Cambiare corso a 22 anni?

EEE2
Edit: mi rendo conto di aver scritto un papiro lunghissimo, se volete al penultimo paragrafo c'è una domanda veloce veloce, se rispondeste anche solo a quella mi fareste un gran favore.

Buongiorno a tutti, sono in una brutta situazione e scrivo qui sia per ricevere un consiglio su cosa fare in generale, sia per porvi alcune domande specifiche.

Cominciamo a ricapitolare la mia carriera da studente. Sto frequentando il quarto anno di medicina, ho fatto il test (più che altro perché spinto dai miei familiari, mia madre e mio padre sono medici e mia sorella studia medicina) mentre ero in quinta liceo e sono entrato al primo colpo dove volevo senza aver studiato (il mio liceo era molto buono). Al liceo non sapevo cosa fare della mia vita e a parte l'interesse per la filosofia e per alcune parti di alcune materie, non mi sono mai veramente appassionato a nulla. Sono andato a inerzia per cinque anni, con una media insufficiente in quasi tutte le materie che diventava sufficiente soltanto verso maggio-giugno (in quei periodi ero uno dei migliori della mia classe). Non so bene perché mi sia iscritto a medicina, più che altro per conservare il posto in graduatoria bisognava per forza immatricolarsi e così ho fatto. Già durante il primo anno pensavo di cambiare, ma in quel periodo non avevo davvero la testa sulle spalle e non ho fatto nulla. Anche all'inizio del secondo e del terzo anno ho avuto discussioni infinite con i miei sul fatto di cambiare, ma per quanto queste mi abbiano portato vicino al cambiare facoltà, non hanno portato a nulla. All'inizio mio padre voleva che io facessi medicina (mi diceva che potevo scegliere ma mi indirizzava decisamente verso quella strada e io, non avendo alcuna idea sul da farsi, vedevo come oro qualsiasi consiglio), col tempo tuttavia ha cambiato abbastanza idea e ora mi sta dicendo di fare quello che voglio. Il fatto è che se cambio, cambio ora.

Sono quattro anni che sto andando avanti a inerzia, studio quasi solo in sessione (nei primi anni facevo fatica a stare dietro alle materie per via della frequenza obbligatoria, che mi portava via gran parte della giornata e mi stancava veramente molto e per via del fatto che senza una scadenza vicina faccio fatica a studiare). In sessione studio tantissimo (tutto il giorno tutti i giorni e a ritmi molto molto elevati per qualche mese) e sono riuscito a preparare materie grandi come anatomia e fisiologia in decisamente poco tempo prendendo voti alti. Sono abbastanza indietro con gli esami, ma sforzandomi al massimo riuscirei probabilmente a laurearmi in tempo (o al massimo con qualche mese di ritardo) con una buona media.
Il fatto è che mi chiedo il perché. La chirurgia non mi interessa e ho frequentato alcuni reparti clinici in cui mi sono trovato veramente male. Non sono una persona molto empatica e stare a contatto con gente che non conosco mi stanca molto e non mi dà nulla. Non mi piace toccare i corpi degli altri e in generale i lavori troppo fisici (come quasi tutto in medicina) non mi piacciono. Non mi piace stare a contatto con gli anziani (so che non è bellissimo da dire, ma arrivato a questo punto penso che un minimo di sincerità verso se stessi sia necessaria). In medicina interna e in neurologia, due facoltà che pensavo mi potessero piacere, c'è da spararsi. L'unico tirocinio che mi è abbastanza piaciuto è radiologia, sia perché i pazienti sono di tutte le età, sia perché si può stare soli per circa la metà del tempo (l'altra metà la si passerebbe a litigare con gli operatori radiologici :) ), ma mi viene abbastanza da spararmi all'idea di passare la vita a vedere tac e risonanze (lavoro abbastanza ripetitivo, comunque "fisico", nel senso che, anche se non li si tocca, sempre di corpi si parla e non molto di ragionamento), oltre il fatto che, a diagnosticare tumori tutto il giorno, la visione del mondo che, volente o nolente, si ricava è molto fatalista e non mi fa impazzire. Farei un lavoro che non mi appassiona veramente. Per quanto riguarda il fare ricerca, non ho voglia di passare la vita a torturare degli animali.

Veniamo al dunque, potrei cambiare corso in questo periodo, e integrando con dei corsi singoli, potrei riuscire ad essere ammesso l'anno prossimo al secondo anno di alcune facoltà che mi potrebbero interessare: fisica, informatica e ingegneria informatica. Mi iscriverei dunque con tre anni di ritardo.

Per quanto riguarda informatica e ingegneria informatica, per quel poco che ho imparato al liceo e da solo, posso dire che mi piace programmare. Forse non sarà la passione della mia vita, ma mi sembra che sia adatta alla mia forma mentis. Le materie ingegneristiche mi interesserebbero di meno (fisica dei circuiti ecc.), oltre il fatto che sono più portato per uno studio più teorico che applicato alle cose materiali. Però ingegneria la farei al Polimi, il che è probabilmente un valore aggiunto, e, visto che da quanto ho capito per il mondo del lavoro le due lauree sono considerate equivalenti, se fare ing informatica al Polimi mi aiutasse a trovare un lavoro migliore la potrei anche fare. Ripeto però che l'informatica non è probabilmente la passione della mia vita, sarebbe un compromesso tra interessi e lavoro e, alla luce di questo, del fatto che di medicina ho già fatto tre anni e del fatto che inizierei con tre anni di ritardo (cosa che penso che mi svantaggerà nella ricerca di un lavoro, anche se già al termine della triennale potrei trovarmi un lavoro e fare la magistrale nel frattempo), mi chiedo se mi convenga veramente farla.

Per quanto riguarda fisica, invece, la situazione è diversa. Mi interessa la fisica moderna che ho studiato in quinta liceo (anche se era poca) e che ho letto su alcuni libri divulgativi. Nei periodi in cui mi impegnavo al liceo andavo più che bene. Il problema è che non so se mi convenga iniziare una facoltà del genere con tre anni di ritardo, anche e soprattutto in termini di opportunità lavorative. Oltre al fatto che sarebbe un po' un azzardo, non so ancora fino a che punto si spinga il mio interesse per la fisica "reale" (quella fatta di matematica avanzata e, penso, abbastanza lontana dai libri divulgativi). Iniziare con tre anni di ritardo influirebbe sulla possibilità di fare ricerca/essere assunti da banche? Quali altri lavori si potrebbero fare (oltre ad insegnare, naturalmente)?
Per fare un lavoro che non mi piace, piuttosto continuo a fare medicina.

Ricapitolando, chi si laurea in informatica/ingegneria informatica/fisica con tre anni di ritardo perché ha iniziato tre anni dopo risulta essere molto svantaggiato nel mondo del lavoro? (Per quanto riguarda fisica si intende fare ricerca/essere assunti da banche)

Cosa mi consigliereste di fare?

Risposte
anonymous_40e072
"EEE":
Grazie ancora a tutti per i consigli, in queste settimane sto pensando molto. Sto anche valutando la possibilità di fare ricerca in medicina, il percorso sarebbe però molto tortuoso e dovrei quindi valutare quanto mi interessi veramente e non considerarlo un ripiego.

Quello che mi preoccupa molto riguardo al cambiare è l'età a cui mi lureerei, 27 anni. Punto a laurearmi in corso e con un voto alto, ho un po' più di maturità e molte pressioni in più rispetto ad un diciottenne. Mi interesserebbero ancora ingegneria informatica/informatica e fisica. Mi interesserebbe anche ingegneria matematica. Ho paura per quanto riguarda il lavoro, 27 anni mi sembrano davvero tanti per un neolaureato senza esperienza lavorativa, considerando che un sacco di gente si laurea a 24 anni. Mi piacerebbe lavorare per una grande azienda (soprattutto per quanto riguarda il settore informatico, lì le piccole realtà mi interessano poco), ma forse per uno che ha iniziato alla mia età è chiedere troppo. Quanto potrei essere svantaggiato dal fatto di aver iniziato tardi per quanto riguarda le opportunità lavorative (intese non solo come possibilità di trovare un lavoro, ma anche di trovarlo interessante)?


In Ingegneria mica tanto. Almeno, al Poli è pieno di fuori corso (che non sarebbe il tuo caso, avresti solo cominciato dopo). Non mi risulta che abbiano avuto particolari problemi a trovare lavoro.

EEE2
Grazie ancora a tutti per i consigli, in queste settimane sto pensando molto. Sto anche valutando la possibilità di fare ricerca in medicina, il percorso sarebbe però molto tortuoso e dovrei quindi valutare quanto mi interessi veramente e non considerarlo un ripiego.

Quello che mi preoccupa molto riguardo al cambiare è l'età a cui mi lureerei, 27 anni. Punto a laurearmi in corso e con un voto alto, ho un po' più di maturità e molte pressioni in più rispetto ad un diciottenne. Mi interesserebbero ancora ingegneria informatica/informatica e fisica. Mi interesserebbe anche ingegneria matematica. Ho paura per quanto riguarda il lavoro, 27 anni mi sembrano davvero tanti per un neolaureato senza esperienza lavorativa, considerando che un sacco di gente si laurea a 24 anni. Mi piacerebbe lavorare per una grande azienda (soprattutto per quanto riguarda il settore informatico, lì le piccole realtà mi interessano poco), ma forse per uno che ha iniziato alla mia età è chiedere troppo. Quanto potrei essere svantaggiato dal fatto di aver iniziato tardi per quanto riguarda le opportunità lavorative (intese non solo come possibilità di trovare un lavoro, ma anche di trovarlo interessante)?

fab_mar9093
"snake-16":
Hai mai pensato di finire medicina e poi fare un master nel settore che ti interessa??

Sarebbe un peccato buttare 4 anni di duro lavoro.
Nei master in finanza prendendo parte anche laureati in filosofia , prova a informati


Per esperienza personale, se sei sicuro di cosa vuoi fare e non ti piace quello che stai facendo, ti consiglio di cambiare il prima possibile. Prenderei al posto tuo la laurea in medicina solo se richiedesse altri 6-9 mesi, ma sarebbe solo per gli altri non per me.

civamb
Data la massiccia dose di fluidodinamica e meccanica computazionale fra le vie di mezzo includerei anche aerospaziale e l'ottima, seppur poco nota, ingegneria navale.

snake-16
Hai mai pensato di finire medicina e poi fare un master nel settore che ti interessa??

Sarebbe un peccato buttare 4 anni di duro lavoro.
Nei master in finanza prendendo parte anche laureati in filosofia , prova a informati

anonymous_40e072
"EEE":
Grazie a tutti per le risposte!!

iSte, posso chiederti in cosa sei laureato? Quali ingegnerie hanno secondo te un'impronta più teorica?


Alla prima domanda ti ho risposto in PM.

Per quanto riguarda la seconda, è una domanda apparentemente banale, ma vorrei risponderti con un po' di attenzione. Cominciamo col premettere che Ingegneria è un corso di laurea in cui sono fortemente presenti entrambi gli aspetti (teorici e pratici), indipendentemente dal tipo di ingegneria. Detto questo, ogni corso di laurea in ingegneria ha solitamente percorsi più teorici e altri più pratici. Di base, in magistrale, molti esami sono a scelta, quindi c'è una buona possibilità di personalizzazione a seconda degli interessi. Quindi, ad esempio, due ingegneri civili possono paradossalmente avere una preparazione uno molto "teorica" e l'altro "più pratica": uno strutturista si sarà preparato a fondo sulla modellazione fisico-matematica, avrà studiato abbastanza bene i metodi computazionali per risolvere le equazioni differenziali di interesse, ecc. Un urbanista, d'altro canto, avrà visto decisamente molta meno fisica, molta meno matematica.
Quindi, è chiaro che già qui, bisogna fare attenzione a capirsi quando si parla di ingegneria "pratica" o "teorica". In generale tenderei a vedere il discorso affrontabile su due aspetti: gli argomenti e le attività.
Gli gli argomenti più teorici li trovi a Ing Nucleare, Ing Fisica, Ing Matematica. Sicuramente meno alle Ing Industriali (Energetica, Aerospaziale, Meccanica, Navale, Gestionale) e a quelle "edilizie" (Ambientale, Edile, Civile). Ing Chimica, Ing Materiali e Nanotech, Ing Elettronica, Ing Elettrica, Ing Informatica, Ing Telecomunicazioni, possono essere viste come una via di mezzo. In Ing Chimica, per esempio, ci sono esami di Fisica Atomica o Biologia Molecolare belli teorici, ma anche esami come impianti chimici, meccanica delle strutture, senz'altro più pratici (ma comunque al Polimi affrontati in modo molto teorico). Stessa cosa per Ing Informatica: c'è la possibilità di scegliere un po' di esami della classe MAT (cioè a contenuto fortemente matematico, per intenderci), ma ci sono anche molti esami pratici, molto incentrati sulla programmazione. Personalmente, poi qualche appassionato sicuramente mi smentirà, non vedo la "programmazione" in generale come questo gran esercizio di stile, di astrazione. Se scegli Ing Informatica, programmare è la cosa che ti deve piacere.
In sostanza: ingegneria in qualche modo si occupa di problem solving, a seconda dell'ambito. Scegliere un ambito non significa semplicemente risolvere problemi in quell'ambito. Significa ANCHE adattarsi all'approccio che i problemi in quell'ambito tipicamente richiedono.

EEE2
Grazie a tutti per le risposte!!

iSte, posso chiederti in cosa sei laureato? Quali ingegnerie hanno secondo te un'impronta più teorica?

civamb
Potresti considerare anche ingegneria biomedica.

fab_mar9093
Premetto che non ho letto tutto, ho saltato quasi tutto il primo blocco.

Ti consiglio di escludere a priori ingegneria informatica. Le tue considerazioni che ti porterebbero a sceglierla sono esclusivamente legate alla facilità di trovare un buon lavoro, non un lavoro che veramente tu voglia fare. Anche il medico è un buon lavoro, a questo punto non cambiare.

Fare un percorso di ricerca dopo, iniziando un dottorato vicino ai trenta, si può fare. Dipende tu a cosa sei disposto a rinunciare. Le possibilità sono proporzionali alle opportunità che tu sei disposto a cogliere ovunque esse siano e per quanto temporanee esse siano.

Dipende da te, quanto vuoi un determinato tipo di percorso.

Per quanto riguarda la finanza, è un campo in cui cercano menti brillanti, se lo sarai anche vicino ai trenta potrai trovare un buon posto, anche se non mi è chiaro se possa piacerti lavorare in finanza.

anonymous_40e072
Allora, ho letto tutto. Cominciamo col dire che alcune domande che poni sono domande senza risposta, o quantomeno, non credo sia possibile dare delle risposte oggettive considerato l'innumerevole numero di variabili che entrerebbero in gioco. A grandi linee direi che, se cambiassi corso, ti laureassi con un ottimo voto, in tempo, avresti più o meno le stesse possibilità di chi ha iniziato 3 anni (4 anni? Non mi ricordo), prima di te.

Detto questo, una laurea in Ingegneria (soprattutto), in Matematica o in Fisica (ma anche in altre Scienze Pure, spesso, meno considerate, come Scienza dei Materiali) apre a davvero parecchie (e, a volte, molto diverse) opportunità di carriera. Dal ramo 'Business', alla Ricerca (pubblica o privata) attraverso un Ph.D., alla progettazione, persino ad una carriera manageriale (spesso partendo da posizioni tecniche). Le posizioni all'interno di una azienda possono essere le più varie. In ognuno di questi ambiti, le posizioni possono essere molteplici: ti parlo di Ingegneria, nello specifico, perchè è il mio ambito (e ho studiato al Polimi): process engineer, project engineer, quality engineer, project manager e altre ancora. E' chiaro che discutere/descrivere di ognuna di queste professioni diventa complicato sia, se non contestualizzata almeno ad un ambito, sia perchè mi sembra che tu abbia un'idea molto vaga di cosa faccia una figura tecnico-scientifica nel 98% dei casi. In ogni caso, sul sito del Polimi puoi trovare qualche informazione generalista su cosa faccia e chi sia l'ingegnere a seconda dell'ambito.

Altra cosa: hai parlato di predisposizione per le materie teoriche; non vedo la programmazione, o in più in generale il ramo informatico, un ottimo esempio. La Fisica e la Matematica (ma anche materie ingegneristiche d'impronta più teorica, come la Fluidodinamica, la Fisica dello Stato Solido o dei Reattori, la Meccanica dei Solidi) sono un'altra cosa. Assolutamente un'altra cosa rispetto, sia ciò che hai visto al liceo, sia ciò che hai visto a medicina.

Detto tutto ciò, se vuoi lavorare in banca, studia Finanza. E' chiaro che ci sono numerosi Matematici, Fisici e Ingegneri che vengono impiegati nel settore finanziario/assicurativo, ma credo si occupino di qualcosa un po' lontano dalla tua immaginazione. Ma qui, ovviamente, sto parafrasando.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.