Domande su ingegneria biomedica

Orveon
Salve a tutti, sono un nuovo utente (mi sono appena registrato). Spero di essere in regola per poter aprire una discussione in questa sezione.

Innanzitutto vi ringrazio per il tempo che dedicherete a questo messaggio. Ora passo a presentarmi: mi chiamo Andrea, e frequento il quinto anno di liceo. A brevissimo dunque la mia vita cambierà radicalmente, dato che ho scelto, a differenza dei miei compaesani pigri e senza interessi, di proseguire gli studi.
Sin da piccolo sono stato affascinato dalle materie scientifiche, dedicando parte del mio tempo alla lettura di notizie scientifiche, divenuta ormai un'abitudine, e di libri di divulgazione, mentre in questo periodo ho "scoperto" la tecnologia da un punto di vista più umano, per così dire: non vedo più le macchine e i computer come freddi pezzi di metallo da sfruttare ma come estensione delle capacità umane, come risorse preziose per vivere meglio.

Dopo una intensa ricerca di, credetemi, tre anni, sono giunto alla conclusione che ingegneria biomedica è la facoltà che fa per me. Tecnologia, biologia e chimica sono i campi che vorrei approfondire e mettere insieme per migliorare il mondo.
Non sono fatto per le materie umanistiche, poiché *io* le sento più come passatempi.
Non sono nemmeno fatto per le scienze pure, sebbene mi piacciano tantissimo, in quanto il mio desiderio è di trovare applicazione alle scienze naturali.

Tuttavia sono davvero indeciso e a dir poco spaesato per quanto riguarda la città in cui studiare. Ciò che cerco nell'università è sia un'ottima conoscenza del corso di biomedica, sia la libertà di applicare tali conoscenze in quello che mi pare. Pensavo infatti - sotto il punto di vista personale (approfondimenti, libri da leggere, persone da contattare, ecc.) - di orientare i miei studi verso la biomimetica, una disciplina abbastanza nuova in cui i problemi della produzione e dell'innovazione tecnologica trovano risposta nello studio degli organismi viventi. In questo modo le mie due grandi passioni (natura e tecnologia) troverebbero la massima espressione.
Un altro mio obiettivo determinante è quello di avere la possibilità di lavorare all'estero. All'orientamento delle università tenutosi a Catania (son siciliano) qualche tempo fa ho sentito dire che i politecnici hanno relazioni con l'estero molto migliori rispetto alle altre università.

Leggendo i piani di studio di Torino e Milano ho avvertito una fin troppa propensione allo studio del corpo umano e ai sistemi ospedalieri, cose che, lo ripeto, mi piacciono sì, ma non ho intenzione di renderle parti principali della mia preparazione, o almeno non durante il corso di laurea. Cercando sull'internet ho trovato che Pisa dà una preparazione un po' più generale sotto questo punto di vista: non si dedica prettamente allo studio del corpo umano, ma ai sistemi biologici in genere, che è quello che mi interessa.
Inoltre sono più propenso ad andare a Pisa poiché due miei grandi amici si iscriveranno proprio lì, e nelle vicinanze ho anche un altro mio amico che potrebbe aiutarmi a conoscere meglio il sistema universitario e robe così. Ma questo passa in secondo piano rispetto a ciò che ho detto su.

Che ne pensate? Che consigli avete?

Grazie per le risposte e scusate ancora il disturbo.

Risposte
fab_mar9093
"Orveon":


Dopo una intensa ricerca di, credetemi, tre anni, sono giunto alla conclusione che ingegneria biomedica è la facoltà che fa per me. Tecnologia, biologia e chimica sono i campi che vorrei approfondire e mettere insieme per migliorare il mondo.
Non sono fatto per le materie umanistiche, poiché *io* le sento più come passatempi.
Non sono nemmeno fatto per le scienze pure, sebbene mi piacciano tantissimo, in quanto il mio desiderio è di trovare applicazione alle scienze naturali.



Non voglio smontarti, ma ridimensiona un pò le tue pretese altrimenti verrai molto probabilmente deluso.
Per quanto tu dica di aver fatto una ricerca intensa, se faccia per te o meno lo capirai solo in corso d'opera,
le idee spesso sono solo idee e devono confrontarsi con il tempo e il mondo reale.
Inoltre ricorda che la preparazione di un corso di laurea è sempre una preparazione generale e
che ingegneria è molto più teorica di quella che sembra (In Italia almeno).
Sebbene sia teorica, manca del rigore dei corsi di matematica e fisica,
questo inizi particolarmente ad avvertirlo dal terzo anno in poi.
Voglio dirti che, nonostante tu abbia ragionato per tre anni, è possibile che la tua scelta
si riveli diversa da quella che ti aspettavi, quindi prendi le cose con una certa flessibilità.

Sk_Anonymous
ciao :-)

dato il messaggio anzitutto complimenti per le ricerche svolte, si vede che ti interessa il tuo futuro..

veniamo al dunque: sembri un po' troppo convinto di sapere a cosa vai incontro.. l'ing. risolve problemi servendosi della fisica (moolto essenzialmente), ogni cdl di ing. parte da una base comune di esami come analisi matematiche, fisica, chimica, geometria.. per poi approfondire, con gli strumenti dati da questi esami di base, riguardo il campo ingegneristico scelto.

l'ing biomedica tratta di chimica, fisica, biologia, quanto basta per passare al "succo": l'idea che voglio trasmettere è che, terminati gli studi sarai un dottore in ingegneria, non un teorico. Sarai stato formato dando alla pratica il medesimo peso della teoria, e anzi data la formazione altamente teorica delle uni italiane una volta uscito dovrai avere tanta umiltà e voglia di imparare per passare da semplice dottore in ingegneria a ing vero e proprio.



detto ciò, per quanto riguarda la sede universitaria per i cdl di ing., io personalmente considero Pisa a pari merito con Polimi e Polito.. conosco ing. che hanno studiato a Pisa con una formazione soddisfacente. Per la lingua e il lavoro all'estero, ci sono tante possibilità nei due politecnici.. erasmus, doppia laurea... non serve neanche una media alta, ma ci vuole una certificazione linguistica.

spero ti sia stato di aiuto, tanti in bocca al lupo per il tuo futuro :-)

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