Maturità - Stupore
Volevo fare questo percorso sullo stupore come condizione primaria della conoscenza che ha spinto i vari pensatori, filosofi, autori verso la ricerca dell'infinito.
Che ve ne pare?
Le discipline sono
Italiano: Leopardi (canto notturno di un pastore errante dell'asia) Pavese ( Lo steddazzu)
Inglese: Wordsworth (daffodils) e Eliot (the waste land e "the Rock)
Geografia: stelle e cosmo
Arte: Van Gogh
Matematica: Limiti?
Storia: I vari totalitarismi come repressione e impossibilità dello stupore
Mi mancano la filosofia, il latino e la fisica
vi sembra un buon tema? Accetto ogni critica e consiglio
Che ve ne pare?
Le discipline sono
Italiano: Leopardi (canto notturno di un pastore errante dell'asia) Pavese ( Lo steddazzu)
Inglese: Wordsworth (daffodils) e Eliot (the waste land e "the Rock)
Geografia: stelle e cosmo
Arte: Van Gogh
Matematica: Limiti?
Storia: I vari totalitarismi come repressione e impossibilità dello stupore
Mi mancano la filosofia, il latino e la fisica
vi sembra un buon tema? Accetto ogni critica e consiglio
Risposte
grazie, comunque bel nickname! :)
la tesina va benissimo.
per filosofia hai solo l'imbarazzo della scelta:
http://www.brunomondadori.com/scheda_opera.php?ID=1187
qui hai l'elenco dei filosofi.
“Solo lo stupore conosce”, circa il ruolo dello stupore verso la natura come genesi dell’attività dello scienziato di ogni tempo.
citazione di Einstein:
"La meraviglia non è affatto circoscritta e delimitata dall'avanzare della conoscenza, come comunemente si pensa. Anzi, l'accadere stesso della conoscenza è motivo di una ulteriore meraviglia. È come se il procedere della nostra capacità di descrivere scientificamente la natura accrescesse inesorabilmente la percezione del carattere inesaurìbile del reale."
per filosofia hai solo l'imbarazzo della scelta:
http://www.brunomondadori.com/scheda_opera.php?ID=1187
qui hai l'elenco dei filosofi.
“Solo lo stupore conosce”, circa il ruolo dello stupore verso la natura come genesi dell’attività dello scienziato di ogni tempo.
citazione di Einstein:
"La meraviglia non è affatto circoscritta e delimitata dall'avanzare della conoscenza, come comunemente si pensa. Anzi, l'accadere stesso della conoscenza è motivo di una ulteriore meraviglia. È come se il procedere della nostra capacità di descrivere scientificamente la natura accrescesse inesorabilmente la percezione del carattere inesaurìbile del reale."