Indecisioni alla fine della laurea triennale in Matematica
Sono uno studente all'ultimo anno della laurea triennale in Matematica a Bologna.
Sono quindi arrivato al momento di scegliere una laurea specialistica.
A Bologna in particolare sono disponibili tre indirizzi: generale, applicativo e didattico.
I piani di studio mi sembrano abbastanza noiosi; generale e applicativo sono molto simili visto che il primo anno si continuano studi di analisi, geometria, algebra e analisi numerica mentre il secondo anno è a scelta: se nel generale si prosegue su questa linea per preparare i futuri ricercatori, nell'applicativo si inseriscono corsi di probabilità e informatica.
Il mio problema è che non ho ancora le idee chiare su cosa fare nella vita, cioè di come sfruttare i miei studi in un ambito lavorativo.
Credo di avere compreso che non sono tagliato per la ricerca: la matematica mi piace molto, ma proseguire nello studio avanzato non mi appassiona proprio.
Quello che mi ha interessato maggiormente in questi 3 anni è stato studiare con i miei compagni di corso: mi piace molto vedere come le altre persone ragionano sulla matematica, proporre domande e rispondere ai loro dubbi. Per questa mia spinta verso l'aspetto, come dire, psicologico della materia, il lavoro che forse sarebbe più adatto a me sarebbe l'insegnamento. Credo però che per l'insegnamento alle scuole superiori sia necessaria una grande convinzione visto che si avranno davanti ragazzi sempre meno motivati nello studio della spaventosa materia chiamata matematica; l'insegnamento all'università sarebbe la cosa che mi piacerebbe di più ma prima di diventare prof è necessario essere un ricercatore, una posizione che non credo di riuscire a raggiungere.
D'altra parte l'ambito applicativo è per me una grossa incognita. Non ho veramente idea di che tipi di lavoro potrebbero essere una valida applicazione della mia formazione da matematico e un indirizzo applicativo come quello di Bologna che mi sembra così vicino a studi da ricercatore non credo che mi chiarirebbe le idee.
Dopo questo papiro di mie considerazioni vi chiedo se c'è qualcuno che si riconosce parzialmente nelle mie perplessità e se conosce master, corsi o vere e proprie lauree specialistiche più orientati verso il lavoro vero o comunque che diano una buona idea su come si possa inserire il matematico nell'ambiente lavorativo.
Spero di evitare insulti sulla scarsa originalità dell'argomento.
Grazie a tutti!
Sono quindi arrivato al momento di scegliere una laurea specialistica.
A Bologna in particolare sono disponibili tre indirizzi: generale, applicativo e didattico.
I piani di studio mi sembrano abbastanza noiosi; generale e applicativo sono molto simili visto che il primo anno si continuano studi di analisi, geometria, algebra e analisi numerica mentre il secondo anno è a scelta: se nel generale si prosegue su questa linea per preparare i futuri ricercatori, nell'applicativo si inseriscono corsi di probabilità e informatica.
Il mio problema è che non ho ancora le idee chiare su cosa fare nella vita, cioè di come sfruttare i miei studi in un ambito lavorativo.
Credo di avere compreso che non sono tagliato per la ricerca: la matematica mi piace molto, ma proseguire nello studio avanzato non mi appassiona proprio.
Quello che mi ha interessato maggiormente in questi 3 anni è stato studiare con i miei compagni di corso: mi piace molto vedere come le altre persone ragionano sulla matematica, proporre domande e rispondere ai loro dubbi. Per questa mia spinta verso l'aspetto, come dire, psicologico della materia, il lavoro che forse sarebbe più adatto a me sarebbe l'insegnamento. Credo però che per l'insegnamento alle scuole superiori sia necessaria una grande convinzione visto che si avranno davanti ragazzi sempre meno motivati nello studio della spaventosa materia chiamata matematica; l'insegnamento all'università sarebbe la cosa che mi piacerebbe di più ma prima di diventare prof è necessario essere un ricercatore, una posizione che non credo di riuscire a raggiungere.
D'altra parte l'ambito applicativo è per me una grossa incognita. Non ho veramente idea di che tipi di lavoro potrebbero essere una valida applicazione della mia formazione da matematico e un indirizzo applicativo come quello di Bologna che mi sembra così vicino a studi da ricercatore non credo che mi chiarirebbe le idee.
Dopo questo papiro di mie considerazioni vi chiedo se c'è qualcuno che si riconosce parzialmente nelle mie perplessità e se conosce master, corsi o vere e proprie lauree specialistiche più orientati verso il lavoro vero o comunque che diano una buona idea su come si possa inserire il matematico nell'ambiente lavorativo.
Spero di evitare insulti sulla scarsa originalità dell'argomento.
Grazie a tutti!
Risposte
Sto facendo l'applicativo, perchè era l'indirizzo (almeno a Bologna) che mi permetteva di studiare cose diverse e quindi di farmi un'idea di cosa mi potrebbe piacere approfondire in un futuro lavoro. Ho frequentato il primo anno e devo dire che a parte un annuale di analisi numerica, lo studio è stato abbastanza teorico: non so dirti se la scelta di alcuni argomenti era più adatta ad un indirizzo generale perchè non ho una grossa conoscenza di quello che viene richiesto ai matematici nel mondo del lavoro, quindi magari anche uno studio approfondito sulle equazioni differenziali alle derivate parziali, che ora a me sembra inutile, un giorno mi tornerà utile.
Ho trovato alcuni argomenti interessanti di teoria di informazione e dei codici in fisica matematica applicata e di alberi e grafi in geometria che mi hanno stimolato molto e quindi vorrei capire se ci sono dei possibili sbocchi studiando queste cose.
Devo dirti che ancora non so cosa farò nella mia vita lavorativa, ma sono soddisfatto dell'indirizzo che ho scelto perchè continuo a studiare matematica e posso intravedere la vastità delle sue applicazioni.
Ho trovato alcuni argomenti interessanti di teoria di informazione e dei codici in fisica matematica applicata e di alberi e grafi in geometria che mi hanno stimolato molto e quindi vorrei capire se ci sono dei possibili sbocchi studiando queste cose.
Devo dirti che ancora non so cosa farò nella mia vita lavorativa, ma sono soddisfatto dell'indirizzo che ho scelto perchè continuo a studiare matematica e posso intravedere la vastità delle sue applicazioni.
alla fine con cosa hai proseguito? io mi ritrovo quest'anno con i tuoi stessi identici dubbi!!
nella mia università non esiste una vera differenza tra applicativo e generale ma un unico curriculum dove inserire i vari esami
comunque quando si parla di applicativo si intende sempre studiare analisi numerica o calcolo delle probabilità e statistica
sai di qualcuno che ha fatto questi percorsi?
se si come si è trovato poi?
comunque quando si parla di applicativo si intende sempre studiare analisi numerica o calcolo delle probabilità e statistica
sai di qualcuno che ha fatto questi percorsi?
se si come si è trovato poi?
Sto finendo di studiare a Bologna, nell'indirizzo generale.
Se pensi di non voler fare ricerca, stai alla larga dal generale, dà una preparazione volta a quello e la strada del ricercatore/prof universitario richiede talmente tanti sacrifici che serve una grande motivazione.
L'indirizzo applicativo penso sia abbastanza buono, anche se c'è da dire che a Bologna il gruppo di calcolo numerico è un po' magro, non credo sia tra i gruppi leader di ricerca. Potresti pensare, visto che il tuo problema mi sembra essenzialmente il timore del futuro, di iniziare l'indirizzo applicativo e fare l'ultimo anno all'estero, in un'università che ti garantisca una specializzazione migliore.
Paola
Se pensi di non voler fare ricerca, stai alla larga dal generale, dà una preparazione volta a quello e la strada del ricercatore/prof universitario richiede talmente tanti sacrifici che serve una grande motivazione.
L'indirizzo applicativo penso sia abbastanza buono, anche se c'è da dire che a Bologna il gruppo di calcolo numerico è un po' magro, non credo sia tra i gruppi leader di ricerca. Potresti pensare, visto che il tuo problema mi sembra essenzialmente il timore del futuro, di iniziare l'indirizzo applicativo e fare l'ultimo anno all'estero, in un'università che ti garantisca una specializzazione migliore.
Paola
ciao
mi trovo nella tua stessa identica situazione con la differenza che non mi interessa diventare insegnante
tu alla fine cosa hai fatto?
mi trovo nella tua stessa identica situazione con la differenza che non mi interessa diventare insegnante
tu alla fine cosa hai fatto?
Anche per me l'anno scorso si è creato lo stesso problema: arrivati alla fine della triennale ci si chiede se continuare, in cosa continuare e con che spirito (inteso anche come aspettative future) continuare.
La cosa peggiore sono proprio le indecisioni sul futuro: alla fine della triennale sono solo dubbi su dubbi. Nel tuo caso vedo che sei molto ispirato dalla didattica quindi se fossi in te proseguirei nella tua strada con la caparbietà che dimostri di avere; è vero che oggi è difficile insegnare, ma se raggiungi il tuo scopo vedrai che con la giusta convinzione ce la farai.
Sarebbe davvero bello diventare insegnante, però al giorno d'oggi è un lavoro ingrato dove, nella migliore delle ipotesi, gli studenti si limitano a parlarti male dietro: che tristezza!
Per ora ti consiglio di ragionare a freddo, magari seduto sulla scrivania con calma vagliando varie ipotesi: il consiglio altrui è utilissimo ma quello che va avanti sarai tu perciò devi ascoltare i tuoi sogni e le tue aspettative.
Comunque, se siete uniti come classe o se trovi l'ambiente stimolante (dici "mi piace molto vedere come le altre persone ragionano sulla matematica, proporre domande e rispondere ai loro dubbi") prova a sentirti con le idee di qualcun altro e, comunque, prendi in considerazione l'idea di continuare con la specialistica.
Nel mio caso è stato semplice: di specialistica ce ne è una sola in cui bisogna infilare gli esami a disposizione a seconda delle necessità dettate dagli obblighi formativi.
Ciao
La cosa peggiore sono proprio le indecisioni sul futuro: alla fine della triennale sono solo dubbi su dubbi. Nel tuo caso vedo che sei molto ispirato dalla didattica quindi se fossi in te proseguirei nella tua strada con la caparbietà che dimostri di avere; è vero che oggi è difficile insegnare, ma se raggiungi il tuo scopo vedrai che con la giusta convinzione ce la farai.
Sarebbe davvero bello diventare insegnante, però al giorno d'oggi è un lavoro ingrato dove, nella migliore delle ipotesi, gli studenti si limitano a parlarti male dietro: che tristezza!
Per ora ti consiglio di ragionare a freddo, magari seduto sulla scrivania con calma vagliando varie ipotesi: il consiglio altrui è utilissimo ma quello che va avanti sarai tu perciò devi ascoltare i tuoi sogni e le tue aspettative.
Comunque, se siete uniti come classe o se trovi l'ambiente stimolante (dici "mi piace molto vedere come le altre persone ragionano sulla matematica, proporre domande e rispondere ai loro dubbi") prova a sentirti con le idee di qualcun altro e, comunque, prendi in considerazione l'idea di continuare con la specialistica.
Nel mio caso è stato semplice: di specialistica ce ne è una sola in cui bisogna infilare gli esami a disposizione a seconda delle necessità dettate dagli obblighi formativi.
Ciao