Facoltà di matematica? O no?
Buonasera a tutti. Chiedo scusa se posto un argomento già trito e ritrito però vorrei avere qualche suggerimento da parte vostra.
Frequento il quinto anno del liceo scientifico e sono abbastanza portato per la matematica, ma non sono un genio chiaramente. Da un po' di tempo mi sto arrovellando sulla scelta della facoltà e vorrei far fruttare questa mia inclinazione cercando di ottenere una formazione tale da trovare in futuro, se ne avrò le capacità, un lavoro che mi permetta di adoperare la matematica per fini pratici. Non sono interessato quindi alla ricerca o a dottorati in matematica come potete intuire. Ho visto che una laurea in matematica non predispone solo all'insegnamento come i più credono ma ci sono possibilità di trovare lavoro (non so quante xD) in ambito economico/finanziario e altri sbocchi. Secondo voi come posso capire se la matematica universitaria mi piaccia effettivamente dato che dite che è diversa da quella liceale? Leggendo sul forum ho visto che esiste "Matematica per ingegneria" ma non so se sia adeguata perchè non mi interessa tanto studiare la fisica, o meglio, quanto è legato proprio all'ingegneria. Altri dicevano di frequentare il cdl in matematica per poi fare una magistrale in matematica per le applicazioni (ma non so cosa sia) o altre continuazioni possibili. Volevo quindi qualche maggiore informazione su tutto questo sperando di aver fornito un buon "quadro" della situazione. Se no, chiedete pure! Credo sia chiaro che vorrei studiare qualcosa che mi piace e io sto cercando di capire questo.
Grazie mille.
Frequento il quinto anno del liceo scientifico e sono abbastanza portato per la matematica, ma non sono un genio chiaramente. Da un po' di tempo mi sto arrovellando sulla scelta della facoltà e vorrei far fruttare questa mia inclinazione cercando di ottenere una formazione tale da trovare in futuro, se ne avrò le capacità, un lavoro che mi permetta di adoperare la matematica per fini pratici. Non sono interessato quindi alla ricerca o a dottorati in matematica come potete intuire. Ho visto che una laurea in matematica non predispone solo all'insegnamento come i più credono ma ci sono possibilità di trovare lavoro (non so quante xD) in ambito economico/finanziario e altri sbocchi. Secondo voi come posso capire se la matematica universitaria mi piaccia effettivamente dato che dite che è diversa da quella liceale? Leggendo sul forum ho visto che esiste "Matematica per ingegneria" ma non so se sia adeguata perchè non mi interessa tanto studiare la fisica, o meglio, quanto è legato proprio all'ingegneria. Altri dicevano di frequentare il cdl in matematica per poi fare una magistrale in matematica per le applicazioni (ma non so cosa sia) o altre continuazioni possibili. Volevo quindi qualche maggiore informazione su tutto questo sperando di aver fornito un buon "quadro" della situazione. Se no, chiedete pure! Credo sia chiaro che vorrei studiare qualcosa che mi piace e io sto cercando di capire questo.
Grazie mille.
Risposte
"Suv":
( la mia docente di analisi 2 e 3 spesso rimandava al fatto che aveva impiegato gran parte della sua ricerca nello studio di modelli mediante ED di flussi sanguigni (ma anche altri sistemi dinamici, ora non ricordo più)
Questo è un ottimo esempio. I modelli così costruiti sono utili anche (e soprattutto?) in diagnostica medica! Ci sono un sacco di matematici che nella vita si dedicano proprio allo sviluppo di modelli biologici, e non solo come effetto trasversale del loro studio principale.
(le f di L^2 mi avevano accennato fossero molto importanti in fisica
E dalla fisica si arriva presto all'ingegneria. Come pensi che si progettino i componenti elettronici? Guarda un po', anche partendo da queste cose.
raga da domani tutti a studiare l'analisi funzionale
Se fai ingegneria e non ne hai mai studiato niente, preoccupati.
@giuliofis
davvero, che ti devo rispondere? Esempi ampliati un poco solo ora? Ignoranza sul fatto che i matematici si dedichino a modelli applicativi? ( la mia docente di analisi 2 e 3 spesso rimandava al fatto che aveva impiegato gran parte della sua ricerca nello studio di modelli mediante ED di flussi sanguigni (ma anche altri sistemi dinamici, ora non ricordo più).) Ignoranza sul fatto che esistono applicazioni anche non ingegneristiche? Ingegnere tuttofare? (le f di L^2 mi avevano accennato fossero molto importanti in fisica; tuttavia volevo capirne qualcosa in più circa le applicazioni.) Bah.....

davvero, che ti devo rispondere? Esempi ampliati un poco solo ora? Ignoranza sul fatto che i matematici si dedichino a modelli applicativi? ( la mia docente di analisi 2 e 3 spesso rimandava al fatto che aveva impiegato gran parte della sua ricerca nello studio di modelli mediante ED di flussi sanguigni (ma anche altri sistemi dinamici, ora non ricordo più).) Ignoranza sul fatto che esistono applicazioni anche non ingegneristiche? Ingegnere tuttofare? (le f di L^2 mi avevano accennato fossero molto importanti in fisica; tuttavia volevo capirne qualcosa in più circa le applicazioni.) Bah.....
utenti che si attaccano a ogni possibile barlume di applicazione.. è un atteggiamento tipico di chi fa studi del genere; che spesso nella pragmatica società si sente bistrattato poichè relegato a un ruolo secondario, "di nicchia" (in modo ingiusto eticamente, ma giusto in base al mercato).
Guarda, il fatto che secondo te la matematica (e, presumo, la fisica) sia uno studio di nicchia relegato a ruolo secondario dal mercato, mi fa capire che davvero non sei mai andato oltre la tua applicazione particolare. Io, ad esempio, studio fisica medica, e ti posso assicurare (anche perché lo dice la legge) che gli ospedali senza fisici non potrebbero offrire buona parte della diagnostica e terapia che offrono.
Stesso dicasi per le previsioni del tempo che senti in tv: a farle sono laureati in matematica e fisica che hanno vinto il concorso all'aeronautica. E dietro le previsioni del tempo c'è una quantità di matematica avanzatissima che probabilmente nemmeno hai (ed ho) sognato.
Lo stesso dicasi per molti software di disegno che utilizzerai come ingegnere civile: io ne ho un avuto un assaggio in un corso di analisi numerica, dietro c'è davvero un mondo di matematica che mai mi sarei immaginato.
e vi piace attaccare un povero cristo fin troppo paziente
Nessuno ti attacca. È che ancora non hai argomentato le tue affermazioni.
affermeresti senza riserve che tutta, lo ripeto, tutta, ha dei risvolti, ovvero impieghi, ovvero usi che dir si voglia?
I matematici non lo so, ma io sì. Non oggi, ma un giorno molto probabilmente sì. Nella storia è accaduto spessissimo che studi puramente teorici abbiano trovato applicazione successivamente (fisica matematica, meccanica quantistica, laser, millemila applicazioni), oppure che da ricerca pura sia nato un filone che oggi salva vite umane (ricerca sulle particelle elementari, acceleratori, radioterapia).
Qui non si tratta di attaccarsi a barlumi di applicazioni, è che che mi pare proprio che sia la tua idea di applicazione ad essere limitata.
visto che ho un po' di tempo libero da spendere, e vi piace attaccare un povero cristo fin troppo paziente.. ancora una volta lieto di rispondere.
luca.lussardi: rileggendo con calma, senza troppe velature mi dai dell'ignorante... ma è evidente che lo sono. Di grazia, o sommo, rispondi a tal quesito, illuminami: "O sommo, che della matematica odierna intuisci l'interezza ergo desumi di apprezzarne l'un centesimo o ancor meno, affermeresti senza riserve che tutta, lo ripeto, tutta, ha dei risvolti, ovvero impieghi, ovvero usi che dir si voglia?"
che ne so, visto che l'ha citata vict, parlami degli impieghi nella matematica applicata della coomologia simpliciale.. cosi imparo qualcosa. (non dell'intera topologia, attenzione)
Messaggio da vict85 » 05/11/2015, 14:31
buonasera anzitutto. Ottima la carta del 5vs1, l'ho suggerita io stesso poco fa. ammetto che probabilisticamente parlando sarei in torto; tuttavia dovresti chiamare in gioco altri parametri condizionanti e anzi capaci di mandare a monte il tutto, un po' come gli errori grossolani in statistica..... quali, ad esempio, il fatto che il campione estrapolato (i 5) è piuttosto "distorto"... Ma andiamo oltre. Sono stato fin troppo rispettoso, ho risposto a tono e a ogni parte delle risposte che mi sono state presentate, mentre chi mi ha risposto spesso ha estrapolato alcune parti delle mie comprettendone in tal modo il senso stesso. La chiudo qui. Questa discussione è sempre stata sterile perchè risolta in partenza. Non farò il gioco di chi mi attacca, non ripeterò quanto esposto poichè perfettamente fruibile, chiaro, non fa una piega. Ripeto, mi affido alla perspicacia del lettore attento. Ora mi rivolgo a chi legge, individuo che dovrebbe essere privo di preconcetti: chi ha argomentato è proprio la parte "lesa" (anche se, ripeto, lungi da me l'aver offeso), utenti che si attaccano a ogni possibile barlume di applicazione.. è un atteggiamento tipico di chi fa studi del genere; che spesso nella pragmatica società si sente bistrattato poichè relegato a un ruolo secondario, "di nicchia" (in modo ingiusto eticamente, ma giusto in base al mercato). E di qui l'enfatizzazione delle applicazioni di matematica avanzata (che a oggi, ripeto, sono limitate). Mettiti nei loro panni: devi ogni singolo giorno della tua esistenza cercare di convincere il prossimo che ciò che fai è di importanza non indifferente. Chiusa questa parentesi, rispondo a vict: pensavo che ci fossimo capiti, non capisco il tuo intervento. L'esempio sui metodi alternativi di risoluzioni di ED ancora una volta non calza (avevo espressamente detto di non citare matematica coadiuvante perchè la questione riguarda una sfumatura del tutto antitetica rispetto all'annosa questione sull'importanza della matematica, anche superiore, in generale)
luca.lussardi: rileggendo con calma, senza troppe velature mi dai dell'ignorante... ma è evidente che lo sono. Di grazia, o sommo, rispondi a tal quesito, illuminami: "O sommo, che della matematica odierna intuisci l'interezza ergo desumi di apprezzarne l'un centesimo o ancor meno, affermeresti senza riserve che tutta, lo ripeto, tutta, ha dei risvolti, ovvero impieghi, ovvero usi che dir si voglia?"

Messaggio da vict85 » 05/11/2015, 14:31
Se 5 persone tra cui matematici (io e Luca), fisici applicati1 (giuliofis) e ingegneri (Intermat) hanno interpretato il tuo messaggio allo stesso modo allora il problema non è nostro che non siamo abbastanza intelligenti da capire il tuo messaggio, ma tuo che non sei stato capace a comunicarlo con sufficiente chiarezza.
Detto questo, la matematica va in genere a rispondere a domande del tipo: perché una determinata semplificazione della teoria funziona e quando invece fallisce. Quindi, in un certo senso, la matematica avanzata c'è, ma non si fa notare.
Per fare un esempio stupido, tutti sanno che i metodi Runge-Kutta di ordine 4 sono un buon metodo di risoluzione per equazioni differenziali ordinarie. La ragione per cui invece un metodo RK di ordine 5 non lo è affatto è piuttosto semplice da enunciare, ma la sua dimostrazione richiede metodi di analisi funzionale che io non ho mai visto e non studierò mai. Un ingegnere non ha bisogno di sapere la dimostrazione, e neanche la maggior parte dei matematici, ma rimane una conoscenza importante.
Note
giuliofis si interessa di fisica medica quindi certamente di una parte molto applicativa della fisica. ↑
buonasera anzitutto. Ottima la carta del 5vs1, l'ho suggerita io stesso poco fa. ammetto che probabilisticamente parlando sarei in torto; tuttavia dovresti chiamare in gioco altri parametri condizionanti e anzi capaci di mandare a monte il tutto, un po' come gli errori grossolani in statistica..... quali, ad esempio, il fatto che il campione estrapolato (i 5) è piuttosto "distorto"... Ma andiamo oltre. Sono stato fin troppo rispettoso, ho risposto a tono e a ogni parte delle risposte che mi sono state presentate, mentre chi mi ha risposto spesso ha estrapolato alcune parti delle mie comprettendone in tal modo il senso stesso. La chiudo qui. Questa discussione è sempre stata sterile perchè risolta in partenza. Non farò il gioco di chi mi attacca, non ripeterò quanto esposto poichè perfettamente fruibile, chiaro, non fa una piega. Ripeto, mi affido alla perspicacia del lettore attento. Ora mi rivolgo a chi legge, individuo che dovrebbe essere privo di preconcetti: chi ha argomentato è proprio la parte "lesa" (anche se, ripeto, lungi da me l'aver offeso), utenti che si attaccano a ogni possibile barlume di applicazione.. è un atteggiamento tipico di chi fa studi del genere; che spesso nella pragmatica società si sente bistrattato poichè relegato a un ruolo secondario, "di nicchia" (in modo ingiusto eticamente, ma giusto in base al mercato). E di qui l'enfatizzazione delle applicazioni di matematica avanzata (che a oggi, ripeto, sono limitate). Mettiti nei loro panni: devi ogni singolo giorno della tua esistenza cercare di convincere il prossimo che ciò che fai è di importanza non indifferente. Chiusa questa parentesi, rispondo a vict: pensavo che ci fossimo capiti, non capisco il tuo intervento. L'esempio sui metodi alternativi di risoluzioni di ED ancora una volta non calza (avevo espressamente detto di non citare matematica coadiuvante perchè la questione riguarda una sfumatura del tutto antitetica rispetto all'annosa questione sull'importanza della matematica, anche superiore, in generale)
"Suv":
Sappi solo che non mi hai zittito
Nessuno vuole zittirti. Se credi che Luca abbia scritto boiate dimostralo, non prendere in giro. Luca è stato educatissimo nella sua risposta.
(anche perchè hanno intervenuto per la quasi totalità matematici e fisici
Il fatto che la maggioranza dell'utenza del forum sia di questa estrazione non ti fa venire il dubbio che sia per questo?
.... ripeto, al lettore attento l'ardua sentenza. Occhio che è pericoloso mettere in bocca agli altri cose che non sono mai state proferite, perderesti in qualsiasi tribunale. (lo sottolineo perchè è il concetto chiave, visto che spesso a quanto vedo sfugge proprio il succo della questione)
Tu hai fatto solo esempi di ingegneria industriale (ampliati un poco solo ora). E sì, gli SSD di fisica sono considerabili come applicazioni della matematica avanzata. A meno che tu non pensi che la fisica sia solo quella che studiate ad ingegneria...
E sì, esistono matematici che dedicano la propria vita a sviluppare metodi applicativi e non teoria pura.
i.e. con l'analisi di Fourier si codificano pixels, si usa per lo studio dell'instabilità dei ponti e onde evitare risonanze; oppure trasformate e anti sono impiegate nell'ing. elettrica-elettronica...
Non solo. E quindi? Ce la fai ad uscire un attimino dalla visione dell'ingegnere tuttofare e a renderti conto che esistono anche applicazioni non ingegneristiche?
(oddio gli spazi dei quadrato-sommabili dove fungono? mi hai incuriosito)
In meccanica quantistica sono fondamentali.
ripeto, si è liberi di tirare l'acqua al proprio mulino quanto si vuole, ciò non cambia la realtà dei fatti.
Nessuno tira l'acqua al proprio mulino. La realtà dei fatti è che esistono applicazioni di matematica a te (e a me) ignota che hanno applicazioni pratiche addirittura nella vita di tutti i giorni.
Se 5 persone tra cui matematici (io e Luca), fisici applicati[nota]giuliofis si interessa di fisica medica quindi certamente di una parte molto applicativa della fisica.[/nota] (giuliofis) e ingegneri (Intermat) hanno interpretato il tuo messaggio allo stesso modo allora il problema non è nostro che non siamo abbastanza intelligenti da capire il tuo messaggio, ma tuo che non sei stato capace a comunicarlo con sufficiente chiarezza.
Detto questo, la matematica va in genere a rispondere a domande del tipo: perché una determinata semplificazione della teoria funziona e quando invece fallisce. Quindi, in un certo senso, la matematica avanzata c'è, ma non si fa notare.
Per fare un esempio stupido, tutti sanno che i metodi Runge-Kutta di ordine 4 sono un buon metodo di risoluzione per equazioni differenziali ordinarie. La ragione per cui invece un metodo RK di ordine 5 non lo è affatto è piuttosto semplice da enunciare, ma la sua dimostrazione richiede metodi di analisi funzionale che io non ho mai visto e non studierò mai. Un ingegnere non ha bisogno di sapere la dimostrazione, e neanche la maggior parte dei matematici, ma rimane una conoscenza importante.
Detto questo, la matematica va in genere a rispondere a domande del tipo: perché una determinata semplificazione della teoria funziona e quando invece fallisce. Quindi, in un certo senso, la matematica avanzata c'è, ma non si fa notare.
Per fare un esempio stupido, tutti sanno che i metodi Runge-Kutta di ordine 4 sono un buon metodo di risoluzione per equazioni differenziali ordinarie. La ragione per cui invece un metodo RK di ordine 5 non lo è affatto è piuttosto semplice da enunciare, ma la sua dimostrazione richiede metodi di analisi funzionale che io non ho mai visto e non studierò mai. Un ingegnere non ha bisogno di sapere la dimostrazione, e neanche la maggior parte dei matematici, ma rimane una conoscenza importante.
da Luca.Lussardi » 05/11/2015, 13:14
Io non sono un sommo docente universitario, sono un umile ricercatore (tanto per usare i tuoi stessi termini) e a tempo determinato per giunta. Non credo di avere mancato di educazione in nessuno dei punti, ho puntualizzato alcune cose che ritenevo non vere o dette in modo poco preciso, le confermo, e confermo il punto in cui ti sei sentito "preso per il naso" (uso le tue parole) ovvero che non hai idea di quanta matematica (anche applicata, questa sconosciuta...) sia stata prodotta nel secolo scorso: non e' una colpa non saperlo, tutti siamo ignoranti nella maggior parte della conoscenza. Ma e' doversoso riconoscere, anche se non la si conosce nel dettaglio, che la matematica anche di alto livello, quella per la quale tu dici di tirare avanti senza, in realta' serve: se qualcuno non avesse studiato l'analisi funzionale, gli spazi L^2, le trasformate di Fourier, la teoria degli operatori, tutta questa analisi per tanti inutile, oggi nessuno ascolterebbe la musica dell'ipod. Bisogna sapere che cosa vuol dire matematica applicata prima di intervenire, non bisogna solo credere che l'applicato sia solo colui che sa progettare la turbina per l'aereo.
non ho nulla contro la matematica applicata, i matematici.. la mia è stata una risposta a tono al tono "canzonatorio" della tua risposta. In ogni caso, sei ricaduto nei casi soliti a cui sapevo che saremmo arrivati , i.e. con l'analisi di Fourier si codificano pixels, si usa per lo studio dell'instabilità dei ponti e onde evitare risonanze; oppure trasformate e anti sono impiegate nell'ing. elettrica-elettronica...(oddio gli spazi dei quadrato-sommabili dove fungono? mi hai incuriosito) ripeto, si è liberi di tirare l'acqua al proprio mulino quanto si vuole, ciò non cambia la realtà dei fatti... i miei interventi sono stati interpretati come "la matematica applicata è useless -barra- non esiste -barra- cacca

buona giornata
Io non sono un sommo docente universitario, sono un umile ricercatore (tanto per usare i tuoi stessi termini) e a tempo determinato per giunta. Non credo di avere mancato di educazione in nessuno dei punti, ho puntualizzato alcune cose che ritenevo non vere o dette in modo poco preciso, le confermo, e confermo il punto in cui ti sei sentito "preso per il naso" (uso le tue parole) ovvero che non hai idea di quanta matematica (anche applicata, questa sconosciuta...) sia stata prodotta nel secolo scorso: non e' una colpa non saperlo, tutti siamo ignoranti nella maggior parte della conoscenza. Ma e' doversoso riconoscere, anche se non la si conosce nel dettaglio, che la matematica anche di alto livello, quella per la quale tu dici di tirare avanti senza, in realta' serve: se qualcuno non avesse studiato l'analisi funzionale, gli spazi L^2, le trasformate di Fourier, la teoria degli operatori, tutta questa analisi per tanti inutile, oggi nessuno ascolterebbe la musica dell'ipod. Bisogna sapere che cosa vuol dire matematica applicata prima di intervenire, non bisogna solo credere che l'applicato sia solo colui che sa progettare la turbina per l'aereo.
Messaggio da giuliofis » 05/11/2015, 08:53
Suv ha scritto:
ammetto che un "pizzico" di presa per il naso c'era, d'altro canto un'asserzione simile richiedeva una risposta "simile"...
Non direi. Ti è stato semplicemente fatto notare che hai scritto delle cose imprecise o addirittura non vere. Lussardi è un professore universitario, che fa ricerca, direi che almeno un pochino ne dovrebbe sapere dell'immensità della letteratura della sua materia.
e invece si è risolta in una discussione sull'accezione del termine applicare...
Il fatto è che il tuo concetto di "applicazione" è molto restrittivo, eliminando di fatto tutto ciò che non è ingegneria industriale.
come credi. Sappi solo che non mi hai zittito, ma non ho più voglia di rispondere .... (anche perchè hanno intervenuto per la quasi totalità matematici e fisici (che evidentemente, quando ho dato inizialmente il mio consiglio volutamente semplicistico ma ciononostante esatto, si sono sentiti tirati in causa), ergo fortemente di parte, poi sarei io il "limitato".. spero che chi legga possa cogliere quanto accaduto)
solo una cosa:
Il fatto è che il tuo concetto di "applicazione" è molto restrittivo, eliminando di fatto tutto ciò che non è ingegneria industriale.
.... ripeto, al lettore attento l'ardua sentenza. Occhio che è pericoloso mettere in bocca agli altri cose che non sono mai state proferite, perderesti in qualsiasi tribunale. (lo sottolineo perchè è il concetto chiave, visto che spesso a quanto vedo sfugge proprio il succo della questione)
"Suv":
ammetto che un "pizzico" di presa per il naso c'era, d'altro canto un'asserzione simile richiedeva una risposta "simile"...
Non direi. Ti è stato semplicemente fatto notare che hai scritto delle cose imprecise o addirittura non vere. Lussardi è un professore universitario, che fa ricerca, direi che almeno un pochino ne dovrebbe sapere dell'immensità della letteratura della sua materia.
e invece si è risolta in una discussione sull'accezione del termine applicare...
Il fatto è che il tuo concetto di "applicazione" è molto restrittivo, eliminando di fatto tutto ciò che non è ingegneria industriale.
Messaggio da giuliofis » 04/11/2015, 22:32
Suv ha scritto:
sono un umile ing, vedrò di tirare avanti senza![]()
Il fatto che a te, come ingegnere, non serva non significa che devi prendere in giro.
ammetto che un "pizzico" di presa per il naso c'era, d'altro canto un'asserzione simile richiedeva una risposta "simile"... (in realtà ho grande rispetto per i matematici e per tutta la matematica, anche quella che non ho mai trattato, però in certi casi ci sarebbe proprio da dire "get off this horse", non credi?)
comunque mi sono pentito di essere intervenuto, volevo essere di aiuto a un ragazzo del liceo nella cui situazione mi sono abbastanza riconosciuto quando anch'io ero maturando, e invece si è risolta in una discussione sull'accezione del termine applicare...
"Suv":
sono un umile ing, vedrò di tirare avanti senza![]()
Il fatto che a te, come ingegnere, non serva non significa che devi prendere in giro.
quell'1% mi sento di confermarlo
fantastico
Probabilmente non hai idea di quanto la matematica si sia sviluppata nel Novecento
sono un umile ing, vedrò di tirare avanti senza


"Suv":se non l'appunto fattomi da Luca.lussardi da cui mi piacerebbe capire come ha ricavato quell'1% che sembra un tantino al ribasso secondo me
Probabilmente non hai idea di quanto la matematica si sia sviluppata nel Novecento, quell'1% mi sento di confermarlo, ed anzi si abbassa sa ragioniamo sull'intera matematica e di quanta ne so io, era riferito solo all'analisi.
"giuliofis":
Scusate l'intromissione, ma vorrei far notare che l'SSD dice abbastanza poco sul contenuto dei corsi. Non lo considero, quindi, un parametro rivelanti in questi casi.
Era proprio quello che volevo dire con il mio esempio di ing. gestionale.
"vict85":
... e che di statistica matematica e probabilità ad ingegneria si fa un esame più limitato.
Una cosa che moltissimi professori che ho avuto hanno sottolineato. E' una mancanza notevole per moltissime ingegnerie (soprattutto gestionale, telecomunicazioni, medica etc...)
"vict85":
Comunque consiglio a Albirz che se deciderà di fare matematica e vuole essere applicato deve scegliere l'applicazione il prima possibile (per lo meno entro la fine del secondo anno, ma prima lo fa e meglio è). Per esempio se vuoi fare il settore economico finanziario devi predisporre il tuo carico didattico in modo da fare qualche esame di economia e finanza e di specializzarti il più possibile in statistica e calcolo delle probabilità (principalmente verso i processi stocastici). Se per esempio ti interessa l'ottica allora devi fare tutta la fisica e fisica matematica aggiuntiva che ti è possibile fare. Se ti interessi di elaborazione delle immagini allora devi studiare analisi matematica e numerica e fare ovviamente qualche esame di analisi dei segnali e di elaborazione delle immagini. Se ti interessa la statistica e l'analisi dei dati devi specializzarti in statistica, machine learning e qualcosa di informatico potrebbe essere utile, come anche qualcosa di economico/sociale. Lo dico perché gli esami che potrai scegliere non sono tantissimi e se non ti specializzi finisci per essere uno/a che ha studiato tante cose, ma non è indirizzato davvero verso nulla.
Senza esagerare con i tempi. Tutto sommato non è un dramma specializzarsi solo alla magistrale. Io ad esempio ho fatto due curricula completamente diversi all'interno di ing. gestionale (alla triennale orientato alla organizzazione d'impresa e alla magistrale alla produzione) e non ho molte lacune rispetto ad altri colleghi. Forse a matematica (date le maggiori differenze) il problema è più evidente però bisogna anche considerare che solo col tempo si capisce ciò che veramente interessa.
"Suv":
Inter ho letto moltissimi tuoi interventi e ti rispetto... conosco molti tuoi punti di vista a riguardo, ero quasi certo che saresti stato in disaccordo(lasciatelo dire, sei un ing atipico
) è l'ambiente universitario che ci rovina...
Lo so...lo so...

Considera che studio con altri tre amici e siamo arrivati alla conclusione che una nostra fusione porterebbe a due persone diverse: una sarebbe un dittatore che sterminerebbe tutti e un'altro un premio nobel (che verrebbe ucciso dal primo)! Ovviamente è una esagerazione...però credo renda bene l'idea del "è l'ambiente universitario che ci rovina"...

A parte le battute, credo effettivamente di essere un ing (per ora triennale!) atipico, sono molto più portato allo studio (e forse, non mi è ancora chiaro, alla ricerca) piuttosto che alla "praticoneria" del mondo del lavoro. Non vorrei passare per quello che non gli va di andare a lavorare però, oggettivamente, vedo (e lo dico anche a mio svantaggio) il lavoro classico, inteso in azienda, come un qualcosa di un po' meno "elevato" della ricerca. Insomma forse è questo che mi rende decisamente atipico (me lo dicono anche amici e colleghi!). Ora infatti sto studiando una materia (Machine Learning) fuori dal mio piano di studi solo perché mi interessa. Sono però riuscito a convincere la segreteria e il presidente del cdl a farmelo approvare (se lo dovessi sostenere) come sovrannumero nonostante fosse un esame di Scienze Informatiche...

Con questo torno a dire che, con impegno, il tempo per "specializzarsi" in ciò che piace lo si può trovare anche alla magistrale.
Scusate l'intromissione, ma gli SSD dicono abbastanza poco sul contenuto dei corsi. Ho visto esami di informatica a fisica passati sotto FIS/01, mentre il mio corso di Fisica Medica era in FIS/07, mentre uno con nome diverso ma contenuti quasi identici per gli ingegneri biomedici era sotto ING-qualcosa; mentre lo stesso corso (mutuato) di Dosimetria per i fisici era sotto FIS/07 e per gli ingegneri biomedici sotto un ING-qualcosa (ripeto: lo stesso corso). E potrei andare avanti con meccanica analitica, elettronica, metodi matematici...
Insomma, gli SSD danno un'idea troppo sommaria per prenderli come punti di riferimento, specialmente per insegnamenti di discipline fortemente interdisciplinari (quali la fisica medica, nel mio caso) (e mi dispiace che i criteri d'accesso alle lauree magistrali siano basati su questi!).
Insomma, gli SSD danno un'idea troppo sommaria per prenderli come punti di riferimento, specialmente per insegnamenti di discipline fortemente interdisciplinari (quali la fisica medica, nel mio caso) (e mi dispiace che i criteri d'accesso alle lauree magistrali siano basati su questi!).
Scusate l'intromissione, ma gli SSD dicono abbastanza poco sul contenuto dei corsi. Ho visto esami di informatica a fisica passati sotto FIS/01, mentre il mio corso di Fisica Medica era in FIS/07, mentre uno con nome diverso ma contenuti quasi identici per gli ingegneri biomedici era sotto ING-qualcosa; mentre lo stesso corso (mutuato) di Dosimetria per i fisici era sotto FIS/07 e per gli ingegneri biomedici sotto un ING-qualcosa (ripeto: lo stesso corso). E potrei andare avanti con meccanica analitica, elettronica, metodi matematici...
Insomma, gli SSD danno un'idea troppo sommaria per prenderli come punti di riferimento, specialmente per insegnamenti di discipline fortemente interdisciplinari (quali la fisica medica, nel mio caso) (e mi dispiace che i criteri d'accesso alle lauree magistrali siano basati su questi!).
Insomma, gli SSD danno un'idea troppo sommaria per prenderli come punti di riferimento, specialmente per insegnamenti di discipline fortemente interdisciplinari (quali la fisica medica, nel mio caso) (e mi dispiace che i criteri d'accesso alle lauree magistrali siano basati su questi!).
Scusate l'intromissione, ma vorrei far notare che l'SSD dice abbastanza poco sul contenuto dei corsi. Non lo considero, quindi, un parametro rivelanti in questi casi.
Capito. Comunque per completezza, rispetto ad ingegneria meccanica o civile, a matematica si studia più di ciò che non è analisi. Nel senso che un ingegnere, alla triennale, vede di analisi più o meno gli stessi argomenti di uno studente di matematica della triennale (a meno che quest'ultimo non si sia specializzato in analisi ovviamente). Gli esami sono più grandi in termini di crediti e l'approfondimento è certamente differente, ma i teoremi che si vedono non sono così differenti. Di fisica matematica e analisi numerica direi che dipende dalle scelte degli studenti e dall'università (a matematica ho notato che la quantità di esami in questi due settori è piuttosto variabile da università ad università). Di ricerca operativa, ne fa più un ingegnere gestionale che un matematico.
Quello che cambia è quindi che un ingegnere non fa nessun esame di algebra astratta o logica, di geometria fa praticamente solo algebra lineare e qualcosa di geometria differenziale (spesso mascherata dentro un esame di analisi)[nota]In sostanza un ingegnere non studia topologia.[/nota] e che di statistica matematica e probabilità ad ingegneria si fa un esame più limitato.
La necessità di studiare le basi di algebra astratta e topologia consiste nel fatto che molta matematica avanzata li usa massicciamente.
Parlo di triennale perché nella magistrale ci si specializza e quindi è difficile dare un descrizione univoca di cosa abbia studiato un matematico uscito dalla triennale. Io per esempio non ho mai studiato cosa sia una equazione stocastica, ma se sei interessato alla finanza probabilmente lo metterai nel tuo curriculum studiorum.
Comunque consiglio a Albirz che se deciderà di fare matematica e vuole essere applicato deve scegliere l'applicazione il prima possibile (per lo meno entro la fine del secondo anno, ma prima lo fa e meglio è). Per esempio se vuoi fare il settore economico finanziario devi predisporre il tuo carico didattico in modo da fare qualche esame di economia e finanza e di specializzarti il più possibile in statistica e calcolo delle probabilità (principalmente verso i processi stocastici). Se per esempio ti interessa l'ottica allora devi fare tutta la fisica e fisica matematica aggiuntiva che ti è possibile fare. Se ti interessi di elaborazione delle immagini allora devi studiare analisi matematica e numerica e fare ovviamente qualche esame di analisi dei segnali e di elaborazione delle immagini. Se ti interessa la statistica e l'analisi dei dati devi specializzarti in statistica, machine learning e qualcosa di informatico potrebbe essere utile, come anche qualcosa di economico/sociale. Lo dico perché gli esami che potrai scegliere non sono tantissimi e se non ti specializzi finisci per essere uno/a che ha studiato tante cose, ma non è indirizzato davvero verso nulla.
Quello che cambia è quindi che un ingegnere non fa nessun esame di algebra astratta o logica, di geometria fa praticamente solo algebra lineare e qualcosa di geometria differenziale (spesso mascherata dentro un esame di analisi)[nota]In sostanza un ingegnere non studia topologia.[/nota] e che di statistica matematica e probabilità ad ingegneria si fa un esame più limitato.
La necessità di studiare le basi di algebra astratta e topologia consiste nel fatto che molta matematica avanzata li usa massicciamente.
Parlo di triennale perché nella magistrale ci si specializza e quindi è difficile dare un descrizione univoca di cosa abbia studiato un matematico uscito dalla triennale. Io per esempio non ho mai studiato cosa sia una equazione stocastica, ma se sei interessato alla finanza probabilmente lo metterai nel tuo curriculum studiorum.
Comunque consiglio a Albirz che se deciderà di fare matematica e vuole essere applicato deve scegliere l'applicazione il prima possibile (per lo meno entro la fine del secondo anno, ma prima lo fa e meglio è). Per esempio se vuoi fare il settore economico finanziario devi predisporre il tuo carico didattico in modo da fare qualche esame di economia e finanza e di specializzarti il più possibile in statistica e calcolo delle probabilità (principalmente verso i processi stocastici). Se per esempio ti interessa l'ottica allora devi fare tutta la fisica e fisica matematica aggiuntiva che ti è possibile fare. Se ti interessi di elaborazione delle immagini allora devi studiare analisi matematica e numerica e fare ovviamente qualche esame di analisi dei segnali e di elaborazione delle immagini. Se ti interessa la statistica e l'analisi dei dati devi specializzarti in statistica, machine learning e qualcosa di informatico potrebbe essere utile, come anche qualcosa di economico/sociale. Lo dico perché gli esami che potrai scegliere non sono tantissimi e se non ti specializzi finisci per essere uno/a che ha studiato tante cose, ma non è indirizzato davvero verso nulla.
Suv ha scritto:
[...] applicare è altro... [...]
Lo scopo del mio precedente post era di ribattere questa tua opinione.
è proprio qui che divergiamo, ovviamente rispetto la tua opinione e ne faccio tesoro
La matematica diventa applicata quanto lo si fa con uno scopo pratico.
capito... però ci terrei a dire una cosa a Albirz... secondo me, dovresti fare luce riguardo la definizione di applicazione pratica, capire cosa ne pensi tu a riguardo .. come ho detto inizialmente, sta a te capire ciò verso cui sei più incline
E vari settori, come l'ingegneria gestionale e la finanza, richiedono molta più matematica delle poche cose che ha bisogno un ingegnere civile.
non ne avevo idea... è un caso isolato comunque, nei restanti pds ingegneristici (eccettuati ing.matematica e ing.fisica) a partire dal secondo anno predominano i SSD ing-inf, ing-ind, ing-cat
Secondo il tuo principio che applicare vuol dire progettare prodotto "fisici" allora anche ingegneri gestionali, economisti, fisici, esperti di marketing, esperti di finanza, analisti di dati e chiunque lavori nel settore della consulenza non applicherebbe nulla.
ecco, è proprio questo il nocciolo della questione. Non so, magari mi sono spiegato male (però ne dubito)...
Non ho mai affermato che applicare voglia dire progettare "prodotti fisici".
Secondo me hai allargato troppo lo "spettro": un economista usa l'analisi funzionale? Uno statistico impiega la geometria differenziale? No ovviamente, tant'è che in tutti gli esempi che hai elencato (fisici eccettuati) le conoscenze di analisi si limitano ai due esami canonici, più eventuali estensioni... ma mai oltre. La consulenza, le perizie, i collaudi le fanno anche coloro che fanno "prodotti fisici" (poi anche per progettare devi impiegare quanto appreso per via teorica...). Il concetto è, lo ribadisco, che molta analisi (e altro) che si studia nel cdl di matematica ha limitate(tissimi) risvolti pratici. Su questo penso che concorderemo...