Matematica. Ingegnerie, ...
Salve a tutti.
Volevo porvi alcune domande. Sono sempre stata un'appassionata delle materie scientifiche, nello studio delle quali non ho mai riscontrato particolari problemi (avendo fatto il Classico, tra l'altro, sarebbe stato difficile il contrario).
Sto facendo alcune ricerche sul corso di laurea da seguire il prossimo anno.
Mi piace molto la matematica (meno la fisica). In particolare, sono appassionata di logica. Mi piace più il ragionamento astratto (Matematica, filosofia, logica formale ecc) che la ricerca di soluzioni pratiche a problemi.
Sto da un po' di tempo considerando diverse facoltà.
Matematica (in cui, tra l'altro, sono laureati entrambi i miei genitori) non mi dispiacerebbe affatto. Ha - credo - un livello di astrazione abbastanza alto e dà ampio spazio al ragionamento teorico e alla logica. Tuttavia sono sono cosciente che la mia idea di matematica (in cui il massimo dell'analisi consisteva nella ricerca degli asintoti di una funzione di secondo grado) potrebbe non corrispondere a quello che andrò a studiare all'università.
Della preparazione pregressa (tendente allo 0) non mi preoccupo troppo, perché sono convinta che sia tutto recuperabile con una buona dose di impegno. Tuttavia non vorrei iscrivermi ad una facoltà avendone un'idea che non corrisponde alla realtà.
Inoltre vorrei evitare di studiare qualcosa che mi piace con la consapevolezza di non avere sbocchi lavorativi ("Matematica? E poi che fai, il professore precario?") o con la prospettiva di dovermi accontentare di un lavoro che non mi piace per una scelta poco oculata.
Il mio amore per il ragionamento astratto mi ha anche portato a considerare Filosofia ma, a parte alcune facoltà che inseriscono materie come Logica, Linguaggi, Strutture o Analisi, in genere il tutto si riduce alla Storia del Pensiero Filosofico. A Firenze esiste una magistrale in Logica, filosofia e Storia della Scienza dove si studia molto di ciò che mi piace: molte materie di logica, matematica, filosofia della fisica ecc (infatti è previsto l'accesso sia da materie umanistiche che scientifiche) ma è una magistrale e in ogni caso non vorrei iscrivermi a uno di quei corsi in cui si studia un po' di tutto senza approfondire niente.
Le altre opzioni sono ingegneria informatica o ingegneria matematica.
L'informatica mi piace (di nuovo, per quel poco che ho studiato) e credo non mi dispiacerebbe imparare, per esempio, i linguaggi di programmazione. Però, a parte il fatto che non mi è ben chiaro cosa faccia, di preciso, un ingegnere (ebbene sì
), mi sembra una facoltà in cui prevalgono gli aspetti pratici (che io non amo molto).
Tanto per banalizzare e chiarificare: preferisco passare una giornata a cercare di risolvere un problema che costruire macchine.
Le prospettive lavorative però sono migliori (anche per il solo fatto che ci sono) e - sembra - più diversificate.
Di Ingegneria Matematica non saprei dire, mi sembra un corso di laurea ibrido per appassionati di matematica che, in futuro, vogliono avere un lavoro
Non ho ben capito quali siano le differenze con matematica o matematica applicata e che sbocchi dia, sul piano pratico.
C'è qualcuno che è iscritto in uno di questi corsi che saprebbe darmi qualche consiglio e cercare di ordinare l'immane confusione che ho in testa? (anche il post non è il massimo della chiarezza, scusate)
Grazie in anticipo
Volevo porvi alcune domande. Sono sempre stata un'appassionata delle materie scientifiche, nello studio delle quali non ho mai riscontrato particolari problemi (avendo fatto il Classico, tra l'altro, sarebbe stato difficile il contrario).
Sto facendo alcune ricerche sul corso di laurea da seguire il prossimo anno.
Mi piace molto la matematica (meno la fisica). In particolare, sono appassionata di logica. Mi piace più il ragionamento astratto (Matematica, filosofia, logica formale ecc) che la ricerca di soluzioni pratiche a problemi.
Sto da un po' di tempo considerando diverse facoltà.
Matematica (in cui, tra l'altro, sono laureati entrambi i miei genitori) non mi dispiacerebbe affatto. Ha - credo - un livello di astrazione abbastanza alto e dà ampio spazio al ragionamento teorico e alla logica. Tuttavia sono sono cosciente che la mia idea di matematica (in cui il massimo dell'analisi consisteva nella ricerca degli asintoti di una funzione di secondo grado) potrebbe non corrispondere a quello che andrò a studiare all'università.
Della preparazione pregressa (tendente allo 0) non mi preoccupo troppo, perché sono convinta che sia tutto recuperabile con una buona dose di impegno. Tuttavia non vorrei iscrivermi ad una facoltà avendone un'idea che non corrisponde alla realtà.
Inoltre vorrei evitare di studiare qualcosa che mi piace con la consapevolezza di non avere sbocchi lavorativi ("Matematica? E poi che fai, il professore precario?") o con la prospettiva di dovermi accontentare di un lavoro che non mi piace per una scelta poco oculata.
Il mio amore per il ragionamento astratto mi ha anche portato a considerare Filosofia ma, a parte alcune facoltà che inseriscono materie come Logica, Linguaggi, Strutture o Analisi, in genere il tutto si riduce alla Storia del Pensiero Filosofico. A Firenze esiste una magistrale in Logica, filosofia e Storia della Scienza dove si studia molto di ciò che mi piace: molte materie di logica, matematica, filosofia della fisica ecc (infatti è previsto l'accesso sia da materie umanistiche che scientifiche) ma è una magistrale e in ogni caso non vorrei iscrivermi a uno di quei corsi in cui si studia un po' di tutto senza approfondire niente.
Le altre opzioni sono ingegneria informatica o ingegneria matematica.
L'informatica mi piace (di nuovo, per quel poco che ho studiato) e credo non mi dispiacerebbe imparare, per esempio, i linguaggi di programmazione. Però, a parte il fatto che non mi è ben chiaro cosa faccia, di preciso, un ingegnere (ebbene sì

Tanto per banalizzare e chiarificare: preferisco passare una giornata a cercare di risolvere un problema che costruire macchine.
Le prospettive lavorative però sono migliori (anche per il solo fatto che ci sono) e - sembra - più diversificate.
Di Ingegneria Matematica non saprei dire, mi sembra un corso di laurea ibrido per appassionati di matematica che, in futuro, vogliono avere un lavoro

C'è qualcuno che è iscritto in uno di questi corsi che saprebbe darmi qualche consiglio e cercare di ordinare l'immane confusione che ho in testa? (anche il post non è il massimo della chiarezza, scusate)
Grazie in anticipo

Risposte
Ingegnere teorico è una bella definizione che si addice ad un ristretto gruppo di cui l'ingegnere biomedico non fa parte. Le uniche ingegnerie teoriche, ma in alcuni casi non si possono definire ingegnerie ma corsi di laurea in modellistica matematico fisica-scienze matematiche offerti dalle facoltà di ingegneria sono ingegneria matemartica-matematica per l'ingegneria (polito e polimi), ingegneria fisica - fisica dei sistemi complessi, ingegneria nucleare e alcuni indirizzi di ingegneria dei materiali ed elettronica. Salvo altri corsi che mi sfuggono.
La differenza dal punto di vista lavorativo fra un matematico applicato e un "ingegnere teorico", non è molta.
Varia il backgraound iniziale. Un ingegnere Biomedico per esempio, sa di medicina, di elettronica, di informatica, di meccanica e poi sa la matematica. Un matemtico sa molta più matematica, ma ignora, almeno di partenza, praticamente tutte quelle altre discipline (fatta eccezione in una certa parte per l'informatica).
Varia il backgraound iniziale. Un ingegnere Biomedico per esempio, sa di medicina, di elettronica, di informatica, di meccanica e poi sa la matematica. Un matemtico sa molta più matematica, ma ignora, almeno di partenza, praticamente tutte quelle altre discipline (fatta eccezione in una certa parte per l'informatica).
"walter89":
Non saprei dirti di preciso le differenze con matematica applicata, ma tieni presente che la figura di un ingegnere deve essere aperta anche alle altre dicipline scientifiche: nei campi di ricerca dei miei prof ci sono ad esempio collegamenti con la medicina o l'elettronica.
Questo vale anche per i matematici applicati.
"Eclipto":
Di Ingegneria Matematica non saprei dire, mi sembra un corso di laurea ibrido per appassionati di matematica che, in futuro, vogliono avere un lavoroNon ho ben capito quali siano le differenze con matematica o matematica applicata e che sbocchi dia, sul piano pratico.
Io sto per finire la triennale di ingegneria matematica, se ti piacciono i ragionamenti astratti sicuramente ne trovi di più che in altre ingegnerie, ma poi gli sbocchi principali sono sul piano applicativo. Non saprei dirti di preciso le differenze con matematica applicata, ma tieni presente che la figura di un ingegnere deve essere aperta anche alle altre dicipline scientifiche: nei campi di ricerca dei miei prof ci sono ad esempio collegamenti con la medicina o l'elettronica.
Per quanto riguarda ingegneria matematica è vero che esistono due lauree magistrali. Per quanto riguarda le lauree triennali quella del Politecnico di Milano è una laurea in ingegneria mentre la Triennale del Politecnico di Torino è una laurea in Scienze matematiche. Le lauree specialistiche o magistrali invece sono in modellistica matematico fisica per l'ingegneria.
In fisica dei sistemi complessi si studiano esami di fisica teorica. Ovviamente ci potranno essere sbocchi applicativi come quelli illustrati in precedenza. Il percorso di ingegneria fisica e fisica dei sistemi complessi permette di accedere al Dottorato di Ricerca in Fisica.
A mio parere non è corretto affermare che ingegneria ‘è“ in modo assoluto.
Il mondo dell'ingegneria è talmente vasto che non permette di fare una simile approssimazione. Vi sono corsi di ingegneria con contenuti teorici come ad esempio ingegneria nucleare, dei materiali o alcuni indirizzi di aerospaziale ed altri molto pratici o per meglio dire applicativi come ingegneria edile. Senza entrare nel merito dell ingegeria matematica e fisica
ovviamente
Di certo ad ingegneria non mi insegneranno a costruire un bel niente casomai nei laboratori si effettueranno misure e il relativo trattamento dei dati. L'ingegnere progetta ed analizza fenomeni in artificiali o naturali. Progettare un dispositivo elettronico o meccanico non significa costruirlo
In fisica dei sistemi complessi si studiano esami di fisica teorica. Ovviamente ci potranno essere sbocchi applicativi come quelli illustrati in precedenza. Il percorso di ingegneria fisica e fisica dei sistemi complessi permette di accedere al Dottorato di Ricerca in Fisica.
A mio parere non è corretto affermare che ingegneria ‘è“ in modo assoluto.
Il mondo dell'ingegneria è talmente vasto che non permette di fare una simile approssimazione. Vi sono corsi di ingegneria con contenuti teorici come ad esempio ingegneria nucleare, dei materiali o alcuni indirizzi di aerospaziale ed altri molto pratici o per meglio dire applicativi come ingegneria edile. Senza entrare nel merito dell ingegeria matematica e fisica
ovviamente
Di certo ad ingegneria non mi insegneranno a costruire un bel niente casomai nei laboratori si effettueranno misure e il relativo trattamento dei dati. L'ingegnere progetta ed analizza fenomeni in artificiali o naturali. Progettare un dispositivo elettronico o meccanico non significa costruirlo
@Flamber
Ho letto solo ora la tua risposta a causa di un problema tecnico del forum nello spedire le notifiche via e-mail.
Questo non lo sapevo proprio: si impara sempre qualcosa.
E tutta la parte dell'informatica teorica che diventa quasi matematica (anzi, togliamo il quasi) dove la mettiamo?
E tu questa la definisci enorme base teorica?
Io la definisco il minimo indispensabile per capire qualcosa di ciò che si sta studiando. L'esistenza di un esame chiamato "metodi matematici" è sintomatica: significa comprimere in un unico esame l'analisi complessa, l'analisi funzionale, la teoria classica delle equazioni differenziali parziali, la teoria della misura, la teoria moderna delle equazioni differenziali parziali, la teoria delle distribuzioni, la teoria della probabilità. Queste sono tutte materie che meriterebbero un esame ciascuna! Certo un esame ciascuna è probabilmente esagerato, ma un esame singolo è decisamente troppo poco.
Forse? Come forse? Non ci stanno esami di laboratorio nella laurea in ingegneria di cui parli?
So che una studentessa qui a L'Aquila ha realizzato concretamente una "scheda elettronica" simile nella forma alla scheda video di un computer (chiedo perdono per la descrizione poco precisa) per la tesi di laurea magistrale.
A me sembrano applicazioni pratiche anche queste, anche se non rientrano nel "costruire macchine", naturalmente.
Ad ogni modo, quanti ingegneri elettronici, informatici, civili, si occupano di queste cose?
Tu stesso hai parlato di una prosecuzione di ingegneria fisica, cioè di un ibrido, non di una normale ingegneria.
Personalmente, per occuparsi di simili questioni (comunque pratiche e di interesse applicativo) mi sembra più adatta una triennale in matematica o in fisica seguita da un qualche corso di laurea ibrido, come quello di cui parlavi tu.
Ok, hai ragione, ma se la studentessa dice di essere interessata al ragionamento astratto (piuttosto, chissà se la studentessa in questione ha letto le nostre risposte) io mi sento in dovere di metterla in guardia dalla praticità di ingegneria.
Tanto per capirci sugli aggettivi, per me la teoria dei segnali è pratica, non astratta.
Per astratto intendo qualcosa come la teoria degli anelli o la geometria algebrica.
Sì, forse è un po' fuorviante, ma vorrei che la studentessa in questione avesse ben chiaro cosa sia ingegneria.
Così come i tuoi amici sono rimasti delusi perché hanno trovato ingegneria troppo teorica, altre persone potrebbero restare molto deluse nel trovarla fin troppo pratica.
Inoltre, la maggior parte degli ingegneri si occupa degli argomenti di cui parlavi tu o si occupa di "costruire macchine" e di questioni manageriali legate all'azienda presso cui lavorano?
Ho letto solo ora la tua risposta a causa di un problema tecnico del forum nello spedire le notifiche via e-mail.
"Flamber":
Innanzitutto esiste una triennale in ingegneria matematica sia al PoliTo che al PoliMi
Questo non lo sapevo proprio: si impara sempre qualcosa.
"Flamber":
Un ingegnere non "costruisce macchine", anzi molti ragazzi sono delusi proprio di questo. Tantissimi miei amici, appassionati di informatica, sono arrivati qui con la convinzione che in un paio di anni avrebbero conosciuto molti linguaggi di programmazione, e avrebbero saputo assemblare dispositivi elettronici e PC. Ma non è così, se ti interessa questo, ciò passare subito al pratico, per quello c'è Informatica.
E tutta la parte dell'informatica teorica che diventa quasi matematica (anzi, togliamo il quasi) dove la mettiamo?
"Flamber":
Ingegneria informatica invece ha una enorme base teorica, per i primi 3 anni più che di programmazione parlerai di integrali, studierai la meccanica classica, l'elettromagnetismo, Analisi 1, Analisi 2 e Metodi Matematici, la geometria e l'algebra lineare, la teoria dei segnali, i controlli automatici, algoritmi sotto ogni loro punto di vista.
E tu questa la definisci enorme base teorica?
Io la definisco il minimo indispensabile per capire qualcosa di ciò che si sta studiando. L'esistenza di un esame chiamato "metodi matematici" è sintomatica: significa comprimere in un unico esame l'analisi complessa, l'analisi funzionale, la teoria classica delle equazioni differenziali parziali, la teoria della misura, la teoria moderna delle equazioni differenziali parziali, la teoria delle distribuzioni, la teoria della probabilità. Queste sono tutte materie che meriterebbero un esame ciascuna! Certo un esame ciascuna è probabilmente esagerato, ma un esame singolo è decisamente troppo poco.
"Flamber":
Il "costruire macchine" di cui parlava Leonardo lo vedrai, forse, al secondo anno della specialistica.
Forse? Come forse? Non ci stanno esami di laboratorio nella laurea in ingegneria di cui parli?
So che una studentessa qui a L'Aquila ha realizzato concretamente una "scheda elettronica" simile nella forma alla scheda video di un computer (chiedo perdono per la descrizione poco precisa) per la tesi di laurea magistrale.
"Flamber":
Da quello che mi pare di aver capito, ti piace molto la logica e quindi la risoluzione di problemi attraverso ragionamenti più o meno complicati.
Per questo al PoliTo c'è un corso specialistico che ho scoperto da poco tempo. Si chiama Fisica dei Sistemi complessi (che integrata con 3 esami garantisce anche il titolo di Ing.), ed è la normale prosecuzione di ingegneria fisica che, per banalizzare un po', è una sorta di ingegneria elettronica sbilanciata verso la fisica. si affrontano corsi di fisica quantistica, fisica dello stato solido ed elettromagnetismo, molto ma molto diverso dalleapplicazioni pratiche che non ti piacciono.
Tornando alla specialistica di cui ti ho parlato, cioè Fisica dei Sistemi Complessi (tenuta tra PoliTo, SISSA e Politecnico di Parigi), si tratta si una scienza che studia la modellizzazione di sistemi che hanno un grandissimo numero di variabili e che porta alla previsione di comportamenti apparentemente non prevedibili.
Per farti un esempio ti spiego quali casi si potrebbero incontrare, e cosa si intende per sistema complesso.
La previsione del comportamento nella diffusione del virus dell'influenza aviaria in europa può essere considerato un sistema complesso. Bisogna tener conto dei soggetti a rischio, dei possibili spostamenti che questi potrebbero fare, delle carni importate da paesi che presentano casi di influenza, della migrazione di alcune specie dall'oriente all'europa, ecc.
Tutte queste variabili, apparentemente troppo casuali per essere modellizzate, sono proprio l'oggetto di studio della Fisica dei Sistemi Complessi. è possibile impostare una serie di equazioni per ogni variabile, non risolvibili, ma che comunque possono mostrare un andamento e delle previsioni.
Per fare ancora un altro esempio, anche internet è un possibile sistema complesso, e una sua modellizzazione può essere utile per una quantità vastissima di applicazioni. Riscontrare degli andamenti particolari in concomitanza di alcuni eventi può essere importantissimo per centinaia di aziende ed uffici governativi. Per farti un esempio banale (ed anche molto fantasioso), immagina se si riscontrasse che gli attentati terroristici avvengono quando si verificano delle particolari situazioni su internet, come l'aumento del numero di tweet, o l'aumento del numero di contatti ad un sito. Immagina quanto questo potrebbe essere utile per prevenirli. Bene la fisica dei sistemi complessi fa proprio questo, ricerca, delle ricorrenze, delle concomitanze, degli andamenti particolari.
è una materia molto interessante, dal mio punto di vista.
A me sembrano applicazioni pratiche anche queste, anche se non rientrano nel "costruire macchine", naturalmente.
Ad ogni modo, quanti ingegneri elettronici, informatici, civili, si occupano di queste cose?
Tu stesso hai parlato di una prosecuzione di ingegneria fisica, cioè di un ibrido, non di una normale ingegneria.
Personalmente, per occuparsi di simili questioni (comunque pratiche e di interesse applicativo) mi sembra più adatta una triennale in matematica o in fisica seguita da un qualche corso di laurea ibrido, come quello di cui parlavi tu.
"Flamber":
E va benissimo banalizzare per rendere un ragionamento più chiaro, purchè la banalizzazione non diventi fuorviante.
Ok, hai ragione, ma se la studentessa dice di essere interessata al ragionamento astratto (piuttosto, chissà se la studentessa in questione ha letto le nostre risposte) io mi sento in dovere di metterla in guardia dalla praticità di ingegneria.
Tanto per capirci sugli aggettivi, per me la teoria dei segnali è pratica, non astratta.
Per astratto intendo qualcosa come la teoria degli anelli o la geometria algebrica.
"Flamber":
Alla luce di quanto detto, definire l'ingegneria, "costruzione di macchine", è una banalizzazione che va benissimo se si vuole spiegare ad un bambino cosa fa un ingegnere , ma diventa fuorviante se il destinatario della frase è una studentessa che sta scegliendo cosa fare della sua vita.
Sì, forse è un po' fuorviante, ma vorrei che la studentessa in questione avesse ben chiaro cosa sia ingegneria.
Così come i tuoi amici sono rimasti delusi perché hanno trovato ingegneria troppo teorica, altre persone potrebbero restare molto deluse nel trovarla fin troppo pratica.
Inoltre, la maggior parte degli ingegneri si occupa degli argomenti di cui parlavi tu o si occupa di "costruire macchine" e di questioni manageriali legate all'azienda presso cui lavorano?
$ $
"Eclipto":
Le altre opzioni sono ingegneria informatica o ingegneria matematica.
Perché proprio queste due? Ti sei letta i programmi degli esami? Perché non direttamente informatica, allora?
Mi sembra, inoltre, che ingegneria matematica sia una magistrale infatti conosco non pochi laureati triennali in matematica che vi si iscrivono invece di continuare con la magistrale in matematica.
"Eclipto":
L'informatica mi piace (di nuovo, per quel poco che ho studiato) e credo non mi dispiacerebbe imparare, per esempio, i linguaggi di programmazione.
Hai mai programmato? Hai per caso partecipato alle olimpiadi dell'informatica?
"Eclipto":
Però, a parte il fatto che non mi è ben chiaro cosa faccia, di preciso, un ingegnere (ebbene sì), mi sembra una facoltà in cui prevalgono gli aspetti pratici (che io non amo molto).
Tanto per banalizzare e chiarificare: preferisco passare una giornata a cercare di risolvere un problema che costruire macchine.
Volendo banalizzare, un ingegnere fa esattamente questo, costruisce macchine: anche un ingegnere informatico che, spesso, alla fine, è un ingegnere elettronico con delle conoscenze informatiche maggiori.
Dato che i tuoi genitori sono entrambi laureati in matematica, dovresti avere una idea abbastanza chiara di questo corso di laurea, suggerisco questo, comunque.
Naturalmente a matematica studierai un mare di teoria ma non mancheranno un po' di conti da fare.
Da come parli, secondo me, l'algebra (quella universitaria, quella vera, non quella cosa che alle superiori si chiama algebra) potrebbe piacerti anche più dell'analisi.
È vero, a matematica si riparte da zero, ma si va di corsa. Se vuoi iscriverti a matematica, ti consiglio di potenziare il più possibile la tua preparazione fino a portarla ai livelli di uno dello scientifico. Se non lo farai prima, dovrai farlo dopo, ed il tempo sarà poco.
Se hai altre domande chiedi.
"Eclipto":
"Matematica? E poi che fai, il professore precario?"
Questi alcuni dei Mestieri dei Matematici.