Dopo Lettere, Matematica?
Ciao a tutti, sono un ragazzo di 23 anni. Mi sono appena laureato in Lettere e sono indeciso se proseguire con una laurea magistrale o se iscrivermi a Matematica. Ho un dubbio gigantesco. Il fatto è che adoro la letteratura ma allo stesso tempo sento una fortissima attrazione per la matematica e per il modello di razionalità che offre. Ho paura comunque di fare un passo falso, e di pentirmene in seguito. La mia è una preparazione da Liceo scientifico (ma devo rispolverare praticamente tutto).
Vorrei sapere da qualche studente universitario se iscrivendomi a matematica alla mia età potrei avere qualche chance nel mondo del lavoro (la testa, bene o male, c'è, come la passione), o sarei comunque tagliato fuori. Per la ricerca, in particolare, sarebbe troppo tardi, fra 4 o 5 anni?
Grazie.
Vorrei sapere da qualche studente universitario se iscrivendomi a matematica alla mia età potrei avere qualche chance nel mondo del lavoro (la testa, bene o male, c'è, come la passione), o sarei comunque tagliato fuori. Per la ricerca, in particolare, sarebbe troppo tardi, fra 4 o 5 anni?
Grazie.
Risposte
"vict85":
Capito... quello che intendevo comunque è che varie persone, tra cui io, cambiano facoltà perché cambiano progetto di vita. Personalmente dato i tuoi scopi di sconsiglio di iniziare il percorso universitario ma di approfondire per tuo conto anche trattando argomenti abbastanza avanzati. Puoi anche aggiungere degli esami da matematica nel tuo curriculum universitario come esami a scelta. Esami di logica matematica, geometrie elementari (euclidee e no) da un punto di vista superiore, storia e filosofia della matematica e similari non sono sempre nel curriculum base, mentre ci sono esami che, a mio avviso, potrebbero interessarti molto meno. Attraverso il forum puoi essere poi indirizzata verso manuali sui vari argomenti e aiutata a comprenderli se non possiedi alcuni prerequisiti...
Sí certo, capisco. Nel mio caso non ho cambiato granché progetto di vita da quando in seconda superiore m'interessai alla filosofia.
In effetti frequentare un corso di laurea è abbastanza costoso, ed impegnativo, forse poco utile. Ma non si sa mai.
"Princeps":
Non lo faccio alla fine della triennale perché voglio laurearmi in filosofia.
Professionalmente parlando è assolutamente inutile (oddio, le cattedre in matematica sono pur sempre piú che quelle in filosofia).
Perché dunque? Volontà di sapere. Molti grandi filosofi conoscevano molto bene la matematica (Husserl era assistente di Weierstrass).
Del resto se avessi puntato soprattutto ad un lavoro remunerativo non sarei certo andato a studiare filosofia.
Inoltre quand'anche non studiassi matematica a livello universitario (cosa che in effetti ha il suo costo), mi tornerebbe comunque utile approfondirla.
Capito... quello che intendevo comunque è che varie persone, tra cui io, cambiano facoltà perché cambiano progetto di vita. Personalmente dato i tuoi scopi di sconsiglio di iniziare il percorso universitario ma di approfondire per tuo conto anche trattando argomenti abbastanza avanzati. Puoi anche aggiungere degli esami da matematica nel tuo curriculum universitario come esami a scelta. Esami di logica matematica, geometrie elementari (euclidee e no) da un punto di vista superiore, storia e filosofia della matematica e similari non sono sempre nel curriculum base, mentre ci sono esami che, a mio avviso, potrebbero interessarti molto meno. Attraverso il forum puoi essere poi indirizzata verso manuali sui vari argomenti e aiutata a comprenderli se non possiedi alcuni prerequisiti...
"Fioravante Patrone":
Magari troverai chi ti da consigli migliori, ma per te vedo molto adatto il sempiterno "Cos'è la matematica" di Courant e Robbins.
Da una prima ricerca penso che questo sia proprio il libro piú adatto per cominciare.
Merci!
Non lo faccio alla fine della triennale perché voglio laurearmi in filosofia.
Professionalmente parlando è assolutamente inutile (oddio, le cattedre in matematica sono pur sempre piú che quelle in filosofia).
Perché dunque? Volontà di sapere. Molti grandi filosofi conoscevano molto bene la matematica (Husserl era assistente di Weierstrass).
Del resto se avessi puntato soprattutto ad un lavoro remunerativo non sarei certo andato a studiare filosofia.
Inoltre quand'anche non studiassi matematica a livello universitario (cosa che in effetti ha il suo costo), mi tornerebbe comunque utile approfondirla.
Grazie.
Professionalmente parlando è assolutamente inutile (oddio, le cattedre in matematica sono pur sempre piú che quelle in filosofia).
Perché dunque? Volontà di sapere. Molti grandi filosofi conoscevano molto bene la matematica (Husserl era assistente di Weierstrass).
Del resto se avessi puntato soprattutto ad un lavoro remunerativo non sarei certo andato a studiare filosofia.
Inoltre quand'anche non studiassi matematica a livello universitario (cosa che in effetti ha il suo costo), mi tornerebbe comunque utile approfondirla.
"Fioravante Patrone":
Magari troverai chi ti da consigli migliori, ma per te vedo molto adatto il sempiterno "Cos'è la matematica" di Courant e Robbins.
Altri libri carini da leggere per me sono:
Kemeny, Snell e Thompson: Matematica e attività umane. (pare siano esaurite le edizioni in italiano, ma non dovrebbe essere difficile trovarlo in qualche biblioteca).
Luce e Raiffa: Games and Decisions, Wiley, New York, 1957.
PS: ho scoperto, cercando il titolo esatto, che l'edizione originale in inglese è disponibile in rete (testo scannerizzato, disponibile la edizioni numero 2 e numero 3):
http://math.dartmouth.edu/~doyle/docs/f ... cover.html
E' interessante la pagina di Doyle:
http://math.dartmouth.edu/~doyle/
Grazie.
"Princeps":
Salve, anch'io avre una mezza idea di iscrivermi a matematica quando mi sarò laureato (nella magistrale) in filosofia (tra tre anni e mezzo).
Non so se questa volontà mi rimarrà, ma ne approfitto per chiedere consigli su come fare per “tenermi in allenamento”, anche perché mi sembra di star lentamente dimenticando tutto.
Qualcuno sconsiglia di ripassare i manuali del liceo, ma qualcosa si dovrà pur fare, magari su manuali di altro tipo.
Al liceo (scientifico PNI) affrontavo bene i problemi, mentre avevo maggiori difficoltà laddove ci fossero calcoli chilometrici da svolgere (anche se me la cavavo). Una cosa che non sopportavo della materia era che la maggior difficoltà non fosse data tanto dal dover pensare, quanto dal dover imparare a svolgere molto velocemente.
Mi sembra di ricorda che una prof. cólla quale ho parlato sosteneva che il miglior manuale di matematica si chiamerebbe Fermat, ma (da quel che ricordo) sarebbe troppo difficile per il “pubblico medio” del liceo, oltre al fatto che il libro degli esercizi non sarebbe all'altezza. In ogni caso temo il titolo non sia quello, visto che in rete non trovo alcunché.
Vabbè, vi chiedo di darmi consiglio. Spero l'autore della discussione non me ne abbia per quest'intromissione.
Scusa ma perché non lo fai alla fine della triennale? Più tempo fai passare, soprattutto in una facoltà che non ti tiene in allenamento con le parti più tecniche della matematica, peggio è...
E poi non vedo in che modo potrebbe esserti di aiuto professionalmente parlando...
Magari troverai chi ti da consigli migliori, ma per te vedo molto adatto il sempiterno "Cos'è la matematica" di Courant e Robbins.
Altri libri carini da leggere per me sono:
Kemeny, Snell e Thompson: Matematica e attività umane. (pare siano esaurite le edizioni in italiano, ma non dovrebbe essere difficile trovarlo in qualche biblioteca).
Luce e Raiffa: Games and Decisions, Wiley, New York, 1957.
PS: ho scoperto, cercando il titolo esatto, che l'edizione originale in inglese è disponibile in rete (testo scannerizzato, disponibile la edizioni numero 2 e numero 3):
http://math.dartmouth.edu/~doyle/docs/f ... cover.html
E' interessante la pagina di Doyle:
http://math.dartmouth.edu/~doyle/
Altri libri carini da leggere per me sono:
Kemeny, Snell e Thompson: Matematica e attività umane. (pare siano esaurite le edizioni in italiano, ma non dovrebbe essere difficile trovarlo in qualche biblioteca).
Luce e Raiffa: Games and Decisions, Wiley, New York, 1957.
PS: ho scoperto, cercando il titolo esatto, che l'edizione originale in inglese è disponibile in rete (testo scannerizzato, disponibile la edizioni numero 2 e numero 3):
http://math.dartmouth.edu/~doyle/docs/f ... cover.html
E' interessante la pagina di Doyle:
http://math.dartmouth.edu/~doyle/
Salve, anch'io avre una mezza idea di iscrivermi a matematica quando mi sarò laureato (nella magistrale) in filosofia (tra tre anni e mezzo).
Non so se questa volontà mi rimarrà, ma ne approfitto per chiedere consigli su come fare per “tenermi in allenamento”, anche perché mi sembra di star lentamente dimenticando tutto.
Qualcuno sconsiglia di ripassare i manuali del liceo, ma qualcosa si dovrà pur fare, magari su manuali di altro tipo.
Al liceo (scientifico PNI) affrontavo bene i problemi, mentre avevo maggiori difficoltà laddove ci fossero calcoli chilometrici da svolgere (anche se me la cavavo). Una cosa che non sopportavo della materia era che la maggior difficoltà non fosse data tanto dal dover pensare, quanto dal dover imparare a svolgere molto velocemente.
Mi sembra di ricorda che una prof. cólla quale ho parlato sosteneva che il miglior manuale di matematica si chiamerebbe Fermat, ma (da quel che ricordo) sarebbe troppo difficile per il “pubblico medio” del liceo, oltre al fatto che il libro degli esercizi non sarebbe all'altezza. In ogni caso temo il titolo non sia quello, visto che in rete non trovo alcunché.
Vabbè, vi chiedo di darmi consiglio
. Spero l'autore della discussione non me ne abbia per quest'intromissione.
Non so se questa volontà mi rimarrà, ma ne approfitto per chiedere consigli su come fare per “tenermi in allenamento”, anche perché mi sembra di star lentamente dimenticando tutto.
Qualcuno sconsiglia di ripassare i manuali del liceo, ma qualcosa si dovrà pur fare, magari su manuali di altro tipo.
Al liceo (scientifico PNI) affrontavo bene i problemi, mentre avevo maggiori difficoltà laddove ci fossero calcoli chilometrici da svolgere (anche se me la cavavo). Una cosa che non sopportavo della materia era che la maggior difficoltà non fosse data tanto dal dover pensare, quanto dal dover imparare a svolgere molto velocemente.
Mi sembra di ricorda che una prof. cólla quale ho parlato sosteneva che il miglior manuale di matematica si chiamerebbe Fermat, ma (da quel che ricordo) sarebbe troppo difficile per il “pubblico medio” del liceo, oltre al fatto che il libro degli esercizi non sarebbe all'altezza. In ogni caso temo il titolo non sia quello, visto che in rete non trovo alcunché.
Vabbè, vi chiedo di darmi consiglio

"Camillo":
La medaglia Fields, equivalente del premio Nobel , per la Matematica non viene data a chi ha più di 40 anni .
Vorrà pur dire qualcosa...
Vuol dire semplicemente che la medaglia Fields e' si' in gran parte un riconoscimento del merito passato, ma tuttavia inteso come esortazione a proseguire il lavoro e ottenere altri grandi risultati. Secondo i propositi originali di Fields infatti:
"while it [the Fields Medal] was in recognition of work already done, it was at the same time intended to be an encouragement for further achievement on the part of the recipients and a stimulus to renewed effort on the part of others."
Bisogna distinguere tra due cose... La prima è fare ricerca e quella la fai indipendentemente dagli altri, la seconda è entrare in una università di eccellenza. Una persona può essere un bravissimo matematico ma se ha qualche anno in più potrebbe avere qualche problema in più nei primi anni di carriera...
La medaglia Fields, equivalente del premio Nobel , per la Matematica non viene data a chi ha più di 40 anni .
Vorrà pur dire qualcosa...
Vorrà pur dire qualcosa...
"nefherret":
no ragazzi davvero fare ricerca con tre anni di ritardo è dura??? mi state rovinando la vità...
Assolutamente no! Per un atleta sarebbe un problema incominciare a gareggiare a 30 anni, ma stiamo parlando di attivita' intellettuale! C'e' gente che fa ricerca di alto livello a 60 anni.
Dal punto di vista fisiologico, iniziare a studiare matematica, anche a 25 anni, non e' un problema. Il cervello umano e' plastico, e' capace di apprendere nuove capacita' intellettuali di alto livello a tutte le eta'. All'inizio servira' una grande sforzo, per costruirsi le mappe mentali, per ristrutturare il cervello. Ma poi sara' in discesa. Il relatore della mia tesi di laurea (argomento matematico) si laureo' in filosofia...
Dal punto di vista concreto, alle universita' serie interessa gente brava, che cavolo vuoi che freghi loro se hai 3-4-5 anni in piu' della media. Come ho detto, non devi correre i 100 metri. In Italia, di certo, i problemi per i giovani ricercatori sono ben peggiori (sistema chiuso, raccomandazioni, poca meritocrazia, pochi posti)
"WiZaRd":
@Help
Non ripetere: non serve.
Ho dei dubbi sul non ripassare. Ad esempio, temo che nel mezzo di un problema possano verificarsi spiacevoli imprevisti, come il bloccarsi su una disequazione irrazionale fratta (per fare un esempio), o manifestare altri tipi di lacune sull'algebra elementare, geometria analitica del piano, trigonometria che dovrebbero essere date per fatte. Inoltre mi preme anche riprendere la mano con i limiti e gli integrali perchè so che i corsi sono veloci.
"nefherret":
No ragazzi davvero fare ricerca con tre anni di ritardo è dura?
Fare ricerca è dura a prescindere

@Help
Non ripetere: non serve.
Non ripetere: non serve.
"Jean Baudry":
Ciao a tutti, sono un ragazzo di 23 anni. Mi sono appena laureato in Lettere e sono indeciso se proseguire con una laurea magistrale o se iscrivermi a Matematica. Ho un dubbio gigantesco. Il fatto è che adoro la letteratura ma allo stesso tempo sento una fortissima attrazione per la matematica e per il modello di razionalità che offre. Ho paura comunque di fare un passo falso, e di pentirmene in seguito. La mia è una preparazione da Liceo scientifico (ma devo rispolverare praticamente tutto).
Vorrei sapere da qualche studente universitario se iscrivendomi a matematica alla mia età potrei avere qualche chance nel mondo del lavoro (la testa, bene o male, c'è, come la passione), o sarei comunque tagliato fuori. Per la ricerca, in particolare, sarebbe troppo tardi, fra 4 o 5 anni?
Grazie.
Non ho consigli da darti perchè mi trovo nella stessa situazione. Sto finendo (più o meno) la triennale di una facoltà umanistica, e l'intenzione è quella di riprendere in mano i 5 volumi del liceo (2500 pagine) e studiarli tutti da capo, per arrivare all'iscrizione con una preparazione sufficiente. Non saprei cos'altro fare.
"Camillo":
Prima di tutto credo che tu debba fare una riflessione e cercare di capire se questa passione per la matematica è una cosa transitoria o duratura.
Un criterio per capirlo è conoscere il proprio temperamento : se sei portato a facili entusiasmi ma che poi passano o invece se, almeno in questo caso c'è qualcosa di più profondo e non solo un sia pur intenso " invaghimento".
Un secondo criterio può essere provare a immaginarti nel futuro : in quale campo del lavoro ti vedi agire.
Letterario o scientifico ?
Hai valutato la grande capacità di astrazione richiesta dagli studi di Matematica ?
Ti senti in sintonia ?
Ultimo punto : l'età . Per arrivare a fare della ricerca in campo matematico occorre oltre alla laurea ( 3+2 anni ) anche un dottorato- non so se siano necessari 3o 4 anni .
Arriveresti quindi a 31/32 anni ai blocchi di partenza come aspirante ricercatore, in concorrenza con colleghi più giovani.
Se farai questa nuova scelta la tua determinazione dovrà essere grande e duratura.
In bocca al lupo.
Concordo...
Avendo già provato la scelta posso solo dirti che finché non avrai paura di questo passo non sarai pronto per intraprenderlo. Buttare metaforicamente 3-4 anni della tua vita non è una scelta da prendere alla leggera. Volendo comunque dopo qualche mese a matematica, se perdi la voglia, puoi sempre iscriverti a lettere di nuovo (specialistica).
Io comunque arriverò con solo 2 anni di ritardo perché entrerò alla specialistica dopo 2 intensi alla triennale. Se mantengo questo distacco e faccio un buon dottorato in poco tempo posso arrivare ad incominciare la carriera con l'età di un americano che ci ha messo un po' di più a fare il dottorato (la durata del dottorato spesso va ben oltre i 3-4 anni soprattutto negli US in cui la tesi di phD è la prima vera tesi di ricerca che fanno). Inoltre proverò la Normale (anche se dubito di riuscire ad entrare) e questo dà comunque un vantaggio. Un lato positivo è che questi percorsi travagliati incuriosiscono e quindi un esaminatore durante l'intervista ti permetterà di spiegare la scelta (cerca di dare una motivazione più seria di "perché ne avevo voglia") e quindi potrai compensare in parte l'handicap dell'età.
Ma due anni non sono molti, sono appena un anno in più per laurea che tutto sommato è un tempo accettabile. 4 anni è già una cosa differente.
Mia cugina sta facendo un dottorato in economia a Chicago e l'ultima volta che l'ho sentita mi ha detto che alla fine il tempo che ha dedicato alla tesi (ci ha messo un anno in più) alla fine non valeva la pena perderlo e che tra il tempo aggiuntivo della laurea italiana, l'anno della tesi, il passaggio da londra a Chicago per il dottorato e varie altre esperienze (tra cui 6 mesi di ricerca in amazzonia) si trovava di fronte a persone che erano più giovani e per l'università americana erano al suo livello.
Certo se dimostri l'ipotesi di Riemann allora vai subito tra i big ma finché non lo dimostri vale ciò che pubblichi e i tuoi titoli e se parti in ritardo quello che vedranno sarà solo che sei una persona più vecchia con gli stessi titoli di gente più giovane.
P.S: dipende comunque anche da quante persone fanno ricerca in un determinato campo e l'importanza del campo stesso. Se vuoi entrare in un settore importante con poche persone che lo studiano allora non ci sono molti problemi (ma dubito che esistano tanti settori di questo tipo).
non ho mai creduto che sia facile. ma tre anni o quattro in piu sono una sciocchezza.
"nefherret":
no ragazzi davvero fare ricerca con tre anni di ritardo è dura??? mi state rovinando la vità...
Non esistono casi in cui entrare nel mondo della ricerca sia facile. Ci sono solo possibilità più o meno scarse! E ti parla uno che crede davvero in questo mestiere!
no ragazzi davvero fare ricerca con tre anni di ritardo è dura??? mi state rovinando la vità...
comunque pensaci bene e come dice Camillo valutati e cerca di capire se è una sensazione passeggiera. tranquillo non ho mai detto che lettere sia inutile e se lo fosse ti assicuro che l'inutile affascina molto piu dell'utile! secondo me se senti che lettere puoi tenerlo come hobby, come io faccio con la filosofia, ne vale la pena. tranquillo matematica la ricominci quasi da capo ma dovrai entrare velocemente nell'ottica e cambiare il tuo modo di raggionare, cosa non immediata te lo assicuro.
comunque pensaci bene e come dice Camillo valutati e cerca di capire se è una sensazione passeggiera. tranquillo non ho mai detto che lettere sia inutile e se lo fosse ti assicuro che l'inutile affascina molto piu dell'utile! secondo me se senti che lettere puoi tenerlo come hobby, come io faccio con la filosofia, ne vale la pena. tranquillo matematica la ricominci quasi da capo ma dovrai entrare velocemente nell'ottica e cambiare il tuo modo di raggionare, cosa non immediata te lo assicuro.
Prima di tutto credo che tu debba fare una riflessione e cercare di capire se questa passione per la matematica è una cosa transitoria o duratura.
Un criterio per capirlo è conoscere il proprio temperamento : se sei portato a facili entusiasmi ma che poi passano o invece se, almeno in questo caso c'è qualcosa di più profondo e non solo un sia pur intenso " invaghimento".
Un secondo criterio può essere provare a immaginarti nel futuro : in quale campo del lavoro ti vedi agire.
Letterario o scientifico ?
Hai valutato la grande capacità di astrazione richiesta dagli studi di Matematica ?
Ti senti in sintonia ?
Ultimo punto : l'età . Per arrivare a fare della ricerca in campo matematico occorre oltre alla laurea ( 3+2 anni ) anche un dottorato- non so se siano necessari 3o 4 anni .
Arriveresti quindi a 31/32 anni ai blocchi di partenza come aspirante ricercatore, in concorrenza con colleghi più giovani.
Se farai questa nuova scelta la tua determinazione dovrà essere grande e duratura.
In bocca al lupo.
Un criterio per capirlo è conoscere il proprio temperamento : se sei portato a facili entusiasmi ma che poi passano o invece se, almeno in questo caso c'è qualcosa di più profondo e non solo un sia pur intenso " invaghimento".
Un secondo criterio può essere provare a immaginarti nel futuro : in quale campo del lavoro ti vedi agire.
Letterario o scientifico ?
Hai valutato la grande capacità di astrazione richiesta dagli studi di Matematica ?
Ti senti in sintonia ?
Ultimo punto : l'età . Per arrivare a fare della ricerca in campo matematico occorre oltre alla laurea ( 3+2 anni ) anche un dottorato- non so se siano necessari 3o 4 anni .
Arriveresti quindi a 31/32 anni ai blocchi di partenza come aspirante ricercatore, in concorrenza con colleghi più giovani.
Se farai questa nuova scelta la tua determinazione dovrà essere grande e duratura.
In bocca al lupo.