspetti diversi solo leggermente sovrapposti.

PS: Se vogliamo dire in due parole i due principali settori in cui ti prepara ing. Gestionale sono:
- Gestione Aziendale in senso stretto (Contabilità Analitica e argomenti affini) [detto brutalmente: impiegato con ambizione di diventare dirigente]
- Operations Management (Layout di uno stabilimento industriale, di un magazzino; Ottimizzazione attraverso l'uso di varie tecniche) [detto brutalmente: consulenze o esperto in "gestione degli impianti" e della "produzione" per una specifica impresa]

PPS: Ovviamente come tutte le lauree poi dipenderà da te, da quello che magari approfondisci al momento della tesi e soprattutto dalla fortuna nel trovare lavoro post laurea proprio nel settore che si reputa più interessante. [nota]Il mio prof. di Marketing è laureato in Ing. Meccanica. Seguendo rigidamente la logica de "l'ing. Meccanico progetta" e de "il gestionale dirige" lui non dovrebbe insegnare Marketing. In verità lui, dopo essersi occupato di altro, ha deciso di "cambiare settore" per cercare una cosa che lo interessava maggiormente. Era per dirti che incidono molto gli interessi personali, magari nati solo post-laurea, e la fortuna di potersi permettere di cambiare lavoro per scegliere quello più affine ai propri interessi.[/nota]
Buona Scelta... :smt023

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