Mi aiutate a riorganizzare le idee?
Premessa: sono prolissa e il topic m'è venuto kilometrico. Onore al merito a chi riuscirà a leggerlo tutto! Su, dai, vi sfido! XD
Hi there!
Sono una povera anima disperata, come molti altri maturandi (per non dire tutti, suppongo). Il mio problema, oltre all'inesorabile avvicinarsi dell'ora X, è che non ho ancora scelto un argomento per la tesina -- mentre la maggior parte delle mie compagne non solo hanno già deciso, ma hanno anche iniziato! Capite la mia angoscia? Kierkegaard mi fa un baffo, nello stato in cui sto adesso.
In realtà qualche ideuzza l'avrei pure, solo che soffro d'incapacità cronica all'organizzazione (è un male incurabile), perciò non so proprio come fare il punto e dare un assetto coerente a ciò che mi frulla per la testa. Potreste darmi una mano? Se mi aiutate erigerò un altarino per voi al centro della mia stanza e vi presterò devozione vita natural durante!
Allooooooora...
1) Il sogno. Sì, lo so, non è molto originale, però è bellino. Però non so come inquadrarlo e anche i miei prof mi hanno fatto notare che è troppo vago come argomento. Potrebbe essere il sogno inteso come l'ambizione a qualcosa di più, al miglioramento, come il desiderio di realizzare qualcosa che ha mosso tanti uomini. Potrebbe essere il sogno come sfera del non-sense, come via di fuga dalla realtà, mondo speculare a quello, spesso triste o monotono e privo d'attrattiva, del reale. Potrebbe essere il sogno come riparo, protezione dalla realtà che non si riesce ad affrontare, come cantuccio in cui rifugiarsi per sfuggire ai problemi e alle avversità. A voi quale piace di più? Che mi consigliate? Poi, sarà che ho la mente traviata da tutti i films Disney che ho visto da piccola, però mi viene da associare tre personaggi alle tre sfaccettature sopra elecante: quello di Cenerentola, che sognava una vita migliore, quello di Alice, catapultata nel Paese delle Meraviglie, e quello di Peter Pan, l'eterno fanciullo che non ha mai avuto il coraggio di crescere.
2) Realtà come incessante divenire e caos. Ho scritto di getto questa cosa, giusto per rendere l'idea: "Tutto si muove. L’uomo ha sempre cercato di bloccare il moto incessante delle cose, persino della vita, anelando all’eternità. Ma la pasta di cui la realtà è fatta è quella del divenire, dell’incessante alternarsi di inizio e fine, che non dà pace. I pianeti si muovono, la terra gira, le acque del mare non sono mai stagnanti, il ciclo della vita è un susseguirsi continuo di nascita e morte, persino gli oggetti, che ci sembrano immobili, sono sottoposti ad un lento deterioramento, segno del fatto che nemmeno l’inanimato può scampare alla legge del cambiamento; noi cresciamo, diventiamo adulti, invecchiamo, e i nostri sogni, gli ideali, le speranze, cambiano, mutano, si rinnovano, periscono. In mezzo a questo caos, c’è chi riesce a stare al passo, c’è chi invece resta indietro e vorrebbe dire: “stop! fermati per un momento”, ma ciò che si ferma è già morto." Arrivata a questo punto però mi chiedo... EMBE'?! Che voglio dire? Dove voglio arrivare? Nonlosononlosononlosooo!
Datemi una mano, vi prego!
Le materie su cui vorrei incentrarla maggiormente sono Filosofia, Pedagogia e Biologia, dal momento che sono esterne, ma anche Italiano e Inglese.
Hi there!
Sono una povera anima disperata, come molti altri maturandi (per non dire tutti, suppongo). Il mio problema, oltre all'inesorabile avvicinarsi dell'ora X, è che non ho ancora scelto un argomento per la tesina -- mentre la maggior parte delle mie compagne non solo hanno già deciso, ma hanno anche iniziato! Capite la mia angoscia? Kierkegaard mi fa un baffo, nello stato in cui sto adesso.
In realtà qualche ideuzza l'avrei pure, solo che soffro d'incapacità cronica all'organizzazione (è un male incurabile), perciò non so proprio come fare il punto e dare un assetto coerente a ciò che mi frulla per la testa. Potreste darmi una mano? Se mi aiutate erigerò un altarino per voi al centro della mia stanza e vi presterò devozione vita natural durante!
Allooooooora...
1) Il sogno. Sì, lo so, non è molto originale, però è bellino. Però non so come inquadrarlo e anche i miei prof mi hanno fatto notare che è troppo vago come argomento. Potrebbe essere il sogno inteso come l'ambizione a qualcosa di più, al miglioramento, come il desiderio di realizzare qualcosa che ha mosso tanti uomini. Potrebbe essere il sogno come sfera del non-sense, come via di fuga dalla realtà, mondo speculare a quello, spesso triste o monotono e privo d'attrattiva, del reale. Potrebbe essere il sogno come riparo, protezione dalla realtà che non si riesce ad affrontare, come cantuccio in cui rifugiarsi per sfuggire ai problemi e alle avversità. A voi quale piace di più? Che mi consigliate? Poi, sarà che ho la mente traviata da tutti i films Disney che ho visto da piccola, però mi viene da associare tre personaggi alle tre sfaccettature sopra elecante: quello di Cenerentola, che sognava una vita migliore, quello di Alice, catapultata nel Paese delle Meraviglie, e quello di Peter Pan, l'eterno fanciullo che non ha mai avuto il coraggio di crescere.
2) Realtà come incessante divenire e caos. Ho scritto di getto questa cosa, giusto per rendere l'idea: "Tutto si muove. L’uomo ha sempre cercato di bloccare il moto incessante delle cose, persino della vita, anelando all’eternità. Ma la pasta di cui la realtà è fatta è quella del divenire, dell’incessante alternarsi di inizio e fine, che non dà pace. I pianeti si muovono, la terra gira, le acque del mare non sono mai stagnanti, il ciclo della vita è un susseguirsi continuo di nascita e morte, persino gli oggetti, che ci sembrano immobili, sono sottoposti ad un lento deterioramento, segno del fatto che nemmeno l’inanimato può scampare alla legge del cambiamento; noi cresciamo, diventiamo adulti, invecchiamo, e i nostri sogni, gli ideali, le speranze, cambiano, mutano, si rinnovano, periscono. In mezzo a questo caos, c’è chi riesce a stare al passo, c’è chi invece resta indietro e vorrebbe dire: “stop! fermati per un momento”, ma ciò che si ferma è già morto." Arrivata a questo punto però mi chiedo... EMBE'?! Che voglio dire? Dove voglio arrivare? Nonlosononlosononlosooo!
Datemi una mano, vi prego!
Le materie su cui vorrei incentrarla maggiormente sono Filosofia, Pedagogia e Biologia, dal momento che sono esterne, ma anche Italiano e Inglese.
Risposte
ma delle volte i professori lo fanno portare lo stesso...Aspettiamo aggiornamenti...
Guarda se è come da me Frankestein si fa in quarta!
ma se portassi tipo Frankestein? lui soffre il problema dell'omologazione al contrario = è diverso vogliono ucciderlo....Nel tema dell'omologazione io vedo un collegamento possibile anche con Oscar Wilde, anche se esula poi dalla follia in senso stretto....
Guarda Orwell a me non piace per neinte!!ho visto 1984 è molto triste!!!!poi secondo me JEkill e Hide sarebbe perfetto!!!
Alla fine, in qualche modo, le idee sono venute. Scusatemi per il disturbo! :lol
Allora, di storia io avrei pensato di aprire soltanto una parentesi sulla globalizzazione: parlando di omologazione a livello individuale con Fromm, posso allargare il campo parlando di omologazione tra le società a livello mondiale, e quindi della perdità dell'identità nazionale ecc...
Di biologia invece ho pensato una cosa che mi piace molto: quando parlo del fatto che tutti gli individui sono unici ed irripetibili, affermo questa "verità" non solo in ambito psicologico ma anche genetico, col DNA. Poi posso parlare anche del tentativo di omologazione anche genetica, con le manipolazioni genetiche e la clonazione.
Infine, di inglese mi è stato suggerito Orwell, ma devo ancora pensarci bene. Ho bisogno di qualcosa che tratti dell'omologazione e della "pazzia" che essa genera, del fatto che, costringendoci ad essere tutti uguali, cosiddetti "normali", reprimiamo noi stessi e quindi sviluppiamo quella serie di patologie che Fromm racchiuse nell'unico termine di: "patologia della normalità". Volendo, potrei portare anche un film, non mi dispiace essere un pò originale ^_____^
Allora, di storia io avrei pensato di aprire soltanto una parentesi sulla globalizzazione: parlando di omologazione a livello individuale con Fromm, posso allargare il campo parlando di omologazione tra le società a livello mondiale, e quindi della perdità dell'identità nazionale ecc...
Di biologia invece ho pensato una cosa che mi piace molto: quando parlo del fatto che tutti gli individui sono unici ed irripetibili, affermo questa "verità" non solo in ambito psicologico ma anche genetico, col DNA. Poi posso parlare anche del tentativo di omologazione anche genetica, con le manipolazioni genetiche e la clonazione.
Infine, di inglese mi è stato suggerito Orwell, ma devo ancora pensarci bene. Ho bisogno di qualcosa che tratti dell'omologazione e della "pazzia" che essa genera, del fatto che, costringendoci ad essere tutti uguali, cosiddetti "normali", reprimiamo noi stessi e quindi sviluppiamo quella serie di patologie che Fromm racchiuse nell'unico termine di: "patologia della normalità". Volendo, potrei portare anche un film, non mi dispiace essere un pò originale ^_____^
Mi piace molto la tua idea e le tue tue riflessioni per le materie mancanti ti consiglio in inglese La follia del dorian gray e Wilde, o altrimenti Jeckil e Hyde (con la doppia personalità del sano e del folle), in storia come suggerito da issima puoi portare Hitler, o altrimenti puoi portare la follia indotta dalla cirsi del '29 = persone apparentemente normali e benestanti, quando si accorgono di aver perso tutto cambiano la loro vita improvvisamente, alcuni si suicidano proprio....Biologia, il cervello, che mi sembra correlato al tuo tema...Gli altri collegamenti mi sembrano tutti molto buoni...Fammi sapere tu che ne pensi...
inglese secondo me joyce!!!stoia hitler e l'idea della razza ariana...lui si credeva il migliore e il più normale e invece era folle!!!!biologia nn vorrei forzare o uscire fuori traccia ma potresti differenziare gli organi volontari e quelli involontari...distinguendo le scelte razionali a volte sbagliate e quindi folli e quelle involontarie!!!
Ciao Francy1982! Scusa il ritardo con cui rispondo, ma mi sono presa una pausa di riflessione per pensare. Incredibile ma vero, PENSO DI AVER SCELTO!:move
Oddio, quasi ho paura a cantar vittoria!
Bè, ti illustro un pò la mia idea di tesina, che è molto ma molto diversa da quella originaria.
Tutto inizia con una domanda, che mi sono posta riflettendo sul pensiero di Pirandello, ovvero: chi è più pazzo, tra il normale e il folle?
E' sano il normale, che si costringe alle "camicie di forza" della società, ai suoi dogmi e alle sue imposizioni, reprimendo se stesso? O forse è sano proprio il pazzo, che esprime liberamente e senza vergogna la sua natura per com'è fatta, libero dalle costrizioni sociali?
Da qui, in italiano sintetizzerei il pensiero di Pirandello, per parlare poi del suo Vitangelo Moscarda, in "Uno, nessuno e centomila" (si accorge della "follia" di tutti gli uomini nel tessuto sociale, se ne libera, rinsavisce e proprio allora viene considerato pazzo!). Poi, secondo me potrei legarmi a Nietzsche, con il folle e il nichilismo come scardinamento dei valori (però lo stiamo studiando adesso, quindi sono ancora un pochino incerta sulla validità del collegamento... una mia amica però mi ha confermato che và bene!). A questo punto, non so se trattare in pedagogia il tema dell'educazione come mezzo per plasmare le menti ed omologarle, oppure in psicologia/sociologia Erich Fromm, di cui però ho solo vaghe reminiscenze, con il concetto di società malata e patologia della normalità.
Resto in dubbio per quanto riguarda inglese, storia, e biologia, soprattutto. Tu che mi dici? :dozingoff
Oddio, quasi ho paura a cantar vittoria!
Bè, ti illustro un pò la mia idea di tesina, che è molto ma molto diversa da quella originaria.
Tutto inizia con una domanda, che mi sono posta riflettendo sul pensiero di Pirandello, ovvero: chi è più pazzo, tra il normale e il folle?
E' sano il normale, che si costringe alle "camicie di forza" della società, ai suoi dogmi e alle sue imposizioni, reprimendo se stesso? O forse è sano proprio il pazzo, che esprime liberamente e senza vergogna la sua natura per com'è fatta, libero dalle costrizioni sociali?
Da qui, in italiano sintetizzerei il pensiero di Pirandello, per parlare poi del suo Vitangelo Moscarda, in "Uno, nessuno e centomila" (si accorge della "follia" di tutti gli uomini nel tessuto sociale, se ne libera, rinsavisce e proprio allora viene considerato pazzo!). Poi, secondo me potrei legarmi a Nietzsche, con il folle e il nichilismo come scardinamento dei valori (però lo stiamo studiando adesso, quindi sono ancora un pochino incerta sulla validità del collegamento... una mia amica però mi ha confermato che và bene!). A questo punto, non so se trattare in pedagogia il tema dell'educazione come mezzo per plasmare le menti ed omologarle, oppure in psicologia/sociologia Erich Fromm, di cui però ho solo vaghe reminiscenze, con il concetto di società malata e patologia della normalità.
Resto in dubbio per quanto riguarda inglese, storia, e biologia, soprattutto. Tu che mi dici? :dozingoff
Penso che leggendo la tua risposta mi sono aggiudicata un altro premio....Non che fosse lunga ocme il primo intervento, ma poco ci manca...uahauah :lol
Ora per tornare al tema della tesina secondo me ti preoccupi troppo fai quello che ti piace senza pensare di dover dare un taglio personale, a me piace molto l'idea del sogno come astrazione, perché, come il tema che avevi pensato all'inizio, ha sempre una componente psicologica importante nonché attuale: Gli uomini nn hanno mai smesso d sognare...Secondo me potremmo affrontare i primi collegamenti e quindi vedere come si delineerebbe la tesina e solo dopo valutare se questo percorso ti va o meno a genio....Fammi sapere....E se non ci sentiamo Buona Pasqua! :lol
Ora per tornare al tema della tesina secondo me ti preoccupi troppo fai quello che ti piace senza pensare di dover dare un taglio personale, a me piace molto l'idea del sogno come astrazione, perché, come il tema che avevi pensato all'inizio, ha sempre una componente psicologica importante nonché attuale: Gli uomini nn hanno mai smesso d sognare...Secondo me potremmo affrontare i primi collegamenti e quindi vedere come si delineerebbe la tesina e solo dopo valutare se questo percorso ti va o meno a genio....Fammi sapere....E se non ci sentiamo Buona Pasqua! :lol
Yeee, congratulations! Per la pazienza e la determinazione dimostrate nell'andare fino in fondo al post, Lei si è gloriosamente aggiudicata il primo premio! Wohoo! (
Ho letto tutto uhauha ecco dei consigli:
1) Il sogno. Dici che non è un tema originale, ma io amo ricordare che originale deve essere il modo in cui è trattato il tema e non per forza il tema stesso. Di quelli de te proposti, potresti parlare del sogno di progresso (quello di stampo illuminista per capirci: sogno = miglioramento del mondo), anche l'altra idea di sogno = estraneazione mi piace molto e lo trovo molto originale in questo contesto...
2) Qui potresti fare sul "Panta Rei" tutto scorre tutto passa...E magari usare Panta Rei proprio come titolo della tesina.....
Proposte in questo modo te ne piace qualcuna? potresti sceglierne una e cominciamo a prospettare i collegamenti se poi nn ti piacciono o nn sei convinta cambiamo tema!
1) Il sogno. Dici che non è un tema originale, ma io amo ricordare che originale deve essere il modo in cui è trattato il tema e non per forza il tema stesso. Di quelli de te proposti, potresti parlare del sogno di progresso (quello di stampo illuminista per capirci: sogno = miglioramento del mondo), anche l'altra idea di sogno = estraneazione mi piace molto e lo trovo molto originale in questo contesto...
2) Qui potresti fare sul "Panta Rei" tutto scorre tutto passa...E magari usare Panta Rei proprio come titolo della tesina.....
Proposte in questo modo te ne piace qualcuna? potresti sceglierne una e cominciamo a prospettare i collegamenti se poi nn ti piacciono o nn sei convinta cambiamo tema!