Iniziare ingegneria a quasi 27 anni
Buongiorno forumisti. Mi scuso sin d'ora se l'argomento che sto per affrontare non vi risulterà squisitamente tecnico, ma in questo forum penso comunque di poter avere a riguardo dei pareri da persone con cognizione di causa. Come da titolo, ho 26 anni e sono uno studente di medicina. Ho alle spalle un anno di ingegneria meccanica passato con una media voti aritmetica di 26.6 (tutti gli esami dati entro luglio, comprese le matematiche (analisi I, algebra lineare e un primo modulo di analisi II), eccetto informatica (aka imparare ad usare Fortran, linguaggio da pleistocene, ma tant'è...)). Al di là delle motivazioni che mi hanno portato a cambiare (non è di utilità parlarne in questa sede), dopo anni di serio travaglio psicofisico ho realizzato che questo supplizio di Sisifo non può continuare per il mio bene e che la mia strada è proprio quella che ho un tempo abbandonato. Ora però ho 6 anni in più e non sono un idealista, per cui vi chiedo: non vale più la pena tornare sui miei passi con delle motivazioni che non siano solo di interesse puramente culturale? Insomma, finire minimo a 31 anni senza specifica esperienza professionale è una perdita di tempo, per quanto uno sia motivato e capace? Ora sarei anche disposto a fare un lavoro da operaio (ho un diploma di liceo, quindi dovrei fare prima un corso di qualifica professionale) e studiare, consapevole dell'allungamento dei tempi, ma in futuro non posso saperlo. Sapete se si può fare l'operaio part-time?
Mi scuso anche per la relativa lunghezza del post, ma ho cercato di essere il più breve possibile senza penalizzare la chiarezza e la completezza dell'esposizione.
Vi ringrazio di cuore per la disponibilità concessami.
Angelo
Mi scuso anche per la relativa lunghezza del post, ma ho cercato di essere il più breve possibile senza penalizzare la chiarezza e la completezza dell'esposizione.
Vi ringrazio di cuore per la disponibilità concessami.
Angelo
Risposte
"Intermat":
[quote="giuliofis"][quote="ogiak31"]Se anche ci mettessi dieci/quindici anni da ora a laurearmi in ingegneria lavorando, sarebbe comunque fatica sprecata?
A meno che tu non sia un genio, sì, saresti scavalcato dai più giovani.[/quote]
Mi sembra eccessivo dire che sia fatica sprecata. Soprattutto se per "lavorare" si intende "in maniera stabile presso una azienda di dimensioni tali da apprezzare il titolo che andrai a conseguire". In pratica se entrassi in enel, eni, poste come impiegato (col diploma) la laurea ti potrebbe tornare utile per miglioramenti di carriera e cambi di ruolo. Parlando con alcuni signori, ultraquarantenni, che hanno frequentato alcuni corsi con me ti posso dire che mi hanno detto che stanno studiando perché in tal modo l'azienda potrebbe farli salire di livello, altrimenti col solo diploma sarebbero già arrivati al top.
Quindi, per me, dire che "è inutile" è sbagliato! Sicuramente se dovessero scegliere fra un 35enne con esperienze di lavoro saltuario (e magari non professionalizzante, tipo consegne pizze, barista etc) e un neolaureato di 24/25/26 anni le aziende andrebbero su quest'ultimo ma se tu avessi un curriculum già "nel settore" allora non credo proprio che ti scarterebbero a priori.
PS: Un mio conoscente, ora trentenne, sono tipo 8/10 anni che lavora come capo tecnico informatico in una azienda. Secondo voi se in questi anni avesse preso una laurea e si fosse candidato per un posto in una multinazionale nel settore informatico (database etc...) sarebbe stato escluso solo perché laureatosi a 30/32/34 anni? Non credo, avrebbe molta più esperienza di un ragazzo di 24, anche se laureato con 110 e lode.[/quote]
Il problema è trovare stabilmente il lavoro attinente a quello che si andrebbe a studiare. 1) Non sono un perito, ho fatto lo scientifico, pertanto dovrei seguire un corso professionalizzante 2) anche così non è garantito che trovi lavoro, perchè vedo gli annunci ed è richiesto perlopiù un diploma di scuola superiore ad indirizzo tecnico 3) Se facessi un lavoro da impegato tecnico, cosa possibile se si è periti, credo che l'azienda mi concederebbe un regime di lavoro part-time per studiare, ma se facessi l'operaio, anche se specializzato, forse non accadrebbe la stessa cosa...mi aspetterei piuttosto che il capo dicesse "mi dispiace, per questo lavoro o fai a giornata/due turni/tre turni o ne troviamo un altro".
"giuliofis":
[quote="ogiak31"]Se anche ci mettessi dieci/quindici anni da ora a laurearmi in ingegneria lavorando, sarebbe comunque fatica sprecata?
A meno che tu non sia un genio, sì, saresti scavalcato dai più giovani.[/quote]
Mi sembra eccessivo dire che sia fatica sprecata. Soprattutto se per "lavorare" si intende "in maniera stabile presso una azienda di dimensioni tali da apprezzare il titolo che andrai a conseguire". In pratica se entrassi in enel, eni, poste come impiegato (col diploma) la laurea ti potrebbe tornare utile per miglioramenti di carriera e cambi di ruolo. Parlando con alcuni signori, ultraquarantenni, che hanno frequentato alcuni corsi con me ti posso dire che mi hanno detto che stanno studiando perché in tal modo l'azienda potrebbe farli salire di livello, altrimenti col solo diploma sarebbero già arrivati al top.
Quindi, per me, dire che "è inutile" è sbagliato! Sicuramente se dovessero scegliere fra un 35enne con esperienze di lavoro saltuario (e magari non professionalizzante, tipo consegne pizze, barista etc) e un neolaureato di 24/25/26 anni le aziende andrebbero su quest'ultimo ma se tu avessi un curriculum già "nel settore" allora non credo proprio che ti scarterebbero a priori.
PS: Un mio conoscente, ora trentenne, sono tipo 8/10 anni che lavora come capo tecnico informatico in una azienda. Secondo voi se in questi anni avesse preso una laurea e si fosse candidato per un posto in una multinazionale nel settore informatico (database etc...) sarebbe stato escluso solo perché laureatosi a 30/32/34 anni? Non credo, avrebbe molta più esperienza di un ragazzo di 24, anche se laureato con 110 e lode.
"giuliofis":
[quote="ogiak31"]Se anche ci mettessi dieci/quindici anni da ora a laurearmi in ingegneria lavorando, sarebbe comunque fatica sprecata?
A meno che tu non sia un genio, sì, saresti scavalcato dai più giovani.[/quote]
Però avrei l'esperienza lavorativa dalla mia parte.
"ogiak31":
Se anche ci mettessi dieci/quindici anni da ora a laurearmi in ingegneria lavorando, sarebbe comunque fatica sprecata?
A meno che tu non sia un genio, sì, saresti scavalcato dai più giovani.
"seven":
[quote="ogiak31"]..nel frattempo il tempo è passato, e nel momento in cui mi sono imposto un ultimatum sulla decisione finale, ne ho ricavato la perdita della salute e della serenità...purtroppo.
Mi dispiace, ti auguro di uscire a meglio da questa situazione.[/quote]
Grazie del pensiero. Che dire, dalle opinioni sentite iniziare ora sarebbe una follia. Ma anche restare dove sono per me è una follia, dovunque mi giri c'è solo follia

"ogiak31":
..nel frattempo il tempo è passato, e nel momento in cui mi sono imposto un ultimatum sulla decisione finale, ne ho ricavato la perdita della salute e della serenità...purtroppo.
Mi dispiace, ti auguro di uscire a meglio da questa situazione.
"seven":
[quote="ogiak31"][
A medicina non danno gli strumenti quantitativi per affrontare un tale percorso. A me manca proprio l'approccio quantitativo. Proprio tanto, lo sto realizzando sempre meglio.
D'altro canto è il corso di laurea per diventare un medico, non un progettista o un analista.
Fare il medico è un lavoro rispettabile e dignitoso, è un lavoro come un altro, nè meglio nè peggio di fare l'ingegnere.
Nelle equip di ricerca ci sono anche medici, ma non per l'aspetto quantitativo o di modellazione. Sono due ambiti separati e due figure complementari ai fini della ricerca in campo medico in senso generale, ma disgiunte.[/quote]
La posso interpretare come un "ma allora perchè hai scelto medicina?"

"ogiak31":
[
A medicina non danno gli strumenti quantitativi per affrontare un tale percorso. A me manca proprio l'approccio quantitativo. Proprio tanto, lo sto realizzando sempre meglio.
D'altro canto è il corso di laurea per diventare un medico, non un progettista o un analista.
Fare il medico è un lavoro rispettabile e dignitoso, è un lavoro come un altro, nè meglio nè peggio di fare l'ingegnere.
Nelle equip di ricerca ci sono anche medici, ma non per l'aspetto quantitativo o di modellazione. Sono due ambiti separati e due figure complementari ai fini della ricerca in campo medico in senso generale, ma disgiunte.
Anche se il cdl non contiene un corso o un argomento specifico questo non significa che non possa impararlo autonomamente o con il supporto di docenti della tua università che si occupano di quella disciplina specificatamente o anche in prima approssimazione! Se sei al terzo anno hai una notevole mole di mesi che ti separano dalla discussione di tesi e dunque, se ti interessa un dato settore della tecnologia o ingegneria, ti consiglio profondamente di individuarlo per bene e contestualizzarlo al meglio nella clinica biomedica e dopo di che, eventualmente con la dimostrazione di grande motivazione, iniziare una tesi con professori o professionisti che ti sappiano guidare in questo lavoro innovativo che potrebbe portarti ad essere, se non "un apri strada", un medico di ampie conoscenze tecnologiche... e poi, se il tuo desiderio non è quello di fare il medico a diretto contatto con i pazienti, considera davvero che con questa esperienza potenziale, potresti lavorare come in laboratori piuttosto che in corsia.
Un saluto e in bocca al lupo di nuovo
Un saluto e in bocca al lupo di nuovo
"metrixo":
Ciao,
hai scritto di essere al terzo anno (fuori corso, ma non è fondamentale...) e sei indeciso se lasciare medicina e iniziare ingegneria oppure continuare con medicina.
La mia opinion: resta a medicina, ma se ti interessa ingegneria, svolgi una tesi o tirocinio di tecnologie biomediche! Oggi come non mai necessitano persone con un background multidiciplinare, e se tu sei una persona fortunata che ha la passione sia per la medicina che per l'ingegneria, ti consiglio di trattare la questione non come un aut aut logico, ma come bensì come una congiunzione & : studia medicina E studia ingegneria, ma essendo iscritto a medicina, svolgi una tesi, magari in un dipartimento tecnologico dove si sviluppano metodi computazionali avanzati (mai sentito parlare di HPC, simulazione, bioinformatica?!, realtà virtuale e robotica applicata in chirurgia, meccanica e fluidodinamica del sistema vascolare, medicina rigenerativa e ingegneria dei tessuti &c.), in modo tale da congiungere le tue competenze acquisite di medicina con la il tuoi interesse per le scienze e le tecnologie chimico-fisiche e informatiche.
E poi una volta laurato con una tesi sperimentale o computazionale innovativa potrai candidarti per svolgere un PhD proprio in un politecnico dove specializzare ulteriormente i tuoi interessi ingegneristici generalizzando le tue conoscenze da un dominio delle scienze della vita ad un dominio prettamente tecnologio ispirato - eventualemente - alla dinamica dei sistemi biologici.
Un saluto e in bocca al lupo
A medicina non danno gli strumenti quantitativi per affrontare un tale percorso. A me manca proprio l'approccio quantitativo. Proprio tanto, lo sto realizzando sempre meglio.
"giuliofis":
Potresti valutare di terminare medicina e fare soltanto la magistrale in ingegneria biomedica/clinica, recuperando alcuni corsi della triennale ma impostando il percorso di studi nel meno formale possibile, così da dover recuperare meno cose.
Potrebbe essere un'alternativa, se praticabile (devi sentire i presidenti dei corsi di laurea o chi per loro), avendo pure due lauree magistrali.
Infattibile, la triennale in ingegneria non è bypassabile.
scusate per gli errori grammaticali, ho scritto di fretta.
Ciao,
hai scritto di essere al terzo anno (fuori corso, ma non è fondamentale...) e sei indeciso se lasciare medicina e iniziare ingegneria oppure continuare con medicina.
La mia opinion: resta a medicina, ma se ti interessa ingegneria, svolgi una tesi o tirocinio di tecnologie biomediche! Oggi come non mai necessitano persone con un background multidiciplinare, e se tu sei una persona fortunata che ha la passione sia per la medicina che per l'ingegneria, ti consiglio di trattare la questione non come un aut aut logico, ma come bensì come una congiunzione & : studia medicina E studia ingegneria, ma essendo iscritto a medicina, svolgi una tesi, magari in un dipartimento tecnologico dove si sviluppano metodi computazionali avanzati (mai sentito parlare di HPC, simulazione, bioinformatica?!, realtà virtuale e robotica applicata in chirurgia, meccanica e fluidodinamica del sistema vascolare, medicina rigenerativa e ingegneria dei tessuti &c.), in modo tale da congiungere le tue competenze acquisite di medicina con la il tuoi interesse per le scienze e le tecnologie chimico-fisiche e informatiche.
E poi una volta laurato con una tesi sperimentale o computazionale innovativa potrai candidarti per svolgere un PhD proprio in un politecnico dove specializzare ulteriormente i tuoi interessi ingegneristici generalizzando le tue conoscenze da un dominio delle scienze della vita ad un dominio prettamente tecnologio ispirato - eventualemente - alla dinamica dei sistemi biologici.
Un saluto e in bocca al lupo
hai scritto di essere al terzo anno (fuori corso, ma non è fondamentale...) e sei indeciso se lasciare medicina e iniziare ingegneria oppure continuare con medicina.
La mia opinion: resta a medicina, ma se ti interessa ingegneria, svolgi una tesi o tirocinio di tecnologie biomediche! Oggi come non mai necessitano persone con un background multidiciplinare, e se tu sei una persona fortunata che ha la passione sia per la medicina che per l'ingegneria, ti consiglio di trattare la questione non come un aut aut logico, ma come bensì come una congiunzione & : studia medicina E studia ingegneria, ma essendo iscritto a medicina, svolgi una tesi, magari in un dipartimento tecnologico dove si sviluppano metodi computazionali avanzati (mai sentito parlare di HPC, simulazione, bioinformatica?!, realtà virtuale e robotica applicata in chirurgia, meccanica e fluidodinamica del sistema vascolare, medicina rigenerativa e ingegneria dei tessuti &c.), in modo tale da congiungere le tue competenze acquisite di medicina con la il tuoi interesse per le scienze e le tecnologie chimico-fisiche e informatiche.
E poi una volta laurato con una tesi sperimentale o computazionale innovativa potrai candidarti per svolgere un PhD proprio in un politecnico dove specializzare ulteriormente i tuoi interessi ingegneristici generalizzando le tue conoscenze da un dominio delle scienze della vita ad un dominio prettamente tecnologio ispirato - eventualemente - alla dinamica dei sistemi biologici.
Un saluto e in bocca al lupo
Potresti valutare di terminare medicina e fare soltanto la magistrale in ingegneria biomedica/clinica, recuperando alcuni corsi della triennale ma impostando il percorso di studi nel meno formale possibile, così da dover recuperare meno cose.
Potrebbe essere un'alternativa, se praticabile (devi sentire i presidenti dei corsi di laurea o chi per loro), avendo pure due lauree magistrali.
Potrebbe essere un'alternativa, se praticabile (devi sentire i presidenti dei corsi di laurea o chi per loro), avendo pure due lauree magistrali.
"ogiak31":
Preciso, se non si fosse capito, che sono fuori corso, essendo iscritto al settimo anno ma fermo agli esami del terzo, quindi anche qua la montagna da scalare ci sarebbe eccome...
Si però dico io.. A pelle per me un esame di medicina è più semplice da assimilare, oggettivamente, rispetto ad un tipico esame obbligatorio in ingegneria. La mole dello studio è maggiore, ma in linea generale 'scorre più facilmemte'. Con questo voglio dire che non faresti un affare a cambiare corso di studi. Per me è un ''dalla padella alla brace''. Se poi c'è qualcuno a cui davvero riesce facile studiare per gli esami di ingegneria perché motivato da forte interesse o volontà penso sia ben lontano dalla moda in una ipotetica campana di gauss.
In secondo, se davvero hai una forte motivazione faresti bene a spenderla per il corso di studi attuale. Capisco l'amarezza. Questa è solo un'opinione esterna da una persona che non conosci, dipende da te.
Preciso, se non si fosse capito, che sono fuori corso, essendo iscritto al settimo anno ma fermo agli esami del terzo, quindi anche qua la montagna da scalare ci sarebbe eccome...
"Intermat":
Io, fossi in te, ci penserei bene. Perché stai lasciando medicina? Sei sicuro che non faresti lo stesso con ingegneria? Probabilmente ingegneria è ancora più stressante di medicina (a parità di piacere nello studiare le materie), avrai tanti corsi, tantissimi esercizi e ti troveresti ad aver tutto il percorso davanti. Insomma, a meno che tu non sia veramente convinto, rischieresti di ritrovarti in una situazione psicologicamente complicata: avresti una montagna da scalare!
Detto questo, se proprio ti piace, allora è giusto che tu faccia il cambio però pensaci veramente molto bene! Sei a 2/3 anni dal termine di medicina...ti ritroveresti ad essere a 5/6/7 anni dal terminare ingegneria!
PS: Sul piano lavorativo non credo sia un dramma nonostante dovresti spiegare il perché di tanti cambiamenti nel tuo percorso di studi.
Ne sono altrettanto consapevole
"seven":
Non so se sia sprecata, certo è che sprechi mezzo percorso in medicina
Ne sono consapevole, ma per me non è più un freno questo.
Io, fossi in te, ci penserei bene. Perché stai lasciando medicina? Sei sicuro che non faresti lo stesso con ingegneria? Probabilmente ingegneria è ancora più stressante di medicina (a parità di piacere nello studiare le materie), avrai tanti corsi, tantissimi esercizi e ti troveresti ad aver tutto il percorso davanti. Insomma, a meno che tu non sia veramente convinto, rischieresti di ritrovarti in una situazione psicologicamente complicata: avresti una montagna da scalare!
Detto questo, se proprio ti piace, allora è giusto che tu faccia il cambio però pensaci veramente molto bene! Sei a 2/3 anni dal termine di medicina...ti ritroveresti ad essere a 5/6/7 anni dal terminare ingegneria!
PS: Sul piano lavorativo non credo sia un dramma nonostante dovresti spiegare il perché di tanti cambiamenti nel tuo percorso di studi.
Detto questo, se proprio ti piace, allora è giusto che tu faccia il cambio però pensaci veramente molto bene! Sei a 2/3 anni dal termine di medicina...ti ritroveresti ad essere a 5/6/7 anni dal terminare ingegneria!
PS: Sul piano lavorativo non credo sia un dramma nonostante dovresti spiegare il perché di tanti cambiamenti nel tuo percorso di studi.
Non so se sia sprecata, certo è che sprechi mezzo percorso in medicina