Ingegneria matematica?
Ciao a tutti, il mese scorso alla settimana di "informazioni sulle facoltà di ingegneria" (non so bene come definirla) del Politecnico di milano, a cui ero interessata soprattutto per informarmi meglio su ingegneria matematica, il professore ha esordito dicendo che si tratta di un corso frequentato praticamente dalle migliori menti d'Italia. Ora, non penso di essere stupida, ma sono anche convinta di non essere affatto una della migliori menti d'Italia; non sono mai stata bravissima in matematica e frequento un liceo linguistico dove le ore dedicate alle materie scientifiche non sono molte. La matematica però mi piace quindi, nonostante le poche informazioni che ho dato, sarebbe una "follia" fare ingegneria matematica? Veramente è così difficile?
Risposte
Si, un giudizio chiaramente di parte se non ti sei laureato in entrambi i corsi di laurea. Io mi limito a riportare dei fatti, che fortunatamente sono esenti da giudizi e pregiudizi. Evidentemente danno fastidio ma sono facilmente verificabili dal piano di studio di ingegneria matematica.
Contraccambio il consiglio finale.
Contraccambio il consiglio finale.
Il tuo è un pregiudizio, penso che tu non abbia studiato matematica. Il mio è un giudizio, ho insegnato a matematica per 6 anni e adesso insegno anche a ingegneria matematica e non solo analisi 1, conosco benissimo le differenze. In ogni caso resta pure con la tua convinzione se ti fa sentire sereno.
Verrà presentata diversamente non lo metto in dubbio, ma in modo sufficientemente approfondito da poter inserire nel biennio corsi di matematica avanzata (dell'UniTo, laurea magistrale in matematica) come Analisi Superiore o Equazioni differenziali stocastiche. Questi sono fatti scritti sul piano di studi di ingegneria matematica del Politecnico di Torino. Consultabile da tutti.
Giudicare un corso di laurea da un esame del primo anno che fra l'altro ha più professori (o ricercatori...) ad insegnarlo ed è suddiviso in più gruppi di studenti con differenti crediti per chi rientra fra i giovani talenti non fa che sostenere il mio "sospetto".
Giudicare un corso di laurea da un esame del primo anno che fra l'altro ha più professori (o ricercatori...) ad insegnarlo ed è suddiviso in più gruppi di studenti con differenti crediti per chi rientra fra i giovani talenti non fa che sostenere il mio "sospetto".
Quello su cui io insisto, a beneficio di chi ha aperto il topic, è che la matematica viene comunque presentata in modo diverso a seconda che si scelga ingegneria matematica o matematica: polito o polimi che sia non si va in profondità nella materia, perché lo scopo non è quello. Sottolineo che parlo a ragion veduta, io insegno analisi 1 al polito e non farei mai un corso del genere a unito.
"axpgn":
D'altra parte se così fosse ne sorge un'altra di domanda: che senso ha che i Politecnici eroghino cdl in (quasi) Matematica? Le altre università fanno così "schifo" da doverle "surrogare"?
Cordialmente, Alex
Figurati nessun problema. Il Politecnico di Torino eroga un cdl triennale in scienze matematiche ed uno magistrale in modellistica matematico fisica per l'ingegneria secondo la legge. In questi 5 anni carichi una quantità di crediti nei settori MAT/ comparabile a quello di un quinquennio in scienze matematiche. Al Politecnico di Milano 80-90 CFU in meno quindi parliamo di scelte differenti e non di poco.
Il Politecnico di Torino ha inaugurato il proprio corso in scienze matematiche oltre 20 anni fa non l'atro ieri.
Chi vuole studiare tutti i settori della matematica esistente farà naturalmente scienze matematiche a scienze. Chi è interessato a studiare determinate branche della matematica (analisi matematica, fisica matematica, analisti numerica su tutte) finalizzata a modellare matematicamente e risolvere problemi complessi dell'ingegneria opterà per "ingegneria matematica" in funzione di una più solida (Milano) o più limitata (Torino) preparazione ingegneristica di base. Altra differenza fra i due corsi.
Naturalmente in entrambi i casi vengono offerte tesi triennali e magistrali in analisi matematica, numerica, fisica matematica, calcolo scientifico, probabilità e statistica.
Finita la laurea magistrale (step 2 di 3) entrambe le strutture offrono dottorati di ricerca in matematica nei settori scientifico disciplinari della matematica di cui sopra. Laureati in ingegneria matematica stanno facendo il dottorato in settori quali analisi matematica, fisica matematica ed analisi numerica. Basta cercare nei gruppi di ricerca!
Rimango dell'idea (e, da quello che leggo, anche illustri matematici) che il matematico non è necessariamente colui che ha conseguito una laurea in matematica. Invito tutti a leggere l'intervista al Prof Quarteroni su ingegneria matematica proprio in questo sito, vista l'autorevolezza e l'esperienza internazionale del professore.
Spero di aver chiarito.
Per l'appunto, sono semplicemente corsi diversi, con scopi diversi.
Mi inserisco perché sto terminando la magistrale in ingegneria matematica al PoliMi. Francamente non capisco questo continuo confronto astioso tra matematica e ingegneria matematica.
Sono due Cdl diversi, tanto. La matematica è trattata come strumento, non si dà eccessiva importanza al rigore teorico. Nella maggior parte dei corsi non è così importante aver capito bene gli strumenti che si stanno usando. Insomma se ne esce dei buoni ingegneri con delle buone capacità di comprensione di una gamma abbastanza vasta di argomenti matematici. Non si esce matematici. Sicuramente rispetto alle altre ingegnerie c'è un divario abissale nella quantità (e qualità) della matematica trattata, ma niente di paragonabile a un cdl in matematica.
Ma questo non è un male, è solo diverso. Il matematico medio non sa una mazza di numerica. L'ingegnere matematico medio non sa una mazza di algebra. La parola chiave è "medio"
Conosco gente che è uscita da ing mate e non sa manco fare una derivata e conosco gente uscita da ing mate che fa il matematico nella vita.
Per tornare alla domanda dell'OP, certamente non è frequentata dalle migliori menti italiane. C'è una selezione sicuramente, ma se entrano 300-400 persone all'anno non penso proprio si peschino 300-400 geni.
E' un corso di laurea difficile? E' una domanda molto generale per poter avere una risposta secca. Dipende. Da cosa ti piace, da come ti poni verso lo studio, da quanto uno è dotato. Secondo me non è né più facile né più difficile delle altre ingegnerie.
Sono due Cdl diversi, tanto. La matematica è trattata come strumento, non si dà eccessiva importanza al rigore teorico. Nella maggior parte dei corsi non è così importante aver capito bene gli strumenti che si stanno usando. Insomma se ne esce dei buoni ingegneri con delle buone capacità di comprensione di una gamma abbastanza vasta di argomenti matematici. Non si esce matematici. Sicuramente rispetto alle altre ingegnerie c'è un divario abissale nella quantità (e qualità) della matematica trattata, ma niente di paragonabile a un cdl in matematica.
Ma questo non è un male, è solo diverso. Il matematico medio non sa una mazza di numerica. L'ingegnere matematico medio non sa una mazza di algebra. La parola chiave è "medio"

Conosco gente che è uscita da ing mate e non sa manco fare una derivata e conosco gente uscita da ing mate che fa il matematico nella vita.
Per tornare alla domanda dell'OP, certamente non è frequentata dalle migliori menti italiane. C'è una selezione sicuramente, ma se entrano 300-400 persone all'anno non penso proprio si peschino 300-400 geni.
E' un corso di laurea difficile? E' una domanda molto generale per poter avere una risposta secca. Dipende. Da cosa ti piace, da come ti poni verso lo studio, da quanto uno è dotato. Secondo me non è né più facile né più difficile delle altre ingegnerie.
Scusami civamb ma leggendoti sorge spontanea la domanda: perché fare un cdl in Matematica?
Faccio Ing.Mate al Polimi o al Polito e divento un Matematico con il plus dell'Ingegnere.
Ad ogni obiezione/critica/commento che viene fatto affermi che le differenze con un cdl in Mate sono minime (ma anche meno …
)
Lungi da me ogni polemica (men che meno personale
) ma a me risulta difficile pensare che le diversità siano a livello di sfumature.
D'altra parte se così fosse ne sorge un'altra di domanda: che senso ha che i Politecnici eroghino cdl in (quasi) Matematica? Le altre università fanno così "schifo" da doverle "surrogare"?
Cordialmente, Alex
Faccio Ing.Mate al Polimi o al Polito e divento un Matematico con il plus dell'Ingegnere.
Ad ogni obiezione/critica/commento che viene fatto affermi che le differenze con un cdl in Mate sono minime (ma anche meno …

Lungi da me ogni polemica (men che meno personale

D'altra parte se così fosse ne sorge un'altra di domanda: che senso ha che i Politecnici eroghino cdl in (quasi) Matematica? Le altre università fanno così "schifo" da doverle "surrogare"?
Cordialmente, Alex
Differenze tra Milano e Torino non mi esprimo più di tanto, ma li ritengo molto simili. Resto convinto, per esperienza personale, che a matematica le cose si fanno diversamente, che poi i crediti vengano riconosciuti è possibile.
Così diversi che vengono riconosciuti nei passaggi da un CdL all'altro, a parità di CFU.
Il numero di crediti era per sottolineare il fatto che i corsi a Milano (ing matematica) e Torino (matematica per l'ingegneria) sono impostati in modo differente e non di poco.
Una cosa sembra evidente. Questi corsi di laurea danno un certo fastidio alle facoltà di scienze. Non mi riferisco a questa discussione a scanso di equivoci.
Il numero di crediti era per sottolineare il fatto che i corsi a Milano (ing matematica) e Torino (matematica per l'ingegneria) sono impostati in modo differente e non di poco.
Una cosa sembra evidente. Questi corsi di laurea danno un certo fastidio alle facoltà di scienze. Non mi riferisco a questa discussione a scanso di equivoci.
Il problema non è il numero di crediti, ma cosa si fa in quelle ore in aula. Prendiamo analisi 1: sulla carta i contenuti sembrano gli stessi di un corso fatto in un cdl in matematica, ma si tratta in realtà di due corsi diversi.
Fra Milano e Torino cambia innanzitutto la quantità di matematica fatta. Nel triennio in ingegneria ci sono (vado a memoria) 90-100 CFU in esami non appartenenti ad un settore MAT/. A Torino Politecnico, CdL in scienze matematiche, sono poco più di 40 (in pratica un anno di matematica in più) e nei 5 anni vengono caricati una quantità di CFU matematici equiparabili a quelli di matematica all' UniTo.
Io non parlo di matematico come professione, ma di matematica come corso di studi. I corsi di ingegneria matematica hanno fondamentalmente un compito diverso, ovvero creare delle figure che sappiano un po' di matematica per potersi poi occupare di modellistica. Torino o Milano credo che cambi assai poco, la vera differenza (limitatamente alla matematica) è con un corso in matematica ex facoltà di scienze. In ogni caso, ingegneria matematica non è nè meglio nè peggio di matematica, gli scopi sono semplicemente diversi.
Il matematico non corrisponde ad una professione regolamentata, non a caso ci sono matematici con alle spalle lauree differenti come nell' esempio che ho accennato e laureati in matematica che non sono matematici.
Sul discorso pratico non sono d'accordo, caso mai parliamo di applicazione.
Non discuto il fatto che scegliendo una laurea in scienze matematiche (come la triennale del Politecnico di Torino del resto) si andrà più in profondità negli aspetti teorici rispetto al triennio di Milano. Nello stesso tempo condivido il fatto che a scienze matematiche magistrale si affronteranno più settori della matematica rispetto ad ingegneria matematica. Sul fatto che nei settori core (esami di analisi matematica, numerica e fisica matematica) non vengano richieste competenze troppo fini lo trovo anomalo. Sia sulla base dell'esperienza diretta di chi ha fatto i due percorsi sia sui chiarimenti che anni fa avevo chiesto ad uno dei fondatori del corso di LM stesso (a Milano). E non è un cattivissimo ingegnere.
Sul discorso pratico non sono d'accordo, caso mai parliamo di applicazione.
Non discuto il fatto che scegliendo una laurea in scienze matematiche (come la triennale del Politecnico di Torino del resto) si andrà più in profondità negli aspetti teorici rispetto al triennio di Milano. Nello stesso tempo condivido il fatto che a scienze matematiche magistrale si affronteranno più settori della matematica rispetto ad ingegneria matematica. Sul fatto che nei settori core (esami di analisi matematica, numerica e fisica matematica) non vengano richieste competenze troppo fini lo trovo anomalo. Sia sulla base dell'esperienza diretta di chi ha fatto i due percorsi sia sui chiarimenti che anni fa avevo chiesto ad uno dei fondatori del corso di LM stesso (a Milano). E non è un cattivissimo ingegnere.
Ingegneria matematica è pratica da un punto di vista matematico, questo si, e forse l'autore del messaggio, siccome mette a paragone ing mtm con mtm, sottintendeva ciò. In effetti, studiare matematica in un cdl in matematica è una cosa diversa, nonostante gli esami abbiano lo stesso nome e sulla carta gli stessi contenuti. Un matematico "vero" deve conoscere la matematica con una profondità diversa rispetto ad un ingegnere matematico, al quale non vengono richieste competenze troppo fini.
"Hey1234":Pratica ingegneria matematica? A me non è sembrata pratica neanche ingegneria per l'ambiente e il territorio.
Diciamo che sono in dubbio principalmente perché se da un lato temo che ingegneria sia troppo pratica dall'altro ho paura che matematica pura sia invece troppo teorica...
Senza scomodare Dirac o altri ingegneri che hanno costruito dei pilastri nel progresso scientifico, posso darti una mia opinione. L'attitudine a studiare ed assimilare sia argomenti teorici, sia applicativi, sia connessi a problemi pratici è proprio il punto di forza dell'ingegneria e mi riferisco a quella non matematica.
A certi livelli ci arriverai soltanto se avrai la capacità per farlo. Giusto a titolo di esempio, il primo Italiano ad aver ricevuto una medaglia EMS è stato un ingegnere nucleare con dottorato in matematica.
"Raptorista":In realtà il discorso non è a compartimenti stagni, almeno a livello post laurea. Ci sono diversi esempi e diversi dottorati di ricerca attivi, nati come prosecuzione della laurea magistrale (anche nei politecnici, in modelli e metodi matematici o matematica) a dimostrarlo.
@Luca: grazie per la precisazione, è quello che volevo dire anche io, anche se forse sono stato troppo sintetico.
I matematici creano matematica di alto livello attraverso definizioni e teoremi motivati da interessi applicativi; gli altri, tra cui in particolare gli ing matematici, applicano questa nuova matematica, e a loro volta contribuiscono a dare un feedback sulle direzioni in cui serve più matematica. Sono due ruoli complementari, creare gli strumenti e applicare gli strumenti, che richiedono conoscenze e abilità diverse e questo giustifica l'esistenza delle due figure.
Di certo l'ingegnere matematico magistrale è chiamato a dover costruire e studiare modelli matematici nuovi e questo aspetto sicuramente lo distingue dall'ingegnere, inteso come professionista (non ricercatore).
Purtroppo è il prezzo da pagare per arrivare in alto: all'inizio la matematica sembra essere molto distante dalle applicazioni, ma il motivo di questo è che per arrivare ad averne abbastanza da utilizzare per problemi alla frontiera con la ricerca di punta devi studiare per anni... ma ti garantisco, per esperienza, che poi le soddisfazioni arrivano.
Diciamo che sono in dubbio principalmente perché se da un lato temo che ingegneria sia troppo pratica dall'altro ho paura che matematica pura sia invece troppo teorica...
@Luca: grazie per la precisazione, è quello che volevo dire anche io, anche se forse sono stato troppo sintetico.
I matematici creano matematica di alto livello attraverso definizioni e teoremi motivati da interessi applicativi; gli altri, tra cui in particolare gli ing matematici, applicano questa nuova matematica, e a loro volta contribuiscono a dare un feedback sulle direzioni in cui serve più matematica. Sono due ruoli complementari, creare gli strumenti e applicare gli strumenti, che richiedono conoscenze e abilità diverse e questo giustifica l'esistenza delle due figure.
I matematici creano matematica di alto livello attraverso definizioni e teoremi motivati da interessi applicativi; gli altri, tra cui in particolare gli ing matematici, applicano questa nuova matematica, e a loro volta contribuiscono a dare un feedback sulle direzioni in cui serve più matematica. Sono due ruoli complementari, creare gli strumenti e applicare gli strumenti, che richiedono conoscenze e abilità diverse e questo giustifica l'esistenza delle due figure.