Matematica e Fisica in 3 facoltà

Fonzio1
Ciao a tutti! Sono un nuovo utente :-D Vorrei aver chiarito meglio quali sono le differenze nell'affrontare la matematica e la fisica nelle facoltà di:
-Matematica
-Fisica
-Ingegneria
Immagino ( :D ) che in Matematica si approfondisca maggiormente la Matematica, e lo stesso in Fisica per la Fisica.. Ma, per esempio, la matematica in Fisica ed in Ingegneria (più "pratiche"), come si studia? La Fisica tra Ingegneria e Matematica? E tra le diverse specializzazioni di Ingegneria? Grazie :-D

Risposte
Whitequeen17
Buongiorno, vorrei avere dei chiarimenti: fino ad ora si è parlato di una netta divisione almeno per l'impronta che si dà nello studio di ingegneria e fisica (con ovvie ragioni).

Personalmente sono appassionata di tutti i temi che riguardano superconduttori, l'applicazione dello spin nei circuiti elettronici, la fotonica e ciò che vi è affine.
Ora la domanda che mi sorge spontanea è cosa dovrei fare per seguire queste passioni? Mi piace l'aspetto teorico ma il mio interesse è incentrato soprattutto sulle possibili applicazioni che si avrebbero nel futuro.

La mia scelta al momento ricade su ingegneria elettronica (sperando di rientrare al Politecnico di Torino), pensate sia buona come scelta oppure troppo "poco" teorica per studiare quello che ho sopracitato?

Giangaboy
Buongiorno, anch'io sono nella tua stessa situazione: sono iscritto a ingegneria meccanica, però il modo di affrontare la matematica e la fisica non è quello che mi aspettavo e volevo (annetto che ho fatto poco orientamento al liceo). Mi farebbe piacere, tu poi hai cambiato o no il tuo corso di studi?
Io sono abbastanza deciso a cambiarlo, andando a fare fisica o ingegneria fisica al Politecnico, sperando di proseguire direttamente con il secondo anno di studi!
Grazie per le risposte!

Fonzio1
Grazie per le risposte :) In realtà mi interessava un po' per curiosità, ma un po' anche per il futuro.. Ormai per quest'anno studierò Ingegneria Meccanica (Unipa), ma ogni tanto mi passa per la testa che potrei passare il prossimo anno a Fisica, anche se dovrei perdere in pratica un anno (raramente penso anche a Matematica). Confesso che a scoraggiarmi sono state le prospettive di lavoro, ma anche il fatto che il lavoro (i lavori, meglio :D ) di un ingegnere Meccanica sono molto interessanti. In effetti, non tutti, dato che i "colleghi" arrivano a fare cose abbastanza lontane dal proprio campo. Però anche la parte "pura" della Matematica e della Fisica mi interessano! Per adesso sono dell'idea che resterò dove sono, ma volevo comunque saperne di più :)

GabrFloyd
vict85: Non era per fare provincialismi, che trovo alquanto ridicoli pure io, sono molto critico nei confronti della mia facoltà, era giusto per fare un esempio di come sia trattata con rigore analisi da noi ed in generale a fisica! cmq purtroppo la frase è stata proprio quella, magari infelice, ma l'ho sentito dire spesso! Per quel che è a Palermo comunque le due analisi a matematica e fisica corrispondono, e sono d'accordo con te che la meccanica quantistica dovrebbe essere corredata nei vari corsi di laurea di uno studio matematico parallelo che non vedo, ma purtroppo le cose da fare sono tante...

vict85
Trovo la domanda inutile: le tre università hanno scopi diversi e non vedo la ragione per confrontarle su ogni singola materia, inoltre tra un’inversità ed un’altra le cose cambiano (e non di poco).

Per fare un esempio simile, in genere, ad economia si fa bene economia ma si fa diritto in modo molto annacquato, a giurisprudenza si fa diritto molto attentamente e con un lessico specifico ma l'unico esame di economia è orale. A scienze politiche si fa economia meglio che a giurisprudenza e diritto meglio che ad economia ma non compete con economia ad economia e diritto a giurisprudenza. Il punto è però che un giurista ha bisogno di economia per capire alcune cose di diritto e un economista per conoscere le leggi su cui andrà ad operare. Gli scienziati politici, beh, non sono fatti specificamente per nessun lavoro quindi ha senso che sappiano qualcosa di vari ambiti in cui potrebbero andare ad occuparsi.

Un ingegnere non ha bisogno della matematica avanzata e un fisico tenderà a dare maggiore attenzione ad alcune parti della matematica (molte delle quali non propriamente avanzate). Un matematico similmente non ha bisogno di studiare fisica, ma lo fa lo stesso per motivi storici e un ingegnere non ha bisogno, in genere, di conoscere la fisica più nuova ma deve sapere bene quella classica (ma dipende moltissimo da che ingegnere). Si noti bene che qui parlo di bisogni generici e non quello che viene effettivamente insegnato (le due cose in genere non coincidono esattamente). In questo senso inviterei a non far diventare questa discussione una lotta tra galli.

Riguardo alla fisica a matematica, non è nei corsi fisici avanzati in cui la fisica si differenzia da matematica (al contrario di ciò che avviene per la matematica). Uno studente di matematica interessato può arrivare alla matematica quantistica e/o la fisica statistica alla magistrale (e viene spesso accennata in triennale). Per certi versi possiede gli strumenti per capirle meglio di un fisico (ci sono alcuni argomenti come la geometria differenziale, l'algebra astratta e l’analisi funzionale che i fisici dovrebbero studiare di più dato che sono alla base delle teorie fisiche più avanzate). Al di là dei corsi a scelta, nel mio corso di analisi funzionale (obligatorio) si sono fatti accenni alla teoria quantistica in forma super astratta. D'altra parte è evidente che a matematica non si faccia nulla di tutta la parte sperimentale e si tendano ad ignorare intere aree delle fisica (l’ottica e l'astronomia non si fanno per esempio). L'idrodinamica e la termodinamica viene poi spesso un po’ trascurata rispetto alla meccanica classica. E parti che a fisica sono divise in 2-3 corsi a matematica si fa in uno. Il punto comunque è che fisica non serve ad un matematico più di quanto potrebbe servire studiare economia. Molti studenti di matematica ritengono che se ne faccia già troppa e si lasciano indietro gli esami di fisica.

@ GabrFloyd: ogni università ha un po’ i suoi grandi, ma sinceramente non ho trovato il suo curriculum così straordinario rispetto ad altri che mi è capitato di vedere. Sinceramente trovo questi provincialismi un po’ ridicoli. Inoltre se davvero a Palermo si facesse analisi meglio a fisica che a matematica allora questo sarebbe preoccuparte per la qualità del corso di matematica a Palermo e non certo un segno di un trend generale. Tutto sommato penso che i professori abbiano detto qualcosa del tipo “non è detto che uno studente di matematica sappia l’analisi (elementare) meglio di uno di fisica” (cosa assolutamente vera) piuttosto che “a fisica analisi si fa meglio”. Sono due frasi molto diverse.
Tra l’altro analisi I e II sono ben lontani da essere l’analisi che studiano i matematici...

GabrFloyd
mi sei sembrato un pò polemico, ma forse mi sono spiegato male io...
1) per analisi, ho scritto esplicitamente che analisi 1 e 2 vengono fatte allo stesso livello da matematici e fisici, e lo so bene, visto che ho fato analisi 1 con uno dei più importanti matematici, il professor Camillo Trapani (tra l'altro a detta dei stessi professori analisi a palermo viene fatta meglio a fisica che a matematica).

2)Cauchy era un fottuto genio e sfido a vedere quanti altri ingegneri trovi che hanno fatto lo stesso percorso... e poi parliamo dell'ottocento! di fisici che diventano matematici e viceversa invece ne è piena la storia dell'ottocento come quella odierna.

3) ho puntualizzato che i fisici hanno molti sbocchi pratici per sottolineare come, a differenza dell'immaginario comune, un fisico si presta a tutti lavori: per necessità sa fare l'elettrotecnico, lavora nelle centrali a fianco di ingegneri nucleari, diventa informatico e ingegnere nel campo dell'astrofisica! volevo sottolineare, come per necessità, la preparazione di un ingegnere sperimentale nel corso degli anni lo porti spesso ad avere competenze alla pari di un ingegnere spesso, e lo dico per esperienza, vedendo quello che ogni giorno fanno nei laboratori i miei professori! è ovvio che un ingegnere, che nasce per mettere in pratica, ha subito un approccio maggiore!

4) è vero che anche un fisico o un matematico hanno poi una certa specializzazione, ma hanno una visione di insieme tale dell'argomento, che cmq non hanno problemi a spaziare nei vari ambiti, per esempio ho professori che nascono come astrofisici e sono diventati fisici teorici, professori che nascono come fisici teorici e sono diventati matematici, professori che per lavorare con i superconduttori hanno le stesse conoscenze di un ingegnere elettronico, professori che da strutturisti hanno applicato le conoscenze di meccanica quantistica avanzate alla fisica, e professori di astrofisica che hanno inventato software per la rivelazione del cancro al seno (mio professore di laboratorio 1)... il fisico (più del matematico) ha una capacità di adattarsi e di cambiare pari a nessun altro, sa spaziare tra i vari campi, si adatta, impara e mette in pratica, invece difficilmente vedi un ingegnere edile mettersi a fare quello meccanico, si metterebbe le mani nei capelli solo solo a dover tornare sulla fisica adatta...è ovvio che sapere 4 teorie non basta, ma il background di base, ti consente di prendere un libro di qualsiasi tipo di fisica, di leggertelo, andare a fondo e applicare con disinvoltura le nozione applicate. ciò non toglie che esistano pessimi fisici che non sanno farlo e ottimi ingegneri che hanno raggiunto un livello di conoscenze eccelso, ma se dobbiamo giudicare quello che l'università italiana oggi offre e quello che il lavoro ti porta a fare questo è il quadro più realistico....

Federico7771
"GabrFloyd":
[...]passiamo a come viene trattata la matematica: tutte e tre le facoltà hanno in comune le cosidette analisi uno e due:
a matematica e fisica vengono trattate in modo pressochè identico e molto matematico, con tante dimostrazione ed insegnando il fomalismo, mentre a ingegneria, in cui i CFU a disposizione sono molto minori, si predilige di più la tecnica di risoluzione: per un fisico e un matematico è più importante addentrarsi. dopo di che per l'ingegnere e il fisico ci sono i rispettivi " metodi matematici" che presentano problemi più tecnici, e il formalismo viene un pò meno (spesso ma non sempre) soprattutto ad ingegneria. Dopodichè la formazione matematica di un fisico, già di per se molto buona, si va ampliando con le varie materie, laddove è necessario.
Altro discorso per un matematico, che come era per il fisico la fisica, approfondisce tanti altri argomenti, come l'algebra, la geometria (c'è pure un corso di geometria e algebra lineare ad ingegneria e fisica, ma più ristretto), teoria della misura, analisi funzionale (che tratta in maniera approfondita alcuni argomenti dei metodi matematici) e geometria differenziale (quest'ultima di solito per esempio, un fisico impara a "maneggiarla" alla specialistica nel corso di relatività generale), etc.


Per quanto riguarda la storia di analisi dipende anche da come organizza i corsi il tuo ateneo... In alcuni casi potresti ritrovarti a seguire i corsi con i matematici ed in altri casi potresti ritrovarti a seguire dei corsi di analisi 1 da 60 ore(anche meno delle ore dell'analisi 1 fatta nel disprezzatissimo CDL in ingegneria) (es.http://www.scienze.unipd.it/index.php?i ... 012%2F2013 e Padova è uno dei migliori Atenei per la fisica).


in generale cmq, molto spesso un fisico nel corso della carriera può diventare fisico e viceversa, e cmq un fisico o un matematico può intraprendere un percorso parallelo per approfondire l'altra metà rispetto a un ingegnere! (vediti la biografia di Witten, fisico matematico appunto che unisce perfettamente le due cose).
tra l'altro mentre un fisico e un matematico continuano nella loro carriera di ricerca a lavorare con la fisica e matematica nella loro forma più "pura", un ingegnere la abbandona tipicamente al secondo anno di triennale per diventare solo un mezzo.


Appunto stai parlando di Witten... Se è per questo Cauchy ha studiato ingegneria ma poi si è dedicato alla matematica...


P.S un fisico tra l'altro ha sbocchi anche molto pratici...


Un ingegnere studia già del terzo anno della triennale le applicazioni delle teorie studiate... Non penso che un fisico o un matematico saranno allo stesso livello...


ognuno di loro ha una conoscenza di certe branche di fisica o matematica che magari un fisico o matematico non hanno ma sono limitati a quello


Perché per concludere in un certo ambito bisogna approfondire quell'argomento... Sapere un po di varie teorie e cercare le simmetrie non penso basti per tutto...
Inoltre sia i fisici che i matematici alla fine del loro percorso di studi si specializzano in una branca di una branca...

GabrFloyd
allora, la risposta non è facilissima, e cercherò di essere più obiettivo possibile (io faccio fisica).
Partiamo proprio da fisica:
Allora la preparazione in fisica non ha eguali, si toccano vette "alte" come meccanica quantistica, struttura della materia, fisica statistica che non si fanno nelle altre due facoltà. In particolare in ingegneria viene trattata in modo più pratico così che tu possa risolvere i problemi che nella vita di un ingegnere si possono porre, mentre a matematica c'è uno studio più teorico, visto che un matematico approccerà sempre da un punto di vista teorico la fisica. In fisica invece si trattano tutti gli ambiti, da un punto di vista teorico, matematico (non sempre) e teorico e si analizzano tutte le sfaccettature, si insegna un modo di approcciare il problema, per esempio dal punto di vista delle simmetrie che ad ingegneria per esempio non si fa . In genere a ingegneria e matematica si tratta solo la cosiddetta fisica I (meccanica e termodinamica) e fisica 2 (elettromagnetismo) e si tralascia il resto ( i vari laboratori, le già citate quantistica statistica etc.)

passiamo a come viene trattata la matematica: tutte e tre le facoltà hanno in comune le cosidette analisi uno e due:
a matematica e fisica vengono trattate in modo pressochè identico e molto matematico, con tante dimostrazione ed insegnando il fomalismo, mentre a ingegneria, in cui i CFU a disposizione sono molto minori, si predilige di più la tecnica di risoluzione: per un fisico e un matematico è più importante addentrarsi. dopo di che per l'ingegnere e il fisico ci sono i rispettivi " metodi matematici" che presentano problemi più tecnici, e il formalismo viene un pò meno (spesso ma non sempre) soprattutto ad ingegneria. Dopodichè la formazione matematica di un fisico, già di per se molto buona, si va ampliando con le varie materie, laddove è necessario.
Altro discorso per un matematico, che come era per il fisico la fisica, approfondisce tanti altri argomenti, come l'algebra, la geometria (c'è pure un corso di geometria e algebra lineare ad ingegneria e fisica, ma più ristretto), teoria della misura, analisi funzionale (che tratta in maniera approfondita alcuni argomenti dei metodi matematici) e geometria differenziale (quest'ultima di solito per esempio, un fisico impara a "maneggiarla" alla specialistica nel corso di relatività generale), etc.

in generale cmq, molto spesso un fisico nel corso della carriera può diventare fisico e viceversa, e cmq un fisico o un matematico può intraprendere un percorso parallelo per approfondire l'altra metà rispetto a un ingegnere! (vediti la biografia di Witten, fisico matematico appunto che unisce perfettamente le due cose).
tra l'altro mentre un fisico e un matematico continuano nella loro carriera di ricerca a lavorare con la fisica e matematica nella loro forma più "pura", un ingegnere la abbandona tipicamente al secondo anno di triennale per diventare solo un mezzo.
quindi, se ti piace costruire macchine o palazzi o impianti elettrici, questo è quello che fa alla fine un ingegnere, che maneggia fisica e matematica ma non va a fondo! se ti piace invece la matematica o la fisica in se stessa, che poi sia più sperimentale o teorica, beh sai qual'è la scelta.
P.S un fisico tra l'altro ha sbocchi anche molto pratici, come nell'informatica quantistica, in econofisica, biofisica, quindi offre, dalla specialistica in poi un contatto con tantissimi mondi, oltre quelli della fisica pura, termine che poi cosa voglia dire è difficile deciderlo.
Idem per il matematico, che può applicare i suoi nstrumenti in economia informatica, nella fisica stessa.
l'ingegnere invece, ha tantissimi sbocchi, la sua conoscenza matematica e fisica è sempre molto tecnica e limitata all'ambito:
un ingegnere aerospaziale si nspecializza di più in fluidodinamica per sapere come i suoi razzi devono vincere l'attrito dell'aria.
un ingegnere meccanico più in termodinamica per aumentare l'efficienza dei suoi motori.
un ingegnere edile ha più conoscenze di statica per far rimanere in piedi il suo palazzo.
un ingegnere gestionale sa più statistica per leggere meglio i dati di mercato!
ognuno di loro ha una conoscenza di certe branche di fisica o matematica che magari un fisico o matematico non hanno ma sono limitati a quello, e la loro conoscenza del formalismo non gli permette di muoversi facilmente nei vari ambiti, capacità che invece un fisico e matematico hanno. spero che la risposta sia esaustiva, se hai ancora dubbi chiedi sempre ;)

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