Lettura propedeutica
Salve a tutti, sono nuovo del forum.
Frequento l'ultimo anno di un liceo classico sezione sperimentale (P.N.I.) il cui corso di studi di matematica è lo stesso di un liceo scentifico generale. Per intenderci, faccio analisi, attualmente stiamo studiando le derivate.
Sono molto interessato allo studio di questa materia, non parlo però di analisi, che riconosco essere fondamentale, una base senza la quale nulla è possibile, ma i miei interessi si concentrano principalmente su tematiche per me extra-scolastiche; per quanto poco possa averne compreso trovo molto interessanti argomenti quali la teoria dei giochi, l'equilibrio di nash, la teoria dei numeri e affini. Attualmente sto leggendo un libro di David Foster Wallace : Tutto e di più - Storia compatta dell'inifito. Dalle prime pagine mi è sembrato molto interessante matematicamente parlando per uno come me che non ha troppe conoscenze in merito. Il fatto è che wallace, seppur specializzato in matematica, rimane un filosofo. Il libro spazia su troppi argomenti, tocca molti punti senza approfondire troppo.
Mi rivolgo a voi per chiedervi un consiglio : quale libro potrei leggere, comprendere (per quanto possibile) ma che al contempo possa essermi utile per entrare in quella dimensione matematica di cui nei licei neanche si parla? Qualcosa che magari possa farmi capire com'è la matematica all'università.
p.s. è azzardata la sceltà della facoltà di matematica? mi interessa molto come già detto, ma argomenti per l'appunto extra-scoltastici. Ho una professoressa piuttosto chiusa , a mio avviso molto poco elastica mentalmente e soprattutto poco spinta a nuove tematiche. Si limita ad insegnare molto freddamente e forse per questo motivo io mi limito anche a studiare molto poco di quello che ci propone; mi limito al mio 6, non faccio mai i compiti, (fortunatamente stando attento in classe non trovo troppi problemi nei compiti in classe) quando provo a proporle qualcosa di sopra citato non si sforza neanche di ascoltarmi, dicendo che sono cose che possiamo approfondire da soli e che a scuola dobbiamo seguire un programma ; mi chiedo tuttora come una donna come lei sia riuscita a laurearsi in matematica, facoltà da me vista come nobile, palestra del cervello, riservata a pochi; non so, forse sbaglio?
vi ringrazio anticipatamente
Frequento l'ultimo anno di un liceo classico sezione sperimentale (P.N.I.) il cui corso di studi di matematica è lo stesso di un liceo scentifico generale. Per intenderci, faccio analisi, attualmente stiamo studiando le derivate.
Sono molto interessato allo studio di questa materia, non parlo però di analisi, che riconosco essere fondamentale, una base senza la quale nulla è possibile, ma i miei interessi si concentrano principalmente su tematiche per me extra-scolastiche; per quanto poco possa averne compreso trovo molto interessanti argomenti quali la teoria dei giochi, l'equilibrio di nash, la teoria dei numeri e affini. Attualmente sto leggendo un libro di David Foster Wallace : Tutto e di più - Storia compatta dell'inifito. Dalle prime pagine mi è sembrato molto interessante matematicamente parlando per uno come me che non ha troppe conoscenze in merito. Il fatto è che wallace, seppur specializzato in matematica, rimane un filosofo. Il libro spazia su troppi argomenti, tocca molti punti senza approfondire troppo.
Mi rivolgo a voi per chiedervi un consiglio : quale libro potrei leggere, comprendere (per quanto possibile) ma che al contempo possa essermi utile per entrare in quella dimensione matematica di cui nei licei neanche si parla? Qualcosa che magari possa farmi capire com'è la matematica all'università.
p.s. è azzardata la sceltà della facoltà di matematica? mi interessa molto come già detto, ma argomenti per l'appunto extra-scoltastici. Ho una professoressa piuttosto chiusa , a mio avviso molto poco elastica mentalmente e soprattutto poco spinta a nuove tematiche. Si limita ad insegnare molto freddamente e forse per questo motivo io mi limito anche a studiare molto poco di quello che ci propone; mi limito al mio 6, non faccio mai i compiti, (fortunatamente stando attento in classe non trovo troppi problemi nei compiti in classe) quando provo a proporle qualcosa di sopra citato non si sforza neanche di ascoltarmi, dicendo che sono cose che possiamo approfondire da soli e che a scuola dobbiamo seguire un programma ; mi chiedo tuttora come una donna come lei sia riuscita a laurearsi in matematica, facoltà da me vista come nobile, palestra del cervello, riservata a pochi; non so, forse sbaglio?
vi ringrazio anticipatamente
Risposte
Grazie mille del consiglio, ho appena ordinato il libro in questione su ibs e dovrebbe arrivare a breve.
Per quanto riguarda il mio dovere, ha pienamente ragione; seguirò la dritta.
Per quanto riguarda il mio dovere, ha pienamente ragione; seguirò la dritta.

Prima di tutto un appunto: se aspiri a iscriverti al corso di laurea in matematica, non limitarti al 6, e fai i compiti; molte delle tecniche e delle cose che studi al liceo saranno date per scontate all'università, soprattutto se studierai matematica. Dal punto di vista strettamente teorico rifarai tutto da zero, partendo dalla definizione di numero naturale e dalla definizione di somma, ma avere già molta abilità di calcolo è essenziale. Messa quindi a posto la parte del tuo dovere, che a quanto pare fai poco, si passa al di più. Sulla bibliografia prova a dare un'occhiata al Courant-Robbins, Che cos'è la matematica, edito dalla Boringhieri.