Bisogna sapere tutta la teoria?

kobeilprofeta
Ho provato a studiare Analisi I da solo e ho trovato moltissime dimostrazioni. Dagli integrali in poi ho iniziato a perdermi con la teoria (nonostante riesca a fare gli esercizi). Praticamente la teoria è circa il 90% del tutto ma poi ho guardato gli esami dati in alcune università e sono costituiti unicamemte da esercizi... Mi domando: è necessario sapere perfettamente tutta la teoria e tutte le dimostrazioni (o solo alcune?)? La teoria viene chiesta all'orale? C'è sempre l'orale o solo quando il voto è in dubbio?
Inoltre ho una altra domanda: non ho capito come funzionano i voti degli esami: si possono sempre rifiutare/riprovare...? Non ho le idee chiare. Grazie per le risposte.

Risposte
Sk_Anonymous
Si chiama follia, anche perché ci sono professori che se rifiuti un loro 28 ti fanno sputare anche lo stomaco per portare a casa un 27 all'appello successivo. Una mia professoressa, durante la correzione dello scritto, ce lo disse chiaramente: "Non rifiutate i 28 perché volete 30!".


Ovviamente, a fronte di un "rifiuto", il docente di solito raccomanda allo studente di non tornare a sostenere l'esame prima di un TOT di settimane/mesi.


Io non l'ho capita.
Il voto dell'esame è proporzionale a ciò che sai di quell' esame, giusto? Lo 0 corrisponde al silenzio assoluto (o al parlare di cinema in un esame di analisi) e il 30 alla conoscenza perfetta.
(poi come dice Luca Lussardi la sicurezza nell'esposizione può influenzare grazie all'effetto alone, ma questo è un altro discorso, in sostanza Luca ha detto "anche i professori sono umani, poverini")
Perchè dovrei ri-presentarmi non prima di un TOT? E perchè non dovrei rifiutare un 28 se voglio 30? Saranno anche fatti miei, no? Bah, io l' "ovviamente" non lo capisco e una cosa del genere non mi è mai capitata, sinceramente non so come mi comporterei se mi capitasse (ma non penso proprio di "mandarla giù" così e farmi rovinare il curriculum per i capricci di qualcuno che vuole lavorare il meno possibile).
Ho visto l'esatto contrario, tuttavia: un professore che si è abbracciato un studente dicendogli "sa, lei ha preso 24, può fare di meglio....." (un grande professore in tutti i sensi, tra l'altro)
Ho visto invece esami che diventano via via più difficili negli appelli successivi: questo al più ci può stare.

Intermat
"Zero87":
[quote="giuliofis"]28 è un signor voto.

Dal 24 in su ci sono molti voti nobili. ;-)[/quote]
Il 24 è un voto che odio: non puoi dire che fa schifo ma neppure che sia un voto buono...almeno questo è l'effetto che fa a me...forse perchè ne ho presi troppi... :smt012
Io i voti li dividerei così:
18-20: Grande colpo di fortuna (se non si era preparati), Grande colpo di sfortuna (quando si era preparati decentemente ma il professore ha colto proprio i punti deboli)
21-23: Preparazione mediocre-voto mediocre oppure preparazione scarsa e professore molto clemente
24-26: Voti discreti
27-28: Buoni voti
29-30: Ottimi voti
LODE: Allineamento di almeno 30 astri favorevoli misti ad una preparazione perfetta oppure preparazione ottima e un professore che premia chi ha sempre seguito ed interagito durante la lezione.

Io faccio ingegneria...a matematica, fisica e informatica non so come consideriate i voti. Però da quei pochi amici che ho da quelle parti non credo che la percezione sia molto diversa.

Zero87
"giuliofis":
28 è un signor voto.

Dal 24 in su ci sono molti voti nobili. ;-)

Sk_Anonymous
"Cuspide83":
Quattro 29 e un 28 rifiutati... ammettere il problema è il primo passo per la guarigione?!? :shock: :shock: :shock:

Si chiama follia, anche perché ci sono professori che se rifiuti un loro 28 ti fanno sputare anche lo stomaco per portare a casa un 27 all'appello successivo. Una mia professoressa, durante la correzione dello scritto, ce lo disse chiaramente: "Non rifiutate i 28 perché volete 30!".
28 è un signor voto.

vict85
Concordo con Luca e Camillo. Comunque a Torino non fanno storie se ti ritiri, anzi alle volte te lo suggeriscono velatamente.

@Vikhr: capita che tu sappia bene la risposta alla domanda posta ad un altro mentre tu sia meno sicuro su quella posta a te. Insomma ogni interrogazione contiene una certa componente di fortuna. A me è capitato delle volte di studiare bene la parte difficile e vedere velocemente quella che ritenevo ovvia (la matematica mi viene abbastanza facile) e quindi finire per prendere voti più bassi perché sembrano meno sicuro proprio sulle parti che ritenevo ovvie, proprio come dice Luca.

Luca.Lussardi
Le variabili ad un esame, soprattutto orale, sono moltissime, in genere un professore che ti sta interrogando valuta tante cose a cui magari uno studente non dà peso: la sicurezza con cui uno espone, il livello di comprensione dimostrato dal candidato, la padronanza della materia, ecc... in genere quindi le domande rivolte sono anche decise dal professore proprio in base all'idea che quest'ultimo si fa della preparazione del candidato. In altre parole, se vedono che vai discretamente su una domanda facile non ti chiedono il teorema più difficile del corso poi. Quindi, di più devi proprio puntare sull'acquisire tutte le capacità sopra elencate, non conta solo ripetere la dimostrazione.

Vikhr
Le ho dapprima studiate criticamente, poi le ho mandate a memoria e poi non mi sono state chieste! Ai miei colleghi sono state chieste e infatti uno è passato da 24 a 26 e un altro da 24 a 30! A me è stato chiesto di dimostrare che una funzione crescente ammette derivata positiva e l'ho fatto, avendo studiato in modo critico, ma ho la sensazione che questa domanda sia servita a decidere se abbassarmi o meno il voto invece del contrario! Cosa dovevo fare di più, un pellegrinaggio a Lourdes?

Camillo
Studiare a memoria le dimostrazioni no ! , capirle piuttosto, certo un po' di memoria serve :D

Vikhr
Il problema è che non sempre la materia si capisce, e magari a forza di studiare una materia che non si capisce ci si stanca parecchio (sia fisicamente che mentalmente) e quel poco d'intuizione che si sarebbe potuto dimostrare all'esame svanisce e questo accade spesso negli esami dove aver capito la materia per il prof significa saper sparare dimostrazioni e teoremi a tutto spiano...
A me è successo questo, me ne sono reso conto in tempo e proverò a non farlo succedere più.
Con Analisi per esempio, pur avendo studiato tutto più e più volte e fatto numerosi esercizi poi riusciti non riesco a capire le serie numeriche e il prof è riuscito a fregarmi con il criterio del confronto mettendo un esercizio in cui ho finito per scrivere una disequazione sbagliata e poi all'orale mi ha chiesto quella e capivo subito che l'esame stava andando male perché non mi venivano chieste le dimostrazioni che io sapevo tutte a memoria e che venivano chieste agli altri... però le equazioni differenziali, gli integrali, le derivate e gli studi di funzione li capisco benissimo e mi divertono... e allora se all'esame prendo un voto che ritengo non adeguato pur dopo avercela messa tutta (un 23, lo stesso voto dello scritto, come se l'orale e tutti quei teoremi con dimostrazione ripetuti allo sfinimento non fossero serviti a un emerito niente) accetto... mentre se invece è in dubbio tutto l'esame (un esame di Chimica Fisica)... qualche dubbio se presentarmi o no mi viene...

Intermat
"Cuspide83":
Quattro 29 e un 28 rifiutati... ammettere il problema è il primo passo per la guarigione?!? :shock: :shock: :shock:

Più che altro non capisco il senso! Prendere 28 vuol dire che il professore riconosce che la materia la si è capita bene e se si crede che il voto non renda merito si riavrà in dietro la soddisfazione quando si prenderà 110 alla laurea. Perchè solo per prendere 110 puoi aver rifiutato un 28! L'unico motivo per cui credo sia giusto rifiutare un 28/29 è che prendendo 30 si migliori il voto di partenza per la laurea. Ovviamente questo vale se l'esame è semplice abbastanza per essere sicuri di prendere 30 e se è uno degli ultimi 2/3 esami. Altrimenti credo sia follia rifiutare un ottimo voto come un 28... :shock:

Cuspide83
Quattro 29 e un 28 rifiutati... ammettere il problema è il primo passo per la guarigione?!? :shock: :shock: :shock:

Zero87
"gio73":
Ciao Zero,
io ho rifiutato una sola volta il primo anno per poi prendere lo stesso voto... Ho capito l'antifona e ho proceduto negli anni successivi prendendo sempre i voti che meritavo, senza rimorsi e senza rimpianti.

Mi associo, anche se invece che al primo anno, ho rifiutato un 18 al terzo anno perché sapevo che potevo fare davvero molto meglio... infatti è stato così.
:smt039

gio73
Ciao Zero,
io ho rifiutato una sola volta il primo anno per poi prendere lo stesso voto... Ho capito l'antifona e ho proceduto negli anni successivi prendendo sempre i voti che meritavo, senza rimorsi e senza rimpianti.

Zero87
"Vikhr":
Visto che ormai Intermat ha tracciato il solco...

E se uno di voi aprisse una discussione a tema e i moderatori - che hanno questi poteri magici :wink: - portano questi tre-quattro interventi di là in modo da poterla continuare? :-)

redlex91-votailprof
Al PoliMi rifiutare un voto significa andare sul proprio profilo online (non c'è il libretto degli esami), cliccare su "consultazione esito esami", selezionare l'esame in questione, che deve risultare nella fase "pubblicazione" (se è "in corso di verbalizzazione", o è già stato "verbalizzato" non c'è più nulla da fare), cliccare su "rifiuta il voto": dopodiché l'esito viene automaticamente convertito in "rimandato" (se non sbaglio), l'esame non viene inserito in carriera e lo studente deve semplicemente rifarlo, come se non l'avesse mai fatto.
Comunque da noi è raro che una volta passato lo scritto il docente permetta di fare l'orale (se presente) ad oltranza, finché lo studente lo passa od è soddisfatto del voto: per ogni esame una possibilità allo scritto ed eventualmente una possibilità all'orale, che secondo me è anche più corretto (dopotutto non passare l'orale a fronte di uno scritto positivo significa che lo studente non ha capito/ha copiato); ovviamente, come sempre, ci sono eccezioni. Inoltre so che in molte università i docenti permettono di sostenere gli esami al di fuori delle sessioni d'esame/prova in itinere, mentre da noi è molto raro che questo accada (almeno secondo la mia esperienza).

Intermat
[ot]Io sinceramente ad alcuni esami del primo anno sono andato "per tentare". Ma non li ho mai passati! Poi li ho studiati bene e li ho passati (magari con voti bassi!).Però non ho capito il discorso di Vikhr, io a volte mi sentivo impreparato, o meglio non pensavo di essere preparato al massimo ma poi all'orale sono andato molto bene. Spesso prima degli esami ci si sottovaluta e se si va solo quando ci si sente preparati al 100% si rischia di dare 3 esami l'anno. Ovviamente non dico di andare impreparati, perchè non avrebbe senso, però se si ha studiato io credo che si dovrebbe andare. Poi se si viene bocciati pazienza, si avrà più chiaro cosa non si è capito e si sosterrà di nuovo l'esame.[/ot]

Vikhr
Visto che ormai Intermat ha tracciato il solco...

[ot]Raccomando, per esperienza personale ovviamente, anche se avete studiato tutto con senso critico e avete fatto gli esercizi, di non presentarvi a un esame, dopo aver adeguatamente informato il professore (una forma di cortesia...), se non rischiate di andare fuoricorso, non avete propedeuticità (come nel caso mio, che non le ho) E avete la minima sensazione che qualcosa andrà male, cioè come non vi aspettate. Questo vale soprattutto nel caso degli orali, e soprattutto nel caso in cui il professore basi il suo orale su dimostrazioni che coinvolgono l'Analisi Matematica.
Amici e famigliari, a volte anche il professore, vi considereranno matti, ma non ci rimettete nulla a comportarvi così, ve lo assicuro. Non è per niente una scusa se tenete alla vostra carriera universitaria e soprattutto a voi stessi.

Siete liberi di contraddirmi se avete la sensazione che ciò non si applichi nel vostro caso, perché, ripeto, il tutto è per esperienza personale, dato che non sono un fan del tentare. Ho rinunciato a sostenere un esame nella prima sessione dopo che un mio collega, più bravo e disinvolto, che aveva studiato insieme a me, ha dovuto implorare al professore in oggetto di farsi mettere un 18 tramite una domanda di riserva (riuscendoci).

E, per la cronaca, attualmente mi mancano 2 esami per essere in pari.[/ot]

Intermat
[ot]
"gugo82":

In linea di principio, no. Il voto è quello che viene proposto, altrimenti ci sarebbe una bocciatura.

Tuttavia, per non registrare la bocciatura (cosa che ha conseguenze sulla cariera universitaria di uno studente), si dà informalmente la possibilità allo studente di "rifiutare il voto", cioé di abbandonare la seduta di esame e di fare come se l'esame non fosse mai stato sostenuto. Ovviamente, a fronte di un "rifiuto", il docente di solito raccomanda allo studente di non tornare a sostenere l'esame prima di un TOT di settimane/mesi.

Gugo82, dalle risposte che dai deduco che sei un professore, mi potresti spiegare meglio la questione del "rifiutare il voto"?
Io non ho mai rifiutato in senso vero e proprio, ovvero alla fine dell'orale. Al massimo ho chiesto al professore, una volta usciti i risultati degli scritti, se fosse possibile riprovare mantenendo il voto in caso di peggioramento (e molti prof. lo hanno accettato) oppure ho deciso di rifare direttamente lo scritto senza fare l'orale per migliorarmi. Però, data la necessità di firmare il verbale da parte dello studente, ho sempre ritenuto che fosse un diritto rifiutare di firmare il verbale per rifare l'esame.
Inoltre mi è capitato di essere bocciato all'orale e il prof. non mi ha assolutamente detto di non rifarlo la volta successiva, anzi mi ha detto "che facciamo ci vediamo la prossima volta?" [non inteso come sostitutivo di "mi dispiace, bocciato!"] al che quando gli ho chiesto di farmi un altra domanda me la ha fatta ma, io stesso, vedendo che mi stavo bloccando nuovamente (su un argomento molto facile!) gli ho detto che sarei tornato la volta dopo. Lui infatti ha apprezzato il fatto che non mi stessi cercando di arrampicare sugli specchi per arrivare ad un misero 18 (concesso impietosendo il docente!). Addirittura al corso di Geometria e Algebra Lineare la professoressa quando sono andato a chiederle se avessi potuto conservare il 18 allo scritto, preso al primo appello, nel caso fossi stato bocciato allo scritto del secondo appello (che avrei fatto per migliorare il voto) mi ha detto che per lei andava bene e che apprezzava il fatto che volessi riprovare perchè voleva dire che volevo dimostrare di poter fare di più. Alla fine anche al secondo scritto ho preso 18 ma lei all'orale, dopo avermi interrogato e aver deciso di mettermi 20, vedendo che avevo fatto tutte e due gli scritti, ha deciso di premiarmi dicendomi che apprezzava l'impegno e che invece di 20 mi avrebbe messo 21. Alla fine ho apprezzato il gesto, ma il suo voto non mi farà media...grazie al regolamento dell'ateneo.. :-D
Era solo per dire che non sempre il professori prendono male i rifiuti o il riprovare l'esame. Detto questo, mai avevo sentito del fatto che la bocciatura potesse essere annotata! Anche perchè da regolamento di ateneo (almeno quello che frequento io) non avrebbe peso perchè il voto di laurea dato dal curriculum è calcolato con la media dei voti ottenuti in alcune materie caratterizzanti l'indirizzo. Quindi se fossi stato bocciato e poi avessi preso 27...inciderebbe il 27![/ot]

kobeilprofeta
Grazie mille... più o meno ho ricevuto conferma di ciò che pensavo.

@gugo82
Eccellente come sempre. Vedo che hai colto in pieno il nocciolo della questione. (vedró di ricordarmi la tua esperienza personale ;) )

gugo82
"kobeilprofeta":
è necessario sapere perfettamente tutta la teoria e tutte le dimostrazioni (o solo alcune?)?

Sì, ma non nel senso che pensi tu.
Non bisogna soltanto imparare a memoria le dimostrazioni (che vanno imparate), ma bisogna soprattutto avere la giusta padronanza della teoria, in modo che (ad esempio), anche non ricordando come prosegue una dimostrazione, puoi riuscire ad intuire ciò che ti serve ed a regolarti di conseguenza.

"kobeilprofeta":
La teoria viene chiesta all'orale?

Io chiedo solo quella, a meno di casi disperatissimi... :roll:

"kobeilprofeta":
C'è sempre l'orale o solo quando il voto è in dubbio?

Dipende dal docente.
Dipendesse solo da me, farei orali a tutti... Ma ormai è un'abitudine che si sta perdendo, soprattutto nei corsi affollati.

"kobeilprofeta":
non ho capito come funzionano i voti degli esami: si possono sempre rifiutare/riprovare...?

In linea di principio, no. Il voto è quello che viene proposto, altrimenti ci sarebbe una bocciatura.

Tuttavia, per non registrare la bocciatura (cosa che ha conseguenze sulla cariera universitaria di uno studente), si dà informalmente la possibilità allo studente di "rifiutare il voto", cioé di abbandonare la seduta di esame e di fare come se l'esame non fosse mai stato sostenuto. Ovviamente, a fronte di un "rifiuto", il docente di solito raccomanda allo studente di non tornare a sostenere l'esame prima di un TOT di settimane/mesi.

Piccolo aneddoto personale.
Sostenni l'esame di Analisi I mod.B (Calcolo Differenziale ed Integrale) senza aver seguito il corso[nota]All'inizio del semestre incontrai quella che oggi è mia moglie e, sinceramente, preferivo passare le mattinate con lei piuttosto che a seguir corsi... :D[/nota], ma dopo aver preso 30 al mod. A (Insiemi numerici, Successioni, Serie e Limiti di funzioni). Dopo un orale lungo come al solito[nota]Tutti i miei quattro esami di Analisi di base sono stati solo orali (con esercizi svolti lì sul momento), ed ognuno di essi è durato più di 90 minuti, con punte di 2 ore e mezza.[/nota], il professore mi affibiò un simpatico 27; pensando che, studiando un po' meglio, avrei potuto prendere di più, titubai nell'accettare e mi alzai chiedendo se fosse possibile prendermi 5 minuti per pensare sul da farsi. Dopo un breve consulto telefonico mi convinsi a prendere il voto.
Facendomi firmare il verbale, il professore mi disse "Stia attento a non tirare troppo la corda".
Da allora in poi, ho frequentato tutte le sue lezioni.

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