Ing Aerospaziale
mi chiedevo...di cosa si occupa EFFETTIVAMENTE un ingnere aerospaziale????

Risposte
Quindi per ora tu lavori su flussi turbolenti usando modelli di turbolenza (k-epsilon,k-omega,...) discretizzando equazioni RANS, giusto?
Che metodi di discretizzazione usi? Differenze finite, volumi finiti, elementi finiti, metodi spettrali, magari un bel cellular automata (tanto per far felice wolfram...)?
Scrivi i tuoi codici (immagino di si...)? Su che genere di macchine li fai girare?
Ti faccio tutte queste domande perchè qui ci sono sempre diatribe tra tutti quelli che fanno CFD (ce ne fossero 2 che hanno la stesa idea su qualcosa...) e volevo sapere com'è la situazione in italia.
Che metodi di discretizzazione usi? Differenze finite, volumi finiti, elementi finiti, metodi spettrali, magari un bel cellular automata (tanto per far felice wolfram...)?
Scrivi i tuoi codici (immagino di si...)? Su che genere di macchine li fai girare?
Ti faccio tutte queste domande perchè qui ci sono sempre diatribe tra tutti quelli che fanno CFD (ce ne fossero 2 che hanno la stesa idea su qualcosa...) e volevo sapere com'è la situazione in italia.
Come accezione generale dinamica della turbolenza però a livello puramente formale.
In quanto ho fatto roba solo su flussi turbolenti e mai sulle dinamiche turbolente, quindi, va da se, che nel secondo campo non sono molto forte.
Cmq fino a che non sarà provata l'esistenza ed unicità delle eq. di NS in senso forte non saremo mai sicuri dell'adeguatezza delle NS come modello per la descrizione della turbolenza in tutte le sue accezioni per cui si capiscono anche le difficoltà di questo campo.
Anche se nella LES le cose vanno a braccetto e per l'immediato futuro c'avrei questo obiettivo--> spostarmi verso la LES che ha dal canto suo fortissimi problemi di implementazione.
In quanto ho fatto roba solo su flussi turbolenti e mai sulle dinamiche turbolente, quindi, va da se, che nel secondo campo non sono molto forte.
Cmq fino a che non sarà provata l'esistenza ed unicità delle eq. di NS in senso forte non saremo mai sicuri dell'adeguatezza delle NS come modello per la descrizione della turbolenza in tutte le sue accezioni per cui si capiscono anche le difficoltà di questo campo.
Anche se nella LES le cose vanno a braccetto e per l'immediato futuro c'avrei questo obiettivo--> spostarmi verso la LES che ha dal canto suo fortissimi problemi di implementazione.
Valrerio, tu ti occupi di simulazione della turbolenza o di simulazione di fluissi in condizioni turbolente? Insomma, il tuo focus è studiare la dinamica della turbolenza o del flusso?
Io dei proff. di Genova non conosco benissimo la produzione scientifica però li da voi c'è sicuramente una scuola di idraulica storica e, inoltre, per quanto ne so io i corsi di Seminara cercherei di seguirli tutti quindi fai bene a metterlo eventualmente.
Mi occupo di Turbolenza e simulazione numerica della turbolenza in generale.
Inizialmente ho fatto qlk piccola applicazione ambientale riguardante l'individuazione del punto separazione della corrente in colline senza picchi per ovvie applicazioni eoliche cercando di minimizzare il carico computazionale, attualmente mi sono spostato verso applicazioni prettamente più termofluidodinamiche e sto iniziando ad occuparmi degli effetti di separazione termica in tubi vorticosi e di getti turbolenti.
Cmq adesso che ci penso nell'Istituto di Idraulica ad Ancona è arrivato da poco Brocchini che proviene prorprio dalla scuola genovese e si occupa sempre di idrodinamica delle zone costiere ecc. ecc.
Il Marchi Rubatta io non è che lo ammiro tantissimo perchè è un libro di Idraulica ----> forte predilezione per moti interni, correnti a superficie libera.
I miei gusti sono più per:
Monti, Savino. Aerodinamica: Vol1: Principi Generali e Vol2: Regimi di Moto ---> che proviene dalla Scuola del prof. Napolitano. Pionere dell'Aerodinamica in Italia.
Mattioli. Aerodinamica. (che è un libro che Mattioli ha scritto ad Ancona)
un link utile per tutti gli ingg. e appassionati di ing. è cmq, adesso che ci penso:
www.ingegneriastrutturale.net con (e tutti gli altri 10 portali di ingegneria delle strutture) ed il relativo forum dell'ingegneria che è ancora in fase di gestazione.
Inizialmente ho fatto qlk piccola applicazione ambientale riguardante l'individuazione del punto separazione della corrente in colline senza picchi per ovvie applicazioni eoliche cercando di minimizzare il carico computazionale, attualmente mi sono spostato verso applicazioni prettamente più termofluidodinamiche e sto iniziando ad occuparmi degli effetti di separazione termica in tubi vorticosi e di getti turbolenti.
Cmq adesso che ci penso nell'Istituto di Idraulica ad Ancona è arrivato da poco Brocchini che proviene prorprio dalla scuola genovese e si occupa sempre di idrodinamica delle zone costiere ecc. ecc.
Il Marchi Rubatta io non è che lo ammiro tantissimo perchè è un libro di Idraulica ----> forte predilezione per moti interni, correnti a superficie libera.
I miei gusti sono più per:
Monti, Savino. Aerodinamica: Vol1: Principi Generali e Vol2: Regimi di Moto ---> che proviene dalla Scuola del prof. Napolitano. Pionere dell'Aerodinamica in Italia.
Mattioli. Aerodinamica. (che è un libro che Mattioli ha scritto ad Ancona)
un link utile per tutti gli ingg. e appassionati di ing. è cmq, adesso che ci penso:
www.ingegneriastrutturale.net con (e tutti gli altri 10 portali di ingegneria delle strutture) ed il relativo forum dell'ingegneria che è ancora in fase di gestazione.
"Valerio_D":
No provengo dall'Università Politecnica delle Marche (Ancona).
Ambiente abbastanza piccolo, tranquillo. Organizzazione del ccl di meccanica totalmente sui generis... ti sfido a cercare altri corsi di meccanica con fluidodinamica, aerodinamica, termofluidodinamica, turbomacchine e, volendo, aerodinamica industriale (e altri corsi assurdi di materiali polimerici, corrosione e durabilità, fisica della materia ecc. che sono tutto tranne che da meccanici ti permettono di divertirti abbastanza nella scelta dei corsi).
E ci sono addirittura la bellezza di due gallerie del vento.
Cmq Seminara è una specie di super-star ---> è uno dei 3 fluidodinamici puri (con Marchi del Marchi/Rubatta di Idraulica, e Piva della Sapienza) Accademici dei Lincei.
I suoi lavori sulle instabilità hanno fatto breccia nei cuori di tanti di quelli che stanno nel settore.
Beh, Marchi è anche l'autore del miglior testo di meccanica dei fluidi in Italia. E la palazzina sede del corso di studi che frequento è titolata, non a caso, proprio a Marchi!
Comunque se nel prossimo anno sarà attivo il corso a scelta di idraulica fluviale con Seminara lo sceglierò!
Di cosa ti occupi in campo fluidodinamico?
No provengo dall'Università Politecnica delle Marche (Ancona).
Ambiente abbastanza piccolo, tranquillo. Organizzazione del ccl di meccanica totalmente sui generis... ti sfido a cercare altri corsi di meccanica con fluidodinamica, aerodinamica, termofluidodinamica, turbomacchine e, volendo, aerodinamica industriale (e altri corsi assurdi di materiali polimerici, corrosione e durabilità, fisica della materia ecc. che sono tutto tranne che da meccanici ti permettono di divertirti abbastanza nella scelta dei corsi).
E ci sono addirittura la bellezza di due gallerie del vento.
Cmq Seminara è una specie di super-star ---> è uno dei 3 fluidodinamici puri (con Marchi del Marchi/Rubatta di Idraulica, e Piva della Sapienza) Accademici dei Lincei.
I suoi lavori sulle instabilità hanno fatto breccia nei cuori di tanti di quelli che stanno nel settore.
Ambiente abbastanza piccolo, tranquillo. Organizzazione del ccl di meccanica totalmente sui generis... ti sfido a cercare altri corsi di meccanica con fluidodinamica, aerodinamica, termofluidodinamica, turbomacchine e, volendo, aerodinamica industriale (e altri corsi assurdi di materiali polimerici, corrosione e durabilità, fisica della materia ecc. che sono tutto tranne che da meccanici ti permettono di divertirti abbastanza nella scelta dei corsi).
E ci sono addirittura la bellezza di due gallerie del vento.
Cmq Seminara è una specie di super-star ---> è uno dei 3 fluidodinamici puri (con Marchi del Marchi/Rubatta di Idraulica, e Piva della Sapienza) Accademici dei Lincei.
I suoi lavori sulle instabilità hanno fatto breccia nei cuori di tanti di quelli che stanno nel settore.
"Valerio_D":
Allora avrai sicuramente dei maestri adeguati. Sicuramente Seminara vi insegna tantissime cose del suo sconfinato sapere.
Non ho Seminara, forse il prossimo anno negli esami a scelta....
Anche tu hai fatto ingegneria a Genova?
Allora avrai sicuramente dei maestri adeguati. Sicuramente Seminara vi insegna tantissime cose del suo sconfinato sapere.
"Valerio_D":
Guarda ho capito fin troppo bene che ti piacciono insidacabilmente gli aerospaziali. (Sei quasi ai livelli dei matematici che ci considerano dei puri trogloditi).
Io stavo cercando un modo per spiegarti che la fluidodinamica non è solamente un affaire aerospaziali/aeronautici.
Cmq se vivi la realtà del polimi capisco bene che hai questa convizione perchè guardando l'organizzazione didattica dei vari ccl ieri sera ho visto che là è così.
E penso anche l'organizzazione dei corsi di meccanica/energetica non sia proprio eccezionale.
Magari qlcs in più me la saprete dire voi per esperienze dirette ecc.
No Valerio, davvero, la mia era solamente un osservazione limitata ai due settori delle competizioni, niente di più. Sono daccordo con te sul fatto che la fluidodinamica copre molti settori ( e non è assolutamente un' esclusiva degli aerospaziali, ci mancherebbe!), lo so bene visto che il mio corso di laurea è nel settore ambientale e credimi che ne trattiamo parecchia.
No faccio ingegneria ambientale nella facoltà di Genova...
Guarda ho capito fin troppo bene che ti piacciono insidacabilmente gli aerospaziali. (Sei quasi ai livelli dei matematici che ci considerano dei puri trogloditi).
Io stavo cercando un modo per spiegarti che la fluidodinamica non è solamente un affaire aerospaziali/aeronautici.
Cmq se vivi la realtà del polimi capisco bene che hai questa convizione perchè guardando l'organizzazione didattica dei vari ccl ieri sera ho visto che là è così.
E penso anche l'organizzazione dei corsi di meccanica/energetica non sia proprio eccezionale.
Magari qlcs in più me la saprete dire voi per esperienze dirette ecc.
Io stavo cercando un modo per spiegarti che la fluidodinamica non è solamente un affaire aerospaziali/aeronautici.
Cmq se vivi la realtà del polimi capisco bene che hai questa convizione perchè guardando l'organizzazione didattica dei vari ccl ieri sera ho visto che là è così.
E penso anche l'organizzazione dei corsi di meccanica/energetica non sia proprio eccezionale.
Magari qlcs in più me la saprete dire voi per esperienze dirette ecc.
Marco, ne sono convinto che la dificoltà di uno studio fluidodinamico applicato alla F1 o ad altre competizioni si ponga ad un livello scientifico inferiore rispetto a studi di ricerca in svariati settori e il mio pensiero è stato chiaramente espresso nel messaggio precedente.
Sono anche convinto che i capitali investiti in F1 ( quello Toyota oltrepassa comunque i 600 milioni di euro all'anno ) non siano molti se rapportati, ad esempio, al caso che hai illustrato o più semplicemente , rimanendo in tema auto agli 1,2 miliardi di euro costati alla fiat per sviluppare un'utilitaria di successo.
Il mio discorso sulle competizioni non era improntato sul grado di difficoltà ma sulla richiesta di competenze per vincere e non bruciarsi mezzo miliardo di euro in un anno per una competizione che non è indispensabile alla "vita" dell'azienda. E nel settore al quale mi riferivo c'è un gran numero di ingegneri aerospaziali. Le stesse ricerche di Quarteroni dimostrano quanto sia complicata la fluidodinamica al di fuori delle competizioni.
Sono anche convinto che i capitali investiti in F1 ( quello Toyota oltrepassa comunque i 600 milioni di euro all'anno ) non siano molti se rapportati, ad esempio, al caso che hai illustrato o più semplicemente , rimanendo in tema auto agli 1,2 miliardi di euro costati alla fiat per sviluppare un'utilitaria di successo.
Il mio discorso sulle competizioni non era improntato sul grado di difficoltà ma sulla richiesta di competenze per vincere e non bruciarsi mezzo miliardo di euro in un anno per una competizione che non è indispensabile alla "vita" dell'azienda. E nel settore al quale mi riferivo c'è un gran numero di ingegneri aerospaziali. Le stesse ricerche di Quarteroni dimostrano quanto sia complicata la fluidodinamica al di fuori delle competizioni.
Tecnos, sono daccordo con te che le competizioni sono (per definizione) prove "al limite", ma spesso questo limite non è dettato dalla complessità del problema, quanto alla necessità di effettuare decisioni in breve tempo.
Ho avuto occasione di lavorare (e per esperienza personale conoscere molte persone che lavorano nel settore) nelle competizioni, e ti garantisco che il livello di difficoltà tecnico non è così esasperto, mentre lo sono altri aspetti, come la rapidità di esecuzione di un progetto, o la capacità di ottimizzare progetti gia esistenti.
Anche per quel che riguarda i capitali investiti, se li confronti con quello che una multinazionale investe in un progetto di dimensioni medie, fanno ridere.
Qui a Minneapolis c'è ad esempio 3M, che solo come settore ricerca impiega più di 4000 PhD, ha una città (e non scherzo, è grande come un paese, con strade interne e scuole) della ricerca (chiamata Innovation town) con file di edifici pieni di laboratori (ci sono entrato e ad occhio in ogni lab non ci sono meno di 5-10 milioni di dollari di equipaggiamento vario), quindi capisci che i milioni di euro della F1 sono veramente poca roba.
Anche per quello che riguarda la fluidodinamica, posso pensare a Medtronic (campo biomedico) che per le sue valvole bypass fa più simulazioni CFD di tutti i team di F1 messi insieme (tra l'altro con difficoltà ben più elevate dal punto di vista numerico).
Tra l'altro trovo anche che sia più stimolante lavorare su problemi che possono portare ad un effettivo beneficio per la sociatà, piuttosto che spendere la vita a far vincere un cartellone pubblicitario della Philiph Morris.
Ho avuto occasione di lavorare (e per esperienza personale conoscere molte persone che lavorano nel settore) nelle competizioni, e ti garantisco che il livello di difficoltà tecnico non è così esasperto, mentre lo sono altri aspetti, come la rapidità di esecuzione di un progetto, o la capacità di ottimizzare progetti gia esistenti.
Anche per quel che riguarda i capitali investiti, se li confronti con quello che una multinazionale investe in un progetto di dimensioni medie, fanno ridere.
Qui a Minneapolis c'è ad esempio 3M, che solo come settore ricerca impiega più di 4000 PhD, ha una città (e non scherzo, è grande come un paese, con strade interne e scuole) della ricerca (chiamata Innovation town) con file di edifici pieni di laboratori (ci sono entrato e ad occhio in ogni lab non ci sono meno di 5-10 milioni di dollari di equipaggiamento vario), quindi capisci che i milioni di euro della F1 sono veramente poca roba.
Anche per quello che riguarda la fluidodinamica, posso pensare a Medtronic (campo biomedico) che per le sue valvole bypass fa più simulazioni CFD di tutti i team di F1 messi insieme (tra l'altro con difficoltà ben più elevate dal punto di vista numerico).
Tra l'altro trovo anche che sia più stimolante lavorare su problemi che possono portare ad un effettivo beneficio per la sociatà, piuttosto che spendere la vita a far vincere un cartellone pubblicitario della Philiph Morris.
"Valerio_D":
Guarda è un ccl nato nei politecnici del nord europa molti anni fa per far riavvicinare i studenti alla matematica in quanto come è sempre accuduto i più bravi in matematica al liceo tendono ad iscriversi ad ing. E' una bella idea.
Sono il primo a dirlo che è una bella idea, ma resta il fatto che il corso attivato al Polimi è di fatto un corso di ingegneria ( nel triennio ) e in modellistica matematico fisica per l'ingegneria ( nel biennio ) che lo differenzia da quello del polito, a tutti gli effetti un corso di laurea triennle in scienze matematiche con un biennio in modellistica.
In questo senso il CDL di Milano differisce dagli altri corsi europei, uno su tutti quello dell'EPFL interamente in matematica (pur con la denominazione del biennio in ing. matematica).
"Valerio_D":
Ing. Aerospaziale è certamente un corso altamente formativo. Però per fare misure in una galleria del vento, anche misure ottiche avanzate (PIV & LDA), ti posso assicurare che la ce la fai veramente con poca fluidodinamica alle spalle e quindi torniamo al discorso di ieri ---> quello che conta in fluidodinamica non sono tanto gli studi nei corsi che frequenti ma quello che viene dopo perchè in GV ci vogliono, ad esempio, grandi misuristi e non grandi fluidodinamici.
E dopo una cosa fondamentale ---> non guardate solo F1 e Coppa America!!! Ci sono dei problemi di una complessità tale in altri settori, magari meno nobili ed affascinanti, che richiedono competenze che in Coppa America ed F1 se le sognano alla grande.
Non lo metto in dubbio che in galleria del vento le misure sono vitali, infatti i sistemi di misura avanzati non mancano. Ciò non toglie che la maggior parte dei migliori fluidodinamici in F1 e Coppa America sono ingegneri aerospaziali.
Certamente, ci sono settori riguardanti la fluidodinamica meno conosciuti ma altamente complicati. Rimane il fatto che nelle competizioni con capitali di svariati milioni di euro vi è poco tempo per sviluppare la configurazione migliore e gli avversari non stanno certo a guardare! Non a caso nei team sono coinvolte anche le università, con professori del calibro di Quarteroni ( per restare in tema matematico..).
Sapevo che sono laureati in Ing. Meccanica & Elettronica però non fanno gli Ingegneri Meccanici & Elettronici fanno tutt'altro essendo proff. Asspciati e Ordinari di Analisi Numerica e non di Costruzione di Macchine o Controlli Automatici, non so se mi sono spiegato. Vi assicuro che i meccanici fanno tutt'altro. Ti dico pure che + o - sono nel settore ed è qlcs di distante dall'ingegneria meccanica in generale cioè questa sfrutta i risultati del numerico (che fa tantissima fatica per tirarli fuori).
>-"...Per il messaggio precedente :
L'ingegnere matematico a mio parere può essere un matematico o un ingegnere, tutto dipende dall'università nella quale studia, perchè c'è una discreta differenza fra i corsi di Milano ( ingegneria + modellistica ), Torino ( matematica + modellistica ) e Losanna ( matematica pura + matematica e tesi "specialistica" in matematica applicata). ...."
Guarda è un ccl nato nei politecnici del nord europa molti anni fa per far riavvicinare i studenti alla matematica in quanto come è sempre accuduto i più bravi in matematica al liceo tendono ad iscriversi ad ing. E' una bella idea.
>Per quanto riguarda ingegneria astronautica di Roma devo dire che il grande numero di esami in fluidodinamica aveva colpito anche me.
Comunque è rilevante la presenza di ingegneri aerospaziali impiegati nelle competizioni al top. Basta leggere il curriculum degli ingegneri che lavorano in galleria del vento nelle squadre di F1 ( la bmw sauber ne conta 80! ) e in quelle di Coppa America. La maggior parte hanno una laurea ( talvolta anche il dottorato) in ingegneria aerospaziale.
Ing. Aerospaziale è certamente un corso altamente formativo. Però per fare misure in una galleria del vento, anche misure ottiche avanzate (PIV & LDA), ti posso assicurare che la ce la fai veramente con poca fluidodinamica alle spalle e quindi torniamo al discorso di ieri ---> quello che conta in fluidodinamica non sono tanto gli studi nei corsi che frequenti ma quello che viene dopo perchè in GV ci vogliono, ad esempio, grandi misuristi e non grandi fluidodinamici.
E dopo una cosa fondamentale ---> non guardate solo F1 e Coppa America!!! Ci sono dei problemi di una complessità tale in altri settori, magari meno nobili ed affascinanti, che richiedono competenze che in Coppa America ed F1 se le sognano alla grande.
>-"...Per il messaggio precedente :
L'ingegnere matematico a mio parere può essere un matematico o un ingegnere, tutto dipende dall'università nella quale studia, perchè c'è una discreta differenza fra i corsi di Milano ( ingegneria + modellistica ), Torino ( matematica + modellistica ) e Losanna ( matematica pura + matematica e tesi "specialistica" in matematica applicata). ...."
Guarda è un ccl nato nei politecnici del nord europa molti anni fa per far riavvicinare i studenti alla matematica in quanto come è sempre accuduto i più bravi in matematica al liceo tendono ad iscriversi ad ing. E' una bella idea.
>Per quanto riguarda ingegneria astronautica di Roma devo dire che il grande numero di esami in fluidodinamica aveva colpito anche me.
Comunque è rilevante la presenza di ingegneri aerospaziali impiegati nelle competizioni al top. Basta leggere il curriculum degli ingegneri che lavorano in galleria del vento nelle squadre di F1 ( la bmw sauber ne conta 80! ) e in quelle di Coppa America. La maggior parte hanno una laurea ( talvolta anche il dottorato) in ingegneria aerospaziale.
Ing. Aerospaziale è certamente un corso altamente formativo. Però per fare misure in una galleria del vento, anche misure ottiche avanzate (PIV & LDA), ti posso assicurare che la ce la fai veramente con poca fluidodinamica alle spalle e quindi torniamo al discorso di ieri ---> quello che conta in fluidodinamica non sono tanto gli studi nei corsi che frequenti ma quello che viene dopo perchè in GV ci vogliono, ad esempio, grandi misuristi e non grandi fluidodinamici.
E dopo una cosa fondamentale ---> non guardate solo F1 e Coppa America!!! Ci sono dei problemi di una complessità tale in altri settori, magari meno nobili ed affascinanti, che richiedono competenze che in Coppa America ed F1 se le sognano alla grande.
"Marco83":
Camillo, conosci Sacco e Formaggia solo per fama o anche di persona?
Sono stai i miei prof di Calcolo Numerico e Metodi numerici per PDE!
Li conosco solo di fama, mentre Veneziani l'ho conosciuto a un seminario al Poli, bravissimo e disponibile.
"marco1988":
Secondo voi per ingegneria è più valio il polimi o il polito?
Mi hanno detto che dal punto di vista didattico è meglio il polito. E' vero?
Credo che dipenda da corso a corso...
Secondo voi per ingegneria è più valio il polimi o il polito?
Mi hanno detto che dal punto di vista didattico è meglio il polito. E' vero?
Mi hanno detto che dal punto di vista didattico è meglio il polito. E' vero?
Camillo, conosci Sacco e Formaggia solo per fama o anche di persona?
Sono stai i miei prof di Calcolo Numerico e Metodi numerici per PDE!
Sono stai i miei prof di Calcolo Numerico e Metodi numerici per PDE!
"Camillo":
[quote="Valerio_D"]Una nota importante:
1) Quarteroni è un MATEMATICO come tutti i suoi collaboratori del MOX.
Non è affatto vero che tutti i suoi collaboratori del MOX sono matematici anzi...
Veneziani e Sacco sono ingegneri elettronici
Formaggia è ingegnere meccanico .[/quote]
Ah, questo non lo sapevo....