Collegamento in latino per la tesina sulla solidarietà ? =)
Ciao a tutti, io porto la solidarietà come tesina, ho collegato quai tutto mi manca latino... avete qualche idea? tipo esempi o opere
Risposte
Si si, ottime idee!! Grazie mille!! =D
Ciao!
Per esempio potresti portare Seneca e le sue Epistulae morales ad Lucilium in cui si critica il rapporto schiavo/padrone a favore di una maggiore solidarietà tra gli uomini ;)
:hi!
Per esempio potresti portare Seneca e le sue Epistulae morales ad Lucilium in cui si critica il rapporto schiavo/padrone a favore di una maggiore solidarietà tra gli uomini ;)
:hi!
XVI. PROMUOVERE LA SOLIDARIETA' UMANA
50. Il miglior modo per mantener salda la società e la fratellanza umana è di usare maggior lgenerosità verso chi ci è più
strettamente congiunto. Ma conviene, io penso, risalire più indietro e mostrare quali siano i principi naturali che
reggono l'umano consorzio. Il primo è quello che si scorge nella società dell'intero genere umano. La sua forza
unificatrice è la ragione e la parola, che, insegnando e imparando, comunicando, discutendo, giudicando, affratella gli
uomini tra loro e li congiunge in una specie di associazione naturale. Ed è questo il carattere che più ci allontana dalla
natura delle bestie: noi diciamo spesso che nelle bestie c'è la forza - come nei cavalli e nei leoni -, ma non la giustizia,
né l'equità, né la bontà; perché quelle son prive di ragione e di parola.
51. Questa, dunque, è la più ampia forma di società che esista, in quanto comprende e unisce tutti gli uomini con tutti
gli altri uomini: in essa, quei beni che le leggi e il diritto civile assegnano ai privati, siano dai privati tenuti e goduti
come appunto dispongono le leggi; ma tutti quegli altri beni che la natura produce per il comune vantaggio degli uomini
siano tenuti e goduti dagli uomini come patrimonio di tutti e di ciascuno, così come raccomanda il proverbio greco: "
Gli amici hanno tutto in comune con gli amici". E comuni a tutti gli uomini sono evidentemente quei beni che
appartengono a quel genere che, indicato da Ennio in un singolo esempio, può facilmente estendersi a moltissimi altri
casi:
" L'uomo che mostra cortesemente la via a un viandante smarrito, fa come se dal suo lume accendesse un altro lume.
La sua fiaccola non gli risplende meno, dopo che ha acceso quella dell'altro".
Con un solo ed unico esempio il poeta ci insegna che, quanto possiamo concedere senza nostro danno, tutto dobbiamo
accordare anche a uno sconosciuto.
52. Di qui le massime comuni: non impedir l'uso di un'acqua corrente; permetti che, chi vuole, accenda il suo fuoco dal
tuo fuoco; dà un buon consiglio a chi è in dubbio; tutte cose che sono utili a chi le riceve, e che, a chi le dà, non sono
affatto dannose. A queste massime, dunque, dobbiamo attenerci e, in più, portare sempre qualche contributo al bene
comune. Ma, poiché i mezzi delle singole persone sono scarsi, e infinito è il numero dei bisognosi, questa liberalità
aperta a tutti si restringa entro il limite posto da Ennio: "La sua fiaccola non gli risplende meno", sì che ci resti la
possibilità di essere generosi verso i nostri cari.
Fonte: https://professoressaorru.files.wordpress.com/2010/02/deofficiis.pdf
Questo brano è preso dal De Officiis di Cicerone, ti può andare? :)
50. Il miglior modo per mantener salda la società e la fratellanza umana è di usare maggior lgenerosità verso chi ci è più
strettamente congiunto. Ma conviene, io penso, risalire più indietro e mostrare quali siano i principi naturali che
reggono l'umano consorzio. Il primo è quello che si scorge nella società dell'intero genere umano. La sua forza
unificatrice è la ragione e la parola, che, insegnando e imparando, comunicando, discutendo, giudicando, affratella gli
uomini tra loro e li congiunge in una specie di associazione naturale. Ed è questo il carattere che più ci allontana dalla
natura delle bestie: noi diciamo spesso che nelle bestie c'è la forza - come nei cavalli e nei leoni -, ma non la giustizia,
né l'equità, né la bontà; perché quelle son prive di ragione e di parola.
51. Questa, dunque, è la più ampia forma di società che esista, in quanto comprende e unisce tutti gli uomini con tutti
gli altri uomini: in essa, quei beni che le leggi e il diritto civile assegnano ai privati, siano dai privati tenuti e goduti
come appunto dispongono le leggi; ma tutti quegli altri beni che la natura produce per il comune vantaggio degli uomini
siano tenuti e goduti dagli uomini come patrimonio di tutti e di ciascuno, così come raccomanda il proverbio greco: "
Gli amici hanno tutto in comune con gli amici". E comuni a tutti gli uomini sono evidentemente quei beni che
appartengono a quel genere che, indicato da Ennio in un singolo esempio, può facilmente estendersi a moltissimi altri
casi:
" L'uomo che mostra cortesemente la via a un viandante smarrito, fa come se dal suo lume accendesse un altro lume.
La sua fiaccola non gli risplende meno, dopo che ha acceso quella dell'altro".
Con un solo ed unico esempio il poeta ci insegna che, quanto possiamo concedere senza nostro danno, tutto dobbiamo
accordare anche a uno sconosciuto.
52. Di qui le massime comuni: non impedir l'uso di un'acqua corrente; permetti che, chi vuole, accenda il suo fuoco dal
tuo fuoco; dà un buon consiglio a chi è in dubbio; tutte cose che sono utili a chi le riceve, e che, a chi le dà, non sono
affatto dannose. A queste massime, dunque, dobbiamo attenerci e, in più, portare sempre qualche contributo al bene
comune. Ma, poiché i mezzi delle singole persone sono scarsi, e infinito è il numero dei bisognosi, questa liberalità
aperta a tutti si restringa entro il limite posto da Ennio: "La sua fiaccola non gli risplende meno", sì che ci resti la
possibilità di essere generosi verso i nostri cari.
Fonte: https://professoressaorru.files.wordpress.com/2010/02/deofficiis.pdf
Questo brano è preso dal De Officiis di Cicerone, ti può andare? :)