Berlusconi minaccia Casini

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Berlusconi minaccia Casini

«Casini non sa dove andare»
L'attacco di Berlusconi: «È imperscrutabile». Poi rincara: «Chi lascia la Cdl scompare: gli elettori puniscono i traditori»


ROMA - Ore 1,45: Silvio Berlusconi preferisce fare una passeggiata prima di rientrare a Palazzo Grazioli. È stato ad una cena con i senatori azzurri, da poco ha accompagnato a casa Alessandra Mussolini. Si avvicina un gruppo di ragazzi tifosi del Milan: «Presidente, siamo tranquilli? Siamo in Coppa Campioni?». «We are in Champions...», canta per pochi secondi il numero uno della società rossonera adattando il motivo dei Queen e spiegando comunque che «il Milan da questa sentenza ha subito un torto, non c'entra nulla...».

IL PARTITO DEI MODERATI - Poi l'ex premier si sofferma a parlare di politica con un cronista dell'Agi: «Da settembre si parte con il Partito dei Moderati, anche Fini si è accodato... si parte con la sezione italiana del Ppe. Prima però voglio rafforzare il mio partito, ci sono un paio di ipotesi che sto studiando. Letta? Non si occuperà di Forza Italia, deve restare a fare quello che ha sempre fatto, ci sono sempre delle nomine da fare e da tenere i collegamenti...». Berlusconi, però, preferisce discutere d'altro. Degli alleati, di Fini «che è d'accordo con noi e l'ha detto» e di Casini che «non sa dove andare. Non può andare fuori dalla Cdl. C'è un sondaggio che parla chiaro: il 67% degli elettori del suo partito non lo seguirebbe...».

L'AFFONDO SULL'UDC - Il nodo da sciogliere resta sempre quello, la differenza di vedute che a volte ha portato Berlusconi e Casini a scegliere soluzioni diverse. Berlusconi ora insiste: «Casini è imperscrutabile... non lo capisco, dovrebbe essere più chiaro. Cesa ti dice una cosa, poi si comporta in un altro modo...» L'ex presidente del Consiglio spiega il concetto: «Casini non sa dove andare, si trova in mezzo al guado... ma di là non lo accetterebbero mai, e poi andrebbe fare solo uno dei colonnelli, andrebbe in mezzo ai franceschini... i traditori del resto sappiamo che non vengono perdonati dagli elettori. La storia è chiara: tutti quelli che hanno lasciato la Cdl sono completamente spariti. Quindi...».

IN CASO DI CRISI - Berlusconi non si pronuncia sulla tenuta della maggioranza. Ma notando le minacce di dimissioni da parte di alcuni ministri spiega che «il centrosinistra è tenuto unito dalla conservazione del potere, ma sono disuniti su tutto il resto...». Se il governo cadrà «noi siamo pronti. Siamo sempre pronti...», afferma l'ex premier. Che poi lancia un appello ai senatori della Cdl: occorre «serrare i ranghi» a Palazzo Madama. «La prima cosa da fare - dice - è assicurare la presenza in Aula. Non dobbiamo lasciare nessuno spazio alla sinistra. «Avremmo prevalso in diverse occasioni se fossimo stati più presenti. Questa è il nostro compito e tutti devono tenerlo presente»

INDULTO - L'attenzione è puntata anche sulla battaglia riguardante l'indulto a Montecitorio: «È una indecenza. Il fatto di voler colpire uno solo è allucinante...». Berlusconi si riferisce a Cesare Previti, «bersaglio privilegiato da parte di alcuni partiti della maggioranza. Lo vogliono usare come un capro espiatorio, come se fosse il diavolo...», osserva Berlusconi.
FIDUCIA - Berlusconi contesta anche la decisione del ricorso alla fiducia deciso dalla maggioranza riguardo al voto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan. «Non la capisco. Noi avremmo votato a favore. Se poi non votavano con la maggioranza cinque o sei senatori che differenza avrebbe fatto?. È assurdo mettere la fiducia. L'ho detto anche a Prodi. Mica può andare avanti a colpi di fiducia...».


da http://www.corriere.it

Risposte
beltipo-votailprof
beh minaccia...mi pare che sia chiaro che è un avertimento nell'ambito del partito unico..
pensaci, Casini è l'unico che non vuole aderire al partito unico sognando ancora una cosa a mio giudizio impossibile, il ritorno della balena bianca...

ps, fra ho editato la tua firma...ti ricordo di leggere il regolamento sulla dimensione delle firme...

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