Quanto sarò penalizzato?
Ciao a tutti,
è da un po' che non scrivo. Ho una domande per voi.
Un mese fa circa mi sono laureato in Fisica alla magistrale.
Purtroppo con ritardo, ma causato da problemi di salute che non mi hanno praticamente lasciato scelta.
Ora sono molto preoccupato ... sarò scartato a priori?
I miei professori mi hanno esortato a fare un dottorato. Non lo farò perché non sono interessato alla ricerca, e al momento nemmeno più alla Fisica/Matematica ... sarà stato il percorso troppo travagliato di questi anni.
Ho ormai letto tutti i post che parlano di cose simili, ma nessuno (per fortuna di chi li ha scritti) si riferiva a problemi di salute. A un colloquio, di certo non posso parlare delle mie passate malattie ... ammesso che qualcuno mi chiami a un colloquio e non scarti il CV subito, che chance avrò rispetto a un laureato in 5 anni ? Ormai quasi tutti i laureati delle specialistiche scientifiche sono con lode, e questo è particolarmente vero al Sud (da dove io provengo e ho studiato).
Cerco di quantificare un po' la mia situazione ... se è inopportuno chiedo scusa in anticipo e capisco perché i moderatori potrebbero cancellare quanto segue.
COSE BUONE (videlicet risultati accademici)
-Triennale con lode, media quasi 30 e molte lodi.
-Magistrale con lode e media del 30 e molte lodi.
2-3 borse di studio 100% merito, una anche nazionale e consistente(Società Italiana di Fisica).
-Erasmus traineeship di 5 mesi in università di prestigio internazionale (che mi pagava, quindi "lavoravo") per la tesi magistrale.
-Tesi che risulterà in una pubblicazione ( in preparazione) di cui sarò autore, penso primo o secondo.
-Inglese C2 (certificato ufficiale) e Francese C1 (non certificato, ma solido). Imparati tra Erasmus e studio personale.
OK, se uno leggesse solo fin qua direbbe : che studente brillante, forse se la sta solo tirando e vuole sentirsi dire che è bravo. Il problema è che :
PUNTO DOLENTE (ritardo)
4 anni per la triennale
Quasi un anno perso tout court.
3 per la magistrale.
In tutto, percorso finito in poco meno di 8 anni ... questo mese compio 27 anni.
Ora, di certo sul CV non posso scrivere che mi sono dovuto sottoporre a 3 interventi chirurgici, ho avuto un incidente d'auto
potenzialmente mortale (in cui avevo 0% di responsabilità) e che ho sofferto di ansia, depressione e insonnia per vari anni per ancora altri motivi. Tempo che conterà solo la mia età. Come far capire (e credere) ad un selezionatore che non ho mai ripetuto un esame, che vari li ho studiati senza seguire i corsi per problemi di salute? Più probabilmente, penseranno che studiavo con comodità e ripetevo gli esami per prendere i 30. Non mi credo certo una cima, ma solo non inferiore a chi si laurea in 5 anni.
Ho anche l'impressione che oltre al dottorato non abbia poi tante possibilità : ho cercato anche all'estero, ma conto sulle dita delle mani le aziende che dicono di cercare fisici ma in realtà cercano laureato in materie scientifiche/tecniche (quindi centinaia di candidati per posizione) con competenze specifiche in informatica che non ho.
Non riesco a non rimpiangere di non essermi iscritto a ingegneria, come quasi tutti mi dicevano di fare dopo
un liceo scientifico con lode (altro risultato bello e inutile).
Anche alcuni miei professori mi hanno detto : "Ma che fai se non fai il dottorato?"
Vi chiedo un parere, un'esperienza personale se l'avete, o addirittura un consiglio se ve la sentite. Va bene anche se il consiglio è di mettermi l'anima in pace e di cercare un qualsiasi lavoro per sopravvivere.
L'insegnamento mi spaventa, tutti gli insegnanti mi hanno detto di evitarlo come la peste. Ormai gli studenti
stanno attaccati allo smartpone ... Inoltre, richiederebbe altri soldi e forse anni tra concorsi, abilitazioni etc.
Forse è l'ultima spiaggia e sono choosy.
A volte penso addirittura di fare la specialistica in Ingegneria Informatica, lo farei se fossi più giovane.
Non vorrei cercare un lavoro che avrei potuto fare anche con la terza media, ma forse è la migliore cosa da fare per smettere di pensare e cominciare a guadagnare qualcosa.
Per ora sto cercando di imparare meglio a programmare, ma l'essere demoralizzato e preoccupato non mi aiuta.
Scusate lo sfogo e grazie in anticipo
(ci vuole un po' di positività)
Ciao
è da un po' che non scrivo. Ho una domande per voi.
Un mese fa circa mi sono laureato in Fisica alla magistrale.
Purtroppo con ritardo, ma causato da problemi di salute che non mi hanno praticamente lasciato scelta.
Ora sono molto preoccupato ... sarò scartato a priori?
I miei professori mi hanno esortato a fare un dottorato. Non lo farò perché non sono interessato alla ricerca, e al momento nemmeno più alla Fisica/Matematica ... sarà stato il percorso troppo travagliato di questi anni.
Ho ormai letto tutti i post che parlano di cose simili, ma nessuno (per fortuna di chi li ha scritti) si riferiva a problemi di salute. A un colloquio, di certo non posso parlare delle mie passate malattie ... ammesso che qualcuno mi chiami a un colloquio e non scarti il CV subito, che chance avrò rispetto a un laureato in 5 anni ? Ormai quasi tutti i laureati delle specialistiche scientifiche sono con lode, e questo è particolarmente vero al Sud (da dove io provengo e ho studiato).
Cerco di quantificare un po' la mia situazione ... se è inopportuno chiedo scusa in anticipo e capisco perché i moderatori potrebbero cancellare quanto segue.
COSE BUONE (videlicet risultati accademici)
-Triennale con lode, media quasi 30 e molte lodi.
-Magistrale con lode e media del 30 e molte lodi.
2-3 borse di studio 100% merito, una anche nazionale e consistente(Società Italiana di Fisica).
-Erasmus traineeship di 5 mesi in università di prestigio internazionale (che mi pagava, quindi "lavoravo") per la tesi magistrale.
-Tesi che risulterà in una pubblicazione ( in preparazione) di cui sarò autore, penso primo o secondo.
-Inglese C2 (certificato ufficiale) e Francese C1 (non certificato, ma solido). Imparati tra Erasmus e studio personale.
OK, se uno leggesse solo fin qua direbbe : che studente brillante, forse se la sta solo tirando e vuole sentirsi dire che è bravo. Il problema è che :
PUNTO DOLENTE (ritardo)
4 anni per la triennale
Quasi un anno perso tout court.
3 per la magistrale.
In tutto, percorso finito in poco meno di 8 anni ... questo mese compio 27 anni.
Ora, di certo sul CV non posso scrivere che mi sono dovuto sottoporre a 3 interventi chirurgici, ho avuto un incidente d'auto
potenzialmente mortale (in cui avevo 0% di responsabilità) e che ho sofferto di ansia, depressione e insonnia per vari anni per ancora altri motivi. Tempo che conterà solo la mia età. Come far capire (e credere) ad un selezionatore che non ho mai ripetuto un esame, che vari li ho studiati senza seguire i corsi per problemi di salute? Più probabilmente, penseranno che studiavo con comodità e ripetevo gli esami per prendere i 30. Non mi credo certo una cima, ma solo non inferiore a chi si laurea in 5 anni.
Ho anche l'impressione che oltre al dottorato non abbia poi tante possibilità : ho cercato anche all'estero, ma conto sulle dita delle mani le aziende che dicono di cercare fisici ma in realtà cercano laureato in materie scientifiche/tecniche (quindi centinaia di candidati per posizione) con competenze specifiche in informatica che non ho.
Non riesco a non rimpiangere di non essermi iscritto a ingegneria, come quasi tutti mi dicevano di fare dopo
un liceo scientifico con lode (altro risultato bello e inutile).
Anche alcuni miei professori mi hanno detto : "Ma che fai se non fai il dottorato?"
Vi chiedo un parere, un'esperienza personale se l'avete, o addirittura un consiglio se ve la sentite. Va bene anche se il consiglio è di mettermi l'anima in pace e di cercare un qualsiasi lavoro per sopravvivere.
L'insegnamento mi spaventa, tutti gli insegnanti mi hanno detto di evitarlo come la peste. Ormai gli studenti
stanno attaccati allo smartpone ... Inoltre, richiederebbe altri soldi e forse anni tra concorsi, abilitazioni etc.
Forse è l'ultima spiaggia e sono choosy.
A volte penso addirittura di fare la specialistica in Ingegneria Informatica, lo farei se fossi più giovane.
Non vorrei cercare un lavoro che avrei potuto fare anche con la terza media, ma forse è la migliore cosa da fare per smettere di pensare e cominciare a guadagnare qualcosa.
Per ora sto cercando di imparare meglio a programmare, ma l'essere demoralizzato e preoccupato non mi aiuta.
Scusate lo sfogo e grazie in anticipo




Ciao


Risposte
Praticamente, avevo parlato con una biologa che mi aveva chiesto il tema della mia tesi di laurea.
Ci siamo messi a discuterne, ed ho visto che mi interessava (anche a lei).
Allora la sera stessa ho fatto una ricerca prprio tanto per : PhD Statistical Physics.
Il primo sito era l'Università di Edimburgo. Ho visto i progetti di dottorato disponibili per il prossimo anno e c'era
questo sulla crescita dei tumori.
Praticamente, puro caso.
Per altri progetti, non ne ho trovati ancora come ti dicevo.
La posizione che ho ora l'ho trovata cercando sul sito dell'Università della città dove sono. Un professore di Meccanica Statistica aveva sul sito : "Stiamo cercando studenti per un contratto di un anno e possibile dottorato".
Mi sono inserito in una linea di ricerca loro, che però appunto mi interessava molto dal punto di vista matematico.
Coincidenze, fortuna ...
Probabilmente, al Sud la tendenza sui dottorandi è più accentuata. Dove io ho studiao penso la percentuale sia 100%, e il 90% dei professori hanno studiato, dottorato compreso, nella stessa sede. Questo perché il dipartimento è giovane, tra 5-6 anni saranno tutti dottorati in sede.
La Sapienza è comunque una delle università più grandi, più ambita forse e quindi anche con più intenazionalizzazione.
Ci siamo messi a discuterne, ed ho visto che mi interessava (anche a lei).
Allora la sera stessa ho fatto una ricerca prprio tanto per : PhD Statistical Physics.
Il primo sito era l'Università di Edimburgo. Ho visto i progetti di dottorato disponibili per il prossimo anno e c'era
questo sulla crescita dei tumori.
Praticamente, puro caso.
Per altri progetti, non ne ho trovati ancora come ti dicevo.
La posizione che ho ora l'ho trovata cercando sul sito dell'Università della città dove sono. Un professore di Meccanica Statistica aveva sul sito : "Stiamo cercando studenti per un contratto di un anno e possibile dottorato".
Mi sono inserito in una linea di ricerca loro, che però appunto mi interessava molto dal punto di vista matematico.
Coincidenze, fortuna ...
Probabilmente, al Sud la tendenza sui dottorandi è più accentuata. Dove io ho studiao penso la percentuale sia 100%, e il 90% dei professori hanno studiato, dottorato compreso, nella stessa sede. Questo perché il dipartimento è giovane, tra 5-6 anni saranno tutti dottorati in sede.
La Sapienza è comunque una delle università più grandi, più ambita forse e quindi anche con più intenazionalizzazione.
"iorfus":
A me sembra che in molte università italiane, tranne le scuole di eccellenza come Normale, SISSA e Sant'Anna, i dottorandi sono sempre lareati sul posto, il cui relatore, se ha potere nel dipartimento, li fa entrare. Almeno dove ho studiato io non è mai entrato nessun esterno, solo e sempre i tesisti.
Mi sembra che la tendenza, magari meno accentuata, è questa anche in altri posti, e che spesso i professori siano tutti docenti laureatisi nella stessa università 15-20 anni prima.
In parte è vero ma, in parte, non lo è. In pratica la maggior parte dei professori che ho avuto venivano da "La Sapienza" mentre io studio a Tor Vergata, comunque da Roma a Roma! Sui dottorandi è vero ma, parlando con il relatore che mi descriveva un problema burocratico presente da noi (fondamentalmente una pagina scritta solo in italiano), mi diceva che ci sono svariati dottorandi che vengono dall'estero. Quindi, forse, qualche passo avanti lo stiamo facendo. In ogni caso, informandomi sul dottorato, ho notato anche io che, statistiche alla mano, circa il 60% dei dottorandi prende il dottorato nella stessa sede dove ha preso il titolo di laurea magistrale.
"iorfus":
Sì ho avuto fortuna a rendermi conto che ci sono queste linee di ricerca, con applicazioni tangibili E teoriche, soprattutto quella riguardante la crescita dei tumori che è quella che mi interessa di più. In realtà spero soprattutto in questo dottorato, ho deciso di fare domanda quando ho visto l'opportunità. Alternative di cui sono convinto non ne ho per ora, dove sto lavorando adesso mi interessano soprattutto gli argomenti dal punto di vista matematico, ma non so se riuscirei a dedicarmici quattro anni.
Devo cercare anche in Francia, chiederò al mio tutor Erasmus se conosce qualcuno.
Il professore che mi ha fatto il colloquio per il progetto sui tumori è sembrato molto determinato a prendermi, e ha detto che farà il possibile, però è difficile perché è in UK e le borse per gli Europei sono limitate. Vedremo ...
Vi terrò aggiornati
In bocca al lupo per la tesi!
Ti posso chiedere come li hai trovati, sia il dottorato sia la ricerca che stai facendo ora? Hai usato qualche sito, tipo FindAPhD, oppure hai guardato i siti delle università?
Inoltre, il progetto di ricerca era del professore o hai dovuto presentare una tua idea?
Grazie!
Come dicevo, forse avevo bisogno di allontarmi dalla prospettiva di essere uno studente che deve fare l'esame ad a cui verrà messo un voto dal professore. Probailmente uno dei motivi per cui non me la sentivo di fare il dottorato era che questa cosa, a cui ero stato abituato negli anni universitari, mi pesava molto.
Il contratto di un anno che ho iniziato, con un ricercatore conosciuto da poco, sta servendo a farmi allontanare da questa prospettiva.
Inoltre, avevo l'impressione che la possibilità che avevo di fare il dottorato era di continuare nella mia università a lavorare con lo stesso prof sullo stesso tema della tesi, e l'argomento non mi interessava abbastanza anche perché non ha applicazioni.
A me sembra che in molte università italiane, tranne le scuole di eccellenza come Normale, SISSA e Sant'Anna, i dottorandi sono sempre lareati sul posto, il cui relatore, se ha potere nel dipartimento, li fa entrare. Almeno dove ho studiato io non è mai entrato nessun esterno, solo e sempre i tesisti.
Mi sembra che la tendenza, magari meno accentuata, è questa anche in altri posti, e che spesso i professori siano tutti docenti laureatisi nella stessa università 15-20 anni prima.
Applicazioni della Fisica alla Medicina che avevo trovato riguardavano la Fisica Medica, immagini mediche ecc ... ma si tratta per lo più di questioni ingegneristiche/tecniche (ovviamente sempre basate sulla Fisica), e non fanno per me. Non sono portato, né penso che riuscirei a interessarmi.
Sì ho avuto fortuna a rendermi conto che ci sono queste linee di ricerca, con applicazioni tangibili E teoriche, soprattutto quella riguardante la crescita dei tumori che è quella che mi interessa di più. In realtà spero soprattutto in questo dottorato, ho deciso di fare domanda quando ho visto l'opportunità. Alternative di cui sono convinto non ne ho per ora, dove sto lavorando adesso mi interessano soprattutto gli argomenti dal punto di vista matematico, ma non so se riuscirei a dedicarmici quattro anni.
Devo cercare anche in Francia, chiederò al mio tutor Erasmus se conosce qualcuno.
Il professore che mi ha fatto il colloquio per il progetto sui tumori è sembrato molto determinato a prendermi, e ha detto che farà il possibile, però è difficile perché è in UK e le borse per gli Europei sono limitate. Vedremo ...
Vi terrò aggiornati
In bocca al lupo per la tesi!
Come dicevo, forse avevo bisogno di allontarmi dalla prospettiva di essere uno studente che deve fare l'esame ad a cui verrà messo un voto dal professore. Probailmente uno dei motivi per cui non me la sentivo di fare il dottorato era che questa cosa, a cui ero stato abituato negli anni universitari, mi pesava molto.
Il contratto di un anno che ho iniziato, con un ricercatore conosciuto da poco, sta servendo a farmi allontanare da questa prospettiva.
Inoltre, avevo l'impressione che la possibilità che avevo di fare il dottorato era di continuare nella mia università a lavorare con lo stesso prof sullo stesso tema della tesi, e l'argomento non mi interessava abbastanza anche perché non ha applicazioni.
A me sembra che in molte università italiane, tranne le scuole di eccellenza come Normale, SISSA e Sant'Anna, i dottorandi sono sempre lareati sul posto, il cui relatore, se ha potere nel dipartimento, li fa entrare. Almeno dove ho studiato io non è mai entrato nessun esterno, solo e sempre i tesisti.
Mi sembra che la tendenza, magari meno accentuata, è questa anche in altri posti, e che spesso i professori siano tutti docenti laureatisi nella stessa università 15-20 anni prima.
Applicazioni della Fisica alla Medicina che avevo trovato riguardavano la Fisica Medica, immagini mediche ecc ... ma si tratta per lo più di questioni ingegneristiche/tecniche (ovviamente sempre basate sulla Fisica), e non fanno per me. Non sono portato, né penso che riuscirei a interessarmi.
Sì ho avuto fortuna a rendermi conto che ci sono queste linee di ricerca, con applicazioni tangibili E teoriche, soprattutto quella riguardante la crescita dei tumori che è quella che mi interessa di più. In realtà spero soprattutto in questo dottorato, ho deciso di fare domanda quando ho visto l'opportunità. Alternative di cui sono convinto non ne ho per ora, dove sto lavorando adesso mi interessano soprattutto gli argomenti dal punto di vista matematico, ma non so se riuscirei a dedicarmici quattro anni.
Devo cercare anche in Francia, chiederò al mio tutor Erasmus se conosce qualcuno.
Il professore che mi ha fatto il colloquio per il progetto sui tumori è sembrato molto determinato a prendermi, e ha detto che farà il possibile, però è difficile perché è in UK e le borse per gli Europei sono limitate. Vedremo ...
Vi terrò aggiornati

In bocca al lupo per la tesi!
"iorfus":
Ho cambiato idea in parte.
Sto facendo domanda a dei dottorati su temi molto specifici, per esempio uno che si propone di studiare la crescita tumorale con i metodi della Meccanica Statistica e dei metodi computazionali (Monte Carlo) che ho utilizzato nella mia tesi.
Sto provando ad allineare i miei studi con la possibilità di fare qualcosa di utile per la società che possa avere applicazioni a medio/breve termine.
Se vinco un dottorato di questo tipo, lo farò, perché avrei la motivazione che mi serve, cioé la speranza di fare qualcosa di utile a breve termine (tutta la ricerca è utile, ovvio).
Penso che essere uscito dallo schema studente/professore, studiare per l'esame etc mi abbia fatto riconsiderare la possibilità di fare un dottorato.
Inoltre, trattandosi di temi interdisciplinari e applicati, spero e credo che potranno esserci possibilità di lavorare fuori dal mondo accademico dopo il dottorato.
Un dottorato su un tema prettamente teorico non lo farei, infatti non farò alcuna domanda per dottorati teorici.
Non avrei la motivazione e la sola prospettiva della carriera accademica non mi basta.
Capisco quello che dici, però alla fine è pur sempre ricerca. Mi sembra come se prima non credessi fosse possibile fare un dottorato di questo tipo (magari molto interdisciplinare) e quindi escludessi la possibilità della ricerca. Mi sbaglio?
Proprio a riguardo dell'interdisciplinarità, per esempio, io studio ing. gestionale e sto facendo una tesi sulla Brain-Computer Interface, analizzando i dati e facendo feature selection su dei dataset ottenuti dall'EEG di persone malate di SLA. Insomma, sono ampiamente fuori dal mondo dell'ing. gestionale già facendo la tesi e, per dire, la dottoranda che è seguita dal mio relatore è anche lei laureata in ing. gestionale e sta facendo il dottorato su questi stessi argomenti. Con questo volevo solo dire che l'interdisciplinarità e la "praticità" di una certa ricerca può essere comunque evidente già durante la tesi di laurea.
Alla fine sei stato fortunato ad accorgerti che questo tipo di dottorato esiste ed ora stai facendo quello che ti piace!
Complimenti ancora e buon lavoro!

Ho cambiato idea in parte.
Sto facendo domanda a dei dottorati su temi molto specifici, per esempio uno che si propone di studiare la crescita tumorale con i metodi della Meccanica Statistica e dei metodi computazionali (Monte Carlo) che ho utilizzato nella mia tesi.
Sto provando ad allineare i miei studi con la possibilità di fare qualcosa di utile per la società che possa avere applicazioni a medio/breve termine.
Se vinco un dottorato di questo tipo, lo farò, perché avrei la motivazione che mi serve, cioé la speranza di fare qualcosa di utile a breve termine (tutta la ricerca è utile, ovvio).
Penso che essere uscito dallo schema studente/professore, studiare per l'esame etc mi abbia fatto riconsiderare la possibilità di fare un dottorato.
Inoltre, trattandosi di temi interdisciplinari e applicati, spero e credo che potranno esserci possibilità di lavorare fuori dal mondo accademico dopo il dottorato.
Un dottorato su un tema prettamente teorico non lo farei, infatti non farò alcuna domanda per dottorati teorici.
Non avrei la motivazione e la sola prospettiva della carriera accademica non mi basta.
Sto facendo domanda a dei dottorati su temi molto specifici, per esempio uno che si propone di studiare la crescita tumorale con i metodi della Meccanica Statistica e dei metodi computazionali (Monte Carlo) che ho utilizzato nella mia tesi.
Sto provando ad allineare i miei studi con la possibilità di fare qualcosa di utile per la società che possa avere applicazioni a medio/breve termine.
Se vinco un dottorato di questo tipo, lo farò, perché avrei la motivazione che mi serve, cioé la speranza di fare qualcosa di utile a breve termine (tutta la ricerca è utile, ovvio).
Penso che essere uscito dallo schema studente/professore, studiare per l'esame etc mi abbia fatto riconsiderare la possibilità di fare un dottorato.
Inoltre, trattandosi di temi interdisciplinari e applicati, spero e credo che potranno esserci possibilità di lavorare fuori dal mondo accademico dopo il dottorato.
Un dottorato su un tema prettamente teorico non lo farei, infatti non farò alcuna domanda per dottorati teorici.
Non avrei la motivazione e la sola prospettiva della carriera accademica non mi basta.
Complimenti!
Però, rispetto al tuo primo post, hai cambiato idea circa la possibilità di continuare con la ricerca e quindi con il dottorato!
Come mai?
Però, rispetto al tuo primo post, hai cambiato idea circa la possibilità di continuare con la ricerca e quindi con il dottorato!
Come mai?
Ciao Ludwig!
Alla fine ho mandato dei curiculum a dei professori di Fisica, che lavorano su argomenti che mi piacciono.
Sembra che nonostante avessi anni fuori corso, abbiano ben valutato il mio percorso.
Mi hanno chiesto perché ci ho messo più tempo, l'ho spiegato e non è stato un problema.
Attualmente sto collaborando con un contratto di un anno con un professore e sto per chiedere una borsa di dottorato con lui (non è in Italia, i dottorati funzionano diversamente).
Ho anche fatto un altro colloquio con un altro ricercatore, che mi ha incoraggiato a fare domanda per il dottorato nella sua università, sempre all'estero. Mi ha detto che si impegnerà perché io possa avere la borsa, perché ha apprezzato molto il colloquio ed il curriculum.
Forse avevo bisogno di allontanarmi dalla prospettiva studente/professore, esame/voto. Anche se ho un buon curriculum, ODIO studiare per gli esami e questo mi faceva credere che non mi piacevano la Matematica e la FIsica.
Sto anche imparando lo Spagnolo, così presto potrò presentarmi come fluente in 4 lingue.
Sta andando relativamente bene, e il forum mi ha incoraggiato quando ero preoccupato.
Alla fine ho mandato dei curiculum a dei professori di Fisica, che lavorano su argomenti che mi piacciono.
Sembra che nonostante avessi anni fuori corso, abbiano ben valutato il mio percorso.
Mi hanno chiesto perché ci ho messo più tempo, l'ho spiegato e non è stato un problema.
Attualmente sto collaborando con un contratto di un anno con un professore e sto per chiedere una borsa di dottorato con lui (non è in Italia, i dottorati funzionano diversamente).
Ho anche fatto un altro colloquio con un altro ricercatore, che mi ha incoraggiato a fare domanda per il dottorato nella sua università, sempre all'estero. Mi ha detto che si impegnerà perché io possa avere la borsa, perché ha apprezzato molto il colloquio ed il curriculum.
Forse avevo bisogno di allontanarmi dalla prospettiva studente/professore, esame/voto. Anche se ho un buon curriculum, ODIO studiare per gli esami e questo mi faceva credere che non mi piacevano la Matematica e la FIsica.
Sto anche imparando lo Spagnolo, così presto potrò presentarmi come fluente in 4 lingue.
Sta andando relativamente bene, e il forum mi ha incoraggiato quando ero preoccupato.

"iorfus":
Grazie mille per i consigli e soprattutto per aver condiviso le vostre esperienze.
Anche grazie a queste testimonianze mi sento un po' più positivo. Mi serve una bella vacanza post-laurea e poi darmi da
fare con tranquillità!
come è andata alla fine?

riuscito ad ingranare?
Grazie mille per i consigli e soprattutto per aver condiviso le vostre esperienze.
Anche grazie a queste testimonianze mi sento un po' più positivo. Mi serve una bella vacanza post-laurea e poi darmi da
fare con tranquillità!
Anche grazie a queste testimonianze mi sento un po' più positivo. Mi serve una bella vacanza post-laurea e poi darmi da
fare con tranquillità!
Neanche a me hanno mai chiesto della ragione del tempo che ci ho messo a laurearmi, raramente mi hanno chiesto il voto della triennale e quasi mai delle superiori. Mi hanno sempre chiesto del perché sono passato da scienze politiche a matematica e delle esperienze lavorative scritte sul curriculum. Erasmus, anni all'estero e lingue sono cose che ti chiedono; non penso gli importi se li fai alla triennale o la magistrale. Tra le altre cose che chiedono spesso ci sono: passioni al di fuori della laurea, quali sono i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli (e cosa fai a riguardo), dove ti vedi tra 5-10 anni e cose così. Inoltre spesso ti chiedono del lavoro di gruppo.
Insomma avere un buon curriculum scolastico è solo parte delle cose che vengono considerate in fase di colloquio. Insomma puoi essere la persona più abile e intelligente del mondo ma se gli psicologi delle risorse umane non ti ritengono adatto al ruolo non verrai assunto.
Insomma avere un buon curriculum scolastico è solo parte delle cose che vengono considerate in fase di colloquio. Insomma puoi essere la persona più abile e intelligente del mondo ma se gli psicologi delle risorse umane non ti ritengono adatto al ruolo non verrai assunto.
"vict85":
Secondo me è meglio scrivere che hai saltato un anno piuttosto che dire che ci hai messo un anno in più. Ma a conti fatti non cambierà molto.
mah, io non scriverei nulla. Se un'azienda ci tiene così tanto al tempo che hai impiegato a laurearti, non ti chiama; se decide di chiamarti, allora non è necessario che sappia in anticipo perché ci hai messo tot anni e non tot meno uno. Al massimo te lo chiederà al colloquio. Io non ho mai giustificato nel cv il mio "fuori corso" e nei 4 o 5 colloqui importanti che ho fatto non mi è MAI stato chiesto perché 5 anni e mezzo e non 4. Non ho nemmeno mai scritto perché ho cambiato lavoro (questo sì, mi è stato poi chiesto al colloquio).
Bisogna invece saper volgere a proprio favore, oralmente, quelli che apparentemente potrebbero essere punti di svantaggio. E fare una bella lettera di presentazione, quella è importantissima. Mettici qualcosa che colpisca, che ti permetta di distinguerti, in riferimento al lavoro per il quale ti candidi, anche con un po' di fantasia ma senza mentire.
Non ho ancora chiesto niente in merito ai docenti, dato che immagino quale sarebbe la risposta considerando i 7 esami che mi restano (e tale risposta tende in genere a farmi un po' innervosire, ma lasciamo perdere), perciò i miei sono semplici timori considerando tutti i discorsi sulla mancanza di fondi delle università pubbliche che si sentono in giro. Potrebbe anche succedere come dici tu, e in tal caso sarebbe un bene.
"Vikhr":
La specialistica, in ambito scientifico, è normale che sia più scorrevole. Alla triennale, la maggior parte dei corsi e dei relativi esami sono materie di base ...
Per quanto riguarda la tesi, il discorso mio è semplice: temo che i docenti relatori siano pochi e gli studenti siano tanti (considerando anche che occorre un tirocinio in laboratorio...)
Certo, sono le materie di base della triennale che sono più difficili. Poi scritto+orale è quasi come fare due esami ...
alla specialistica sono quasi solo orali (da quello che ho sentito è una cosa abbastanza generalizzata).
Caspita, che differenza per la tesi ... da me, essendo pochi nei corsi, a volte i professori propongono degli argomenti a qualche studente. Ci sono molti vantaggi ad essere pochi.
"iorfus":
Vikrh, ho molto apprezzato le considerazioni.
Tu quindi mi consigli di mettere solo l'anno di conseguimento?
Io avevo pensato di mettere 2008-2012 per la triennale e 2013-2016 per la magistrale.
Secondo me è meglio scrivere che hai saltato un anno piuttosto che dire che ci hai messo un anno in più. Ma a conti fatti non cambierà molto.
Comunque non andare nel panico se non trovi subito lavoro. Molte delle persone che conosco ci hanno messo almeno 6 mesi a trovare lavoro, specialmente se sei un po' selettivo. Io ho incominciato a lavorare dopo circa 7 (trovato in 6 ma essendo all'estero l'ho iniziato dopo un mese). Lavoro nel settore informatico dopo una laurea in matematica.
Io ti consiglierei, in base a quello che ho sentito dire da professori e ho letto su Internet, di scrivere sul curriculum solo l'anno di conseguimento, senza dilungarsi ulteriormente in spiegazioni sul perché o descrizioni della lunghezza dei vari percorsi, tranne in sede di colloquio dove giocherai la carta della sincerità e risponderai dettagliatamente dietro eventuale specifica domanda, perché nell'interesse di un'azienda credo che l'affidabilità del dipendente venga prima di tutto e il mentire oppure tacere qualcosa in sede di colloquio possa dare impressioni assai negative, mentre al contrario il saper dire le cose come stanno, senza fare la parte degli sfortunati e oppressi, sia assai lodevole. Per l'anno "sabbatico", se in quell'anno hai avuto qualche esperienza utile, mi limiterei a scrivere quella (o quelle).
Inoltre ho sentito dire che quello che conta è solo il voto della specialistica... io comunque ti consiglierei di mettere tutti e due i voti di entrambe le lauree (sul curriculum), sempre per una questione di trasparenza e onestà (che non sfoci in vittimismo ovviamente).
La specialistica, in ambito scientifico, è normale che sia più scorrevole. Alla triennale, la maggior parte dei corsi e dei relativi esami sono materie di base, e spesso si viene dalle superiori con svariate lacune (ad esempio, l'algebra lineare, così come le serie numeriche e le equazioni differenziali, erano argomenti a me totalmente nuovi, e non a caso l'esperienza avuta con Analisi 2, esame che si imperniava proprio su questi argomenti, è stata assai faticosa, e non sarebbe stata male una introduzione degli stessi argomenti alle superiori; capisco che le basi degli stessi sono l'algebra e i concetti fondamentali dell'analisi matematica, ma imparare a pensare per serie numeriche e sistemi lineari è stato assai difficile; inoltre, quasi tutti gli argomenti dell'esame di Fisica 2, che attualmente mi manca e sarà il mio ultimo esame della triennale, li ho svolti alle superiori, con un piccolo particolare: niente Analisi Matematica. Ti lascio immaginare...). Se le basi acquisite sono solide, è normale che le materie della specialistica risultino più facili, dato che si tratta di sfruttare le forme mentis impartite dalle materie di base per approfondire questioni pratiche.
Per quanto riguarda la tesi, il discorso mio è semplice: temo che i docenti relatori siano pochi e gli studenti siano tanti (considerando anche che occorre un tirocinio in laboratorio...), occorra fare una selezione e... si preferisca dedicare le poche risorse disponibili soprattutto in favore degli "studenti modello", lasciando agli "studenti mediocri" fuoricorso e con medie non eccellenti le briciole (dopo aver dato tutti gli esami, tempo perso a cercare professori che spesso ti dicono che hanno altri impegni, tesi assegnata d'ufficio, scarsa possibilità di scelta dell'argomento, argomento di conseguenza non congeniale, tesi così così, votarello a due cifre...).
Inoltre ho sentito dire che quello che conta è solo il voto della specialistica... io comunque ti consiglierei di mettere tutti e due i voti di entrambe le lauree (sul curriculum), sempre per una questione di trasparenza e onestà (che non sfoci in vittimismo ovviamente).
La specialistica, in ambito scientifico, è normale che sia più scorrevole. Alla triennale, la maggior parte dei corsi e dei relativi esami sono materie di base, e spesso si viene dalle superiori con svariate lacune (ad esempio, l'algebra lineare, così come le serie numeriche e le equazioni differenziali, erano argomenti a me totalmente nuovi, e non a caso l'esperienza avuta con Analisi 2, esame che si imperniava proprio su questi argomenti, è stata assai faticosa, e non sarebbe stata male una introduzione degli stessi argomenti alle superiori; capisco che le basi degli stessi sono l'algebra e i concetti fondamentali dell'analisi matematica, ma imparare a pensare per serie numeriche e sistemi lineari è stato assai difficile; inoltre, quasi tutti gli argomenti dell'esame di Fisica 2, che attualmente mi manca e sarà il mio ultimo esame della triennale, li ho svolti alle superiori, con un piccolo particolare: niente Analisi Matematica. Ti lascio immaginare...). Se le basi acquisite sono solide, è normale che le materie della specialistica risultino più facili, dato che si tratta di sfruttare le forme mentis impartite dalle materie di base per approfondire questioni pratiche.
Per quanto riguarda la tesi, il discorso mio è semplice: temo che i docenti relatori siano pochi e gli studenti siano tanti (considerando anche che occorre un tirocinio in laboratorio...), occorra fare una selezione e... si preferisca dedicare le poche risorse disponibili soprattutto in favore degli "studenti modello", lasciando agli "studenti mediocri" fuoricorso e con medie non eccellenti le briciole (dopo aver dato tutti gli esami, tempo perso a cercare professori che spesso ti dicono che hanno altri impegni, tesi assegnata d'ufficio, scarsa possibilità di scelta dell'argomento, argomento di conseguenza non congeniale, tesi così così, votarello a due cifre...).
Grazie per le risposte,
quelle che mi hanno detto di essere semplicemente più positivo (è vero)
e quelle che mi hanno dato dei consigli.
Devo mettermi in gioco il prima possibile a settembre, senza avere troppa paura e, magari, credendo veramente
nelle mia capacità-
Vikrh, ho molto apprezzato le considerazioni.
Tu quindi mi consigli di mettere solo l'anno di conseguimento?
Io avevo pensato di mettere 2008-2012 per la triennale e 2013-2016 per la magistrale.
Mi spiace delle tue difficoltà che, come si vede, ti pesano.
Sono d'accordo sul fatto che l'erasmus alla triennale non è proprio il massimo, e che è facile che comporti
qualche mese di ritardo.
Tieni presente che solitamente alla specialistica è un po' più facile alzare la media (ovviamente dipende dall'università)
e poi puoi provare a fare sia l'Erasmus per studio sia quello Traineeship.
Quindi, se vorrai, alla specialistica avrai più possibilità di fare un'esperienza all'estero!
Per quanto riguarda l'assegnazione della tesi, non mi risulta che i professori rifiutino di dare una triennale ... secondo
me di questo non devi preoccuparti.
Ancora grazie a tutti
quelle che mi hanno detto di essere semplicemente più positivo (è vero)
e quelle che mi hanno dato dei consigli.
Devo mettermi in gioco il prima possibile a settembre, senza avere troppa paura e, magari, credendo veramente
nelle mia capacità-
Vikrh, ho molto apprezzato le considerazioni.
Tu quindi mi consigli di mettere solo l'anno di conseguimento?
Io avevo pensato di mettere 2008-2012 per la triennale e 2013-2016 per la magistrale.
Mi spiace delle tue difficoltà che, come si vede, ti pesano.
Sono d'accordo sul fatto che l'erasmus alla triennale non è proprio il massimo, e che è facile che comporti
qualche mese di ritardo.
Tieni presente che solitamente alla specialistica è un po' più facile alzare la media (ovviamente dipende dall'università)
e poi puoi provare a fare sia l'Erasmus per studio sia quello Traineeship.
Quindi, se vorrai, alla specialistica avrai più possibilità di fare un'esperienza all'estero!
Per quanto riguarda l'assegnazione della tesi, non mi risulta che i professori rifiutino di dare una triennale ... secondo
me di questo non devi preoccuparti.
Ancora grazie a tutti

Iorfus, tematiche di questo tipo, essendo me stesso uno studente dalla carriera universitaria "mediocre", mi sono molto a cuore.
Io ti consiglierei questo approccio: nel CV non sottolineare e/o giustificare in nessun modo il fuoricorso. Dì semplicemente laurea triennale anno x e laurea specialistica anno y. Per il momento dell'eventuale colloquio, invece, in caso di un'eventuale domanda in merito, tieniti pronto semplicemente a raccontare per filo e per segno tutto quello che ha comportato il ritardo, con umiltà e sincerità, senza però scadere nel vittimismo (non ti lamentare di eventuali cattive esperienze universitarie, ad esempio; insomma, i commenti limitali a un "è andata così, amen"). Se troverai davanti a te una persona intelligente e lungimirante, saprà vedere e valorizzare il tuo valore reale, apprezzerà il tuo percorso, apprezzerà soprattutto la tua onestà, ti vedrà come una persona affidabile e tutti quanti, te incluso, avranno solo da guadagnare. In caso contrario, e se dovesse andare male, tutto sommato dovresti essere contento di non entrare a far parte di una realtà lavorativa competitiva fino al disumano. Poi, ricorda che il lavoro non sei obbligato a trovarlo in Italia e grazie alla competenza linguistica sei sicuramente avvantaggiato nel cercarlo all'estero (io ti consiglio di acquisire certificazione anche per il Francese, con la combo Inglese+Francese ad esempio vedo bene il Canada, e investire il tuo tempo anche in gradi superiori per entrambe le lingue), inoltre così come ti sei laureato brillantemente puoi anche velocemente acquisire le competenze informatiche eventualmente richieste, anche da autodidatta.
Sei fortunato, perché già i tuoi professori intravedono in te un potenziale, altrimenti non ti avrebbero di certo consigliato (anzi, come dici tu, "esortato a fare", cioè ancora meglio) un dottorato; io invece sto andando fuoricorso di due anni alla triennale e la media non è che sia così brillante (26 esatto), principalmente perché sono lento nel preparare gli esami e alcune esperienze assai faticose e prive di sviluppi veri per lunghi periodi hanno finito per demotivarmi un po', e ho paura che una volta finiti gli esami avrò già problemi nella fase di assegnamento della tesi, e al dottorato non ci penso nemmeno perché per la ricerca sinceramente non mi sento portato, questione simile per il discorso Erasmus, l'ho lasciato perdere completamente perché giustamente viene assegnato per graduatoria di esami dati e media e io sono riuscito a passare l'esame di Analisi 2 solamente un mese prima di andare fuoricorso, quindi allora temevo di perdere tempo e basta per il nulla e mi sono concentrato per andare avanti, seppur a fatica, per la mia strada (mentre molti miei colleghi giustamente vi si sono fiondati), inoltre penso che nel corso della triennale si sia ancora un po' immaturi (anche didatticamente) per un Erasmus veramente proficuo.
Io ti consiglierei questo approccio: nel CV non sottolineare e/o giustificare in nessun modo il fuoricorso. Dì semplicemente laurea triennale anno x e laurea specialistica anno y. Per il momento dell'eventuale colloquio, invece, in caso di un'eventuale domanda in merito, tieniti pronto semplicemente a raccontare per filo e per segno tutto quello che ha comportato il ritardo, con umiltà e sincerità, senza però scadere nel vittimismo (non ti lamentare di eventuali cattive esperienze universitarie, ad esempio; insomma, i commenti limitali a un "è andata così, amen"). Se troverai davanti a te una persona intelligente e lungimirante, saprà vedere e valorizzare il tuo valore reale, apprezzerà il tuo percorso, apprezzerà soprattutto la tua onestà, ti vedrà come una persona affidabile e tutti quanti, te incluso, avranno solo da guadagnare. In caso contrario, e se dovesse andare male, tutto sommato dovresti essere contento di non entrare a far parte di una realtà lavorativa competitiva fino al disumano. Poi, ricorda che il lavoro non sei obbligato a trovarlo in Italia e grazie alla competenza linguistica sei sicuramente avvantaggiato nel cercarlo all'estero (io ti consiglio di acquisire certificazione anche per il Francese, con la combo Inglese+Francese ad esempio vedo bene il Canada, e investire il tuo tempo anche in gradi superiori per entrambe le lingue), inoltre così come ti sei laureato brillantemente puoi anche velocemente acquisire le competenze informatiche eventualmente richieste, anche da autodidatta.
Sei fortunato, perché già i tuoi professori intravedono in te un potenziale, altrimenti non ti avrebbero di certo consigliato (anzi, come dici tu, "esortato a fare", cioè ancora meglio) un dottorato; io invece sto andando fuoricorso di due anni alla triennale e la media non è che sia così brillante (26 esatto), principalmente perché sono lento nel preparare gli esami e alcune esperienze assai faticose e prive di sviluppi veri per lunghi periodi hanno finito per demotivarmi un po', e ho paura che una volta finiti gli esami avrò già problemi nella fase di assegnamento della tesi, e al dottorato non ci penso nemmeno perché per la ricerca sinceramente non mi sento portato, questione simile per il discorso Erasmus, l'ho lasciato perdere completamente perché giustamente viene assegnato per graduatoria di esami dati e media e io sono riuscito a passare l'esame di Analisi 2 solamente un mese prima di andare fuoricorso, quindi allora temevo di perdere tempo e basta per il nulla e mi sono concentrato per andare avanti, seppur a fatica, per la mia strada (mentre molti miei colleghi giustamente vi si sono fiondati), inoltre penso che nel corso della triennale si sia ancora un po' immaturi (anche didatticamente) per un Erasmus veramente proficuo.
Se ho capito bene hai perso un anno in entrambi e hai passato un anno senza studiare tra le due. In un colloquio ti chiederanno dell'anno "sabbatico", mentre l'anno in più per le lauree rientrano tranquillamente nei range accettabili, specialmente dato che hai voti molto buoni. Erasmus e lingue sono molto ben visti.
Io sinceramente non mi preoccuperei se fossi in te.
Devi però decidere che vuoi dalla vita, l'indecisione non è generalmente ben vista nei colloqui.
Io sinceramente non mi preoccuperei se fossi in te.
Devi però decidere che vuoi dalla vita, l'indecisione non è generalmente ben vista nei colloqui.
Abbiamo imparato che si possono fare mille calcoli a mente e non essere dei geni o persone che hanno compiuto scoperte importanti allo stesso modo ci sono coloro che hanno seguito il cuore e trovato la loro strada. Il mio consigli è sii positivo.. Poi fai ciò che senti..nessuno può sapere cosa fare ma sa per certo che se fa ciò che sente e ci crede davvero allora forse molto probabilmente ci riuscirà.. e anche non fosse la strada sarebbe comunque giusta perché se fai le cose con passione e voglia non sbagli mai!
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Quello che ti penalizzerà di sicuro è la negatività con/di cui hai infarcito il post. Liberatene. Il passato è passato, inutile recriminare. Al momento non c'è alternativa al futuro. Credo che nessuno qui dentro (anzi, nemmeno nel mondo intero) possieda una risposta univoca alla domande nel titolo; si possono forse fare delle (inutili) stime a priori.
Quindi il mio consiglio (di studente miserabile) è: mettiti in gioco. Esci di casa, entra nel mondo e potrai vederlo da te, se sarai penalizzato o meno.
Quindi il mio consiglio (di studente miserabile) è: mettiti in gioco. Esci di casa, entra nel mondo e potrai vederlo da te, se sarai penalizzato o meno.