Lettere o matematica?

EnnioEvo
Matematica o lettere? Sin da piccolo ho sempre pensato che avrei studiato matematica da grande, e tutti mi conoscono come "il genio della matematica", anche se non sono certamente un genio (nonostante ogni anno sono primo nel mio liceo scientifico in Archimede non sono mai arrivato a Cesenatico). Comunque la matematica mi è sempre piaciuta, però quest'anno ho scoperto quanto è bello studiare gli autori latini ed italiani. Ho paura di scegliere " la via più semplice", perché sicuramente matematica offre più sbocchi, e anche perché comunque a lettere farei (immagino) più fatica. Cosa mi potete di dire? Sarebbe fattibile prendere una triennale in lettere (o fare solo i primi due anni, in cui si hanno le materie più importanti) dopo che si ha finito matematica? Oppure meglio il contrario, cioè prima lettere e poi mate, così se non mi piace cambio subito? Oppure coltivare una delle due come hobby?

Risposte
Sk_Anonymous
"vict85":
Il nocciolo della questione di Luca Lussardi è che lo studio degli scritti latini è il continuo rimaneggiamento di testi che sono lì da almeno 1500 anni (seppur le continue riscritture medioevali potrebbero aver cambiato qualche parola qua e là). Per certi versi non c'è nulla di veramente nuovo da scoprire, e anche se ci fosse sarebbe difficile da distinguere dalla mera opinione.

Questo è vero, però, se escludiamo a priori il ritrovamento di nuovi scritti ad oggi ignoti.

vict85
Il nocciolo della questione di Luca Lussardi è che lo studio degli scritti latini è il continuo rimaneggiamento di testi che sono lì da almeno 1500 anni (seppur le continue riscritture medioevali potrebbero aver cambiato qualche parola qua e là). Per certi versi non c'è nulla di veramente nuovo da scoprire, e anche se ci fosse sarebbe difficile da distinguere dalla mera opinione. Queste opinioni puoi fartele tranquillamente da solo leggendoti i testi per conto tuo. Un po' più difficile è fare comparazioni filologiche dei manoscritti medioevali, ma non sono sicuro che tu stia cercando questo tipo di ricerca.
La matematica, la fisica e le scienze in genere sono in continuo mutamento. In matematica sono state fatte più scoperte nello scorso secolo che in tutti i secoli precedenti messi insieme, compresi ovviamente i greci e i latini. Ci sono argomenti che attualmente si studiano in triennale, che i professori di matematica che andranno in pensione quest'anno non hanno mai studiato o che hanno visto come argomenti nuovi. La chimica, la biologia e la fisica non sono da meno. Studiarle e lavorarci è un'esperienza emozionante. Insomma hai a che fare con un mondo in continuo mutamento e sempre pronto a sorprenderti.

Detto questo l'uomo moderno richiede un numero sempre maggiore di conoscenze scientifiche per riuscire a fare scelte consapevoli e ponderate sul mondo che ci circonda. Queste conoscenze non possono certo venire dai greci o i latini, che questo tipo di problemi non li avevano. Non dico certo che la cultura umanistica, nella sua interezza, dovrebbe essere trascurata, ma che la cultura scientifica dovrebbe avere un peso molto maggiore di quello attuale.
Inoltro trovo che ci siano ambiti umanistici ben più emozionanti dello studio degli scritti latini; la linguistica per esempio. Ma anche la storia, la filosofia, la geografia, la filologia, l'antropologia culturale, la sociologia e le scienze politiche. Insomma devo ammettere che hai selezionato l'ambito umanistico che trovo meno interessante (e tutto sommato anche meno utile). Però non sono io a dover scegliere.

Come ho detto in precedenza, non ha senso farle entrambe. Devi scegliere tu in base alle tue preferenze personali, tieni conto che puoi sempre cambiare alla fine del primo anno. Sinceramente ti consiglio matematica, anche perché chi lo sa se tra 10 anni si studierà ancora latino al liceo.

Vorrei comunque farti notare che la lingua non è fissata nel tempo, ma che anzi è un “organismo” in continuo mutamento. Le regole grammaticali e lessicali dello scritto sono certamente più refrattarie al cambiamento, ma la grammatica italiana è certamente ben più della grammatica latina con qualche modifica.

Sk_Anonymous
Avendo fatto Latino al liceo posso dire che la sua grammatica non mi ha aiutato in grammatica italiana, essendo le due grammatiche profondamente differenti.
Le civiltà moderne sono anch'esse differenti dalla attuale, ed anche se aiutano certamente, è altrettanto vero che in un confronto con la matematica purtroppo non vincono. Le altre lingue non vengono affatto meno di importanza, avendo anch'esse contribuito alla formazione delle lingue moderne.

maschinna
Intendo dire che lo studio delle culture e delle civiltà latina e greca aiuta a vedere la realtà sotto un aspetto, trascurato altrimenti. La grammatica latina (ma anche greca) fa poi comprendere meglio quella della lingua italiana (ad esempio uso profondamente cosciente dei congiuntivi), senza contare la parte lessicale che l italiano deve a queste 2 lingue.
Ovvio che una cultura umanistica non fornisce la visione razionale della matematica, però offre una visone del mondo attrettanto apprezzabile e, secondo me, complementare a quella scientifica.
Le altre lingue menzionate da giuliofis sono interessanti, ma vengono meno di importanza rispetto alle altre 2. Questione di gusti...

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Sk_Anonymous
Non vedo come possa una lingua non più parlata essere viva nelle lingue attuali. La sola derivazione di alcune (anche se molte, non tutte) parole non significa niente, a mio parere, dato che molte parole nel tempo hanno cambiato significato. E poi perché il latino e non il greco, il longobardo, il fenicio, l'etrusco o l'arabo?
Insomma, non è sufficiente a paragonarla alla vivacità della matematica.

maschinna
Sono d accordo con giuliofis ed in parte anche con luca.lassardi. È vero che è una lingua morta e che sia meglio puntare a fisica/matematica, ma il fatto che sia lingua morta non la declassa. Sono del parere che è più che mai viva nelle lingue attuali

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Luca.Lussardi
Si', e' la lingua ufficiale del Vaticano, ma non credo che neanche in Vaticano girino parlando latino tra di loro...

Sk_Anonymous
Tecnicamente il latino è lingua ufficiale dello stato vaticano, giusto?
Comunque, secondo me, studiare letteratura da autodidatta è enormemente più facile che farlo con matematica/fisica.

Luca.Lussardi
Posso capire che abbiano il loro fascino, ma se uno deve decidere di coltivare una cosa come professione e una come hobby e una di queste due e' una lingua morta (che e' un dato di fatto non una opinione) mi pare che ogni persona ragionevole dara' la stessa risposta.

maschinna
Nessuno mette in dubbio che per un futuro lavorativo, in linea di massima, siano meglio la fisica e la matematica. Però, come si dice, de gustibus non est disputandum... Non perché siano lingue morte, sono meno affascinanti.

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Luca.Lussardi
con tutto il rispetto per le lettere classiche, ma ragazzi... il latino e' una lingua morta, la fisica e la matematica sono ben lontane da essere saperi morti.

maschinna
Io sono uno studente dello scientifico (quasi V anno) che è in una situazione molto simile alla tua. Io sono indeciso tra fisica e lettere (classiche). Non riesco a stare né senza latino, né senza fisica e matematica.
Ho deciso (almeno per il momento) di scegliere un percorso di laurea in fisica alla Bicocca, pur mantenendo latino e greco (lo studio da autodidatta e sono arrivato all'incirca ad un livello ginnasiale) come hobbies. Questo principalmente per 2 motivi:
-la fisica mi affascina davvero tantissimo (più che lettere) e mi offrirebbe più opportunità all estero (vorrei andarmene dalla italia)
- è possibile mantenere lettere come hobby, mentre fisica no, in quanto è più difficile da comprendersi (per l avanzato livello di matematica)
Perciò cercherò di impegnarmi tantissimo quest anno in tutte le materie che studieró (mi piacciono tutte con qualche eccezione), approfondendo con letture gli argomenti più interessanti.
Quest estate ho letto molti autori, ma ho anche concluso e ripassato i programmi di matematica e fisica che, per motivi di tempo, non siamo riusciti ad affrontare durante i 4 anni (ovviamente non quelli del V anno, sebbene abbia già una infarinatura di limiti, derivate, integrali, etc)
:)

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Brahmajala
"EnnioEvo":
Potrebbe essere un indicatore il fatto che mate la faccio sempre volentieri, mentre lo stesso non posso dire dell'italiano e del latino, che anche se mi piacciono talvolta non ho voglia di farli?
Come ho scritto sopra, almeno la matematica che ho fatto finora, mi fa sempre venire la voglia di farla, mentre con italiano e latino, nonostante mi piacciano, mettermi a studiarli rappresenta sempre uno sforzo di volontà.


Se è così mi sembra ovvio, buttati sulla matematica, e nel tempo libero coltivi la letteratura latina o italiana che sia.
Non puoi rischiare di fare una facoltà, i quali studi ti impacciano perché ogni volta devi fare uno sforzo di volontà, sarebbe come scalare una montagna con 100kg sulle spalle :?

EnnioEvo
"vict85":
Perché stai considerando Lettere? Per Storia? Per Filosofia? Per la letteratura? Insomma dire lettere è un po' come dire che vuoi fare una scienza. Le prospettive lavorative come laureato in lettere non sono tantissime, e la doppia laurea non ti dà molto di più della singola. Parlo per esperienza personale.

Personalmente ti sconsiglio fortemente di fare prima lettere e poi matematica. Io ero in una situazione analoga, ho scelto scienze politiche e poi ho deciso che matematica mi mancava troppo. Riprendere matematica dopo 3 anni che la trascuri fortemente, non è esattamente una strada che consiglio.
Fare il contrario non lo consiglio ugualmente perché dovresti ripartire di nuovo da zero e comunque, anche mettendoci 5 anni a fare triennale+magistrale (cosa non assicurata), quando finirai sarai probabilmente voglioso di farti una tua vita e smetterla di dipendere dai tuoi. Se vuoi prenderti una laurea per il solo gusto di farla, puoi benissimo farlo ma non hai alcuna ragione di farlo in quel momento. E ci sono molteplici ragioni per non farlo, anche economiche.

Mi dispiace dirlo, ma dovrai scegliere. Non so se avrai tempo da dedicare all'altro come hobby, ma puoi senz'altro provarci.


Parlo per italiano e latino, ma anche per qualche materia opzionale di filosofia e storia (se ho capito bene).
Anche io ho provato a immaginarmi di fare 3 anni senza matematica, e mi sono reso conto che essa è l'unico motivo per cui sono andato a scuola fino al quarto, poi mi sono messo a studiare tutto e mi è piaciuto di fatto tutto. È che ho avuto troppo poco tempo per capire se lettere è la strada per me. Secondo te quindi la letteratura non riesco a farla in seguito?
"jitter":
Ciao Ennio,
io ti consiglierei Matematica e in futuro, se avrai conservato la passione per le lettere, potrai tranquillamente coltivarle come hobby o iscriverti a una seconda laurea. Tieni conto che le facoltà umanistiche sono più facili in termini di difficoltà degli esami. Inoltre la laurea in lettere ha pochi sbocchi lavorativi, quindi... :wink:

Solo che la vita è una, e vale la pena fare ciò che massimamente piace... Ma non riesco a capire quale piace di più

EnnioEvo
"Brahmajala":
Se preferisci la matematica allora vai con matematica e coltivi lettere come hobby, se no viceversa

Per quello che ho fatto ora... Non lo so, sono piuttosto confuso... Potrebbe essere un indicatore il fatto che mate la faccio sempre volentieri, mentre lo stesso non posso dire dell'italiano e del latino, che anche se mi piacciono talvolta non ho voglia di farli?
"Diplomacy":
Essendo due corsi completamente differenti io ne sceglierei uno e l'altro lo coltiverei come hobby.

Perché immagini che lettere sia più difficile per te?

Come ho scritto sopra, almeno la matematica che ho fatto finora, mi fa sempre venire la voglia di farla, mentre con italiano e latino, nonostante mi piacciano, mettermi a studiarli rappresenta sempre uno sforzo di volontà.

jitter1
Ciao Ennio,
io ti consiglierei Matematica e in futuro, se avrai conservato la passione per le lettere, potrai tranquillamente coltivarle come hobby o iscriverti a una seconda laurea. Tieni conto che le facoltà umanistiche sono più facili in termini di difficoltà degli esami. Inoltre la laurea in lettere ha pochi sbocchi lavorativi, quindi... :wink:

vict85
Perché stai considerando Lettere? Per Storia? Per Filosofia? Per la letteratura? Insomma dire lettere è un po' come dire che vuoi fare una scienza. Le prospettive lavorative come laureato in lettere non sono tantissime, e la doppia laurea non ti dà molto di più della singola. Parlo per esperienza personale.

Personalmente ti sconsiglio fortemente di fare prima lettere e poi matematica. Io ero in una situazione analoga, ho scelto scienze politiche e poi ho deciso che matematica mi mancava troppo. Riprendere matematica dopo 3 anni che la trascuri fortemente, non è esattamente una strada che consiglio.
Fare il contrario non lo consiglio ugualmente perché dovresti ripartire di nuovo da zero e comunque, anche mettendoci 5 anni a fare triennale+magistrale (cosa non assicurata), quando finirai sarai probabilmente voglioso di farti una tua vita e smetterla di dipendere dai tuoi. Se vuoi prenderti una laurea per il solo gusto di farla, puoi benissimo farlo ma non hai alcuna ragione di farlo in quel momento. E ci sono molteplici ragioni per non farlo, anche economiche.

Mi dispiace dirlo, ma dovrai scegliere. Non so se avrai tempo da dedicare all'altro come hobby, ma puoi senz'altro provarci.

Diplomacy1
Essendo due corsi completamente differenti io ne sceglierei uno e l'altro lo coltiverei come hobby.

Perché immagini che lettere sia più difficile per te?

Brahmajala
Se preferisci la matematica allora vai con matematica e coltivi lettere come hobby, se no viceversa

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