Professoressa di italiano
Ho sempre ammirato la mia professoressa, per il suo metodo di insegnamento, e anche per il suo metodo di giudizio, per i suoi comportamenti, e chi più ne ha, più ne metta.
Tuttavia, all'ultima interrogazione di italiano, prendo una mazzata alla nuca. Un 6.5. Vi direte, di che ti lamenti? Beh, mi lamento perché, il minimo che prendo, é sempre 7. Ma, in special modo, me la prendo per come mi sono comportata. Ho risposto a tutte le domande, ho fatto tutti gli esercizi, senza esitazioni (se non una o due).
Ma la cosa che mi sconvolge e che ai miei compagni d'interrogazione, fa domande per esempio sulla vita dell'autore (in questo caso Calvino). Che so, la vita, in generale, opere, scemenze insomma. Invece a me, cosa va chiedere? Il PERCHE' delle scelte stilistiche dell'autore nell'opera del giorno (Marcovaldo ovvero Le stagioni in città). Tipo, "Perché il nome di Marcovaldo?". Ma cosa vuoi che ne sappia?! Fammi una domanda semplice, non andar a chiedere una cosa cui di certo non risponderò perfettamente, perché é una cosa soggettiva, e non ci troveremo MAI d'accordo. Se invece chiedi una data, quella é una cosa "fatta, finita". Non puoi dire, non é vero, la penso in un modo di verso. E invece a me no! A me fa le domande assurde (a cui, per di più, ho risposto).
E un'altra cosa che mi lascia davvero scandalizzato é il fatto che lei si sia potuta allargare col voto solo per "farmi un regalo", dando di media 6, tra scritto e orale. Sì, avevo preso un 5.5 allo scritto, e, proprio per questo, mi ero preparato meglio rispetto alle altre volte per recuperare.
E peggio ancora, al secondo scritto, un misero 6, su un tema di 4 colonne sul pensiero di Leopardi e sulla sua concezione di vita, sul pessimismo e sul dramma del suo personaggio.
E intanto gli altri non studiano, e con suggerimenti e scuse varie, prendono 8.
Amen...
Tuttavia, all'ultima interrogazione di italiano, prendo una mazzata alla nuca. Un 6.5. Vi direte, di che ti lamenti? Beh, mi lamento perché, il minimo che prendo, é sempre 7. Ma, in special modo, me la prendo per come mi sono comportata. Ho risposto a tutte le domande, ho fatto tutti gli esercizi, senza esitazioni (se non una o due).
Ma la cosa che mi sconvolge e che ai miei compagni d'interrogazione, fa domande per esempio sulla vita dell'autore (in questo caso Calvino). Che so, la vita, in generale, opere, scemenze insomma. Invece a me, cosa va chiedere? Il PERCHE' delle scelte stilistiche dell'autore nell'opera del giorno (Marcovaldo ovvero Le stagioni in città). Tipo, "Perché il nome di Marcovaldo?". Ma cosa vuoi che ne sappia?! Fammi una domanda semplice, non andar a chiedere una cosa cui di certo non risponderò perfettamente, perché é una cosa soggettiva, e non ci troveremo MAI d'accordo. Se invece chiedi una data, quella é una cosa "fatta, finita". Non puoi dire, non é vero, la penso in un modo di verso. E invece a me no! A me fa le domande assurde (a cui, per di più, ho risposto).
E un'altra cosa che mi lascia davvero scandalizzato é il fatto che lei si sia potuta allargare col voto solo per "farmi un regalo", dando di media 6, tra scritto e orale. Sì, avevo preso un 5.5 allo scritto, e, proprio per questo, mi ero preparato meglio rispetto alle altre volte per recuperare.
E peggio ancora, al secondo scritto, un misero 6, su un tema di 4 colonne sul pensiero di Leopardi e sulla sua concezione di vita, sul pessimismo e sul dramma del suo personaggio.
E intanto gli altri non studiano, e con suggerimenti e scuse varie, prendono 8.
Amen...
Risposte
quoto mia sorella klok...è vero...
Tutti gli studenti sono uguale, chiedi che il voto di sia rialzato, o almeno, chiedi di poter essere rienterrogat0 in modo da pareggiarlo, Chiedigle su che criterio da i voti e ricordati che la scala con cui vanno espressi è sempre quella decimale.
Si è vero che ci sono ingiustizie...ma conta anche il fatto che siccome tu sei brava...lei si aspetta tanto da te...e per questo motivo ti potrebbe aver fatto queste domande....
sn senza parole
Rob82:
le ingiustizie...
vero
le ingiustizie...