Fisica a 26 anni
Buongiorno,
faccio una introduzione sulla mia situazione.
Ho 25 anni, a luglio 26, sono di Padova. Mi sono laureato magistrale l'anno scorso in ingegneria elettrica, con una votazione di 110/110. Ho un lavoro a tempo indeterminato in una piccola azienda del settore automazione, in cui lavoro da più di un anno e mezzo.
Come molti (credo) neolaureati del mio settore mi trovo a vivere una esperienza di estrema insoddisfazione e autodistruzione legata a un ambiente lavorativo non intellettualmente stimolante. Per lavoro giro diversi uffici tecnici e vedo che non si tratta di una realtà comune solo alla mia azienda, ma di una situazione diffusa.
Oltre a ciò, aggiungo il mio interesse per i settori più "esoterici" della fisica, il mio interesse a partecipare a qualcosa di "più grande" che ho fin da piccolo. Tanto che finito il liceo avrei voluto iscrivermi a fisica ma fui scoraggiato dai miei docenti e impaurito dall intrapredere qualcosa che non sarei riuscito a portare a termine.
Il mio interesse sarebbe quello di rivivere una esperienza uiversitaria e puntare sulla ricerca. La mia carta di identità dice 26 anni ma io mi sento più giovane. Non penso che un numero possa decidere cosa posso o non posso fare..
Vorrei avere un parere da chi probabilmente è più sano di mente di me e, successivamente, chiedere un paio di consigli.
faccio una introduzione sulla mia situazione.
Ho 25 anni, a luglio 26, sono di Padova. Mi sono laureato magistrale l'anno scorso in ingegneria elettrica, con una votazione di 110/110. Ho un lavoro a tempo indeterminato in una piccola azienda del settore automazione, in cui lavoro da più di un anno e mezzo.
Come molti (credo) neolaureati del mio settore mi trovo a vivere una esperienza di estrema insoddisfazione e autodistruzione legata a un ambiente lavorativo non intellettualmente stimolante. Per lavoro giro diversi uffici tecnici e vedo che non si tratta di una realtà comune solo alla mia azienda, ma di una situazione diffusa.
Oltre a ciò, aggiungo il mio interesse per i settori più "esoterici" della fisica, il mio interesse a partecipare a qualcosa di "più grande" che ho fin da piccolo. Tanto che finito il liceo avrei voluto iscrivermi a fisica ma fui scoraggiato dai miei docenti e impaurito dall intrapredere qualcosa che non sarei riuscito a portare a termine.
Il mio interesse sarebbe quello di rivivere una esperienza uiversitaria e puntare sulla ricerca. La mia carta di identità dice 26 anni ma io mi sento più giovane. Non penso che un numero possa decidere cosa posso o non posso fare..
Vorrei avere un parere da chi probabilmente è più sano di mente di me e, successivamente, chiedere un paio di consigli.
Risposte
"AWake92":Probabilmente, come quasi sempre accade in Italia, in magistrale fioccano 30L come se non ci fosse un domani e ci si ritrova con un buon 30% dei laureati con 110L
La situazione è esattamente questa
Ti ringrazio comunque per i link che mi hai fornito (che non conoscevo) e sicuramente il tuo consiglio mi è utile. Effettivamente anche io devo capire quanto per me è importante fare il fisico o semplicemente avere un lavoro più stimolante.
Se qualcuno ha altri consigli sono sempre proto ad ascoltare.
In ogni caso ho un altro mesetto per fare la mia scelta, vi terrò aggiornati
Figurati.
Aggiungo una cosa: cambiare è una cosa bella. Sicuramente non sempre apprezzata dal mondo del lavoro. Ma è una cosa che ti cambia, che ti forma, che ti mette completamente in crisi, ma che dà veramente tanto. Te lo dice uno che ha cambiato già due volte.
Cambiare implica rimettersi completamente in gioco. Se cambi, tieni a mente sempre gli obiettivi: stare nei tempi e ottenere risultati. Questo ti obbliga a dare il massimo e ti fa capire quanto, quello su cui hai virato, ti piace davvero.
Con "cambiare" non ti sto necessariamente consigliando di "cambiare a Fisica".
Ti sto dicendo, cambia la situazione in cui sei ora. Qualunque strada prenderai ti insegnerà tanto e ti farà capire, almeno un pochino di più, cosa vuoi fare davvero nella vita.
Ciao e in bocca al lupo.
Probabilmente, come quasi sempre accade in Italia, in magistrale fioccano 30L come se non ci fosse un domani e ci si ritrova con un buon 30% dei laureati con 110L
La situazione è esattamente questa
Ti ringrazio comunque per i link che mi hai fornito (che non conoscevo) e sicuramente il tuo consiglio mi è utile. Effettivamente anche io devo capire quanto per me è importante fare il fisico o semplicemente avere un lavoro più stimolante.
Se qualcuno ha altri consigli sono sempre proto ad ascoltare.
In ogni caso ho un altro mesetto per fare la mia scelta, vi terrò aggiornati
"AWake92":
Ciao iSte,
l'ide di fare il dottorato con il titolo attuale è una cosa a cui ho pensato diverse volte. Tuttavia, contrariamente a quanto tu dici, avere un 110 della magistrale non è sicuramente sufficiente per frequentare il dottorato. Anche perchè dalla triennale sono uscito con un voto piuttosto basso (97). Almeno nella mia università, conosco gente con voti più alti dei miei non essere riuscita a entrare al dottorato in ingegneria industriale, pure con tesi importanti e esperienze all'estero (l'erasmus se non sbaglio va a fare punti)
I requisiti per fare il Ph. D. al Politecnico di Milano non sono così elevati. Non lo sono neanche all'estero. E te lo posso dire per certo. Un esempio: un compagno di corso sta facendo il Ph. D. all'Imperial College di Londra dopo 87/110 come voto triennale, 105/110 (se non ricordo male, ma sicuramente non 110) e un anno e mezzo di ritardo sulla laurea. L'Imperial è fra le prime 10 università al mondo. A Padova non basta? C'è decisamente qualcosa che non va.
Probabilmente, come quasi sempre accade in Italia, in magistrale fioccano 30L come se non ci fosse un domani e ci si ritrova con un buon 30% dei laureati con 110L. Le posizioni di Dottorato sono limitate e le scelte vanno poi a porsi attraverso altri criteri. Che non sono sbagliati. Al di là del tuo cv devi convincere qualcuno ad investire su di te.
Se il tuo cv contiene: 1) 110L, 2) Esperienza all'estero 3) Tesi di ricerca nell'ambito per cui stai applicando per il Ph. D. hai tutte le carte per trovarlo. Ti segnalo:
https://www.findaphd.com/
Probabilmente il portale europeo più grande per la ricerca di un Ph.D.
Se vuoi migliorare ulteriormente il tuo cv per il Ph.D., cerca una posizione come "assegnista" (puoi cercare sui siti dei dipartimenti delle uni) o, ancora meglio, come stagista in un centro di ricerca. Due esempi di centri di ricerca importanti sono:
https://www.iit.it/
https://ec.europa.eu/jrc/en/about/jrc-site/ispra
Se vuoi infos sul secondo, scrivimi in PM, ci lavoro e posso dirti di più.
In generale esperienze di questo tipo possono portare ad un'offerta di Ph.D. interna ai centri (difficile) o ad un "pass" per trovare il Ph.D. fuori (di solito si emettono lettere di raccomandazione apposta).
"AWake92":
Non capisco tuttavia se il tuo è solo un consiglio per una "strada alternativa" o un vero e proprio sconsiglio della mia idea di ricominciare l'uni.
No, il mio non è assolutamente uno "sconsiglio". Si tratta solo, dal mio punto di vista quantomeno, di dare un giusto peso alle cose. Più grande il cambiamento, più grandi sono i sacrifici a cui vai incontro. Quanto è importante per te la laurea in Fisica? Fare il Fisico anzichè l'Ingegnere nella vita?
Credo semplicemente abbia più senso affrontare il problema più linearmente. Il tuo problema in questo momento è che stai facendo quanto di meno intellettuale il mercato del lavoro offra per un ingegnere: il venditore. Aggiustare il tiro è un discorso, stravolgere la propria carriera è un'altra. Prima di stravolgersi, aspetterei di capirlo un po' meglio. Prenderei delle scelte più graduali.
"AWake92":
Ciao iSte,
l'ide di fare il dottorato con il titolo attuale è una cosa a cui ho pensato diverse volte. Tuttavia, contrariamente a quanto tu dici, avere un 110 della magistrale non è sicuramente sufficiente per frequentare il dottorato. Anche perchè dalla triennale sono uscito con un voto piuttosto basso (97). Almeno nella mia università, conosco gente con voti più alti dei miei non essere riuscita a entrare al dottorato in ingegneria industriale, pure con tesi importanti e esperienze all'estero (l'erasmus se non sbaglio va a fare punti)
Non capisco tuttavia se il tuo è solo un consiglio per una "strada alternativa" o un vero e proprio sconsiglio della mia idea di ricominciare l'uni.
Seven, infatti la mia perplessità è legata al: sarò ancora appetibile quando finirò a 30 anni? La disponibilità economica per finire i 5 anni a filo c'è, quindi non c'è problema per me da questo punto di vista. Ma mi chiedo se impiegare ulteriori 5 anni per una nuova tipologia di studi possa essere compromettente dal pv della carriera lavorativa (sia per quanto riguarda il privato che per quanto riguarda dottorato/ricerca in università)
Saresti davvero in grado di ritornare in università con ragazzi di media 5 anni più giovani?
Saresti in grado di rinunciare ad un'entrata?
Saresti in grado di tornare a preparare esami con tutta la pressione che ne consegue?
Saresti in grado di fare tutto questo per quattro anni?
Se otterrai il massimo dei voti la carriera ti sarà ancora aperta, dovrai però andare all'estero.
Io mi sono dimesso dal lavoro dopo 6 mesi, con un buon contratto. Ho fatto un colloquio di dottorato ed è andato male. Dovrei tornare a studiare? Oppure dovrei ritrovarmi un lavoro. La risposta la devo trovare io, trovare un lavoro è sicuramente più facile.
Ciao iSte,
l'ide di fare il dottorato con il titolo attuale è una cosa a cui ho pensato diverse volte. Tuttavia, contrariamente a quanto tu dici, avere un 110 della magistrale non è sicuramente sufficiente per frequentare il dottorato. Anche perchè dalla triennale sono uscito con un voto piuttosto basso (97). Almeno nella mia università, conosco gente con voti più alti dei miei non essere riuscita a entrare al dottorato in ingegneria industriale, pure con tesi importanti e esperienze all'estero (l'erasmus se non sbaglio va a fare punti)
Non capisco tuttavia se il tuo è solo un consiglio per una "strada alternativa" o un vero e proprio sconsiglio della mia idea di ricominciare l'uni.
Seven, infatti la mia perplessità è legata al: sarò ancora appetibile quando finirò a 30 anni? La disponibilità economica per finire i 5 anni a filo c'è, quindi non c'è problema per me da questo punto di vista. Ma mi chiedo se impiegare ulteriori 5 anni per una nuova tipologia di studi possa essere compromettente dal pv della carriera lavorativa (sia per quanto riguarda il privato che per quanto riguarda dottorato/ricerca in università)
l'ide di fare il dottorato con il titolo attuale è una cosa a cui ho pensato diverse volte. Tuttavia, contrariamente a quanto tu dici, avere un 110 della magistrale non è sicuramente sufficiente per frequentare il dottorato. Anche perchè dalla triennale sono uscito con un voto piuttosto basso (97). Almeno nella mia università, conosco gente con voti più alti dei miei non essere riuscita a entrare al dottorato in ingegneria industriale, pure con tesi importanti e esperienze all'estero (l'erasmus se non sbaglio va a fare punti)
Non capisco tuttavia se il tuo è solo un consiglio per una "strada alternativa" o un vero e proprio sconsiglio della mia idea di ricominciare l'uni.
Seven, infatti la mia perplessità è legata al: sarò ancora appetibile quando finirò a 30 anni? La disponibilità economica per finire i 5 anni a filo c'è, quindi non c'è problema per me da questo punto di vista. Ma mi chiedo se impiegare ulteriori 5 anni per una nuova tipologia di studi possa essere compromettente dal pv della carriera lavorativa (sia per quanto riguarda il privato che per quanto riguarda dottorato/ricerca in università)
"AWake92":
Oltre a ciò, aggiungo il mio interesse per i settori più "esoterici" della fisica, il mio interesse a partecipare a qualcosa di "più grande" che ho fin da piccolo. Tanto che finito il liceo avrei voluto iscrivermi a fisica ma fui scoraggiato dai miei docenti e impaurito dall intrapredere qualcosa che non sarei riuscito a portare a termine.
Il mio interesse sarebbe quello di rivivere una esperienza uiversitaria e puntare sulla ricerca. La mia carta di identità dice 26 anni ma io mi sento più giovane. Non penso che un numero possa decidere cosa posso o non posso fare..
Vorrei avere un parere da chi probabilmente è più sano di mente di me e, successivamente, chiedere un paio di consigli.
Hai 26 anni, se scegli fisica probabilmente avresti la laurea a 29 o più probabilmente 30 anni. Fallo se hai la disponibilità economica e se sei pronto a quello che seguirà. Anche Io cambierei i miei studi, ormai ho 28 anni e se tornassi a studiare, quando avrò 32 33 anni sarà molto più difficile trovare lavoro. Senza considerare che dovrei vivere chiedendo soldi ai miei per tre anni.
Questo per dire: temo che il mio rimanga un sogno.
Tranquillo, la tua è una situazione normalissima, niente di cui preoccuparsi direi.
Io sono laureato magistrale Polimi in Energy Engineering. Credo che almeno metà della mia classe al tuo posto avrebbe vissuto la stessa cosa. In questo senso, ti anticipo una cosa: non ci si può aspettare che il primo lavoro sia il lavoro della vita; non ci si può aspettare che la piccola azienda di turno, legata al tessuto medio-industriale del territorio, possa essere R&D di Tesla; non ci si può, perdonami, aspettare che il lavoro del sales sia un lavoro intellettuale.
In definitiva, prima di considerare la Fisica, ti proporrei di considerare due cose probabilmente più 'coerenti': considera l'idea del dottorato (sei uscito con 110, non dovresti avere problemi a trovarlo; altra cosa: cerchi stimoli, è evidente: consideralo all'estero. Se non sei mai stato all'estero per un periodo (Erasmus, Tesi all'Estero) te lo consiglio ancora più fortemente.), considera l'idea di cambiare lavoro, questa volta con una ricerca un po' più selettiva: filtra tra le multinazionali che incontrino il tuo 'heritage', la tua filosofia, la tua idea di lavoro.
Io sono laureato magistrale Polimi in Energy Engineering. Credo che almeno metà della mia classe al tuo posto avrebbe vissuto la stessa cosa. In questo senso, ti anticipo una cosa: non ci si può aspettare che il primo lavoro sia il lavoro della vita; non ci si può aspettare che la piccola azienda di turno, legata al tessuto medio-industriale del territorio, possa essere R&D di Tesla; non ci si può, perdonami, aspettare che il lavoro del sales sia un lavoro intellettuale.
In definitiva, prima di considerare la Fisica, ti proporrei di considerare due cose probabilmente più 'coerenti': considera l'idea del dottorato (sei uscito con 110, non dovresti avere problemi a trovarlo; altra cosa: cerchi stimoli, è evidente: consideralo all'estero. Se non sei mai stato all'estero per un periodo (Erasmus, Tesi all'Estero) te lo consiglio ancora più fortemente.), considera l'idea di cambiare lavoro, questa volta con una ricerca un po' più selettiva: filtra tra le multinazionali che incontrino il tuo 'heritage', la tua filosofia, la tua idea di lavoro.
Capisco perfettamente cio' di cui parli.
Come mai?
Comunque sì, lo so. La ricerca quando deve per forza essere fatta viene spesso scaricata sulle università dove si "divertono" un po' di più. Costa meno alle aziende.
Nel frattempo mi sto sempre più convincendo a ricominciare. Al momento sono molto propenso a Trieste che si trova relativamente vicino a casa e devo dire che la vita sembra costare meno rispetto a Pisa.
Vedo inoltre che vengono annualmente messe a disposizione delle borse di studio per la magistrale in fisica che garantiscono alloggio e un piccolo ammontare economico. Il fatto di avere una laurea precedente non costituisce uno sbarramento a queste borse.
Secondo voi è comunque possibile lavoricchiare sfruttando la mia attuale laurea mentre si frequentano i corsi? Parlo o di qualcosa come freelance.. o comunque un impegno flessibile che mi permetta di seguire i corsi. Ovviamente dare ripetizioni a qualche studente (sia di uni che di superiori) è una cosa che ho già considerato e anche abbastanza "redditizia" per uno studente
"AWake92":
Ciao MisterK,
....
Sono un application/sales engineer in una azienda che produce componenti per l'automazione. Per questo motivo visito molti uffici tecnici praticamente tutta la settimana da un anno e non mi piace il concetto generale di "progettazione ad cazzum" che vedo spesso eseguita in base a semplici conoscenze pregresse di chi ne sa di più o ha agià sviluppato applicazioni simili, senza alcun lavoro di ricerca. Ormai il mercato prevede un componente già disponibile per quasi qualsiasi cosa tu voglia realizzare e il lavoro del progettista consiste nel "mettere insieme i pezzi".
Capisco perfettamente cio' di cui parli.
Quel tipo di aziende che giri tu sono lontane anni luce dalla ricerca che vorresti fare tu.
Ad esempio la matematica e' praticamente scomparsa dal mondo della "progettazione" e le uniche formule ammesse sono quello che contengono solamente addizioni e moltiplicazioni.
E' importante alla fine del percorso potere presentare un curriculum di studi di eccellenza.
Ovvero mi sembra che tu qui stia dicendo che non è tempo buttato via a patto di concludere gli studi con l'eccellenza.
Ti ringrazio per i consigli. Se posso sapere tu cosa fai?
Altro consiglio. Triennale in IT e magistrale all'estero?
Una possibile soluzione è verificare che all'interno della tua azienda non siano disponibili delle posizioni con una mansione più stimolante e che viene incontro alle tue aspirazioni. E' possibile che alcune aziende affidino mansioni più esecutive a figure junior e solamente dopo un po' di tempo assegnino dei compiti più impegnativi. Mi accerterei in primo luogo che all'interno della realtà in cui ti trovi non siano effettivamente disponibili le mansioni che cerchi.
In alternativa potresti proporti per lo stesso ruolo presso una grande azienda: fare ricerca e vera progettazione costa; può essere che in un contesto più grande tu possa trovare delle opportunità che nel piccolo è difficile avere.
Posso ancora aggiungere che nel caso tu decida di chiudere del tutto con questa strada e iscriverti ad una laurea in Fisica io credo che l'età non dovrebbe penalizzarti. E' importante alla fine del percorso potere presentare un curriculum di studi di eccellenza. Se decidessi di dare un taglio sperimentale si aprirebbero delle strade in ambiti R&D di grosse aziende manifatturiere che potrebbero fare al caso tuo.
In alternativa potresti proporti per lo stesso ruolo presso una grande azienda: fare ricerca e vera progettazione costa; può essere che in un contesto più grande tu possa trovare delle opportunità che nel piccolo è difficile avere.
Posso ancora aggiungere che nel caso tu decida di chiudere del tutto con questa strada e iscriverti ad una laurea in Fisica io credo che l'età non dovrebbe penalizzarti. E' importante alla fine del percorso potere presentare un curriculum di studi di eccellenza. Se decidessi di dare un taglio sperimentale si aprirebbero delle strade in ambiti R&D di grosse aziende manifatturiere che potrebbero fare al caso tuo.
Ciao MisterK,
Intendo che attualmente ho buone possibilità lavorative, sia nella azienda dove attualmente mi trovo, sia perchè credo siamo nel periodo più florido per l'industria del triveneto da anni e c'è assoluta mancanza di ingegneri. Insomma, una laurea in fisica non la prenderei per trovare un lavoro nel settore industriale.
Sono un application/sales engineer in una azienda che produce componenti per l'automazione. Per questo motivo visito molti uffici tecnici praticamente tutta la settimana da un anno e non mi piace il concetto generale di "progettazione ad cazzum" che vedo spesso eseguita in base a semplici conoscenze pregresse di chi ne sa di più o ha agià sviluppato applicazioni simili, senza alcun lavoro di ricerca. Ormai il mercato prevede un componente già disponibile per quasi qualsiasi cosa tu voglia realizzare e il lavoro del progettista consiste nel "mettere insieme i pezzi".
Astrofisica, fisica nucleare, fisica delle particelle. So essere ambiti molto diversi e ciascuno può portare a università diverse per avere l'istruzione migliore in quel campo, ma questa è una delle cose che vorrei approfondire successivamente
una esperienza di autodistruzione ?
Intendo che attualmente ho buone possibilità lavorative, sia nella azienda dove attualmente mi trovo, sia perchè credo siamo nel periodo più florido per l'industria del triveneto da anni e c'è assoluta mancanza di ingegneri. Insomma, una laurea in fisica non la prenderei per trovare un lavoro nel settore industriale.
Cosa non ti piace del tuo lavoro e di cosa ti occupi esattamente?
Sono un application/sales engineer in una azienda che produce componenti per l'automazione. Per questo motivo visito molti uffici tecnici praticamente tutta la settimana da un anno e non mi piace il concetto generale di "progettazione ad cazzum" che vedo spesso eseguita in base a semplici conoscenze pregresse di chi ne sa di più o ha agià sviluppato applicazioni simili, senza alcun lavoro di ricerca. Ormai il mercato prevede un componente già disponibile per quasi qualsiasi cosa tu voglia realizzare e il lavoro del progettista consiste nel "mettere insieme i pezzi".
cosa intendi per settori esoterici della Fisica ?
Astrofisica, fisica nucleare, fisica delle particelle. So essere ambiti molto diversi e ciascuno può portare a università diverse per avere l'istruzione migliore in quel campo, ma questa è una delle cose che vorrei approfondire successivamente
Ciao,
una esperienza di autodistruzione ? Cosa non ti piace del tuo lavoro e di cosa ti occupi esattamente ?
Ultima domanda: cosa intendi per settori esoterici della Fisica ?
una esperienza di autodistruzione ? Cosa non ti piace del tuo lavoro e di cosa ti occupi esattamente ?
Ultima domanda: cosa intendi per settori esoterici della Fisica ?