Dubbi su ingegneria dell'automazione

Lars98
Ciao a tutti,
sono un ragazzo di 18 anni che deve frequentare l'ultimo anno di scuola superiore.
Attualmente sto frequentando un ITIS elettronico con indirizzo automazione. La scuola mi piace, tanto che vorrei proseguire all'università quello che sto studiando adesso. Cercando su internet, tempo fa, quello che sarebbe potuto essere il corso di laurea più adatto, mi sono imbattuto nella laurea in ingegneria dell'automazione. Mi ha subito affascinato perché sarebbe il corso giusto per apprendere sia la parte hardware che un po anche di software d in più studiare anche altre materie che mi piacciono molto.
Il problema che è sorto è che parlando anche con alcuni adulti un po' più 'esperti' di me sono emerse due visioni estremamente diverse del futuro dopo l'università.
Il primo punto di vista è contro questo corso di laurea perché sostengono che una volta finito io diventi un ingegnere specializzato in nulla (ossia non in elettronica e neanche in informatica) e che in ottica di specializzazioni all'estero o anche solo il lavoro possa essere complicato trovare lavoro dato la mancata specializzazione richiesta.
Il secondo punto di vista invece è molto più positivo perché sostiene il fatto che una volta usciti dall'università io sia diventato un ingegnere competente in più campi e questa caratteristica possa garantirmi di specializzarmi nel campo che più vorrò (ovviamente attinente a quanto studiato) oppure comunque trovare abbastanza facilmente lavoro.
Secondo voi conviene seguire una laurea 'classica' e poi specializzarsi più avanti in automazione, oppure affrontare direttamente questo corso di laurea?
Cercando ho trovato che il politecnico di Milano è molto quotato per questo corso di laurea, ed eventualmente si potrebbe direttamente continuare con la magistrale facendo il corso di AUTOMATION AND CONTROL ENGINEERING.
Scusate le tante domande ma se qualcuno che magari ha già affrontato questo percorso potesse chiarire questi dubbi ve ne sarei molto grato.

Risposte
Lars98
"Intermat":

Si, nel senso che cambiando ateneo, mediamente, dei problemi li avrai sempre in quanto ti potrebbero dare dei crediti da recuperare. Allo stesso modo andando all'estero ti potrebbero porre dei paletti. Ovviamente non so quali essi possano essere e se poi effettivamente ci siano però, dato che cambiare ateneo è sempre un po' una rogna, non credo ci siano particolari problemi specifici relativi a questo corso. Non ce ne sarebbe motivo.

Ho capito, grazie mille per le risposte.

Qualcuno che ha già frequentato o lo sta frequentando mi può dire altre cose che magari si scoprono solo una volta iniziato questo corso?

Intermat
"Lars98":
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[quote="Intermat"]
Non vedo perché dovrebbe essere vista male, anzi. Molti cdl che esistono in Italia non hanno identici cdl all'estero quindi non vedo che problemi ci debbano essere.


Quindi se un domani dovessi, e potessi, andare all'estero a fare la specializzazione potrei farla tranquillamente senza troppi problemi?[/quote]
Si, nel senso che cambiando ateneo, mediamente, dei problemi li avrai sempre in quanto ti potrebbero dare dei crediti da recuperare. Allo stesso modo andando all'estero ti potrebbero porre dei paletti. Ovviamente non so quali essi possano essere e se poi effettivamente ci siano però, dato che cambiare ateneo è sempre un po' una rogna, non credo ci siano particolari problemi specifici relativi a questo corso. Non ce ne sarebbe motivo.

Lars98
"Intermat":

Io ti consigliavo di fare ing. dell'automazione alla triennale nell'ottica di fare ing. dell'automazione/robotica alla magistrale. Il ragionamento era questo. A mio modesto parere cambiare tra triennale e magistrale non è una cosa, di per se, positiva ma negativa. Ovviamente se ci si accorge che il cdl scelto alla triennale non è quello giusto per i propri interessi/obiettivi allora è giusto cambiare però, se si ha una idea chiara, la coerenza premia in quanto, triennale e magistrale, sono visti (soprattutto all'interno della stessa università) come un unicum in cui gli esami della magistrale richiedono conoscenze di quelli della triennale e non di altri.


Scusami forse mi sono spiegato male, perché dopo la triennale non è mia intenzione di certo cambiare completamente strada nella specializzazione. La cosa che volevo chiedere è tra tutte le possibili magistrali, siccome cambiano un po' tra un'università e l'altra, quale fosse quella 'migliore', sempre che ce ne sia una.

"Intermat":

Non vedo perché dovrebbe essere vista male, anzi. Molti cdl che esistono in Italia non hanno identici cdl all'estero quindi non vedo che problemi ci debbano essere.


Quindi se un domani dovessi, e potessi, andare all'estero a fare la specializzazione potrei farla tranquillamente senza troppi problemi?

Intermat
"Lars98":
Grazie mille per le risposte. Qualcuno che ha frequentato ing. dell'automazione oppure qualcuno che conosce chi l'ha frequentato potrebbe dirmi che aspettative lavorative si possono avere una volta finita l'università?
Quale specializzazione converrebbe intraprendere dopo la triennale?

Io ti consigliavo di fare ing. dell'automazione alla triennale nell'ottica di fare ing. dell'automazione/robotica alla magistrale. Il ragionamento era questo. A mio modesto parere cambiare tra triennale e magistrale non è una cosa, di per se, positiva ma negativa. Ovviamente se ci si accorge che il cdl scelto alla triennale non è quello giusto per i propri interessi/obiettivi allora è giusto cambiare però, se si ha una idea chiara, la coerenza premia in quanto, triennale e magistrale, sono visti (soprattutto all'interno della stessa università) come un unicum in cui gli esami della magistrale richiedono conoscenze di quelli della triennale e non di altri.

"Lars98":

Un'ultima cosa, all'estero questo CdL viene considerato in maniera superficiale perché non specializzato in una sola cosa oppure viene riconosciuto come un corso che 'apre molte strade'?

Non vedo perché dovrebbe essere vista male, anzi. Molti cdl che esistono in Italia non hanno identici cdl all'estero quindi non vedo che problemi ci debbano essere.

Lars98
Grazie mille per le risposte. Qualcuno che ha frequentato ing. dell'automazione oppure qualcuno che conosce chi l'ha frequentato potrebbe dirmi che aspettative lavorative si possono avere una volta finita l'università?
Quale specializzazione converrebbe intraprendere dopo la triennale?
Un'ultima cosa, all'estero questo CdL viene considerato in maniera superficiale perché non specializzato in una sola cosa oppure viene riconosciuto come un corso che 'apre molte strade'?

civamb
Credo che ingegneria dell'automazione sia in CdL molto valido e molto utile in futuro visto che la nostra società sarà sempre piú automatizzata e robotizzata.

Intermat
"Resilienza":
Farei una delle grandi lauree di ingegneria fondamentali: elettrica ed elettronica, informatica, meccanica o chimica. Solo in seguito mi specializzerei in un settore interdisciplinare. Ovviamente questo si applica a te solo se sai che ti piacerebbe progettare hardware e software piuttosto che palazzi, nel senso che sai già di non voler fare, per esempio, roba che abbia a che fare con la meccanica.

Detto ciò, se anche dovessi scegliere l'altra strada, con una specializzazione andrebbe probabilmente tutto bene.

Secondo me se lui ha già chiaro che gli interessa ing. dell'automazione allora non ha senso fare ing. elettrica, elettronica o informatica (per non parlare di chimica e meccanica). Il percorso si complica inutilmente alla magistrale quando gli verranno richiesti (molto probabilmente) dei crediti da recuperare prima dell'immatricolazione. Insomma, se uno ha chiaro il percorso non vedo perché complicarselo da soli!

Resilienza1
Farei una delle grandi lauree di ingegneria fondamentali: elettrica ed elettronica, informatica, meccanica o chimica. Solo in seguito mi specializzerei in un settore interdisciplinare. Ovviamente questo si applica a te solo se sai che ti piacerebbe progettare hardware e software piuttosto che palazzi, nel senso che sai già di non voler fare, per esempio, roba che abbia a che fare con la meccanica.

Detto ciò, se anche dovessi scegliere l'altra strada, con una specializzazione andrebbe probabilmente tutto bene.

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