Cercasi esperienze da condividere (passate e presenti)

ShadowZ1
Buonasera a tutti,
immagino che, vedendo aperto un altro topic in questa sezione, capirete senza dubbio il motivo che mi ha spinto ad aprirlo; cercherò però di strutturarlo in modo un po' diverso dalla solita richiesta di consigli per l'orientamento universitario.
Prima di tutto, è però necessaria una rapida presentazione: sono all'ultimo anno di liceo classico (PNI, per quanto può essere diverso), non solo il momento della fatidica maturità, ma anche della scelta della strada per il proprio futuro. Generalmente vado generalmente bene nelle varie materie, però da sempre ho notato, nei primi anni di liceo, che, se nello stesso giorno dovevo fare esercizi di matematica o studiare storia, optavo per la prima. Con il tempo ho iniziato ad essere sempre più interessato alle materie scientifiche, compresa la fisica. Quest'anno stiamo facendo analisi (siamo ora alle derivate seconde, terze ecc.), e non la trovo affatto noiosa come mi si diceva. Ma qui viene il punto.
Sono indeciso, per la scelta universitaria, fra ingegneria (o matematica per l'ingegneria/fisica/elettronica o simili), matematica e fisica. Immagino però che gli argomenti saranno ben diversi da quelli del liceo (ossia derivate ed integrali dell'ultimo anno, e meccanica-elettromagnetismo-termodinamica-ottica di fisica).
Per questo, visto che il mio principale dubbio riguarda proprio questo, vi chiedo se qualcuno di voi sarebbe disposto a fornirmi qualche esperienza - diretta o indiretta - riguardo a qualcuno di questi corsi di laurea, affinché possa avere almeno una vada idea di che cosa sia matematica a "Matematica", fisica a "Fisica" ed entrambe in "Ingegneria".
Grazie :D

Risposte
redlex91-votailprof
"ingmex46":
[quote="friction"]Infine, se un ingegnere fisico vuole bullizzare una altro ingegnere (che non sia fisico o matematico) gli dice che le soluzioni dell'equazione di Schrödinger stanno in uno spazio di Hilbert e che precisamente le autofunzioni dell'operatore Hamiltoniano formano un sistema ortonormale completo :-D


Non capisco di cosa dovresti "bullizzare", pensi che un ingegnere meccanico del polimi non ti capirebbe?? :shock: ..guarda che studiamo anche noi le EDP linearie, anche le loro soluzioni numeriche!![/quote]
Volevo fare dell'ironia sul fatto che in genere (secondo me) gli ing. fisici se la tirano un sacco :-D e lo dico da studente di ing. fisica. Comunque tranquillo, era una battuta scema.

ingmex46
"friction":
Infine, se un ingegnere fisico vuole bullizzare una altro ingegnere (che non sia fisico o matematico) gli dice che le soluzioni dell'equazione di Schrödinger stanno in uno spazio di Hilbert e che precisamente le autofunzioni dell'operatore Hamiltoniano formano un sistema ortonormale completo :-D


Non capisco di cosa dovresti "bullizzare", pensi che un ingegnere meccanico del polimi non ti capirebbe?? :shock: ..guarda che studiamo anche noi le EDP linearie, anche le loro soluzioni numeriche!!

Sk_Anonymous
Io studio ing. elettronica al PoliMi. Tutti i corsi li trovi nel manifesto degli studi. Comunque, se vuoi una rapida sintesi, per quello che mi ricordi su due piedi di esami passati qualche anno fa:

MATEMATICA

Analisi I: serie, derivate, integrali, analisi di funzioni

Analisi II: funzioni di più variabili (derivate, integrali, ottimizzazione), equazioni differenziali, calcolo vettoriale

Analisi III: analisi funzionale: trasformate di Fourier, spazi funzionali, integrale di Lebesgue, trasformate di Laplace

Fondamenti di calcolo numerico: algoritmici per risolvere problemi numerici con il PC, fortissimo uso di MATLAB

FISICA

Fisica I: meccanica e termodinamica
Fisica II: elettromagnetismo e ottica
Elettronica dello stato solido: fisica quantistica, fisica dello stato solido

Poi c'è un corso che ti spiegano la fisica dietro ad alcuni dispositivi elettronici, che si chiama "dispositivi elettronici"

Intermat
"ShadowZ":
[quote="Intermat"]Guarda ti linko un libro di Fisica I che era consigliato (come lettura secondaria al libro di testo consigliato) dal mio professore ad Ingegneria. Credo che sostanzialmente gli argomenti siano simili ad un corso di Fisica I della facoltà di Fisica e di Matematica.

Ne approfitto per chiederti allora una cosa: a Fisica I, quindi, gli argomenti on vertono ancora su elettromagnetismo, ottica e termodinamica, ma soltanto sulle basi essenziali della fisica e pertanto sulla meccanica (con statica, cinematica, dinamica di corpi solidi e liquidi)? Riguardo alla parte pratica, ossia gli esercizi, ho notato che il libro è pura teoria; ciò significa che lo studio teorico non viene accompagnato anche da applicazioni e, di conseguenza, che gli esami vertono solo su dimostrazioni e teoria? Oppure deve essere accompagnato da un libro ausiliario di esercitazioni?

[/quote]
Fisica I, credo praticamente ovunque[nota]Fatta eccezione per piccole variazioni interne ai vari argomenti[/nota], sia sempre composta di Meccanica+Termodinamica(+Onde[nota]Non sempre presente, soprattutto se la si deve approfondire bene viene rimandata a corsi successivi[/nota]). Il resto degli argomenti è presente nel/nei corsi successivi di Fisica che però variano molto tra le varie ingegnerie e ancora di più a Fisica.
Gli esami sono sempre composti da una parte scritta (solo esercizi) e molto spesso da una prova orale (praticamente solo teoria). Gli esercizi, come ora avrai capito, sono fondamentali per il superamento dell'esame! Tu su quel libro non li hai trovati semplicemente perchè all'università molto spesso i libri di teoria non hanno gli esercizi a fine capitolo (o se li hanno sono esercizi teorici, diversi dal tipo che capita agli esami). Quando seguirai il corso di Fisica I, tra i consigli del professore e i consigli di colleghi più esperti (che staranno seguendo nuovamente il corso), vedrai che troverai un buon eserciziario!

Sk_Anonymous
Oserei dire mai a costo zero! Ma considerando che se uno vuole fare ricerca deve studiare per 3+2+3+3=11 anni almeno (almeno), anno più o anno meno, per recuperare qualche corso, non dovrebbe essere un problema. Certo se sa già che cosa vuole fare che parta in pompa magna col corso più adatto. Se invece ha ancora dubbi io consiglierei di fare quello che al momento gli interessa/ispira di più (o, meglio, quello più generale possibile!).
Riguardo l'accesso alla magistrale a Milano: si vede che siamo in Italia eh...

redlex91-votailprof
"lollofabbrism":
poi fare fisica o ingegneria fisica (matematica o ingegneria matematica o matematica per l'ingegneria) alla TRIENNALE secondo me fa poca differenza.

Un mio compagno di corso ha chiesto se poteva iscriversi alla magistrale in fisica presso la Statale di Milano e gli è stato risposto che prima di potersi immatricolare deve recuperare gli esami di Meccanica Analitica, Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare, Fisica Moderna e Meccanica Quantistica [nota]7+9+8 cfu =24 cfu = poco meno di un semestre accademico = iscrizione a tre corsi singoli + tempo per preparare gli esami[/nota]; poi ovviamente ogni università pone i propri vincoli per l'accesso alla magistrale. Insomma, se parti con le idee chiare è meglio, poi è vero che puoi sempre cambiare in corso d'opera (raramente a costo zero).

Sk_Anonymous
Non so di preciso il numero di crediti in matematica presso i due CdL ma tieni presente che su quel pezzo di carta, a Torino, c'è scritto che è una Laurea in Matematica. Puoi considerarla come una laurea in matematica applicata a problemi di tipo fisico (infatti, se non erro è modellistica matematica per problemi fisici). Secondo me devi prima di tutto decidere se vuoi fare matematica o fisica: poi fare fisica o ingegneria fisica (matematica o ingegneria matematica o matematica per l'ingegneria) alla TRIENNALE secondo me fa poca differenza. Se vedi che la matematica pura proprio non ti interessa (o equivalentemente la fisica teorica), allora alla magistrale prendi un indirizzo più applicativo o ingegneristico. Questo puoi sempre farlo (sia applicativo -> teorico che teorico -> applicativo, all'incirca). Dipende dai tuoi interessi attuali (perché poi le cose cambiano quasi sempre!): non posso dirti fai questo o quello poi quello o quest altro, non ha senso. Non pensare che le varie strade percorribili siano così a tenuta stagna, si possono intersecare e una volta che hai le basi (matematica o fisica che sia) puoi fare tutto (io sono quasi biotecnologo ma alla magistrale farò matematica per esempio).

ShadowZ1
"lollofabbrism":
Sono rimasto indietro allora... Peccato, era fatta bene.

In realtà al PoliTo rimane solo più La Fisica dei sistemi complessi alla magistrale, erogata però totalmente in inglese ed in realtà non a Torino, ma in parte a Trieste alla SISSA e all'ICTP, poi a Parigi presso il consorzio delle università Pierre et Marie Curie, Paris-Diderot, Paris-Sud e l'École Normale Supérieure (Cachan). Strano che abbiano soppresso invece Ingegneria Fisica alla magistrale, benché abbiano mantenuto il rispettivo corso alla triennale.
Riguardo alla Matematica per l'ingegneria, quindi sostanzialmente la matematica insegnata lì, secondo te, è per lo più simile al corso di laurea in Matematica dell'Unito o di altre università, con in aggiunta l'esame di chimica?
Mentre, invece, la principale differenza fra ingegneria fisica e fisica consiste nel fatto che nel primo caso si applica la fisica in ambiti ingegneristici, perché nel secondo caso è più teorica e finalizzata alla dimostrazione?

Sk_Anonymous
Sono rimasto indietro allora... Peccato, era fatta bene.

redlex91-votailprof
"lollofabbrism":
Al PoliTo Ingegneria Fisica c'è e c'è anche un belissimo corso (M.Sc.) in Complex System.

La magistrale in ing. fisica al PoliTo è stata recentemente soppressa; come proseguimento propongono Fisica dei Sistemi Complessi e Nanotecnologie per le ICT.

"ShadowZ":
da quanto ho capito, l'ingegneria fisica ti indirizza chiaramente verso un certo campo, però lascia anche spazio alle diverse specializzazioni.

Questo è in parte vero, difatti gli ingegneri fisici sono molto ricercati dalle aziende come consulenti industriali[nota]Almeno secondo quanto riportato dal nostro Presidente CdS.[/nota]. È un bene? La sensazione generale del mio corso è che un piano di studi un po' meno frammentario sarebbe meglio, soprattutto perché alla fine si finisce sempre per fare tutto un po' di fretta.

Anche a me piace molto la matematica, ma quella pura. Inizialmente ero indeciso fra ing. matematica e ing. fisica, ma poi ho pensato che tra il fare matematica "male"[nota]Il massimo che riesco a tollerare come matematica "applicata" sono i metodi matematici per la fisica.[/nota] come la fanno gli ing. matematici e il "non farla" come fanno gli altri ingegneri, era meglio non farla :-D Poi questa è una convinzione personale, c'è a chi piace la matematica applicata, o le applicazioni della matematica. Se mi fossi ritenuto un po' più sveglio avrei studiato matematica :-D

Sk_Anonymous
La triennale del PoliTo è diversa da quella del PoliMi: a Torino è una laurea in matematica, a Milano in ingegneria. Poi magari i corsi sono simili, ma l'impostazione è diversa e mi sembra di ricordare che a Torino ci siano più corsi in Matematica (quindi MAT xy). Al PoliTo Ingegneria Fisica c'è e c'è anche un beliamo corso (M.Sc.) in Complex System.

Sk_Anonymous
"ShadowZ":
che gli esami vertono solo su dimostrazioni e teoria? Oppure deve essere accompagnato da un libro ausiliario di esercitazioni?

Molto spesso (per fortuna non sempre) i professori sostengono che la fisica s'è capita solo quando si sanno fare gli esercizi; dunque, molto spesso (ripeto, per fortuna non sempre) l'esame è composto esclusivamente da esercizi.

ShadowZ1
"Intermat":
Guarda ti linko un libro di Fisica I che era consigliato (come lettura secondaria al libro di testo consigliato) dal mio professore ad Ingegneria. Credo che sostanzialmente gli argomenti siano simili ad un corso di Fisica I della facoltà di Fisica e di Matematica.

Ne approfitto per chiederti allora una cosa: a Fisica I, quindi, gli argomenti on vertono ancora su elettromagnetismo, ottica e termodinamica, ma soltanto sulle basi essenziali della fisica e pertanto sulla meccanica (con statica, cinematica, dinamica di corpi solidi e liquidi)? Riguardo alla parte pratica, ossia gli esercizi, ho notato che il libro è pura teoria; ciò significa che lo studio teorico non viene accompagnato anche da applicazioni e, di conseguenza, che gli esami vertono solo su dimostrazioni e teoria? Oppure deve essere accompagnato da un libro ausiliario di esercitazioni?

"friction":

Non ho ben capito se per "matematica per la fisica" intendi ingegneria fisica

Matematica per ingegneria (mi scuso per l'errore, intendevo scrivere questo) è il corso di laurea al PoliTo che corrisponde ad Ingegneria matematica del PoliMI (non so in effetti perchè cambi in questo modo il nome; tra l'altro mi sembra che, invece, ingegneria fisica alla magistrale neanche ci sia al PolITo, al POliMi c'è? O magari c'è anche da noi sotto un nome diverso?); in ogni caso ad ingegneria mi è stato assicurato che il primo anno è uguale per tutti e che entro fine anno universitario posso scegliere di cambiare corso per questo motivo.
In generale, oltre che al momento della pura astrazione, mi interessa anche applicare, possibilmente nella realtà, quanto studiato, e per questo mi sono già interessato anche ad ingegneria; da quanto ho capito, l'ingegneria fisica ti indirizza chiaramente verso un certo campo, però lascia anche spazio alle diverse specializzazioni.
Grazie comunque per la vostra disponibilità e le vostre esperienza :)

redlex91-votailprof
"ShadowZ":

Sono indeciso, per la scelta universitaria, fra ingegneria (o matematica per l'ingegneria/fisica/elettronica o simili), matematica e fisica.

Non ho ben capito se per "matematica per la fisica" intendi ingegneria fisica; comunque io studio ing. fisica al PoliMi e ti posso dire che:
    [*:2t55z7kg]nella triennale i primi due anni sono dedicati a fornire una vasta preparazione di base: analisi 1/2, informatica, chimica, economia, metodi analitici/statistici, fisica 1/2, introduzione alla fisica atomica e quantistica, automatica/telecomunicazioni, elettrotecnica/misure elttroniche, fisica tecnica ed infine tecnologia meccanica.[/*:m:2t55z7kg]
    [*:2t55z7kg]l'ultimo anno invece è dedicato ad argomenti più specifici: elettronica, scienza e tecnologia dei materiali (ovvero studio dei potenziali intra/intermolecolari e solidi cristallini, spettroscopia IR e Raman, metodo di Huckel per gli orbitali molecolari e qualche accenno alle transizioni vibroniche e polimeri), ottica fisica e tecnologie ottiche (interferometri, multistrati dielettrici, guide dielettriche e fibre ottiche, ottica geometrica, ottica di Fourier e ottica non lineare, in particolare generazione di seconda e terza armonica), struttura della materia (che sarebbe il "seguito" di fond. di fisica atomica e quantistica, sul lato applicativo), principi e applicazioni dei laser ed infine ottica biomedica e un laboratorio progettuale (devi passare un certo numero di ore a fare "esperimenti controllati" in laboratorio e poi redigere una breve tesi).[/*:m:2t55z7kg][/list:u:2t55z7kg]

    In ogni caso per quanto ho visto la triennale è di preparazione alla magistrale, e questo differenzia molto il nostro corso di studi dagli altri corsi di ingegneria, in cui già al secondo anno si inizia a mettere le mani su argomenti specialistici
    [nota]Ora, non vorrei tirarmela, ma l'ing. fisico necessita di una preparazione più avanzata dei suoi colleghi.[/nota]. Per quanto riguarda il proseguimento, o meglio completamento degli studi, i possibili sbocchi sono tre: nonoottica e fotonica, nanotecnologie e tecnologie fisiche, ing. nucleare (per il quale è possibile frequentare un terzo anno di ing. fisica leggermente modificato).
    Lasciando perdere ing. nucleare, gli altri due corsi sono affini, nel senso che gli ingegneri fisici si occupano principalmente di ottica (forse fotonica suona più figo, ma stringi stringi sono la stessa cosa), in particolare dell'interazione luce (laser[nota]Si legge leyzer.[/nota]) e materia, la quale ha applicazione in tantissimi campi, ad esempio:
      [*:2t55z7kg]applicazioni biomediche (es. interazione con la luce della molecola rodopsina presente nei bastoncelli dell'occhio e responsabile del meccanismo visivo; brain imaging; tomografia);[/*:m:2t55z7kg]
      [*:2t55z7kg]telecomunicazioni (fibre ottiche);[/*:m:2t55z7kg]
      [*:2t55z7kg]generazione di impulsi laser ultrabrevi (ad esempio per lo studio delle molecole e delle loro interazioni, plasmonica);[/*:m:2t55z7kg]
      [*:2t55z7kg]crescita epitassiale e di nanostrutture;[/*:m:2t55z7kg]
      [*:2t55z7kg]spintronica.[/*:m:2t55z7kg][/list:u:2t55z7kg]
      E tanto altro ancora: se guardi sul sito del dipartimento trovi tutti gli indirizzi di ricerca, e i gruppi di ricerca con relative valutazioni.

      In questo corso di studi tuttavia non studierai (in modo sistematico): la fisica teorica ---> relatività, qed, fisica delle particelle.
      Per quanto riguarda la matematica a ingegneria: se ti interessa solo la matematica, lascia perdere, perché a mio parere è fatta in modo molto sbrigativo e agli ingegneri una matematica particolarmente avanzata non serve. Si usano per lo più derivate, integrali, numeri complessi e trasformate, ma in modo molto sportivo.
      E.g.: della teoria delle trasformate di Fourier l'ing. deve sapere:

        [*:2t55z7kg]La formula che la definisce: \(\widehat{u}(\xi)=\int_{\mathbb{R}}u(x)e^{-\imath \xi x}\,dx\); che poi \(u\in\mathcal{L}^1(\mathbb{R})\) o \(u\in\mathcal{L}^2(\mathbb{R})\) o \(u\in\mathcal{S}(\mathbb{R})\) all'ingegnere non importa, tanto nel mondo è tutto bello regolare.[/*:m:2t55z7kg]
        [*:2t55z7kg]La formula di inversione: \(u(x)=\frac{1}{2\pi}\int_{\mathbb{R}}\widehat{u}(\xi)e^{\imath \xi x}\,d\xi\); sono verificate le ipotesi per applicarla? Vedi punto precedente.[/*:m:2t55z7kg]
        [*:2t55z7kg]Formula della derivata: \(\widehat{u'}(\xi)=\imath\xi\widehat{u}(\xi)\);[/*:m:2t55z7kg]
        [*:2t55z7kg]Formula del prodotto di convoluzione: \(\widehat{u*v}(\xi)=\widehat{u}\cdot\widehat{v}\);[/*:m:2t55z7kg]
        [*:2t55z7kg]Identità di Plancherel: \(\lVert u(x)\rVert^2_{\mathcal{L}^2}=\lVert \widehat{u}(\xi)\rVert^2_{\mathcal{L}^2}\) (ma questa è solo per i più tosti);[/*:m:2t55z7kg]
        [*:2t55z7kg]La filastrocca: se una funzione è reale e pari allora la sua trasformata è reale e pari, se una funzione è reale e dispari allora la sua trasformata è puramente immaginaria e dispari;[/*:m:2t55z7kg]
        [*:2t55z7kg]Qualche trasformata notevole.[/*:m:2t55z7kg][/list:u:2t55z7kg]
        Infine, se un ingegnere fisico vuole bullizzare una altro ingegnere (che non sia fisico o matematico) gli dice che le soluzioni dell'equazione di Schrödinger stanno in uno spazio di Hilbert e che precisamente le autofunzioni dell'operatore Hamiltoniano formano un sistema ortonormale completo :-D

Intermat
Guarda ti linko [nota]http://enrg55.ing2.uniroma1.it/download/187/testo.htm[/nota] un libro di Fisica I che era consigliato (come lettura secondaria al libro di testo consigliato) dal mio professore ad Ingegneria. Credo che sostanzialmente gli argomenti siano simili ad un corso di Fisica I della facoltà di Fisica e di Matematica. La differenza se mai è nei corsi successivi e forse nel taglio che i professori danno alle lezioni. Detto questo io parlavo tranquillamente del corso di Fisica I con un mio amico che studia Fisica. Le differenze sono venute dopo...quando io sono passato ad argomenti caratterizzanti il mio piano di studi (ing. Gestionale) e lui ai suoi! Comunque a Fisica rispetto ad Ingegneria ci sono molti più laboratori soprattutto su misure e cose simili[nota]Questa però non è una mia esperienza personale, ma una differenza notata tra amici che fanno ing. Meccanica/Elettronica e quello che fa Fisica[/nota].

ShadowZ1
"Zero87":
Benvenuto al forum e in bocca al lupo con la maturità.

Ti segnalo questa discussione
http://matematicamente.it/forum/viewtop ... 3&t=127581
ma non perché voglio essere sbrigativo ma semplicemente perché magari finirei per ripetermi e inoltre ci sono spunti interessanti. Nel mio intervento in essa, inoltre, ho linkato 2 "must" per quanto riguarda discussioni su chi viene dal classico e ha dei dubbi. :-)
Spero che ti possano essere utili.


Innanzitutto crepi il lupo, speriamo di riuscire a farla bene per completare al meglio il percorso del liceo che ho molto apprezzato al di là della futura scelta universitaria, perché il classico ha aperto infinito orizzonti (se poi si aggiunge il fatto che a parte rari casi ho avuto professori davvero piacevoli, il tutto diviene più semplice).
Avevo già letto quel topic e ho dato un'occhiata generale, non ancora approfondita, agli altri due da te citati. Il problema è che, anche in quei casi, si tende a chiedere e dare consigli in modo abbastanza "vago", nel senso che sono basati sugli interessati specifici (se uno è maggiormente interessato a dimostrazioni "astratte" matematiche, ad applicazioni nella natura, in generale alle materie scientifiche), però mi interesserebbe capire realmente che cosa sono le materie scientifiche a livello universitario. In qualche topic, forse non in questi citati ma in altri, ho letto più volte la celebre frase "La matematica dell'università non è la matematica del liceo", che, però che cosa significa in sostanza? Vuol dire che non si deriva con il limite del rapporto incrementale né con i teoremi, ma che si fa solo astrazione di concetti? Mentre, in fisica, si ricerca da subito un'applicazione pratica?
Sono andato a visitare il politecnico ma anche in quel caso si sono limitati a dare indicazioni molto generiche, ossia a presentare come requisiti necessari la collaborazione con altri in determinate attività, lo studio in gruppo e le abilità dialogiche, il tutto terminato da un "se non raggiungete almeno il 50% nel test, forse dovete ripensare bene alla vostra scelta". Per fortuna penso che chi ci ha parlato non sia un professore, altrimenti non ha ben presentato i corsi di laurea (per i quali ha indicato solo di leggere il sito).
Anche in quel caso non ho così potuto capire realmente che cosa si studia. Allo stesso modo nei siti delle Università leggo i corsi, addirittura i possibili sbocchi lavorativi (crisi permettendo), ma riguardo ai reali contenuti o di che cosa siano effettivamente queste materie quasi nulla. Il che è strano, considerando che ciò che spinge ad immatricolarsi dovrebbe essere la conoscenza delle materie che si studieranno.
Mi sono dilungato forse troppo (e mi scuso per eventuali errori di battitura) ma spero di essere stato ugualmente chiaro :-)

Zero87
Benvenuto al forum e in bocca al lupo con la maturità.

Ti segnalo questa discussione
viewtopic.php?f=23&t=127581
ma non perché voglio essere sbrigativo ma semplicemente perché magari finirei per ripetermi e inoltre ci sono spunti interessanti. Nel mio intervento in essa, inoltre, ho linkato 2 "must" per quanto riguarda discussioni su chi viene dal classico e ha dei dubbi. :-)
Spero che ti possano essere utili.

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