Finanza Quantitativa: Ing Matematica polimi \ Matematica a Pisa o Milano \ o.....?

lorenzom971
Salve a tutti,
sto per cominciare l'ultimo anno di liceo scientifico e voglio prendere una scelta riguardo al futuro percorso universitario. Ho una grande passione per la matematica, l'informatica e per la loro fusione nel campo dell'analisi computazionale di dati. Di recente ho scoperto anche una passione per la finanza, e sono rimasto affascinato dal campo della Finanza Quantitativa ( Es. High Frequency Trading, Risk Managment ) che riesce a unire perfettamente tutte le mie inclinazioni\passioni. Adesso però sto cercando di creare un percorso ad hoc, e mi trovo di fronte a non poche possibilità.

Inizialmente avevo deciso di fare matematica ( curriculum computazionale ) a Pisa o a Milano (Statale), per poi affrontare la specialistica in "Quantitative Finance" in Ing. Matematica al polimi ( https://www.mate.polimi.it/im/upload/file/IM/PSPA3e.pdf ) .

Avevo preso questa scelta per vari motivi principali:
1) La triennale in Ing. Matematica al polimi ( https://www.mate.polimi.it/im/?settore=triennale&#ann ) non mi piace per niente, avendo esami più che inutili per il mio percorso(Es. Scienza delle Costruzioni, Automatica, Elettrotecnica etc.), e dando (a mio umile avviso) poco spazio all' informatica (rispetto a quanta ne vorrei).
2) Nello stesso tempo trovo la specialistica del polimi in Finanza Quantitativa (ing. Matematica) , la migliore in Italia (ditemi se non è vero)
3) Il programmi triennali di Matematica Computazionale a Pisa ( https://www.dm.unipi.it/webnew/cds/pian ... riennale-0 ) e Milano ( http://www.ccdmat.unimi.it/it/corsiDiSt ... html#F7X-B ) mi piacciono veramente tanto ( tra l'altro quale dei due programmi consigliereste? )

Uno dei problemi di cui mi sono accorto recentemente è che, burocraticamente parlando, Matematica e Ing. Matematica sono cose completamente diverse e che, passando da una triennale in matematica alla specialistica al polimi, dovrei recuperare minimo 45 CFU, perdendo così quasi un'anno. Quindi adesso veramente non so più che fare. Vorrei evitare la triennale al polimi. Anche molte altre università offrono corsi di laurea in "finanza quantitativa" (Es. Bocconi), ma li trovo tutti troppo poco "quantitativi", nel senso che danno molto meno spazio alla matematica avanzata e all'informatica (rispetto al polimi), introducendo corsi di Diritto (che evito come la peste :lol: ) etc. Mi tocca andare all'estero per avere una buona preparazione ( come vorrei io ) nel settore? E se sì, dove? Help :?

PS: Sono poco incline ai compromessi
PPS: Non ho molti soldi, quindi dovrei sempre contare su borse di studio

Grazie per l'aiuto :D

Risposte
civamb
Considera anche una laurea triennale in ingegneria gestionale sempre al polimi per poi fare la magistrale in ingegneria matematica...

simone.montanari.92
Io terrei in considerazione anche una laurea in statistica finanziaria, andando a mettere tra esami opzionali qualcosa in più di informatica se, come dici, ti interessa.
non so dove la puoi trovare intorno a te e non so come sono divisi i corsi, io parlo pensando a la sapienza(faccio un ramo chiamato statistica, economia e finanza, c'è una giusta dose di matematica ed economia, magari servirebbe un pò più di informatica per l'analisi dei big data che ormai vanno tanto di moda, ma non si può avere tutto).
comunque so che nella finanza girano anche parecchi fisici

p.s
ok avere le idee chiare ora, ma probabilmente andando avanti e incontrandoti faccia a faccia con varie materie, potrai cambiare idea

vict85
Non ho detto che prendono solo laureati in matematica e fisica, solo che ne cercano. Purché come ho detto abbiano fatto un qualche indirizzo finanziario. È evidente che la massa delle persone che entrano viene da corsi in finanza, da laurea statistico-attuariali o da economia. Inoltre è molto probabile che un matematico indirizzato a lavorare in finanza si indirizzi in finanza in un PhD (dopo una magistrale in statistica e probabilità) o che passi ad una laurea in finanza alla magistrale.

Non sto consigliando di andare a fare matematica o fisica, ma solo che non vi è un'unica strada per arrivare a lavorare in finanza.

Nota comunque che il 95% dei laureati in fisica e matematica non sono indirizzati alla finanza, quindi i tassi di occupazione dicono poco rispetto al singolo settore. Stiamo confrontando una laurea indirizzata ad un settore specifico con una laurea molto “generalista”. Inoltre penso che una persona indirizzata alla finanza sia mediamente più propensa a spostarsi di una che fa una laurea in matematica, cosa che influisce sull'occupazione.

Sk_Anonymous
Dipende. Ci possono essere job meeting dove chiedono una laurea in giurisprudenza. O in psicologia. O anche il diploma di scuola media con esperienze di pulizia dei pavimenti nel curriculum.

Poi uno si può basare sulle impressioni o si può andare a vedere dei dati. Vegono stilate delle classifiche con i tassi di occupazione dei laureati (laurea x erogata dall'università y).

Ogni anno in Bocconi fanno una settimana dedicata alle investment bank. Si ci iscrive nel sito della banca direttamente, quindi credo che tutti ci possano andare.

Comunque posso concordare che in pochi ruoli è richiesta esclusivamente una laurea in Finanza e il resto dei curriculum li buttano a priori. Ma anche lì, per esempio nel Risk Management assumono quasi solo PhD (anche in matematica e fisica, ma anche in economia a indirizzi "quantitativi". Se uno ha il PhD in gestione delle risorse umane non credo).

Comunque il mio interesse era illustrare la mia opzione al poster. Non ingaggiarmi in una diatriba tra economia/materie scientifiche per lavorare in banca.

EDIT: ma anche nella consulenza. Nella sede italiana di una grande società ci lavora un medico, detto da uno che lo ha assunto. Ma la stragrande maggioranza sono ingegneri ed economisti, sempre detto dall'HR che li assume. Se uno vuole massimizzare le probabilità di lavorare in consulenza non si iscrive a medicina.

vict85
Nell'unico job meeting a cui sono andato le società finanziarie che erano lì dicevano piuttosto chiaramente che cercavano matematici e fisici con interesse economico-finanziario. Da questo e da altre piccole cose che ho sentito in giro la mia impressione è che la massa dei lavoratori in finanza vengono da economia, ma che per alcune mansioni non sono adatti/hanno una preparazione matematica troppo bassa (oserei dire che ce l'hanno insignificante). Ho anche l'impressione che ci sia un rapporto richiesta/domande molto più favorevole per le lauree scientifiche rispetto alle lauree economiche. Insomma di laureati di economia ne hanno tantissimi, di laureati seri in materie scientifiche che vogliano occuparsi di finanza molto meno (ma penso che siano in aumento, quindi tra 5 anni potrebbe non essere più così).

Erano però anche piuttosto chiari sul fatto che l'interesse economico dovesse essere in qualche modo provato. Quindi se si vuole fare si devono avere esami economici e soprattutto finanziari nel curriculum, e ancora meglio avere fatto stage in banche o istituti finanziari. Tra l'altro la London Stock Exchange (la borsa italiana è di proprietà della borsa di londra) offre degli stage. Ho conosciuta una che andava in triennale a Torino (nella laurea in matematica per la finanza e l'assicurazione) che aveva fatto uno stage estivo a Londra, ma non ricordo se alla borsa o ad una banca.

Sk_Anonymous
Se prende la borsa di studio basata su criteri di reddito (basso) e di merito (a partire dagli anni successivi al primo), NON paga le tasse, percepisce una somma di denaro (che spende come vuole perché non paga le tasse) e ha un pasto gratis al giorno + il secondo pasto a tariffa ridotta. Amvhe l'alloggio è a tariffa ridotta. Con quella per merito non si paga le tasse indipendentemente dal reddito. Poi vi è quella che taglia il 50% delle tasse basata sempre su reddito e merito ma con criteri di reddito molto meno stringenti rispetto alla prima. Inoltre ci sono borse di studio offerte da fondazioni varie (se per esempio dimostri di avere interessi nel sociale). Inoltre puoi chiedere di lavorare per l'università. Inoltre nella triennale le tasse sono basate sul reddito. Insomma mi informerei un attimo se il problema è puramente economico. Di opportunità ce ne sono parecchie.

Ryukushi1
"raffamaiden":
Ma una semplicissima soluzione di finanza alla Bocconi? In specialistica puoi scegliere l'indirizzo che ti interessa, anche finanza compuyazionale. Occhio che so sgobba parecchio, e per entrare in specialistica devi avere una media molto alta


ha detto che non vuole spendere molto

Sk_Anonymous
Ma una semplicissima soluzione di finanza alla Bocconi? In specialistica puoi scegliere l'indirizzo che ti interessa, anche finanza compuyazionale. Occhio che so sgobba parecchio, e per entrare in specialistica devi avere una media molto alta

lorenzom971
Grazie per l'info :D

Ryukushi1
"lorenzom97":
Altri pareri?


anch'io ti avrei consigliato triennale al polito + magistrale al polimi. Ricorda però che per accedere al polimi in magistrale da un'altra università vogliono una media molto alta.

Secondo me come percorso va bene per lavorare in Finanza, poi in ogni caso il percorso di studi è importante, ma non essenziale, a volte ci finiscono anche giuristi a lavorare in quel settore.

Dipende poi dalle aspirazioni: se vorrai lavorare da quegli strozzini di Goldman Sachs è chiaro che dovrai uscire con 110, magari riuscire a farti un bel tirocinio in una azienda medio-grossa prima e smazzarti tanto a lavoro, visto che i ritmi nel settore sono di 10-12 ore al giorno.

Pensa anche a goderti l'università.

Altre strade su cui potresti riflettere sono Ingegneria Gestionale, oppure Finanza in qualche scuola "rinomata" per aver grossi contatti con le aziende. Mi viene in mente ESCP, ma bisogna spillare gran soldoni. Considerato che non puoi spendere, secondo me la coppia dei Poli è quella che ti dà la preparazione assolutamente migliore, anche se magari hai un po' meno in termini di contatti col mondo delle aziende finanziarie rispetto a una business school (ma a livello di conoscenze ne saprai più di loro).

PS Poi c'è anche questo: http://www.masters-finins.unito.it/do/home.pl

snake-16
"anonymous_40e072":
Ciao,
Io studio al PoliMi Ing Energetica. 5º anno.

Penso che nessuno ancora ti abbia più che altro fatto capire cosa andrai a studiare e come al Polimi.
Ti do comunque un consiglio di base: ottimo che hai un'idea piuttosto precisa di dove vuoi andare, ma non cercare mai di fare progetti troppo a lungo termine.
Non ho conosciuto una sola persona che è entrata in università con un'idea sul suo futuro che non si sia plasmata bel tempo. Ed è giustissimo: l'università ha come primo assoluto obiettivo di aprirti la mente, di trasmetterti capacità critiche verso ciò che ti circonda, di rivalutare e rivalutarti, di avere una visione a 360°.
In questo, PoliMi credo dia la formazione più adatta.
Perché dico questo?
Perché è una delle poche università che ancora mette davanti il metodo allo scopo. Apparentemente dirai: ma che me ne faccio di Scienza delle Costruzioni se faccio Finanza?
L'istruzione Politecnica si fonda proprio su questo: sulla potenza dell'interdisciplinarietà.
Si studia preparandosi in parallelo, e non in serie. Cioè si vanno a studiare quanto più possibile problemi di natura diversa, al fine di coglierne i diversi aspetti caratterizzanti, le diverse problematiche, la diversa impostazione.
E ti dico, quanto più vado avanti, quanto più capisco che è sì importante avere delle conoscenze dettagliate di un settore (un punto di forza per così dire), ma è ancor più fondamentale avere un bagaglio culturale e un metodo quanto più ampio possibile.
Non si può conoscere tutto, ma si può avere un metodo per approcciarsi ad ogni classe di problemi.

Detto questo, considera che anche le materie "ingegneristiche" sono molto teoriche e modellistiche. Ergo piene così di matematica. Lo sono già per loro natura, storicamente, in tutti i corsi di ingegneria. In Ing Mate poi, lo si fa a maggior ragione, consapevoli del fine ultimo.
Certamente poi, studiare così diverse discipline, ha anche il vantaggio di farti capire se il tuo interesse verso quel campo specifico sia effettivamente tale.

Rispetto ad un corso in matematica pura, avrai una conoscenza appunto "pura" della matematica senz'altro inferiore.
Ma ti dico, se è la finanza che ti interessa, io credo sia tutt'altro che necessario avere una conoscenza matematica più approfondita di quella acquisirai al Poli. E questo perché ti relazionerai probabilmente di continuo con figure che di matematica non sanno assolutamente niente.

Fondamentalmente a Ing Gestionale e a Finanza, si studia il 90% del tempo il funzionamento della Finanza come sistema economico.
Molto informalmente parlando, si studiano le "regole" secondo cui il sistema funziona.
Indici, tassi, diritto, politiche e così via.
Materie come micro e macro sono anche interessanti, ma qualunque cosa riguardi il funzionamento del sistema economico, lo potrai recuperare quando necessario.
Al contrario, chi studia finanza NON può recuperare sulle competenze matematiche. Almeno, senz'altro non tanto da affrontare problemi di Controllo Ottimo Stocastico o progettare modelli Black and Scholes.
In verità Gestionale cerca proprio di posizionarsi a metà tra una figura quantitativa è una figura prettamente "economica" come quella Bocconiana.
A mio modo di vedere i Gestionali sono molto sopravvalutati. Di fatto, affrontando gli esami di ingegneria in maniera molto semplificata non acquisiscono il metodo. E come conoscenza del sistema economico sono molto inferiori ad un laureato in finanza.
Poi vabbè, persone in gamba nascono dappertutto, il corso di laurea non c'entra.

Chiaramente tutte le mie opinioni sono personali, frutto della mia personale esperienza. Spero nessuno si offenda.

P.S. Fonti: frequentazione Polimi, amici che fanno sia Gestionale, sia Finanza, sia Ing Matematica.

P.P.S. I settori da te citati, come il risk management, sono tutti molto quantitativi. E dal mio punto di vista sono il futuro.
Non a caso, il numero di ingegneri (non per forza matematici, anzi) e in generale di figure scientifiche, è esponenzialmente aumentato nelle scienze economiche negli ultimi, bah, 20 anni direi.


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Non sono d'accordo per quanto riguarda finanza ( soprattutto quella in Bocconi indirizzo quantitative finance che è' considerata top tier nell'ambiente insieme a lse, cambridge,oxford ecc). Comunque basta andare sul sito e ci sono tutti i programmi e materie .
Inoltre slegare la finanza dal funzionamento del sistema economico e' una cosa deleteria e pericolosa (guardate il film too big ti fail per avere un idea )

NB: non confondiamo i vari corsi poi , i corsi con sigla lm finanza sono diversi da quelli con lm scienze economiche/aziendale

PS: se non sono cambiate le cose poi , mi sa che le classi lm 16 (finanza) sono poche in Italia

Intermat
"Descartes":

@anonymous_40e072 Gli ingegneri Aerospaziali dicono che meccanica sia sopravvalutata, gli ingegneri meccanici dicono che energetica sia sopravvalutata, gli ingegneri energetici dicono che gestionale sia sopravvalutata... maledetti ingegneri!

Esattamente quello che intendevo dire io. È una gara a chi è meglio di chi. Tra l'altro c'è anche la versione opposta del tipo: "i gestionali dicono "noi troveremo lavoro prima dei meccanici", i meccanici dicono "noi troviamo lavoro prima degli energetici"". E così via fino ai civili...che, almeno da me, sono un po' visti come "i futuri disoccupati di ingegneria!"

Descartes1
Ciao,

quando dico che per i 45 CFU si può recuperare anche tramite colloquio orale, intendo dire che i professori selezionano per lo più sulla base del voto di laurea e sono liberi di ammettere o meno con delle integrazioni necessarie a seconda di come loro valutano il candidato. In poche parole ti sei laureato con il massimo dei voti hai fatto un'ottima tesi, è molto probabile, non certo che ti faranno un'orale per vedere come ti muovi con la modellistica matematica e poi ti faranno entrare senza debiti.

Comunque, consiglio spassionato, per cose come controllo ottimo stocastico e molte altre cose è notevolmente superiore una laurea scientifica (matematica o fisica), ingegneria, qualunque essa sia, si occupa di risolvere problemi, non troppo di come risolverli, ma di risolverli. (concetto spiegato malissimo, ma capimose...)

@anonymous_40e072 Gli ingegneri Aerospaziali dicono che meccanica sia sopravvalutata, gli ingegneri meccanici dicono che energetica sia sopravvalutata, gli ingegneri energetici dicono che gestionale sia sopravvalutata... maledetti ingegneri!

Intermat
Un appunto su quello che ti ha detto iSte. Lo scopo di gestionale non è assolutamente quello di preparare una persona da finire nel mondo della finanza. A milano esisterà una forzatura attraverso la quale magari c'è un piano di studi orientato a tale fine, ma questo non vuol dire che lo scopo di gestionale sia la finanza. Tendenzialmente lo scopo è quello di preparare persone formate nel settore dell'operations management o della "direzione d'impresa". Ogni altro fine di gestionale è una forzatura, più o meno riuscita.

PS: @anonymous_40e072 è inutile il discorso sulla sopravvalutazione degli ing. Gestionali. Sinceramente noi e voi ci occupiamo di cose diverse. Sicuramente in termini di matematica discreta ne facciamo più noi di qualsiasi altra ingegneria (tranne forse ing. Matematica), le altre ingegnerie hanno una preparazione in "fisica" e in particolare in termodinamica e meccanica molto superiore. Resta che, in media, se a un ing. Meccanico, Energetico o Civile parli di scheduling, data analysis, sistemi di controllo, ottimizzazione, non ne sanno nulla. Questo però non mi porta a dire che l'importanza di un ing. Meccanico sia sottovalutata.
Ogni valutazione comparativa alla fine si conclude sempre in un discorso del tipo "chi ce l'ha più lungo?" Io lo ritengono un ragionamento inutile. Lo dico anche contro il mio, possibile, interesse dato che l'unica risposta a tali confronti la potrebbe dare il tasso di impiego ad un anno...e questo sarebbe a vantaggio di ing. Gestionale.

lorenzom971
Grazie della risposta! :D
Rimane il fatto che a me Scienza delle Costruzioni più che un tentativo di rendere il percorso più interdisciplinare, sembra solo un esame messo là tanto per tappare buchi di CFU.
Comunque Scienza delle Costruzioni era solo un esempio, più generalmente a me non piace proprio l'approccio ingegneristico (alla matematica, in questo caso, ma anche più generalmente). Infatti fino a poco tempo fa, ero sicuro di andare a fare la triennale in matematica(curriculum computazionale) a Pisa. Il problema è sorto quando mi sono innamorato della Specialistica al polimi in Finanza Quantitativa(Ing. Matematica), che mi ha forzato (per motivi burocratici) a prendere in considerazione anche la Triennale in Ingegneria, che penso comunque di evitare proprio perché non mi piace istintivamente.

"anonymous_40e072":
Ma ti dico, se è la finanza che ti interessa, io credo sia tutt'altro che necessario avere una conoscenza matematica più approfondita di quella acquisirai al Poli.


Ripeto quello che ho detto a Descartes: L'importante per me sono matematica e informatica, trovo la finanza solo una applicazione interessante (e remunerativa 8-) ). Per questo non cerco una conoscenza più approfondita, ma più vasta (e fatta meglio) come quella offerta da un corso di matematica

anonymous_40e072
Ciao,
Io studio al PoliMi Ing Energetica. 5º anno.

Penso che nessuno ancora ti abbia più che altro fatto capire cosa andrai a studiare e come al Polimi.
Ti do comunque un consiglio di base: ottimo che hai un'idea piuttosto precisa di dove vuoi andare, ma non cercare mai di fare progetti troppo a lungo termine.
Non ho conosciuto una sola persona che è entrata in università con un'idea sul suo futuro che non si sia plasmata bel tempo. Ed è giustissimo: l'università ha come primo assoluto obiettivo di aprirti la mente, di trasmetterti capacità critiche verso ciò che ti circonda, di rivalutare e rivalutarti, di avere una visione a 360°.
In questo, PoliMi credo dia la formazione più adatta.
Perché dico questo?
Perché è una delle poche università che ancora mette davanti il metodo allo scopo. Apparentemente dirai: ma che me ne faccio di Scienza delle Costruzioni se faccio Finanza?
L'istruzione Politecnica si fonda proprio su questo: sulla potenza dell'interdisciplinarietà.
Si studia preparandosi in parallelo, e non in serie. Cioè si vanno a studiare quanto più possibile problemi di natura diversa, al fine di coglierne i diversi aspetti caratterizzanti, le diverse problematiche, la diversa impostazione.
E ti dico, quanto più vado avanti, quanto più capisco che è sì importante avere delle conoscenze dettagliate di un settore (un punto di forza per così dire), ma è ancor più fondamentale avere un bagaglio culturale e un metodo quanto più ampio possibile.
Non si può conoscere tutto, ma si può avere un metodo per approcciarsi ad ogni classe di problemi.

Detto questo, considera che anche le materie "ingegneristiche" sono molto teoriche e modellistiche. Ergo piene così di matematica. Lo sono già per loro natura, storicamente, in tutti i corsi di ingegneria. In Ing Mate poi, lo si fa a maggior ragione, consapevoli del fine ultimo.
Certamente poi, studiare così diverse discipline, ha anche il vantaggio di farti capire se il tuo interesse verso quel campo specifico sia effettivamente tale.

Rispetto ad un corso in matematica pura, avrai una conoscenza appunto "pura" della matematica senz'altro inferiore.
Ma ti dico, se è la finanza che ti interessa, io credo sia tutt'altro che necessario avere una conoscenza matematica più approfondita di quella acquisirai al Poli. E questo perché ti relazionerai probabilmente di continuo con figure che di matematica non sanno assolutamente niente.

Fondamentalmente a Ing Gestionale e a Finanza, si studia il 90% del tempo il funzionamento della Finanza come sistema economico.
Molto informalmente parlando, si studiano le "regole" secondo cui il sistema funziona.
Indici, tassi, diritto, politiche e così via.
Materie come micro e macro sono anche interessanti, ma qualunque cosa riguardi il funzionamento del sistema economico, lo potrai recuperare quando necessario.
Al contrario, chi studia finanza NON può recuperare sulle competenze matematiche. Almeno, senz'altro non tanto da affrontare problemi di Controllo Ottimo Stocastico o progettare modelli Black and Scholes.
In verità Gestionale cerca proprio di posizionarsi a metà tra una figura quantitativa è una figura prettamente "economica" come quella Bocconiana.
A mio modo di vedere i Gestionali sono molto sopravvalutati. Di fatto, affrontando gli esami di ingegneria in maniera molto semplificata non acquisiscono il metodo. E come conoscenza del sistema economico sono molto inferiori ad un laureato in finanza.
Poi vabbè, persone in gamba nascono dappertutto, il corso di laurea non c'entra.

Chiaramente tutte le mie opinioni sono personali, frutto della mia personale esperienza. Spero nessuno si offenda.

P.S. Fonti: frequentazione Polimi, amici che fanno sia Gestionale, sia Finanza, sia Ing Matematica.

P.P.S. I settori da te citati, come il risk management, sono tutti molto quantitativi. E dal mio punto di vista sono il futuro.
Non a caso, il numero di ingegneri (non per forza matematici, anzi) e in generale di figure scientifiche, è esponenzialmente aumentato nelle scienze economiche negli ultimi, bah, 20 anni direi.


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

lorenzom971
Grazie della risposta! :D

"Descartes":
anche se si parla dei 45 crediti ci sono modalità per recuperarli anche con solo colloquio orale.

Potresti approfondire?

"Descartes":
se stai valutando l'ambito ingegneristico o matematico ricordati che non farai finanza né matematica finanziaria per un bel po' e soprattutto farai molte materie, in triennale, molto distanti da quelle che hai in mente.


Quali materie avrei in mente che non ci sono in quel percorso? L'importante per me, come ho detto all'inizio, sono matematica e informatica, trovo la finanza solo una applicazione interessante (e remunerativa 8-) ).

"Descartes":
La scelta la dovresti fare, secondo me, cercando prima di capire se ti interessa applicare modelli matematici al mondo economico (in questo caso anche lauree come ingegneria gestionale con magistrale con percorso finanza al PoliMi, o economiche si sposano bene con i tuoi interessi) altrimenti vuoi capire a fondo i modelli economici e magari un giorno creare il tuo modello Black-Scholes?


Vorrei fare tutti e due :lol:. Capire a fondo i modelli (a mio avviso) è il primo step per poi poterli applicare correttamente, no?

Descartes1
Ciao,

anche io sono molto interessato alla finanza quantitativa ed agli aspetti matematici applicati al campo finanziario, tant'è che al momento dell'iscrizione al corso di laurea, per coniugare la passione matematica ed economica ho scelto ingegneria gestionale (PoliMi). Credo che sia stata una scelta sbagliata e probabilmente cambierò dopo il primo anno, non tanto perché distante dall'ambito finanziario, quanto perché ho scoperto di avere più interessi matematici che finanziari.

Volevo appuntarti che non ci sono crediti e debiti formativi da recuperare (o al massimo sono irrisori) se scegli di fare un percorso triennale matematica->magistrale ingegneria matematica percorso finanza, non dovrebbero esserci neppure se passi da finanza a ingegneria matematica tant'è che un ragazzo laureatosi triennale in Bocconi sta seguendo la magistrale proprio al politecnico ed in finanza quantitativa. Puoi riferirti a questo documento seppur datato: http://www.ingsis.polimi.it/didattica/r ... 270_LM.pdf anche se si parla dei 45 crediti ci sono modalità per recuperarli anche con solo colloquio orale. La principale discriminante è il voto di laurea.

Credo comunque che tu abbia le idee un po' confuse, almeno quanto me, (anche se dubito fortemente tu possa essere più confuso di me) ti voglio quindi far riflettere su una cosa: se stai valutando l'ambito ingegneristico o matematico ricordati che non farai finanza né matematica finanziaria per un bel po' e soprattutto farai molte materie, in triennale, molto distanti da quelle che hai in mente. La scelta la dovresti fare, secondo me, cercando prima di capire se ti interessa applicare modelli matematici al mondo economico (in questo caso anche lauree come ingegneria gestionale con magistrale con percorso finanza al PoliMi, o economiche si sposano bene con i tuoi interessi) altrimenti vuoi capire a fondo i modelli economici e magari un giorno creare il tuo modello Black-Scholes?

Comunque al politecnico c'è un buon polo sulla gestione degli investimenti, tant'è che sono alcuni anni che gli studenti si piazzano in ottimi posti in gare di equity fund management dove partecipano anche business school italiane come la Bocconi. Questi i piazzamenti per questo anno http://www.cfasi.it/inv_res_chall.aspx (Quest anno il team del politecnico era formato da soli ragazzi gestionali, altri anni invece vi sono stati gruppi misti tra matematici e Gestionali). So, inoltre, che a Pisa c'è un polo di ricerca in ambito "Mathematical Finance" che dovrebbe essere gestito dalla SNS se non sbaglio.

lorenzom971
Altri pareri?

snake-16
il politecnico non so come è messo in ambito finanziario, prova a vedere su sto sito se c'è ma mi pare che ci sia solo la bocconi

https://www.cfainstitute.org/pages/index.aspx

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