Modellistica matematica: polito o unito?

Federico7771
Salve a tutti... Sono uno studente del polito al primo anno... volevo chiedere informazioni e pareri riguardo ai due corsi di modellistica dell' unito e polito... mi riferisco alla triennale... precisamente vorrei sapere quanto sono diversi i due corsi perché dando uno sguardo agli esami mi sembravano molto simili ma vedendo

https://ateneo.cineca.it/off270/web/cor ... iente=offf


https://ateneo.cineca.it/off270/web/cor ... iente=offf

mi sono accorto di alcune differenze preoccupanti soprattutto nell' ambito modellistico-applicativo dove all'unito hanno il doppio dei nostri crediti ed in generale molti di più nelle attività caratterizzanti(vedere tabelle nei link riportati). Vorrei sapere se queste differenze a livello di crediti hanno delle effettive conseguenze sulla preparazione o se sono solo nei numeri senza nessun valore reale... In poche parole se finisco la triennale al polito avrò delle lacune in matematica rispetto ad un ragazzo che ha frequentato il corso equivalente al mio ma all'unito?

Quali sono i pro ed i contro dei due corsi?

E se finito questo anno volessi spostarmi all' unito mi riconoscerebbero gli esami in comune?
E se finita la triennale al polito volessi iscrivermi alla magistrale di matematica all' unito (corso modellistico-numerico) avrei dei problemi a seguire i corsi?

Ed oltre a queste differenze riguardo la triennale che differenze ci sono tra un ragazzo che ha finito la magistrale in ingegneria matematica (LM-44) al polito ed un ragazzo che ha finito l' equivalente corso di modellistica ma con titolo di matematico (LM-40) all'unito? Qui al polito i professori dicono che alla fine dei 5 anni l' ingegnere matematico in quanto a preparazione in matematica non ha nulla da invidiare ad un matematico che ha frequentato un corso simile... anzi grazie ai sui esami di ingegneria riesce a concretizzare il suo lavoro mentre all' unito di fatto sono tutti esami in matematica e quindi alla fine dei 5 anni non si hanno le basi per poi applicare realmente le proprie conoscenze matematiche... Ma tutto ciò vorrebbe dire che il corso al polito sarebbe perfetto mentre quello all' unito sarebbe incompleto... a me sembra impossibile! Anzi la mia paura è proprio quella che alla fine della magistrale LM-44 sarò una specie di matematico applicato di "serie B"... Cioè ho paura che alla fine un matematico sappia fare il mio stesso lavoro ma meglio

Con questo topic non voglio offendere nessuno... ne ingegneri matematici ne matematici applicati... vorrei solo capire le differenze tra le triennali e le magistrali sia in quanto a preparazione matematica che per quanto riguarda la competenze nel mondo del lavoro... Vorrei solo capire subito alcune cose dato che i miei studi determineranno quello che farò per tutta la vita

Risposte
davideciao
Considerando il fatto che sono passati ormai tre anni da questa discussione e sperando che ormai voi vi siate laureati, siete riusciti a trovare lavoro? Se sì, è stato abbastanza semplice? E soprattutto, applicate ciò che avete studiato?

modemat
Dopo quasi un anno di corso in Ingegneria Matematica magistrale a Milano posso dire Che questo Cdl è veramente eccellente. I corsi di analisi funzionale, EDP 2,calcolo delle variazioni e analisi numerica delle EDP 2 sono di alto livello e specifico che provengo da scienze matematiche Unimi. Nel percorso scienze computazionali ho solo tre esami di ingegneria su 120 crediti ed ho trovato molto interessante meccanica dei fluidi con algoritmi e calcolo parallelo. Il primo è affrontato come un corso di fisica matematica a tutti gli effetti. Il prossimo anno potrò seguire geometria differenziale, teoria matematica dei giochi e modelli dinamici discreti. Oltre ai due obbligatori di modellistica. Morale della favola ad ingegneria matematica si fa quasi un intero anno di esami del settore MAT/05.
Vorrei solo far notare che la preparazione dei triennali è molto valida anche se li trovo più mateamtici che ingegneri :D . Forse avrebbe più senso fare come a Torino (Politecnico) in cui il corso è in scienze mateamatiche e c'è una valida preparazione in algebra e geometria con tre esami di ingegneria. In questo senso, tanto per tornare in topic, ritengo che i minori crediti di tesi a matematica per l'ingegneria, rispetto ad un corso di matematica a scienze, siano stati ben spesi nell' aggiunta di un totale di 6-7 esami ingegneristici ad alto contenuto matematico spalmati nei 5 anni, visto che danno una grossa mano nelle applicazioni e nei casi "reali",
In colclusione mi associo con quanto detto in precedenza da altri, cioè che la scelta migliore -a mio parere- rimane il triennio in matematica per l'ingegneria al poli di Torino e la magistrale al poli di Milano. La scelta di un ateneo non è uno scherzo e fare qualche sacrificio in più per fare un biennio o un triennio in un'altra città in questo caso premia e non poco!
Per quanto riguarda il settore ricerca questo percorso a mio parere offre una valida preparazione per il dottorato di ricerca specialmente nelle linee di analisi matematica, modellistica e fisica matematica offerte dai due politecnici. Non mi sbilancio troppo, nel senso che in facoltà c'è un ordinario di analisi laureato in ingegneria elettronica, di conseguenza le preferenze dopo 5 anni possono anche cambiare! Rimane il fatto che la preparazione è ottima e il dipartimento di matematica è di altissimo livello come confermato dal ranking internazionale.
"fractalius":

1) Vorrei farti riflettere sul fatto che l'ingegneria matematica si occupa di modellistica sì fisica, ma sempre nell'ambito ingegneristico!! Non vedrai mai (a meno che tu non voglia farlo) modelli matematici relativistici o quantistici.

Specifica in quale ateneo perchè nel biennio di Milano (Politecnico) c'è un esame a scelta di fisica atomica in cui viene dato largo spazio al formalismo matematico alla base. :wink:
Se avete delle domande contattatemi pure in privato, anche se ho poco tempo e non mi collego spesso al forum cercherò di rispondervi.

tecnos1
Perdonami se te lo dico ma credo che tu abbia una visione distorta dell' ingegneria visto che di matematica se ne fa tanta ed il livello è alto. Gli studenti disinteressati alla matematica non vanno avanti!
Io ho studiato a Genova e ho frequentato fisica 1 e 2 con altri ingegneri (elettrici e meccanici) e seppur il programma fosse lo stesso l‘esame orale per le due categorie di cui sopra è stato diverso. Non so come funzioni al Polito.

Ryukushi1
"Federico777":
Riscrivo qui dopo un po perché mi sono sorti un paio di dubbi...

1)Vedendo gli esami ingegneristici a matematica al Polito ho notato che alcuni sono in comune con altri corsi(es. https://didattica.polito.it/pls/portal3 ... a_acc=2013 )... Ma questo vuol dire che dovrò frequentare le lezioni con ingegneri edili, chimici ecc. o semplicemente che il programma ed il prof sono gli stessi ma abbiamo comunque orari diversi?
Perché un conto è seguire una lezione in 60 ed un conto è seguirla in 200

2)Inoltre lo stesso vale per alcuni esami di matematica come "Analisi complessa ed elementi di statistica" e "Meccanica Razionale" che sono in comune con altre due ingegnerie... Ciò mi fa anche sorgere qualche dubbio sulla qualità della matematica in questi esami nel caso in cui mi ritrovassi in aula con altre 200 persone(e già la quantità è un problema di suo come detto nel punto precedente per gli esami ingegneristici) delle quali almeno a 150 non interessa più di tanto studiare le discipline matematiche con un certo rigore(e mi sembra anche giusto perché all'ingegnere gestionale non penso che serva più di tanto sapere le dimostrazioni dei teoremi studiati)...

Spero che i miei colleghi di Matematica per l' ingegneria che frequentano gli anni successivi possano rispondermi e spiegarmi come è l' ambiente all'interno del corso una volta finito il primo anno perché il fatto che a matematica per l' ingegneria siamo in pochi l' ho sempre visto come una cosa positiva(meno si è e meglio si lavora in aula) ma se alla fine buona parte degli esami gli devo fare con altri 200... Beh penso che qualcosa cambi!!!
Grazie in anticipo.


Sisi, sarai insieme a studenti che studiano altre ingegnerie. Per esempio io che faccio gestionale ho nel corso di Basi di Dati alcuni compagni di matematica per l'ingegneria. Non è un grosso problema il fatto che si faccia lezione in tanti perché le aule sono piuttosto grandi e e si riesce comunque seguire. Poi se il programma del corso prevede un certo grado di approfondimento di certo non sarà limitato per il fatto che ci siano anche altri ingegneri a seguirlo. Se studiano certe cose anche gli ingegneri, significa che servono.

Nei particolari casi che hai citato credo che per Analisi complessa i matematici vengano uniti agli elettrici ed a ing dei materiali, mentre meccanica razionale con civile, edile, ambientale.

Federico7771
Riscrivo qui dopo un po perché mi sono sorti un paio di dubbi...

1)Vedendo gli esami ingegneristici a matematica al Polito ho notato che alcuni sono in comune con altri corsi(es. https://didattica.polito.it/pls/portal3 ... a_acc=2013 )... Ma questo vuol dire che dovrò frequentare le lezioni con ingegneri edili, chimici ecc. o semplicemente che il programma ed il prof sono gli stessi ma abbiamo comunque orari diversi?
Perché un conto è seguire una lezione in 60 ed un conto è seguirla in 200

2)Inoltre lo stesso vale per alcuni esami di matematica come "Analisi complessa ed elementi di statistica" e "Meccanica Razionale" che sono in comune con altre due ingegnerie... Ciò mi fa anche sorgere qualche dubbio sulla qualità della matematica in questi esami nel caso in cui mi ritrovassi in aula con altre 200 persone(e già la quantità è un problema di suo come detto nel punto precedente per gli esami ingegneristici) delle quali almeno a 150 non interessa più di tanto studiare le discipline matematiche con un certo rigore(e mi sembra anche giusto perché all'ingegnere gestionale non penso che serva più di tanto sapere le dimostrazioni dei teoremi studiati)...

Spero che i miei colleghi di Matematica per l' ingegneria che frequentano gli anni successivi possano rispondermi e spiegarmi come è l' ambiente all'interno del corso una volta finito il primo anno perché il fatto che a matematica per l' ingegneria siamo in pochi l' ho sempre visto come una cosa positiva(meno si è e meglio si lavora in aula) ma se alla fine buona parte degli esami gli devo fare con altri 200... Beh penso che qualcosa cambi!!!
Grazie in anticipo.

modemat
Guarda, se tornassi indietro farei la tua triennale, che permette un' ottima preparazione in matematica di base e fisica, con un'infarinatura di ingegneria e la prova finale con argomenti dalla matematica pura a quella applicata. Quello che mi ha bloccato è il piano di studi della biennale. In ogni caso dall'anno corrente c'è una grande libertà nel piano, parlo sempre del politecnico di torino, di conseguenza si può scegliere fra un ampio ventagli di esami anche se a mio avviso non arriva al livello di Milano politecnico, che è davvero eccellente per chi vuole fare modellistica e matematica in campo ingegneristico. Mentre da quello che mi hanno detto se parliamo di dottorato di ricerca i due politecnici si equivalgono.
Problemi alla unito non ce ne sono stati, ma la triennale in matematica a Milano secondo me è organizzata meglio.

Federico7771
"modemat":
Mi sono spostato per il lavoro di mio padre, in ogni modo non tornerei indietro alla unito. Tu frequenti modellistica matematico-fisica per il calcolo scientifico al politecnico?


No veramente io sono al primo anno a Matematica per l'Ingegneria al polito... Proprio perché sono in una situazione in cui ho ancora una certa libertà per le scelte future sto cercando di informarmi il più possibile...

Comunque tu hai detto che non ci torneresti mai in Unito... Da come parli sembra che il livello dell' insegnamento non sia al top... Vorrei un parere riguardo ciò... Almeno per la triennale...

modemat
"Federico777":
[quote="modemat"]Ciao a tutti, posto questo primo messaggio nel forum e spero di aiutare chi ha qualche dubbio sulle varie lauree matematiche.
Il mio percorso universitario è iniziato alla unito e dopo un anno e mezzo sono passato alla unimi dove sto concludendo gli studi, sempre in scienze matematiche.
Premetto che ho avuto modo di sudiare e confrontarmi con diversi iscritti al politecnico di Torino a matematica per l'ingegneria, alcuni dei quali erano in classe con me al liceo.
Da quello che ho potuto vedere, la formazione di base impartita dal corso in matematica del politecnico è sullo stesso livello di quella dell'univesità che ho frequentato io e con nessun limite sulla tesi di laurea che può essere su argomenti di matematica pura o applicata. Fra le altre cose, in molti esami i libri consigliati erano identici. L'unico aspetto che mi ha reso incerto sull'iscrizione al politecnico di Torino è la laurea magistrale che risulta un po' confusa nella composizione del percorso, anche se prevede degli esami interessanti.
Il mio percorso futuro sarà nella laurea magistrale in ingegneria matematica al politecnico di Milano, visto che il mio interesse è nella modellistica matematica e nella teoria alla base di essa. Prima di iscrivermi mi sono informato adeguatamente sul tipo di formazione impartita e sui relativi piani di studio e devo solo decidere se scegliere il percorso scienze computazionali per l'ingegneria o modellistica matematico-fisica per il calcolo scientifico. Fra l'altro mi seguiranno alcuni compagni dell'attuale corso.
Dopo scienze il mio interesse si è spostato verso i problemi matematici in campo ingegneristico e spero di proseguire questa strada anche a livello di dottorato.
Come qualcuno ha già detto in precedenza, chi finisce la triennale al politecnico di Torino dovrebbe guardare anche all'altro politecnico per i rimanenti due anni, visto che questa combinazione permette di caricare molti crediti di matematica, in numero superiore alla maggior parte dei 3+2 di scienze, per quanto valgano questi discorsi...


Si hai ragione... A calcolo scientifico sono tutti esami di matematica tranne tre e la cosa non mi dispiace affatto... Anzi mi sembra che questa magistrale non abbia nulla da invidiare ad una LM-40 in modellistica

Comunque una domanda... Come mai ti sei spostato in Unimi dopo un anno e mezzo? Per motivi didattici o personali?
Lo chiedo giusto per sapere se ci sono problemi in Unito...[/quote]

Mi sono spostato per il lavoro di mio padre, in ogni modo non tornerei indietro alla unito. Tu frequenti modellistica matematico-fisica per il calcolo scientifico al politecnico?

Federico7771
"modemat":
Ciao a tutti, posto questo primo messaggio nel forum e spero di aiutare chi ha qualche dubbio sulle varie lauree matematiche.
Il mio percorso universitario è iniziato alla unito e dopo un anno e mezzo sono passato alla unimi dove sto concludendo gli studi, sempre in scienze matematiche.
Premetto che ho avuto modo di sudiare e confrontarmi con diversi iscritti al politecnico di Torino a matematica per l'ingegneria, alcuni dei quali erano in classe con me al liceo.
Da quello che ho potuto vedere, la formazione di base impartita dal corso in matematica del politecnico è sullo stesso livello di quella dell'univesità che ho frequentato io e con nessun limite sulla tesi di laurea che può essere su argomenti di matematica pura o applicata. Fra le altre cose, in molti esami i libri consigliati erano identici. L'unico aspetto che mi ha reso incerto sull'iscrizione al politecnico di Torino è la laurea magistrale che risulta un po' confusa nella composizione del percorso, anche se prevede degli esami interessanti.
Il mio percorso futuro sarà nella laurea magistrale in ingegneria matematica al politecnico di Milano, visto che il mio interesse è nella modellistica matematica e nella teoria alla base di essa. Prima di iscrivermi mi sono informato adeguatamente sul tipo di formazione impartita e sui relativi piani di studio e devo solo decidere se scegliere il percorso scienze computazionali per l'ingegneria o modellistica matematico-fisica per il calcolo scientifico. Fra l'altro mi seguiranno alcuni compagni dell'attuale corso.
Dopo scienze il mio interesse si è spostato verso i problemi matematici in campo ingegneristico e spero di proseguire questa strada anche a livello di dottorato.
Come qualcuno ha già detto in precedenza, chi finisce la triennale al politecnico di Torino dovrebbe guardare anche all'altro politecnico per i rimanenti due anni, visto che questa combinazione permette di caricare molti crediti di matematica, in numero superiore alla maggior parte dei 3+2 di scienze, per quanto valgano questi discorsi...


Si hai ragione... A calcolo scientifico sono tutti esami di matematica tranne tre e la cosa non mi dispiace affatto... Anzi mi sembra che questa magistrale non abbia nulla da invidiare ad una LM-40 in modellistica

Comunque una domanda... Come mai ti sei spostato in Unimi dopo un anno e mezzo? Per motivi didattici o personali?
Lo chiedo giusto per sapere se ci sono problemi in Unito...

modemat
Ciao a tutti, posto questo primo messaggio nel forum e spero di aiutare chi ha qualche dubbio sulle varie lauree matematiche.
Il mio percorso universitario è iniziato alla unito e dopo un anno e mezzo sono passato alla unimi dove sto concludendo gli studi, sempre in scienze matematiche.
Premetto che ho avuto modo di sudiare e confrontarmi con diversi iscritti al politecnico di Torino a matematica per l'ingegneria, alcuni dei quali erano in classe con me al liceo.
Da quello che ho potuto vedere, la formazione di base impartita dal corso in matematica del politecnico è sullo stesso livello di quella dell'univesità che ho frequentato io e con nessun limite sulla tesi di laurea che può essere su argomenti di matematica pura o applicata. Fra le altre cose, in molti esami i libri consigliati erano identici. L'unico aspetto che mi ha reso incerto sull'iscrizione al politecnico di Torino è la laurea magistrale che risulta un po' confusa nella composizione del percorso, anche se prevede degli esami interessanti.
Il mio percorso futuro sarà nella laurea magistrale in ingegneria matematica al politecnico di Milano, visto che il mio interesse è nella modellistica matematica e nella teoria alla base di essa. Prima di iscrivermi mi sono informato adeguatamente sul tipo di formazione impartita e sui relativi piani di studio e devo solo decidere se scegliere il percorso scienze computazionali per l'ingegneria o modellistica matematico-fisica per il calcolo scientifico. Fra l'altro mi seguiranno alcuni compagni dell'attuale corso.
Dopo scienze il mio interesse si è spostato verso i problemi matematici in campo ingegneristico e spero di proseguire questa strada anche a livello di dottorato.
Come qualcuno ha già detto in precedenza, chi finisce la triennale al politecnico di Torino dovrebbe guardare anche all'altro politecnico per i rimanenti due anni, visto che questa combinazione permette di caricare molti crediti di matematica, in numero superiore alla maggior parte dei 3+2 di scienze, per quanto valgano questi discorsi. A quanto ho visto al politecnico di Milano i corsi di pura teoria matematica vengono distinti da quelli di modellistica, mentre nel corso di Torino c'è una forte integrazione, a parte rare eccezioni. Chi è interessato può conseguire anche una laurea in ingegneria civile e chi ha fatto ingegneria matematica nella triennale, che a Milano è ingegneria pura, può colmare il gap in algebra e geometria con quattro esami di base specifici. Una differenza fra il biennio in matematica e quello in modellistica matematico fisica è nel numero di crediti della tesi, molto più piccola nel secondo gruppo e con l'opportunità di seguire qualche corso ingegneristico di base. E' così anche nelle triennali se confrontiamo le facoltà di scienze ed i politcnici nella stessa classe di laurea.
Spero di esservi stato di aiuto. :)

PS
1)Quello di matematico non è un titolo e il discorso non cambia se un matematico si laurea al politecnico di Torino o alla statale!
2)Una laurea in modellistica matematico fisica per l'ingegneria, sia la magistrale del politecnico di Torino, sia quella del politecnico di Milano, non forma un ingegnere.
3)Sulla diatriba delle dimostrazioni all'esame dico solo che l'università comprende lo studio individuale e per me è un dovere dello studente ampliare al massimo il proprio bagaglio culturale nelle determinate materie, a prescindere dal professore. Questo è uno degli aspetti che distingue l'università dalle medie superiori.

Sk_Anonymous
"fractalius":
[quote="Vanzan"]@Fractalius In generale ti do ragione, ma per l'esame di analisi I in particolare no. Al politecnico(al primo anno essendo tutti in comune) ti puo capitare il professore che non fa nemmeno una dimostrazione oppure quello che le fa tutte. A geometria mi è capitato il primo tipo, a geometria il secondo. L'orale c'è anche qui se uno vuole prendere un voto decente >24. Quindi la preparazione è la stessa. Per quanto riguarda i cfu e le ore, come ho detto e come dici tu, sono indicative. Non vuol dire che perchè sono la meta si fa metà del programma(vedi conto ore). Il programma è in linea generale simile, anche se da voi si avrà sicuramente piu attenzione ai dettagli.

Beh mi sembra non molto positivo che i singoli professori scelgano di fare o non fare qualcosa. Per curiosità, quante dimostrazioni sono richieste al vostro ipotetico orale?[/quote]
Nessuno, in nessuna università, ha più vincoli sul programma, se è per questo...

Seldon1
tranquillo anche io per ora avrei intenzione di passare ad uni-to ;)

Federico7771
Ringrazio tutti per le risposte... La mia urgenza principale era sapere se mi stavo infilando in un vicolo cieco... Cioè se finita la triennale qui avrei avuto problemi per eventuali spostamenti... Le risposte però sono state decisamente confortanti:)

tecnos1
Nessuno parla del cdl di Milano? Si può accedere senza debiti formativi anche con la triennale in matematica per l‘ingegneria.
Il corso del polimi (parlo della laurea magistrale) integra perfettamente esami di matematica e modellistica ( appartenenti alla categoria MAT/). In ogni modo il corso triennale e magistrale offerto dal Politecnico di Torino è creato da matematici. Le materie ingegnersitiche, anche nel percorso magistrale sono veramente poche e servono più che altro a livello "comunicativo". Sinceramente non mi farei condizionare eccessivamente dal piano di studi, anche se a prima vista quello di Milano sembra meglio organizzato e completo (fra l'altro comprende esami di geometria e algebra 2, istituzioni di algebra e geometria...), con la possibilità di inserire ulteriori esami...spaziando da metodi geometrici della fisica matematica a metodi e modelli per la meccanica statistica e meccanica quantistica.
Se fossi uno studente diella triennale di Torino mi informerei per la laurea magistrale del polimi, visto che due anni non sono così lunghi e secondo me ne vale la pena (soprattutto nel percorso "Modellistica matematico-fisica per il calcolo scientifico").

Due passaggi dell'intervista ad Alfio Quarteroni :

Oggi, però, esistono anche altre sedi, al di fuori della matematica, dove si può fare modellistica: per esempio, presso il Politecnico di Milano e quello di Torino sono stati istituiti dei corsi di laurea in ingegneria matematica dove si presta moltissima attenzione a questi aspetti, e addirittura si va anche al di là della formazione che si può ricevere all'interno di un ambiente matematico tradizionale. In questi politecnici si cerca di coniugare le conoscenze matematiche - anche quelle teoriche - per l'analisi numerica e per le equazioni alle derivate parziali con le applicazioni che derivano dall'ingegneria. Il piano di studi degli studenti di ingegneria matematica comprende tanti corsi di matematica pura e applicata e molti corsi di ingegneria fondamentale. I due corsi di laurea in ingegneria matematica presenti a Milano e a Torino rappresentano esperienze nuove, perché attivi da appena 4-5 anni. Essi si assomigliano molto, e sono gli unici di questo genere in Italia. Ovviamente, dal momento che insegno al Politecnico di Milano, mi consenta di dire che, per prepararsi a svolgere il lavoro di cui mi occupo io in questo momento, la scelta migliore in assoluto è rappresentata proprio dal corso di ingegneria matematica di Milano.


Chi si laurea in ingegneria matematica si sente davvero un elemento di collegamento fra i due mondi - la matematica e l'ingegneria - e riceve effettivamente una formazione integrata: è un ingegnere in grado di utilizzare bene tanto quanto un matematico gli strumenti della matematica necessari per la sua professione. Oppure, se vuole, è un matematico; ma con in più, rispetto a un matematico applicato che si sia formato in un corso di laurea in matematica appartenente alla facoltà di scienze, determinate conoscenze di ingegneria di base, utilissime quando dovrà entrare in azienda, fare il ricercatore e trattare problemi reali, o interfacciarsi con persone che possiedono un background di ingegneria, di fisica, o, comunque, più applicato. Di fronte a uno strumento nuovo - per esempio un reattore, un miscelatore, un dispositivo elettronico - ci si può porre essenzialmente due tipi di domande: «Come funziona?» e «Perché funziona?». La prima, riguardante anche l'uso che posso fare dello strumento, riflette il tipico punto di vista dell'ingegnere: devo utilizzare uno strumento e quindi voglio capirne bene la struttura funzionale, per impiegarlo nella maniera più idonea per trarne beneficio. Il fisico e il matematico, invece, si pongono più a monte, nel senso che vogliono capire quali princìpi primi fanno funzionare lo strumento. Noi, nella scelta degli argomenti del piano di studi, abbiamo cercato di favorire il suddetto tipo di integrazione culturale, in modo tale che lo studente possa capire bene perché certe strutture funzionano e come egli possa intervenire per farle funzionare ancora meglio.

Vanzan
ahahah :) no in genere ho altro da fare che mettermi a contarleXD ma visto che me l'ha chiesto non volevo sparare un numero a caso ;)

vict85
"Vanzan":
/OT Questo non lo metto in dubbio che non sia un fatto positivo. Di analisi non mi ricordo e non ho il quaderno con me per contarle. Di complementi di matematica(topologia) siamo a 50 dimostrazioni fatte in classe per adesso..


Contate le dimostrazioni... :shock:

Non ho mai visto qualcuno farlo all'unito, anche perché alcuni non sono proprio da studiare (sono sufficientemente facili da non essercene bisogno). Molte di quelle di topologia sono così, perché una volta che te ne ricordi una ne ricordi altre 20.

vict85
Sinceramente penso che ti farebbero entrare senza debiti anche nel percorso di algebra e logica: tanto alcune differenze sono anche presenti tra i vari curriculum di matematica nelle varie università italiane.

Detto questo le differenze ci sono. All'unito è certamente più teorico, corsi applicati compresi. Devi anche tenere conto degli specifici interessi dei vari professori, all'unito i professori di numerica si occupano di spline, mentre al polito immagino si occuperanno più di risoluzione numerica di equazioni differenziali (anche se poi nei corsi all'unito queste cose si fanno ampiamente). Puoi anche prendere in considerazione il corso di sistemi complessi e volendo il corso del polimi equivalente. Tutto dipende da che aspetti applicativi ti interessa approfondire: non tutti gli ambiti utilizzano gli stessi strumenti.

Vanzan
/OT Questo non lo metto in dubbio che non sia un fatto positivo. Di analisi non mi ricordo e non ho il quaderno con me per contarle. Di complementi di matematica(topologia) siamo a 50 dimostrazioni fatte in classe per adesso..

fractalius
"Vanzan":
@Fractalius In generale ti do ragione, ma per l'esame di analisi I in particolare no. Al politecnico(al primo anno essendo tutti in comune) ti puo capitare il professore che non fa nemmeno una dimostrazione oppure quello che le fa tutte. A geometria mi è capitato il primo tipo, a geometria il secondo. L'orale c'è anche qui se uno vuole prendere un voto decente >24. Quindi la preparazione è la stessa. Per quanto riguarda i cfu e le ore, come ho detto e come dici tu, sono indicative. Non vuol dire che perchè sono la meta si fa metà del programma(vedi conto ore). Il programma è in linea generale simile, anche se da voi si avrà sicuramente piu attenzione ai dettagli.

Beh mi sembra non molto positivo che i singoli professori scelgano di fare o non fare qualcosa. Per curiosità, quante dimostrazioni sono richieste al vostro ipotetico orale?

fractalius
"Federico777":
[quote="fractalius"] Riguardo la scelta di fare il percorso modellistico al Unito, direi che dipende sempre da cosa si voglia fare; lì si da una preparazione generale, con temi che comunque rimangono sul teorico (ad esempio la teoria del caos nel percorso probabilistico); se l'ambito che si vuole seguire è quello ingegneristico, allora il politecnico è la scelta migliore, e il percorso alla magistrale è ottimo, per non parlare del dottorato in matematica per le scienze dell'ingegneria, che solo per la presenza di corsi che colmano tutte le conoscenze matematiche necessarie per affrontare argomenti avanzati si rivela un gioiello. Detto ciò, stabilisci i tuoi interessi e scegli.


1)ok come mi aspettavo la preparazione all' unito in matematica è superiore... e soprattutto più astratta e generalizzata... ma una cosa non ho capito... a prescindere dalla diversa formazione i due corsi dovrebbero portare a due figure diverse ma con stessi obiettivi: Modellistica di fenomeni fisici... mi sembra un po un paradosso! Se davvero potessi raggiungere lo stesso risultato di un ingegnere matematico in questo campo con una laurea in matematica (perdendo quindi quel cumulo di informazioni specifiche ed applicative) mi fionderei subito alla facoltà di scienze! Questo perché di una cosa sono certo già da ora: mi piace la matematica e nello specifico il campo della modellistica... Però non mi stuzzica tanto seguire corsi in cui ti insegnano con che materiale conviene costruire un palazzo e cose simili... Anche perché fino alla nascita di questi corsi se ne sono sempre occupati i matematici di questo campo

riassumendo: se si è interessati alla matematica senza un indirizzo particolare (o comunque non si è interessati alla modellistica) mi pare ovvio che sarebbe meglio seguire un corso di matematica ma se un ragazzo è interessato alla modellistica perché dovrebbe iscriversi ad un corso di matematica se con quello del polito avrà(e si spera) maggior competenza in questo settore?(perché, come già detto, se queste conoscenze ingegneristiche non sono necessarie per lo scopo ci metto poco a spostarmi all' unito)(e poi tutti i matematici che si sono occupati di questo settore come hanno fatto fino ad oggi?)

2)Inoltre se volessi spostarmi alla fine della triennale del polito (o anche dopo aver già preso una magistrale in ing mat) alla magistrale modellistica all' unito avrei delle difficoltà a seguire le lezioni a causa dei deficit a livello di teoria a cui mi hai accennato?(ovviamente so che questo dipende anche molto da me)

3)Lavoro
A prescindere da chi "è più preparato" riguardo la modellistica il matematico non ha maggiore capacità di riadattarsi in altri ambiti? Per non parlare della questione dell' insegnamento che penso sia lontana per un' ingegnere!
Ing matematica mi da l' idea (nonostante il luogo comune: ingegneria=lavoro) che sia troppo specifica nella ricerca

Comunque grazie per avermi risposto... fa sempre bene avere pareri diversi! E scusa l' intervista XD[/quote]
1) Vorrei farti riflettere sul fatto che l'ingegneria matematica si occupa di modellistica sì fisica, ma sempre nell'ambito ingegneristico!! Non vedrai mai (a meno che tu non voglia farlo) modelli matematici relativistici o quantistici. E in secondo luogo la modellistica non è solo fisica, ma applicabile in tantissimi campi, esempio la finanza la biologia/medicina, meteorologia (che poi è fisica, ma decisamente particolare); e ovviamente sia l'ingegnere matematico sia il matematico applicato si occupano di tali ambiti, ma sempre ovviamente gli atteggiamenti sono diversi, sta sempre a te capire in che modo vuoi trattare le cose.

2) Difficoltà non più di tante, ma di certo le lacune ci saranno. Perché ovviamente tu al politecnico dovresti affrontare materie prettamente ingegneristiche tralasciando qualcosa di più teorico: ad esempio, la stessa trattazione della fisica matematica è a livello applicativo ad ingegneria. La cosa bella è che alla magistrale all'unito ci sono tanti bei corsi a scelta come meccanica analitica, istituzioni di fisica matematica, meccanica quantistica, e modelli relativistici tali da darti una visione del mondo matematico- fisico veramente approfondita. Dipende sempre da te.

3) Quella sul lavoro è una questione delicata: studiando qualsiasi cosa, e sottolineo qualsiasi, non si può sapere cosa potrà accadere in futuro. Fatto sta che si, i matematici sono versatili, ma non vuol dire che gli ingegneri matematici non lo siano! Però credo che i due ambiti, fortunatamente, a livello di mercato lavorativo non sono messi poi così male.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.