Che indirizzo di studi scegliere?

WonderZ
Piacere a tutti, mi chiamo Daniele e sto per terminare il quarto anno di liceo classico e, pertanto, mi accingo a fare l'importante scelta dell'università dove studiare gli anni successivi. devo ammettere di essere stato a lungo in dubbio su quale ambito approfondire le conoscenze; fino all'inizio del liceo ero affascinato dalla storia, ma con il passare del tempo mi sono accorto che studiarla non mi dava più molta gioia, forse per colpa di alcuni insegnanti che davano importanza solo a date e contenuti piuttosto che a riflessioni sulle cause/conseguenze di vari fenomeni, ma al tempo stesso grazie a loro ho compreso una parte importante della materia che non mi soddisfa pienamente. Invece studiare matematica si è sempre rivelato quasi come un "non-studiare": a volte, benché verifiche di letteratura greca/latina fossero incombenti, preferisco fare equazioni (o simili) assegnate di compito perché non le trovo pesanti, lì devo cercare di ragionare anziché citare in serie diverse informazioni. Naturalmente anche la matematica ha la sua parte teorica, ma non l'ho mai trovata così ostica (anche se bisogna considerare che sono al classico - seppur con PNI e quindi con un'ora di matematica in più).
Giunto a questo punto, ho iniziato seriamente a pensare quale facoltà scegliere, e quelle per cui sono più propenso sono Matematica, Informatica, Ingegneria (informatica o altro genere al Politecnico). So bene che vi sono profonde differenze fra queste, ma mi farebbe piacere se qualcuno volesse raccontare la sua esperienza, o quella di conoscenti, se volesse dare dei consigli o illustrare principali vantaggi/svantaggi delle varie facoltà. Ed intanto, mentre voi leggerete questo post, mi accingo a studiare i tragediografi greci del'età classica :D

Risposte
WonderZ
"vict85":


Non sono sicuro il concetto di risultato si possa applicare a tutte le cose che si studiano a matematica, tranne forse per i primi corsi. Si arriva a qualcosa di ‘controllabile’ diciamo. Ma in generale vi possono essere più modi per completare un particolare esercizio, e spesso è più importante il viaggio rispetto alla sua conclusione. La forma poi, a matematica, è qualcosa su cui non si transige: non puoi dire le cose come capita, c'è un modo preciso per dire le cose. Per certi versi in questo ha qualcosa in comune con giurisprudenza. Sinceramente ho qualche dubbio sulla tua percezione della matematica.

In realtà è la stessa cosa che ho detto anche io: c'è un modo preciso per dire le cose, non si può fare determinate cose senza una precisa logica. Che poi esistano più modi, è naturale che sia così, già delle semplici equazioni di secondo grado possono essere risolte come scomposizione di polinomi oppure con la formula tradizionale.
Che poi non abbia le idee chiarissime su che cosa sia la matematica a livello universitario, lo riconosco pienamente, anzi sarei felice se foste in grado di llustrarmelo :D

p.s. riguardo all'ECDL, pensavo di fare almeno 4 esami per avere l'ECDL Standard che mi garantirebbe il credito formativo aggiunto per l'anno prossimo, questi due anni ho potuto usare PET e First mentre l'anno prossimo avrei un buco e la patente di guida non viene accettata :smt012

vict85
"Zero87":

Parole senz'altro migliori delle mie. Tuttavia sebbene sia la forma una cosa importante, credo che a Dany1899 prema sapere che comunque non gli toglieranno qualche punto per una frase un po' scoordinata o per un congiuntivo sbagliato..


Quello non penso ti succederebbe neanche a storia. Io a scienze politiche ho avuto qualche esame che prevedeva di rispondere a domande ‘aperte’ (in genere una risposta completa non era meno di 2 facciate di foglio protocollo e te ne chiedevano 2-3 da fare in 1 o 2 ore), ma non ti guardavano il congiuntivo e comunque non erano domande di ‘opinione’. Erano domande traducibili come “Cosa è stato detto nel capitolo X del libro?”. Insomma era abbastanza oggettivo cosa fosse giusto e sbagliato, almeno in base a ciò che era contenuto nel libro studiato o in ciò che era fatto a lezione. Non sono sicuro che neanche ti segnassero un errore di ortografia o grammatica. In generale però penso che nelle scienze umanistiche la maggioranza degli esami sia solo orale. Questi orali camuffati tra l'altro mi sembra di averli fatti solo di economia e diritto (nei casi di economia quello era solo metà dell'esame scritto).

"Zero87":
Confermo: ho studiato solo access perché non sapevo nemmeno dove stava di casa... il fatto che poi l'ho dimenticato subito è un'altra storia... :D
Comunque nessuno ti chiederà l'ECDL e non varrà nemmeno un misero credituccio extra...!


:roll: Ripensandoci per Access avevo sfogliato anche io un libricino, ed è stato più che sufficiente per passare quel test. Non lo uso da allora quindi puoi immaginare quanto sappia usare access :D .

Nelle materie umanistiche può coprire qualche credito di tirocinio in genere.

Sk_Anonymous
"Dany1899":
Invece il pensiero relativo all'ingegneria è sorto quando molti mi hanno detto"E che vai a fare ad informatica, a diventare disoccupato quando puoi fare di meglio?".

Se posso intromettermi, questa è una fesseria. Gli informatici sono molto richiesti, e vorrei ben vedere nel mondo attuale.

Zero87
"vict85":
Si arriva a qualcosa di ‘controllabile’ diciamo. Ma in generale vi possono essere più modi per completare un particolare esercizio, e spesso è più importante il viaggio rispetto alla sua conclusione. La forma poi, a matematica, è qualcosa su cui non si transige: non puoi dire le cose come capita, c'è un modo preciso per dire le cose.

Parole senz'altro migliori delle mie. Tuttavia sebbene sia la forma una cosa importante, credo che a Dany1899 prema sapere che comunque non gli toglieranno qualche punto per una frase un po' scoordinata o per un congiuntivo sbagliato.

"vict85":
Se ti iscrivi ad una materia scientifica l'ECDL è carta straccia :twisted: . Nel senso che testimonia solo che sai usare qualche programma base di informatica. Io, quasi 10 anni fa, ho dato praticamente tutti i 7 esami senza studiare, e non mi è mai capitato di aver bisogno del certificato.

Confermo: ho studiato solo access perché non sapevo nemmeno dove stava di casa... il fatto che poi l'ho dimenticato subito è un'altra storia... :D
Comunque nessuno ti chiederà l'ECDL e non varrà nemmeno un misero credituccio extra...!

vict85
"Dany1899":
Dell'informatica mi ha sempre affascinato invece la domanda "Come si crea un software? Come si programma?". Un po' mi ero informato su Java e C, ma mai ho poi dedicato molto tempo alla lettura- e per il resto pensavo di dare entro fine anno 4 dei 7 esami dell'ECDl almeno.


Se ti iscrivi ad una materia scientifica l'ECDL è carta straccia :twisted: . Nel senso che testimonia solo che sai usare qualche programma base di informatica. Io, quasi 10 anni fa, ho dato praticamente tutti i 7 esami senza studiare, e non mi è mai capitato di aver bisogno del certificato. L'ECDL ha comunque pressoché nulla a che fare con l'informatica.

Tutte le facoltà scientifiche hanno un corso di programmazione in C, C++, Java o Python. Spesso a questi si aggiunge qualcosa su MATLAB, MAPLE, Mathematica e/o R (programmi più tecnici). Saper programmare prima è utile, ma non indipsensabile.

L'informatica non è comunque solo programmazione, né lo è la ingegneria informatica. La loro principale differenza sta nell'importanza che si da agli aspetti elettronici. Ma ci sono persone che ne sanno più di me a riguardo.

vict85
"Dany1899":
Però alla fine si giunge ad un risultato, o sbaglio (che è possibile dato che ancora la parola "analisi" per me è ancora un arcano)? Nel tema sei valutato per lo stile, oltre che per la correttezza d'espressione, e molto dipende dalla soggettività; ed è anche importante la soggettività, ma lo è nella vita in generale secondo me, mentre in ambito scolastico/lavorativo preferirei qualcosa che possa fondarsi su basi oggettive.
p.s. eh comunque sì, il mio approccio è un po' radicale, lo riconosco; a volte anche ci ripenso, ma in generale l'approccio alla fine rimane lo stesso!


Non sono sicuro il concetto di risultato si possa applicare a tutte le cose che si studiano a matematica, tranne forse per i primi corsi. Si arriva a qualcosa di ‘controllabile’ diciamo. Ma in generale vi possono essere più modi per completare un particolare esercizio, e spesso è più importante il viaggio rispetto alla sua conclusione. La forma poi, a matematica, è qualcosa su cui non si transige: non puoi dire le cose come capita, c'è un modo preciso per dire le cose. Per certi versi in questo ha qualcosa in comune con giurisprudenza. Sinceramente ho qualche dubbio sulla tua percezione della matematica.

Zero87
"Dany1899":
Però alla fine si giunge ad un risultato, o sbaglio [...] Nel tema sei valutato per lo stile, oltre che per la correttezza d'espressione, e molto dipende dalla soggettività

Sì, si arriva al risultato. Per quanto riguarda l'esposizione non conta certamente come un tema, ma in lunghi esercizi (di vario tipo) occorre avere un certo ordine perché sennò non ci si capirebbe nulla in generale.
Per esempio, se hai un problema la cui risoluzione richiede un paio di facciate, devi tenere una certa logica nel darla, ma questa alla fine è una cosa abbastanza ovvia.

"Dany1899":
Esatto, mi sono appena iscritto e ho già fatto tesoro del tuo consiglio spezzettando il tuo precedente messaggio 8-)

8-)

"Dany1899":
potrebbe magari voler dire che il nostro metodo di pensare la matematica è in realtà niente in confronto alla pura matematica?

Ti segnalo questa discussione - e la successiva discussione segnalata da lordb in essa -, di mio aggiungo che all'università, la matematica delle superiori è necessaria perché (in genere) la si dà per scontata e serve per indagare gli aspetti più teorici e avanzati che alle superiori non si fanno.
Questo non deve voler dire che la matematica universitaria è assurda o altre cose che potrebbero farti cambiare idea: è solo che la matematica universitaria cambia il punto di vista ed indaga in profondità. Non di rado capita che escano i mezzi utilizzati alle superiori come risultati particolari di argomenti trattati nella teoria all'università.

WonderZ
"Zero87":


Non per smontare le tue ambizioni, ma potranno capitare anche esami dove ci saranno esercizi da risolvere piuttosto lunghi: in genere sono quelli della serie "analisi x" dove al posto della "x" va inserito (in genere) un numero a piacere dall'1 al 5.

Però alla fine si giunge ad un risultato, o sbaglio (che è possibile dato che ancora la parola "analisi" per me è ancora un arcano)? Nel tema sei valutato per lo stile, oltre che per la correttezza d'espressione, e molto dipende dalla soggettività; ed è anche importante la soggettività, ma lo è nella vita in generale secondo me, mentre in ambito scolastico/lavorativo preferirei qualcosa che possa fondarsi su basi oggettive.
p.s. eh comunque sì, il mio approccio è un po' radicale, lo riconosco; a volte anche ci ripenso, ma in generale l'approccio alla fine rimane lo stesso!

"Zero87":

Comunque vedo che questi sono i tuoi primi messaggi nel forum: ne approfitto per darti il benvenuto. Aggiungo solo, in futuro, di evitare - se puoi, ovvio - di quotare un intero messaggio sennò il thread diventa un papirotto ingestibile, soprattutto in una sezione "chiacchieristica" come questa. :D

Esatto, mi sono appena iscritto e ho già fatto tesoro del tuo consiglio spezzettando il tuo precedente messaggio 8-)
Comunque, anche il fatto che la matematica debba ancora scoprirsi, almeno per me o altri che si basano su studi solo superiori, come qualcosa di più è interessante... potrebbe magari voler dire che il nostro metodo di pensare la matematica è in realtà niente in confronto alla pura matematica?

Zero87
"Dany1899":
scelsi il classico per avere una preparazione generale che mi permettesse poi di fare una scelta libera.

In generale chi è abituato al liceo è abituato ad uno studio sufficientemente matto e disperatissimo e non dovrebbe avere problemi nella scelta di una facoltà anche fosse matematica. Conosco molta gente che dal classico ha scelto matematica: inizialmente sembrava non capirci nulla, ma poi dopo qualche mesetto andava meglio di chi era uscito dallo scientifico...
In generale, poi, il tutto varia da persona a persona: se ti piace la matematica e lo studio in sé non ti rimane ostico (nel caso della matematica aggiungerei anche "e hai anche una discreta dose di intuito e immaginazione"), non dovresti avere problemi differenti da quelli che hanno tutti quando si ritrovano a studiare matematica all'università.
Quello che cambia dalle superiori - per quanto riguarda la matematica intendo - secondo me è proprio la mentalità con cui la si affronta. Per esempio alle superiori si dà largo spazio a calcoli (equazioni, derivate, integrali, trigonometria e quel che sia) mentre all'università è molto importante l'approccio teorico che sta dietro questi.

"Dany1899":
Certamente, se mi iscrivessi a matematica, so bene che dovrei prepararmi un po' in anticipo, per questo già ne ho parlato un po' con la mia professoressa e lunedì le chiederò se mi può consigliare un libro dove tutta la teoria essenziale sia riassunta (oltre ad uno di esercizi a quiz che sta scegliendo di dare a tutta la classe).

Più che stressarti la vita con chissà cosa, dovresti avere quelle 4 conoscenze - poche e buone, ricordiamo! - che all'università si danno per scontate e in genere si fanno allo scientifico. Trattasi principalmente di trigonometria e cose inerenti agli studi di funzione.

"Dany1899":
preferisco di gran lunga trovare un "vero" o un "falso" piuttosto che scrivere un bel tema

Non per smontare le tue ambizioni, ma potranno capitare anche esami dove ci saranno esercizi da risolvere piuttosto lunghi: in genere sono quelli della serie "analisi x" dove al posto della "x" va inserito (in genere) un numero a piacere dall'1 al 5.

"Dany1899":
perché non accontentarsi di quanto il mondo sia vasto e studiarlo per com'è? E come meglio, se non con la matematica? Secondo me tutto è inquadrato in essa [ecc...]

Non amo molto questo approccio panteistico, ma - per forza di cose - non si può far altro che concordare!

"Dany1899":
abbiamo ad esempio fatto logaritmi, goniometria (con angoli associati e formule comprese), trigonometria (triangoli rettangoli, qualsiasi, teoremi dei seni-coseno-corda), funzioni/equazioni/disequazioni esponenziali/logaritmiche/goniometriche, dominio/codominio/segno di una funzione

Se sai destreggiarti a sufficienza in questi argomenti che hai citato non dovresti trovare difficoltà in più all'università rispetto agli studenti di uno scientifico se scegli matematica. Poi, come ho detto, le difficoltà che trovano tutti stanno nel fatto stesso che la matematica delle superiori è solamente la verniciatura esterna di tutta quella macchina che è la matematica dell'università...
[Ultimamente ho poca fantasia nei paragoni!]

"Dany1899":
Certo se vuoi 3000€ appena laureato, forse sei partito con il piede sbagliato: ma un impiego, anche solo per fare esperienze, si può trovare secondo me se il profitto è buono.

Togli tranquillamente il forse... :roll:

Comunque vedo che questi sono i tuoi primi messaggi nel forum: ne approfitto per darti il benvenuto. Aggiungo solo, in futuro, di evitare - se puoi, ovvio - di quotare un intero messaggio sennò il thread diventa un papirotto ingestibile, soprattutto in una sezione "chiacchieristica" come questa. :D

WonderZ
"vict85":
Su quanto io ritenga il classico inadatto a prepararti alle materie scientifiche (e lo scientifico impropriamente chiamato tale) mi sembra che tu sia abbastanza portato allo studio delle matematica e quindi non penso avrai problemi eccessivi nell'iscriverti alle varie facoltà da te citate. Al limite, un po' di più di un bravo studente dello scientifico, ma solo nei primi mesi.

Detto questo sento comunque il dovere di informarti, come laureato in materie sia scientifiche che storico-sociali (sono laureato in matematica e scienze politiche con indirizzo internazionale), che né la storia né la matematica che fai al liceo, sia esso classico o scientifico, sono una degna immagine del loro corrispettivi universitari. Per la matematica ti basta scorrazzare un po' nella sezione universitaria di questo sito, per la storia puoi, per esempio, leggere qui una analisi della bassa qualità dei libri scolastici (su una rivista molto bella e autorevole). E, come ex-studente di studi internazionali, posso inoltre testimoniare come la nostra conoscenza della storia europea e, soprattutto, extra-europea sia infima. Tra l'altro nell'università italiana lo studio della storia extra-europea è, inspiegabilmente, considerato un ambito scientifico-disciplinare di scienze politiche*.

Riguardo alla scelta direi che, occupazionalmente, non penso ci siano differenze rilevanti con forse un leggero vantaggio per ingegneria (si possono trovare in giro i dati comunque). D'altra parte penso che la scelta vada fatta più per ciò che pensi ti appassioni rispetto a quello che ti offre più sbocchi. Indicativamente penso che sarebbe utile ci dicessi quali aspetti della matematica ti piacciono di più, magari con l'esempio di un argomento, e cosa ti piace dell'informatica. Per esempio, sai programmare? Che conoscenze hai del funzionamento del pc? Hai preferenze per il comparto software o hardware? Preferisci le applicazioni di basso livello o la programmazione di servizi?

* Puoi vedere qui l'elenco dei settori. Come potrai notare storia e istituzioni delle americhe, per esempio non è espresso come M-STO/XX ma come SPS/05.


Quando feci in terza media dei test di orientamento (non mi ricordo il nome ma sono sempre i soliti, quelli con la storia dei castori, il gioco della dama ecc.) si era evidenziato che l'area logico-matematica era più alta delle altre, ma tutte erano alte, ed alla fine scelsi il classico per avere una preparazione generale che mi permettesse poi di fare una scelta libera. Certamente, se mi iscrivessi a matematica, so bene che dovrei prepararmi un po' in anticipo, per questo già ne ho parlato un po' con la mia professoressa e lunedì le chiederò se mi può consigliare un libro dove tutta la teoria essenziale sia riassunta (oltre ad uno di esercizi a quiz che sta scegliendo di dare a tutta la classe).
L'ambito scientifico ha però iniziato ad interessarmi sempre di più anche prendendo un po' coscienza dei miei pensieri: preferisco di gran lunga trovare un "vero" o un "falso" piuttosto che scrivere un bel tema, credo che tutte le domande filosofiche che ci si pone sono degne di una risposta, ma se non possono averla, perché non accontentarsi di quanto il mondo sia vasto e studiarlo per com'è? E come meglio, se non con la matematica? Secondo me tutto è inquadrato in essa, usiamo i numeri nella quotidianità, la società si è evoluta non solo con la lingua ma anche grazie i numeri. La scorsa estate ho letto "Perchè il mondo è matematico?" di Barrow e mi ha colpito come l'autore si sia soffermato proprio su questo aspetto.
C'è poi da considerare che per matematica raramente ho trovato difficoltà durante i miei studi, un po' in trigonometria quest'anno ma soprattutto per colpa di un periodo denso di verifiche alle quali ho dovuto, mio malgrado,, dare la priorità. Poi non so il dislivello con uno scientifico (quest'anno - il quarto- abbiamo ad esempio fatto logaritmi, goniometria (con angoli associati e formule comprese), trigonometria (triangoli rettangoli, qualsiasi, teoremi dei seni-coseno-corda), funzioni/equazioni/disequazioni esponenziali/logaritmiche/goniometriche, dominio/codominio/segno di una funzione, funzioni iniettive/suriettive/biettive/inverse), ma in generale penso di poterlo recuperare se dedico parte di quest'estate e la prossima (visto che poi durante l'anno più attenzione andrà rivolta all'esame di stato).
Dell'informatica mi ha sempre affascinato invece la domanda "Come si crea un software? Come si programma?". Un po' mi ero informato su Java e C, ma mai ho poi dedicato molto tempo alla lettura- e per il resto pensavo di dare entro fine anno 4 dei 7 esami dell'ECDl almeno.
Invece il pensiero relativo all'ingegneria è sorto quando molti mi hanno detto"E che vai a fare ad informatica, a diventare disoccupato quando puoi fare di meglio?". Diciamo che non è che l'informatica sia proprio superiore all'interesse alla matematica, però è comunque ad alti livelli.
E naturalmente un po' sono anche disposto a concedere qualcosa sulla base di un lavoro futuro - anche se sono convinto che, se uno si applica, il lavoro lo trova. Certo se vuoi 3000€ appena laureato, forse sei partito con il piede sbagliato: ma un impiego, anche solo per fare esperienze, si può trovare secondo me se il profitto è buono.

vict85
Su quanto io ritenga il classico inadatto a prepararti alle materie scientifiche (e lo scientifico impropriamente chiamato tale) mi sembra che tu sia abbastanza portato allo studio delle matematica e quindi non penso avrai problemi eccessivi nell'iscriverti alle varie facoltà da te citate. Al limite, un po' di più di un bravo studente dello scientifico, ma solo nei primi mesi.

Detto questo sento comunque il dovere di informarti, come laureato in materie sia scientifiche che storico-sociali (sono laureato in matematica e scienze politiche con indirizzo internazionale), che né la storia né la matematica che fai al liceo, sia esso classico o scientifico, sono una degna immagine del loro corrispettivi universitari. Per la matematica ti basta scorrazzare un po' nella sezione universitaria di questo sito, per la storia puoi, per esempio, leggere qui una analisi della bassa qualità dei libri scolastici (su una rivista molto bella e autorevole). E, come ex-studente di studi internazionali, posso inoltre testimoniare come la nostra conoscenza della storia europea e, soprattutto, extra-europea sia infima. Tra l'altro nell'università italiana lo studio della storia extra-europea è, inspiegabilmente, considerato un ambito scientifico-disciplinare di scienze politiche*.

Riguardo alla scelta direi che, occupazionalmente, non penso ci siano differenze rilevanti con forse un leggero vantaggio per ingegneria (si possono trovare in giro i dati comunque). D'altra parte penso che la scelta vada fatta più per ciò che pensi ti appassioni rispetto a quello che ti offre più sbocchi. Indicativamente penso che sarebbe utile ci dicessi quali aspetti della matematica ti piacciono di più, magari con l'esempio di un argomento, e cosa ti piace dell'informatica. Per esempio, sai programmare? Che conoscenze hai del funzionamento del pc? Hai preferenze per il comparto software o hardware? Preferisci le applicazioni di basso livello o la programmazione di servizi?

* Puoi vedere qui l'elenco dei settori. Come potrai notare storia e istituzioni delle americhe, per esempio non è espresso come M-STO/XX ma come SPS/05.

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