Ricomincio da... matematica?
Salve a tutti, spero di ricevere qualche consiglio o quantomeno di chiarirmi un po' le idee con il vostro aiuto.
Sono a pochi esami di distanza dal conseguire una laurea triennale in traduzione e interpretariato che ora vedo come il più grosso sbaglio della mia vita. Ho valutato un po' la possibilità di continuare con una magistrale affine, ma sinceramente già solo l'idea di proseguire in quel settore mi fa venire un attacco d'asma. Ho quindi deciso di ricominciare da capo con un percorso totalmente diverso. Già al momento della mia prima iscrizione avevo accarezzato l'idea di una laurea in matematica, ma un po' la soggezione che mi incuteva, un po' la paura che fosse una laurea per soli geni, un po' il timore che fosse inutile a livello lavorativo, e un po' il fatto che uscivo da un liceo classico mi hanno fatto optare per una laurea più umanistica in cui mi trovassi più a mio agio (o almeno così credevo). Adesso sto rivalutando quell'opzione, ma mi riesce difficile prendere una decisione soprattutto per paura di fare un altro errore madornale e perdere ancora tempo in un corso di laurea nient'affatto semplice. Diciamo che il mio dubbio principale al momento è se scegliere una triennale in matematica oppure in fisica. Vi dico subito che la mia idea è quella di proseguire con un dottorato e andare a finire nell'ambito della ricerca. Nonostante i miei interessi ideali virino più su cose tipo la fisica delle particelle o l'astrofisica, i miei ricordi del liceo mi demoralizzano un po', dato che pur riuscendo perfettamente in matematica (che è una materia che ho trattato molto bene), quei due anni di fisica che ho fatto non mi sono mai calati particolarmente - d'altro canto, lo studio della matematica pura e "fine a se stessa" tende comunque a non attirarmi. Per cui mi chiedevo se esiste un percorso di studi che mi permetta di fare un po' entrambi, ossia usare prevalentemente la matematica, ma come linguaggio per lo studio di situazioni più "fisiche". Spero di essere stata sufficientemente chiara e non aver detto troppe scempiaggini, nel qual caso chiedo venia in anticipo, ma parlo da profana e anche da studentessa in crisi molto, ma molto confusa.
Ringrazio anticipatamente!
Sono a pochi esami di distanza dal conseguire una laurea triennale in traduzione e interpretariato che ora vedo come il più grosso sbaglio della mia vita. Ho valutato un po' la possibilità di continuare con una magistrale affine, ma sinceramente già solo l'idea di proseguire in quel settore mi fa venire un attacco d'asma. Ho quindi deciso di ricominciare da capo con un percorso totalmente diverso. Già al momento della mia prima iscrizione avevo accarezzato l'idea di una laurea in matematica, ma un po' la soggezione che mi incuteva, un po' la paura che fosse una laurea per soli geni, un po' il timore che fosse inutile a livello lavorativo, e un po' il fatto che uscivo da un liceo classico mi hanno fatto optare per una laurea più umanistica in cui mi trovassi più a mio agio (o almeno così credevo). Adesso sto rivalutando quell'opzione, ma mi riesce difficile prendere una decisione soprattutto per paura di fare un altro errore madornale e perdere ancora tempo in un corso di laurea nient'affatto semplice. Diciamo che il mio dubbio principale al momento è se scegliere una triennale in matematica oppure in fisica. Vi dico subito che la mia idea è quella di proseguire con un dottorato e andare a finire nell'ambito della ricerca. Nonostante i miei interessi ideali virino più su cose tipo la fisica delle particelle o l'astrofisica, i miei ricordi del liceo mi demoralizzano un po', dato che pur riuscendo perfettamente in matematica (che è una materia che ho trattato molto bene), quei due anni di fisica che ho fatto non mi sono mai calati particolarmente - d'altro canto, lo studio della matematica pura e "fine a se stessa" tende comunque a non attirarmi. Per cui mi chiedevo se esiste un percorso di studi che mi permetta di fare un po' entrambi, ossia usare prevalentemente la matematica, ma come linguaggio per lo studio di situazioni più "fisiche". Spero di essere stata sufficientemente chiara e non aver detto troppe scempiaggini, nel qual caso chiedo venia in anticipo, ma parlo da profana e anche da studentessa in crisi molto, ma molto confusa.
Ringrazio anticipatamente!

Risposte
Allora, essendo passato da scienze politiche a matematica posso dire di esserci passato.
Prima di tutto una osservazione. Una persona che viene dal classico ha generalmente grosse difficoltà nel primo semestre delle materie scientifiche, poi le cose migliorano e le differenze scompaiono. Una persona che ha passato 3 anni in un facoltà umanistica senza tenere allenata la matematica non si trova certo in una situazione migliore. Tu sei nell'intersezione dei due insiemi quindi i primi 6 mesi saranno molto duri. Quindi se decidi di farlo devi iniziare un forte ripasso sin da subito e preparati per il peggio.
Verosimilmente sarà difficile, perderai anni (io ne ho persi alcuni) e potresti finire per cambiare idea sul fare ricerca o sul fatto di farla in uno di quei due ambiti.
In ogni caso ti suggerisco di informarti bene su cosa si studi davvero in quei due corsi di laurea prima di iscriverti.
Prima di tutto una osservazione. Una persona che viene dal classico ha generalmente grosse difficoltà nel primo semestre delle materie scientifiche, poi le cose migliorano e le differenze scompaiono. Una persona che ha passato 3 anni in un facoltà umanistica senza tenere allenata la matematica non si trova certo in una situazione migliore. Tu sei nell'intersezione dei due insiemi quindi i primi 6 mesi saranno molto duri. Quindi se decidi di farlo devi iniziare un forte ripasso sin da subito e preparati per il peggio.
Verosimilmente sarà difficile, perderai anni (io ne ho persi alcuni) e potresti finire per cambiare idea sul fare ricerca o sul fatto di farla in uno di quei due ambiti.
In ogni caso ti suggerisco di informarti bene su cosa si studi davvero in quei due corsi di laurea prima di iscriverti.