Furti nei negozi.. con finale a sorpresa
http://www.youtube.com/watch?v=r3IVmwn3eOs
:)
- "in occidente le donne compiono taccheggio in maniera prevalente rispetto all’uomo" (fonte cepic, marco cannavicci)
- "Già da tempo indagini e rilevamenti statistici osservano come i furti a danno di negozi o di persone non siano più e solo cosa da poveri o extracomunitari. Non si ruba più cibo o beni di prima necessità insomma. Sempre più donne, ragazze, ma anche signore "apparentemente" distinte, usano ad esempio la boutique o i magazzini di abbigliamento come "guardaroba aggiuntivo personale". Furti non necessari. Furti per futili motivi. E' più grave di quanto il lascivismo odierno possa suggerire.
Andando oltre le blande (e comode) definizioni comportamentali come "sindrome da shopping", patologie consumistiche, ecc.., ciò che emerge a livello sociale e psicologico è innanzi tutto l'assenza di principi, il non rispetto della proprietà altrui e degli altri, considerare cioè tutto al proprio servizio (i negozi, le persone, lo stato) il "come e quando voglio io", è in fondo lo stesso sentimento di possesso ed egocentrismo che in altri contesti e situazioni porta le stesse persone a compiere gesti più gravi come ad esempio l'impossessamento della prole nelle separazioni. Il passo è breve.
Secondo tali principi "borsa" "bambino" "vestito" "uomo" hanno tutti un unico significato: status (io ho = io sono), materialismo, possesso di oggetti e persone indistintamente. Una deviazione che porta a qualsiasi tipo di azione dai piccoli ai grandi reati, compiuti tutti con la stessa assenza di scrupolo o sentimento etico ma piuttosto con estrema leggerezza e lucidità (talvolta euforica allegria)." (da "la deresponsabilizzazione: connessioni psicologiche e sociali tra i piccoli ed i grandi reati femminili e giovanili" fonte Quotidiano LAB Anno VI n.24 - rass.stampa camera deputati)
:)
- "in occidente le donne compiono taccheggio in maniera prevalente rispetto all’uomo" (fonte cepic, marco cannavicci)
- "Già da tempo indagini e rilevamenti statistici osservano come i furti a danno di negozi o di persone non siano più e solo cosa da poveri o extracomunitari. Non si ruba più cibo o beni di prima necessità insomma. Sempre più donne, ragazze, ma anche signore "apparentemente" distinte, usano ad esempio la boutique o i magazzini di abbigliamento come "guardaroba aggiuntivo personale". Furti non necessari. Furti per futili motivi. E' più grave di quanto il lascivismo odierno possa suggerire.
Andando oltre le blande (e comode) definizioni comportamentali come "sindrome da shopping", patologie consumistiche, ecc.., ciò che emerge a livello sociale e psicologico è innanzi tutto l'assenza di principi, il non rispetto della proprietà altrui e degli altri, considerare cioè tutto al proprio servizio (i negozi, le persone, lo stato) il "come e quando voglio io", è in fondo lo stesso sentimento di possesso ed egocentrismo che in altri contesti e situazioni porta le stesse persone a compiere gesti più gravi come ad esempio l'impossessamento della prole nelle separazioni. Il passo è breve.
Secondo tali principi "borsa" "bambino" "vestito" "uomo" hanno tutti un unico significato: status (io ho = io sono), materialismo, possesso di oggetti e persone indistintamente. Una deviazione che porta a qualsiasi tipo di azione dai piccoli ai grandi reati, compiuti tutti con la stessa assenza di scrupolo o sentimento etico ma piuttosto con estrema leggerezza e lucidità (talvolta euforica allegria)." (da "la deresponsabilizzazione: connessioni psicologiche e sociali tra i piccoli ed i grandi reati femminili e giovanili" fonte Quotidiano LAB Anno VI n.24 - rass.stampa camera deputati)
Risposte
mi pare d'aver sentito queste parole in un servizio delle iene :D
Suppongo che queste non siano parole tue... vabbè cosa vuoi sapere?