Erasmus a Barcellona

giulia.cona
Ciao a tutti! Frequento il secondo anno di Matematica Applicata a Verona e mi sto interessando alle opportunità che l'università offre per gli Erasmus per il primo semestre del prossimo anno...mi attira molto la proposta di 6 mesi a Barcellona, ma ho alcuni grandi dubbi...innanzitutto non so la lingua (anche se mi hanno detto che si impara in fretta) e ho quindi paura di non riuscire bene a seguire i corsi, per poi rimanere indietro con gli esami (e non mi sembrerebbe il caso, dato che il prossimo è il terzo anno!) C'è qualcuno che ha fatto questo tipo di esperienza (anche in altre città o Paesi) e ha voglia di raccontarmi un pò come si è trovato? Non mi peserebbe stare del tempo lontana da casa, so che potrebbe essere un'esperienza molto utile, ma non voglio compromettere la regolarità della mia carriera universitaria...grazie! :-)

Risposte
giulia.cona
ringrazio d4ni e celeste per la loro risposta... :D ...in queste settimane mi sono messa d'impegno per studiare un minimo di lingua spagnola (mercoledì prossimo sosterrò il test informatizzato necessario per presentare domanda al bando) anche se ogni tanto pensare di partire sul serio mi metteva un pò in agitazione... :-D ...ovviamente la mia idea non è quella di andare via per fare 6 mesi di "vita alternativa" e di festa continua...anche se so già che le tentazioni saranno molte... :rolleyes: ...Per celeste, non sei l'unica che mi ha parlato molto bene della sua esperienza all'estero, ci sono molte persone che conosco che hanno fatto un Erasmus e quando domando loro informazioni brillano loro gli occhi... :-) :wink: ...questo mi spinge ancora di più ad andare, ma mi faceva piacere sentire anche il parere di una community scientifica, dato che in fondo tutti i miei amici frequentano facoltà ben diverse dalla mia (e che, per come la penso, richiedono un altro tipo di approccio allo studio)...ringrazio di nuovo per il tempo che mi avete dedicato... :-) :-)

celeste4
Mah, in realtà...per quanto io provenga da un'università considerata "buona", ogni polo universitario ha le sue specialità ed è carente per alcune branche; ad esempio qui a Trieste non abbiamo neppure un corso di Logica, e via così...

Con un anno all'estero, in un'altra università, puoi scoprire ambiti della tua discipliana che prima neanche non immaginavi esistessero, e seguire corsi che nella tua università di origine non ci sono. Con un guadagno di cultura e magari la possibilità di scrivere la tesi triennale su una delle branche che hai conosciuto all'estero, facendo dunque una tesi un po' più originale di chi segue le linee interne al tuo dipartimento di provenienza.

Poi vabbè, quel che è successo a me, ma che non è uguale in tutte le università, è che in Svizzera c'era un sacco di fermento in più nel dipartimento di matematica, ospiti di passaggio che tenevano seminari sia ad alto livello, sia comprensibili anche da noi studenti almeno una volta alla settimana, e questo l'ho trovato parecchio motivante.

d4ni1
per quanto stimi e apprezzi l' idea di svolgere parte della propria vita in un Paese che non è quello di origine (io stesso sto valutando l' ipotesi di lasciare l' Italy per la specialistica) non mi ha mai convinto del tutto l' ipotesi Erasmus, in particolare nel contesto di una laurea scientifica.
Forse mi sbaglio in toto, ma l' impressione che ho è quella di essere una cosa un pò da "balotta" (perdonatemi il termine :lol:) più che da esperienza all' interno dell' università, soprattutto se si parla di una laurea scientifica (senza nulla togliere alle altre, non è un discorso di supremazia, è un discorso proprio di diversità).
Piuttosto preferisco farmi il mio interrail estivo per conoscere le nuove popolazioni e poi farmi una bella laurea di 2 anni in un università che merita fuori dal mio Paese (e poi non mi piace l' idea di una graduatoria e tutto il resto),.

vabbè queste sono opinioni puramente personali che potrebbero anche non interessarvi, in tal caso scusate e buonanotte.

celeste4
Ciao!

Io in Erasmus ci sono stata esattamente al terz'anno (avevo fatto domanda solo per il primo semestre...ma poi avevo pure prolungato a tutto l'anno :P ).
Da quanto ho vissuto io, non c'è alcun motivo di "rallentare" la tua carriera universitaria, a meno che tu non lo voglia.
Nel senso che se parti con l'idea di far festa, uscire principalmente con gli altri erasmus (dove stavo io, ma credo anche altrove, la maggior parte degli studenti erasmus non avevano alcuna intenzione di seguire i corsi, ecc...Dicevano che vale la pena "prendersi un semestre di esperienza di vita"...ma d'altronde, se nella vita hai scelto di studiare, seguire i corsi altrove è pur sempre esperienza di vita!), va bene, in tal caso avrai fatto un sacco di festa. E agli esami ci si pensa poi.

Ma puoi scegliere di seguire l'università come facevi a casa, costruirti una routine nuova, partendo da capo, senza vecchi meccanismi, creare nuove relazioni con quelli che saranno i tuoi compagni di corso "autoctoni" (e anche lì, magari vedi chi sono quelli che seguono e che sono motivati per bene), incominciare a uscire con loro, studiare assieme, e via dicendo.

Forse il secondo è un processo un po' più faticoso (ma gli spagnoli sono noti per essere socievoli!), ma non credo sia un erasmus meno "vissuto"...anzi! Alla fine ti ritrovi con una quotidianità alternativa a quella di casa, che si distingue dalla prima per essere interamente intenzionale e costruita da te, non frutto di eventi casuali e lente sedimentazioni avvenute nel corso degli anni...

In breve, se sei una studentessa motivata "in patria", puoi decidere di essserlo pure altrove :)

Scusa se mi sono dilungata in chiacchiere e chiacchiere, ma anche dopo due anni divento sempre eccessivamente emotiva a parlare del mio erasmus!

Infine, qui http://www.matematicamente.it/forum/erasmus-t16100.html trovi una risposta che avevo dato mentre ero ancora via.

A presto!
Celeste

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.