Prendere matematica all'università

HowardRoark
Ciao a tutti! Vorrei un consiglio da voi siccome dopo anni sono ancora impantanato in una situazione che definirei stagnante. Vorrei, con tanta fatica, riprendere l'università all'età non più giovanissima di 27 anni dopo svariati fallimenti dovuti a motivi personali. Sono sicuro di voler intraprendere un corso di studi superiore perché mi sono reso conto di non avere voglia di fare un lavoro a random in cui l'unica cosa che voglio è quella di finire il prima possibile l'orario di lavoro (già avuto esperienza), ma che anzi il mio desiderio è quello di formarmi intellettualmente e di svolgere un lavoro stimolante e soprattutto ben retribuito.

Tolto il dubbio se prendere o meno l'università, sono indeciso tra due facoltà in particolare: biologia e matematica. Sono un grande appassionato di fitness e mi interessa tutto ciò che concerne l'alimentazione e il benessere fisico (di qui la mia "passione" verso la biologia); d'altro canto non ho trovato entusiasmanti né le prospettive lavorative (anche se ora come ora metterei la firma per fare qualcosa come il tecnico agroalimentare) né le materie in sé, perché le considero eccessivamente nozionistiche con poco ragionamento. Anche la pratica di laboratorio non mi entusiasma molto, sono molto più attratto dai ragionamenti astratti della matematica, pieni di potenziale e con infinite applicazioni. Ecco perché sto valutando di iscrivermi a matematica: mi intriga molto l'idea di imparare a ragionare e poter poi decidere la specializzazione. Inoltre sono molto entusiasta all'idea di svolgere un mestiere dove devo applicare del ragionamento astratto piuttosto che prassi da laboratorio o esperimenti con le molecole; neanche il lavoro sul campo nello studio degli ecosistemi mi appassiona.
D'altro canto però non ho un interesse "smodato" per la matematica: mi interessa la sua applicazione e non la ricerca. Mi piacerebbe poterci lavorare per avere un lavoro ben retribuito, tutto qui.

In definitiva, secondo voi ha senso prendere matematica con l'obiettivo di acquisire una forma mentis utile a molte occupazioni, pensando quindi a motivi pragmatici piuttosto che per pura vocazione?

Risposte
gabriella127
Sono contenta di esserti stata utile e ti faccio tantissimi auguri per gli studi! :D

HowardRoark
"gabriella127":
Io sono laureata in economia molti anni fa, quando c'era la quadriennale, e in tempi in cui ancora si studiava all'università anche l'economia marxista e in genere i classici dell'800 (Smith, Ricardo, Marx) e anche l'economia più eterodossa di economisti come Joan Robinson e Piero Sraffa. Diciamo che c'era un lato storico-filosofico più presente rispetto a oggi, quindi è probabile che queste cose a Roma3 non le vedrai.

Ma se sei interessato a conoscere l'economia da un punto di vista critico, anche critico del capitalismo, lo potrai fare meglio (ed è necessario, se vuoi approfondire) ) se conoscerai la teoria economica in generale (che è un campo sterminato), anche quella 'mainstream', e soprattutto quella 'mainstream'. Devi per forza studiare economia 'mainstream, per criticarla la devi conoscere.
Che poi non è che tutto sia così 'mainstream'. Vedrai che ci sono tantissime cose che non sono certo apologia del capitalismo o del sistema economico così com'è anche senza essere marxiste.
Diciamo che metto 'mainstream' tra virgolette perché è una semplificazione che non rispecchia la complessità e i molteplici punti di vista della teoria economica, che ti apparrà, approfondendo, molto meno monolitica e più critica del sistema attuale di quanto sembri.
E guarda, anche a livello introduttivo, di primo anno, puoi ad esempio benissimo affiancare ail'eventuale manuale che ti proporrano letture che hanno un visione diversa, diciamo più 'eterodossa'.

Certo, molte cose dovrai leggerle per conto tuo, lì a Roma3 non è che troverai la critica del capitalismo (ma non perché nessuno voglia criticare o non ci siano economisti critici, ma perché non c'è tempo e esula dal programma). Anche perché quel corso di laurea sarà piuttosto applicativo, e non so quanta economia si studierà.
Ma se hai questo interesse, che vuoi approfondire, devi per forza studiare economia in generale. E vedrai come ti aiuterà anche in questo tuo desiderio di sguardo critico.
Non ti preoccupare, non studierai 'come massimizzare il profitto', l'economia non studia quello, quello caso mai lo studia l'aziendalista. E con basi di economia potrai integrare meglio anche letture filosofiche.

p.s.Roma3 oltretutto ha una tradizione abbastanza 'alternativa', non so ora, c'era Pierangelo Garegnani, noto economista più eterodosso.
C'è tuttora il Centro di ricerche 'Piero Sraffa'.
http://www.centrosraffa.org/aboutcentrosraffa.aspx


Ti ringrazio per la risposta approfondita ed anzi ti chiedo scusa se ti rispondo soltanto adesso, ma sappi che ho trovato il tuo intervento molto utile, tant'è che alla fine ho optato proprio per questa facoltà.
Diciamo che nonostante non nutra grande entusiasmo per il nostro sistema economico attuale mi trovo molto a mio agio con le discipline quantitative (specialmente con la matematica, almeno per come viene affrontata al corso, la trovo complessa il "giusto", forse anche troppo poco), magari sembrerò contradditorio ma nonostante trovi il capitalismo decisamente imperfetto ed "opprimente" ai fini di un completo sviluppo umano mi appassiona abbastanza logica che c'è dietro, in definitiva mi sento a mio agio con questo tipo di studi. E poi come hai detto tu non si può realmente criticare il sistema se prima non lo si conosce, quindi intanto studio la disciplina poi chissà, quando mi sarò fatto un'idea più chiara di cosa stiamo parlando potrei anche ricredermi!

gabriella127
Io sono laureata in economia molti anni fa, quando c'era la quadriennale, e in tempi in cui ancora si studiava all'università anche l'economia marxista e in genere i classici dell'800 (Smith, Ricardo, Marx) e anche l'economia più eterodossa di economisti come Joan Robinson e Piero Sraffa. Diciamo che c'era un lato storico-filosofico più presente rispetto a oggi, quindi è probabile che queste cose a Roma3 non le vedrai.

Ma se sei interessato a conoscere l'economia da un punto di vista critico, anche critico del capitalismo, lo potrai fare meglio (ed è necessario, se vuoi approfondire) ) se conoscerai la teoria economica in generale (che è un campo sterminato), anche quella 'mainstream', e soprattutto quella 'mainstream'. Devi per forza studiare economia 'mainstream, per criticarla la devi conoscere.
Che poi non è che tutto sia così 'mainstream'. Vedrai che ci sono tantissime cose che non sono certo apologia del capitalismo o del sistema economico così com'è anche senza essere marxiste.
Diciamo che metto 'mainstream' tra virgolette perché è una semplificazione che non rispecchia la complessità e i molteplici punti di vista della teoria economica, che ti apparrà, approfondendo, molto meno monolitica e più critica del sistema attuale di quanto sembri.
E guarda, anche a livello introduttivo, di primo anno, puoi ad esempio benissimo affiancare ail'eventuale manuale che ti proporrano letture che hanno un visione diversa, diciamo più 'eterodossa'.

Certo, molte cose dovrai leggerle per conto tuo, lì a Roma3 non è che troverai la critica del capitalismo (ma non perché nessuno voglia criticare o non ci siano economisti critici, ma perché non c'è tempo e esula dal programma). Anche perché quel corso di laurea sarà piuttosto applicativo, e non so quanta economia si studierà.
Ma se hai questo interesse, che vuoi approfondire, devi per forza studiare economia in generale. E vedrai come ti aiuterà anche in questo tuo desiderio di sguardo critico.
Non ti preoccupare, non studierai 'come massimizzare il profitto', l'economia non studia quello, quello caso mai lo studia l'aziendalista. E con basi di economia potrai integrare meglio anche letture filosofiche.

p.s.Roma3 oltretutto ha una tradizione abbastanza 'alternativa', non so ora, c'era Pierangelo Garegnani, noto economista più eterodosso.
C'è tuttora il Centro di ricerche 'Piero Sraffa'.
http://www.centrosraffa.org/aboutcentrosraffa.aspx

HowardRoark
Riesumo questo thread perché ho un dubbio che mi attanaglia enormemente.
Dopo tanti ripensamenti e dopo aver vagliato tutte le facoltà che mi potevano interessare, la mia scelta è ricaduta su "economia e big data", presso l'università di Roma tre. Di questo corso mi piacciono sia la parte matematica e statistica, che vengono trattate abbastanza senza avere una difficoltà enorme, sia il fatto che ci siano esami di programmazione, cosa che ritengo estremamente utile da un punto di vista lavorativo; oltretutto, l'informatica è da tempo che vorrei approfondirla.
Il dubbio principale che nutro su questa possibilità è l'economia in sé, cioè come viene studiata all'università. Ho letto qualche libro di stampo marxista, visto video, partecipato a conferenze etc., e adesso non ho più molta fiducia sul capitalismo. Lo ritengo un sistema iniquo e sono abbastanza certo che col tempo verrà superato per fare spazio a qualcos'altro. Non so cosa, non ho studiato la questione con estrema attenzione e non voglio addentrarmi in questo tema con superficialità, sto solo dicendo che da un punto di vista umano la privatizzazione dei mezzi di produzione è una grande cagata, perché non si prendono in considerazione i bisogni umani ma si punta solo ad avere un incremento del capitale. Non voglio fare neanche esempi perché, ripeto, non è di questo che voglio parlare. Piuttosto, vorrei capire se sia il caso di frequentare questo corso universitario partendo da presupposti molto pessimistici riguardo il funzionamento economico della nostra società. Mi sarebbe piaciuto molto approfondire questo tema in chiave critica (è davvero questo lo step definitivo dell'evoluzione umana riguardo l'economia? Ci possono essere altri modi per allocare le risorse con più giustizia? E' davvero necessario lavorare 8 ore al giorno quando con una gestione comune delle fabbriche probabilmente basterebbe dedicare $1/8$ di questo tempo al lavoro?), ma temo ne rimarrei molto deluso e finirei per studiare semplicemente come funziona l'economia oggi e come massimizzare il profitto.
Probabilmente analizzerei la questione da un punto di vista a me congeniale più a filosofia, ma ho già escluso le facoltà umanistiche perché dentro di esse ci sono tante cose che non convincono e che non mi interessa approfondire.
Fatemi sapere cosa ne pensate comunque e se, nel mio caso, valga ancora la pena di studiare economia.

HowardRoark
"giuliofis":
Esistono molti corsi sulla scienza del caffè, offerti dalla società assaggiatori di caffè (o come si chiama) o anche dalla Illy. Una sorta di sommelier del caffè. Potrebbe essere inerente al mestiere che già conosci, portandolo ad un livello decisamente più elevato anche intellettualmente. Non ti attira?


Di intellettuale ci sarebbe comunque poco, e poi mi sembra un mestiere molto "radical chic" (sembra raffinato ma in realtà è poca roba). :lol:.
Preferisco fare le cose in grande e puntare a diventare biologo nutrizionista a questo punto. Quello che suggerisci tu in sostanza è di continuare con il mio percorso da barista, e tutto sommato non sarebbe neanche una cattiva idea, però a me studiare piace ed è davvero un peccato mollare tutto, a meno che non mi metta a studiare a tempo perso e continui col lavoro che faccio attualmente. Direi che potrei fare di meglio: iniziare l'università e continuare a lavorare per guadagnare qualche soldo, se poi le cose andassero male be', un mestiere lo so fare! :-D

12provaCiao
Esistono molti corsi sulla scienza del caffè, offerti dalla società assaggiatori di caffè (o come si chiama) o anche dalla Illy. Una sorta di sommelier del caffè. Potrebbe essere inerente al mestiere che già conosci, portandolo ad un livello decisamente più elevato anche intellettualmente. Non ti attira?

HowardRoark
"giuliofis":

Non perché "si sceglie", ma perché "tu vuoi scegliere". Non è la stessa cosa.
Un percorso di studi in scienze pure se scelto per motivi economici o utilitaristici può diventare estremamente pesante, a differenza di altri. Riflettici bene.


Assolutamente d'accordo, per questo ho una paura tremenda di sbagliare! Ci rifletterò ancora un po' allora, intanto mi ripasso alcuni concetti per entrare più nel vivo della materia.

"giuliofis":
Non c'è proprio niente di affine al tuo attuale lavoro che possa aiutarti a migliorarlo?


Faccio il barista, che non è un lavoro che mi dispiaccia particolarmente ma ho altre aspirazioni.

"giuliofis":
L'approccio che troverai sarà quello della geometria euclidea del primo biennio.


L'ho studiata abbastanza bene qualche tempo fa e l'ho trovata molto affascinante (come del resto tutto ciò che ho toccato riguardante la matematica). Però io avendo studiato tutto da autodidatta e non in un liceo ho trovato i libri delle superiori molto utili (al contrario di molti qui che non li consigliano per uno studio individuale), quindi mi chiedo se il problema siano i libri in sé oppure l'approccio che si ha nelle scuole secondarie. La geometria euclidea aveva molte dimostrazioni scritte ma anche quasi tutti i teoremi di analisi ce l'avevano, il ragionamento era pervasivo ovunque. Quindi penso che sia l'approccio degli studenti delle superiori ad essere sbagliato e non i libri "superficiali". Questo lo scrivo da quasi completo ignorante della matematica, sia chiaro, è solo una mia perplessità.

12provaCiao
"HowardRoark":
Questo punto mi sta particolarmente a cuore, perché riguarda il motivo per cui si sceglie di intraprendere un percorso universitario. [...] La passione mi verrà studiando (o almeno spero :-D )!

Non perché "si sceglie", ma perché "tu vuoi scegliere". Non è la stessa cosa.
Un percorso di studi in scienze pure se scelto per motivi economici o utilitaristici può diventare estremamente pesante, a differenza di altri. Riflettici bene.

"HowardRoark":
Senza questa spinta probabilmente mi accontenterei del lavoro che svolgo ora e mi dedicherei ai miei interessi.

Non c'è proprio niente di affine al tuo attuale lavoro che possa aiutarti a migliorarlo?

"HowardRoark":
Comunque non vado proprio allo sbaraglio, la matematica del liceo la conosco e mi piacque abbastanza quando l'ho studiata.

L'approccio che troverai sarà quello della geometria euclidea del primo biennio.

HowardRoark
"giuliofis":

E allora non perché una laurea in informatica o ingegneria informatica?


Perché non sono sicuro di volermi specializzare in quel campo. Potrei anche decidere di dedicarmi alla matematica finanziaria magari. Io la vedo come una laurea estremamente flessibile, utile sia per la capacità di problem solving che ti dà sia per i concetti che apprendi. Paradossalmente mi sembra uno dei cdl più generici, perché la matematica è dappertutto e le possibilità sono tantissime.

"giuliofis":

Se ti interessa soprattutto questo aspetto, matematica non è, secondo me, la strada giusta.
In realtà secondo me non è la strada giusta in generale: se sceglierai con in mente solo i soldi riuscirai male all'università...


Questo punto mi sta particolarmente a cuore, perché riguarda il motivo per cui si sceglie di intraprendere un percorso universitario. In realtà io sono molto più idealista di quel che sembra, credo che l'università sia prima di tutto un percorso di miglioramento personale, perché ti apre delle prospettive che altrimenti non avresti mai avuto. Detto questo, sono pigro, non ho particolari passioni (intendo verso cose particolarmente intellettuali) e non sono neanche molto intelligente, quindi prima di tutto la cosa che più mi motiva è quella di migliorare me stesso. Senza questa spinta probabilmente mi accontenterei del lavoro che svolgo ora e mi dedicherei ai miei interessi. Credo che come me ci siano moltissime altre persone, che comunque hanno deciso di prendere l'università e di terminare gli studi, quindi perché non farlo anch'io in qualcosa che reputo estremamente utile? La passione mi verrà studiando (o almeno spero :-D )!
Comunque non vado proprio allo sbaraglio, la matematica del liceo la conosco e mi piacque abbastanza quando l'ho studiata.

12provaCiao
"HowardRoark":
che c'è anche un corso di matematica applicata, pensavo a quello quando parlavo di iscrivermi a matematica. Avevo già escluso indirizzi troppo teorici e votati alla ricerca o all'insegnamento.

Una triennale in matematica non sarà mai applicata come credo tu abbia in mente.

"HowardRoark":
Dopo questa eventuale laurea comunque avrei pensato di proseguire gli studi con un corso magistrale, improntato magari sull'informatica e i big data, cose attualmente molto richieste. Oppure c'è il settore dell'intelligenza artificiale, altra materia molto attuale. Se si vogliono fare i soldi di sbocchi professionali richiesti mi sembra che ce ne siano, giusto? :-D

E allora non perché una laurea in informatica o ingegneria informatica?

"HowardRoark":
soprattutto la retribuzione di questi lavori è generalmente bassa

Se ti interessa soprattutto questo aspetto, matematica non è, secondo me, la strada giusta.
In realtà secondo me non è la strada giusta in generale: se sceglierai con in mente solo i soldi riuscirai male all'università...

"HowardRoark":

Andare ad un ITC era una cosa che non avevo considerato ed è sicuramente una valida alternativa all'università (più concreta, dura di meno e molto focalizzata sul lavoro). .

Attenzione, gli ITS sono percorsi di studi post-secondaria! I vecchi ITC sono corsi di studi secondari.

HowardRoark
"giuliofis":

In matematica si passa gran parte del tempo non a risolvere problemi nel senso liceale del termine ma a dimostrare teoremi.
Non credo che intraprendere un percorso di studi molto teorico e poco votato al lavoro sia l'ideale se il tuo obiettivo è avere un'alta retribuzione. Neanche il lavoro a scuola sarebbe ideale, dato che noi docenti siamo mal pagati: io, neoassunto, prendo 23500€ di RAL.
Insomma, hai citato ben due volte il voler studiare per avere un'alta retribuzione: matematica non credo sia la scelta giusta.

Stavo vedendo su Roma tre (l'univ che eventualmente andrei a frequentare) che c'è anche un corso di matematica applicata, pensavo a quello quando parlavo di iscrivermi a matematica. Avevo già escluso indirizzi troppo teorici e votati alla ricerca o all'insegnamento.
Dopo questa eventuale laurea comunque avrei pensato di proseguire gli studi con un corso magistrale, improntato magari sull'informatica e i big data, cose attualmente molto richieste. Oppure c'è il settore dell'intelligenza artificiale, altra materia molto attuale. Se si vogliono fare i soldi di sbocchi professionali richiesti mi sembra che ce ne siano, giusto? :-D



"giuliofis":

Una laurea in scienze motorie non la prendi proprio in considerazione?
C'è anche la possibilità di fare dietistica, laurea triennale abilitante alla rispettiva professione.
O anche biologia e poi svolgere la libera professione come biologo nutrizionista.

Scienze motorie non dà sbocchi lavorativi che mi interessano e soprattutto la retribuzione di questi lavori è generalmente bassa, quindi l'avevo esclusa. La frequenterei più per passione personale che per altro, ma devo essere concreto ed avere ben chiare alcune cose prima di decidere.
Dietistica e Biologia (per poi specializzarmi in nutrizione) sono invece valide alternative e in assenza di meglio credo proprio che mi butterò su una delle due.

"giuliofis":

Potresti anche prendere in considerazione un percorso ITS in tecniche agroalimentari, per esempio questo (ma è un esempio a caso).
Il lavoro autonomo di dottore agronomo è invece una professione regolamentata e per accedervi vi è un esame di stato aperto solo a specifiche lauree.

Andare ad un ITC era una cosa che non avevo considerato ed è sicuramente una valida alternativa all'università (più concreta, dura di meno e molto focalizzata sul lavoro). Ovviamente quando parlavo di fare il tecnico agroalimentare intendevo dire che attualmente le mie prospettive sono un po' più grigie, quindi ben venga un lavoro ben pagato e non troppo impegnativo (come presumo sia questo, ma potrei sbagliarmi non conoscendolo nel dettaglio).

12provaCiao
"HowardRoark":
ma che anzi il mio desiderio è quello di formarmi intellettualmente e di svolgere un lavoro stimolante e soprattutto ben retribuito. [...] D'altro canto però non ho un interesse "smodato" per la matematica: mi interessa la sua applicazione e non la ricerca. Mi piacerebbe poterci lavorare per avere un lavoro ben retribuito, tutto qui.

In matematica si passa gran parte del tempo non a risolvere problemi nel senso liceale del termine ma a dimostrare teoremi.
Non credo che intraprendere un percorso di studi molto teorico e poco votato al lavoro sia l'ideale se il tuo obiettivo è avere un'alta retribuzione. Neanche il lavoro a scuola sarebbe ideale, dato che noi docenti siamo mal pagati: io, neoassunto, prendo 23500€ di RAL.
Insomma, hai citato ben due volte il voler studiare per avere un'alta retribuzione: matematica non credo sia la scelta giusta.

"HowardRoark":
Sono un grande appassionato di fitness e mi interessa tutto ciò che concerne l'alimentazione e il benessere fisico

Una laurea in scienze motorie non la prendi proprio in considerazione?
C'è anche la possibilità di fare dietistica, laurea triennale abilitante alla rispettiva professione.
O anche biologia e poi svolgere la libera professione come biologo nutrizionista.

"HowardRoark":
(anche se ora come ora metterei la firma per fare qualcosa come il tecnico agroalimentare)

Potresti anche prendere in considerazione un percorso ITS in tecniche agroalimentari, per esempio questo (ma è un esempio a caso).
Il lavoro autonomo di dottore agronomo è invece una professione regolamentata e per accedervi vi è un esame di stato aperto solo a specifiche lauree.

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