è possibile tutto ciò??
Ciao ragazzi e ragazze...
oggi vi propongo una nuova discussione...
a volte succede di stare con una persona di amarla alla follia vivere momenti unici e dichiarsi amore eterno...ma allo stesso provi qualcosa per un altra persona...non capisci se è solo attrazzione fisica o altro...non riesci a spiegarti perchè pensi a questa persona quando hai sempre saputo di amare il tuo ragazzo/a...
non riesci a capire che ti succede perchè le cose tra voi sono sempre andate bene...
secondo voi è possibile tutto questo??
oggi vi propongo una nuova discussione...
a volte succede di stare con una persona di amarla alla follia vivere momenti unici e dichiarsi amore eterno...ma allo stesso provi qualcosa per un altra persona...non capisci se è solo attrazzione fisica o altro...non riesci a spiegarti perchè pensi a questa persona quando hai sempre saputo di amare il tuo ragazzo/a...
non riesci a capire che ti succede perchè le cose tra voi sono sempre andate bene...
secondo voi è possibile tutto questo??
Risposte
Io sono del idea che quando si ama una persona non è possibile amarne un altra...però ci possono essere anche casi...in cui non è amore ma è solo un bisogno di sentirsi protetti quando non si ha accanto la persona amata...è una questione di attenzione....quindi queste cose possono succede...
Qualer:
[quote]apona88:Allora vi pongo un'altra questione: dato questo, l'uomo monogamo è un uomo represso o fa semplicemente una scelta???
Fa una scelta.
Dettata dalla sua cultura, dettata dalla ragione, ma comunque una scelta.
Il mondo occidentale, si, è costretto spesso da regole tramandate dal passato.
Bene, allora prendiamo i tempi antichi: Catullo. Anche Socrate. Molti, moltissimi uomini antichi erano monogami. E il mondo antico non vietava assolutamente l' avere più donne.
Basta pensare a Cesare, che ebbe più mogli e moltissimi figli.
Quindi, a mio avviso, l' essere monogamo è una scelta consapevole e fuori da ogni costrizione sociale, se sei un uomo libero. Ed è una scelta per amore, non per istinto. Amore, sentimento nato dall' unione tra passione e razionalità, quello che ci distingue dagli animali e ci ha reso monogami per convenzione. Se l' uomo fosse solo ed esclusivamente poligamo, infatti, l' idea di monogamia non sarebbe nata.
L' essere poligamo è invece la scelta dell' istinto: l' uomo, lo sappiamo, è un animale ed è nato poligamo. Ma il destino è l' unione di due animi. Una unione per virtù. Poi, sta all' individuo scegliere quale strada prendere.
[/quote]
Assolutamente d'accordo.
E poi, anche solo per metterla su questo piano, chi conosce il vero amore può capirlo, avere al proprio fianco la persona amata, vivere con lei, è qualcosa di fantastico, cosa ci dà più gioia nella vita? Bhè, ma allora, se il sentimento di amore che conosciamo è condividere la vita con la persona amata, avendo più donne/uomini, si può veramente raggiungere la stessa felicità che si raggiungerebbe amando tua moglie o tuo marito? Cioè, a parer mio l'impulso e l'istinto, come lo avete chiamato prima, sarà si una cosa naturale nella razza umana, ma non può portare alla stessa felicità di prendere la scelta di condividere una vita con la persona amata ed avere magari dei figli vostri e vostri soltanto
apona88:Allora vi pongo un'altra questione: dato questo, l'uomo monogamo è un uomo represso o fa semplicemente una scelta???
Fa una scelta.
Dettata dalla sua cultura, dettata dalla ragione, ma comunque una scelta.
Il mondo occidentale, si, è costretto spesso da regole tramandate dal passato.
Bene, allora prendiamo i tempi antichi: Catullo. Anche Socrate. Molti, moltissimi uomini antichi erano monogami. E il mondo antico non vietava assolutamente l' avere più donne.
Basta pensare a Cesare, che ebbe più mogli e moltissimi figli.
Quindi, a mio avviso, l' essere monogamo è una scelta consapevole e fuori da ogni costrizione sociale, se sei un uomo libero. Ed è una scelta per amore, non per istinto. Amore, sentimento nato dall' unione tra passione e razionalità, quello che ci distingue dagli animali e ci ha reso monogami per convenzione. Se l' uomo fosse solo ed esclusivamente poligamo, infatti, l' idea di monogamia non sarebbe nata.
L' essere poligamo è invece la scelta dell' istinto: l' uomo, lo sappiamo, è un animale ed è nato poligamo. Ma il destino è l' unione di due animi. Una unione per virtù. Poi, sta all' individuo scegliere quale strada prendere.
dopo aver letto quasi tutto (e dico quasi perchè oggi mi è impossibile leggere...vado di fretta, ho degli esami in corso...:workinprogress) aggiungo un'altra cosa...
L'uomo per natura è poligano...lo dicono tutte le scienze. Detto questo potrei fermarmi qui, ma aggiungo che è stato l'uomo, fin dai tempi di Cristo (e anche prima) a scegliere di essere monogamo, perchè non riteneva naturale che un individuo avesse più relazioni contemporaneamente. Questo però vale soprattutto per l'uomo occidentale poichè, oggi troviamo ancora civiltà in cui risiede la poligamia. Allora il problema sta in questo. Nella natura. Come avete già ben espresso, nell'istinto, nell'impulso umano. Perchè l'uomo (brava Dorothy) è "un insieme di impulsi,emozioni,istinto,e al tempo stesso di ragione,coscienza,morale". L'uomo occidentale (anche se spesso non segue correttamente le "regole" della sua civiltà: non tradire, la fedeltà, la fiducia e così via...) decide di reprimere la sua natura per AMORE; anche se purtroppo non sempre ci riesce!!
Allora vi pongo un'altra questione: dato questo, l'uomo monogamo è un uomo represso o fa semplicemente una scelta???
L'uomo per natura è poligano...lo dicono tutte le scienze. Detto questo potrei fermarmi qui, ma aggiungo che è stato l'uomo, fin dai tempi di Cristo (e anche prima) a scegliere di essere monogamo, perchè non riteneva naturale che un individuo avesse più relazioni contemporaneamente. Questo però vale soprattutto per l'uomo occidentale poichè, oggi troviamo ancora civiltà in cui risiede la poligamia. Allora il problema sta in questo. Nella natura. Come avete già ben espresso, nell'istinto, nell'impulso umano. Perchè l'uomo (brava Dorothy) è "un insieme di impulsi,emozioni,istinto,e al tempo stesso di ragione,coscienza,morale". L'uomo occidentale (anche se spesso non segue correttamente le "regole" della sua civiltà: non tradire, la fedeltà, la fiducia e così via...) decide di reprimere la sua natura per AMORE; anche se purtroppo non sempre ci riesce!!
Allora vi pongo un'altra questione: dato questo, l'uomo monogamo è un uomo represso o fa semplicemente una scelta???
SCRIVETE POST MENO LUNGHIIII
Che poi non riesco a leggerli tutti xD
Che poi non riesco a leggerli tutti xD
No, le relazioni aperte sono una cretinata immensa, a mio avviso.
Se tu ami qualcuno, sei solo di quella persona. Basta. Non c'è nessun'altro all' infuori di chi ami. Tu sei suo e basta.
Se tu ami qualcuno, sei solo di quella persona. Basta. Non c'è nessun'altro all' infuori di chi ami. Tu sei suo e basta.
ecco perchè sono favorevole alle relazioni aperte
norve:
mamma mia ragazzi sono senza parole non credevo che una mia semplice domanda vi portasse a riflessioni del genere..avete detto cose molto giuste e cmq leggendo i post non solo vostri anche degli altri credo che le persone possano provare attrazione verso un altro ragazza o ragazzo perchè magari si vuole provare qualcosa di diverso, ci si sente in trappola oppressi dalla nostra vita dai problemi dalle angoscie e quindi cerchiamo qualcosa di diverso che ci faccia uscire dalla vita che in quel momento nn vogliamo da quella parte di vita che nns sentiamo propria...dalla nostra maschera come diceva Pirandello...in quanto ognuno di noi è veramente se stesso solo quando è solo e ogni tanto sentiamo il bisogno di uscire dagli schemi...quindi può succedere di stare con qualcuno che si ama ma di essere sottopressione di sentirsi soffocare dalla vita e vedi un altro ragazzo o ragazza che in quel momento rappresenta la tua distrazione ciò che ti fa stare bene...succede a molti di sentirsi così...
Ecco, la tua risposta è stata la più semplice e sintetica di tutti i nostri ragionamenti :asd :asd :asd.
Il punto è questo: proseguire ignorando la "distrazione" oppure approfittare dell' occasione per capire quanto veramente ami questa persona?
Io sceglierei la seconda. Perchè se hai amato, uno sbandamento non può eliminare tutta la felicità e l' amore che avete avuto. Insomma, tanto può essere che perdi capra e cavoli (perchè casomai questo ragazzo non ti dà la felicità che ti ha dato lui, ma è una passione, infatuazione appunto) e perdi anche il tuo ex.
Poi, ovvio. Se non c'è più nulla, allora è bene non illuderlo. E cambiare strada.
Comunque, Quak+Dorothy => gli incubi di Aristotele e Platone :asd
(ah, come farei senza di lei?)
mamma mia ragazzi sono senza parole non credevo che una mia semplice domanda vi portasse a riflessioni del genere..avete detto cose molto giuste e cmq leggendo i post non solo vostri anche degli altri credo che le persone possano provare attrazione verso un altro ragazza o ragazzo perchè magari si vuole provare qualcosa di diverso, ci si sente in trappola oppressi dalla nostra vita dai problemi dalle angoscie e quindi cerchiamo qualcosa di diverso che ci faccia uscire dalla vita che in quel momento nn vogliamo da quella parte di vita che nns sentiamo propria...dalla nostra maschera come diceva Pirandello...in quanto ognuno di noi è veramente se stesso solo quando è solo e ogni tanto sentiamo il bisogno di uscire dagli schemi...quindi può succedere di stare con qualcuno che si ama ma di essere sottopressione di sentirsi soffocare dalla vita e vedi un altro ragazzo o ragazza che in quel momento rappresenta la tua distrazione ciò che ti fa stare bene...succede a molti di sentirsi così...
Dorothy:
Ebbene chi ti dice che compiere scelte avventate non sia l'obiettivo di una vita?
Chi ti dice che sbagliare non sia quello che ho sempre sognato?
Perchè parli di errori,quando si tratta solo e unicamente di scelte di vita?
Questo lo chiamerei masochismo. Scegliere di sbagliare è puro masochismo.
Non si vive per vincere, certo. Mai e poi mai essere perfetti. Anche questi nostri discorsi servono non a mantenere le posizioni, ma a migliorarci (mi dirai allora "come fai a dire "migliorarci"?" Beh, tu stessa lo hai detto. Bigotto è un termine legato alla religione, ma comunque indica chi è legato strettamente alla propria ideologia, che ha poca flessibilità. La flessibilità sta nell riuscire a crescere col confronto. Adottando anche idee opposte.
Altro esempio?
Platone e Aristotele: maestro e discepolo. Uno crede nell' aldilà, l' altro a terra.
Il primo ha elaborato le idee di Socrate, l' altro le idee di Platone.
Questa io la chiamo flessibilità: l' assumere anche la posizione opposta alla tua idea originaria, se un ragionamento logico ti porta a convincerti del contrario.
Fatta questa premessa, anche nei tuoi sermoni difendi a spada tratta una tua idea. Che ritieni giusta, a questo punto. Potrai ribattermi ancora "non è vero". Io ti rispondo: se tu l'hai adottata, ritieni corretta per te una determinata idea.
Fatta questa premessa,
Dorothy:
Credimi,quando hai detto "Seneca,uno con la testa sulle spalle,altro che Nietzsche" sono rimasta sgomenta.
SI,sono attenta,meticolosa sui dettagli,ma fa parte di me,ed è qualcosa a cui non voglio rinunciare.
Perchè quella che per te può essere stata una frase ironica,per me è stata un'affermazione bigotta. Molto bigotta.
Cosa rende Seneca "uno con la testa sulle spalle" e non Nietzsche?
Se hai tirato fuori queste parole è perchè un fondamento di verità ve lo ritrovi. Perchè credi in quello che hai detto,e perchè quindi credi che Seneca meriti più di Nietzsche. E perchè?
Beh, la mia affermazione non era ironica, era provocatoria :asd.
Come dice il nano da giardino che tanto ami, "non sono stato capito" :asd :asd.
Infatti, Seneca è "con la testa sulle spalle" perchè è un filosofo "pratico". Ho letto parecchi suoi testi (De Otio, De Brevitate Vitae, "la felicità" e un altro che non ricordo). Dà consigli pratici, incita la riflessione, l' elevazione dell' animo e non il perdersi in attività pratiche.
Ma la grande differenza che ha con nietzche, è che dà un senso alla vita. Come platone e socrate, tanto disprezzati da quest'ultimo.
Come vedrai, sono due filosofi che rispecchiano i loro tempi, il loro vissuto.
Seneca è un uomo che si è permesso una vita contemplativa in un periodo in cui l' impero aveva avuto un buon imperatore.
Con Nerone, seneca diventa addirittura maestro dell' imperatore, fino al suicidio a causa dell' ordine di Nerone di uccidere tutti i politici congiurati e non, oltre alla confisca di tutti i beni (guardacaso, le casse dell' impero erano a secco a causa della ricostruzione di Roma e di una politica di spese assurde).
Nietzche è figlio di un'epoca in cui l' uomo cercava tutt'altro. E' andato in guerra, ha visto l' orrore con gli occhi. Ha assistito in prima persona a tutti gli orrori umani.
E' cresciuto con il Cristianesimo, quando Seneca vedeva nei Cristiani solo un gruppo di sovversivi disorganizzati.
Insomma, è naturale che il tedesco abbia dedotto ben altre idee. Ma non solo lui: pensa alla guerra. A tutti i poeti, filosofi e uomini che hanno vissuto durante la guerra e l'hanno vista in prima persona. Hanno un pessimismo, una visione della vita buia e scolorita.
Come se avessero perso ogni speranza di salvezza, ogni possibilità di salvezza interiore.
Ma, devo darti anche l' opinione contraria: pensa a un Giovanni Paolo II, che ha vissuto la guerra da polacco odiato e braccato.
Contrastato dai tedeschi. Odiato dai comunisti. In ogni modo è stato ostacolato, ma lui ha sempre creduto in Dio, nonostante aver visto con i suoi occhi i cadaveri, gli ebrei morti.
E, ormai vecchio, ancora si commuoveva davanti a quei ricordi.
Tornando al discorso iniziale, ecco perchè nietzche è un uomo che non ha la testa sulle spalle.
Un doppiosenso (stavolta non come credi tu :asd), proprio perchè punto uno, impazzì. Dicono che la follia è dei geni.
Senza gli "illusi", che hanno portato avanti l' umanità, nemmeno saresti nata. Nemmeno sarei nato.
Ecco, forse sarà una illusione, forse sarà quel che vuoi. Ma mi sembra che anche nietzche, per quanto logico (come tutti i filosofi), abbia espresso un giudizio.
La vita è fatta di giudizi, impossibile rimanere in un mezzo.
Punto due, proprio perchè lui è ancor più teorico di un Seneca, per quanto si limiti ad emettere appunto questa analisi della vita, Seneca dà il modo di vivere, di trovare la felicità. Dà la soluzione pratica. Il Tedesco, invece, è spirituale.
Teorico perchè afferma che nessun uomo ha trovato il significato caotico e inutile di questa vita.
L' unico sarà questo "oltreuomo". Si considera un oltreuomo allora?
Dorothy:
Però io mi riferisco alla tua morale,bigotta a mio parere, per la quale un Nietzshce "non ha la testa sulle spalle".
Ecco, io non ho emesso alcun giudizio sulle tue idee. Sto solo argomentando un discorso.
Per quale motivo, allora, chiami me bigotto?
Quando bigotto è un termine decisamente inappropriato, in quanto è legato alla religione?
Dorothy:
Voglio che tu mi spieghi perchè,secondo te,una persona che compie delle scelte di vita differenti dalla massa,ma lasciamo stare anche "la massa",una persona che compie delle scelte di vita diverse rispetto alle tue,o diverse rispetto ai personaggi che stimi,non merita di essere considerato come qualcuno che "ha la testa sulle spalle"?
La massa, la massa, la massa...
Il concetto di popolo, massa, è stato teorizzato nell' 800.
E direi che non è proprio corretto dire che è una ideologia di massa. La massa non ha idee. La massa si raggruppa in una idea.
E' l' individuo a partorire una idea. Quindi, questa frase non ha senso. Adesso o fanno la fusione alla Dragon Ball, oppure ogni singolo elemento della massa ha un cervello autonomamente (più o meno :asd) pensante.
Dorothy:
[quote=Qualer]Ecco perchè io credo sia giusto cambiare quando effettivamente ci si rende conto che si è rotto l' equilibrio.
Ebbene cosa ti dice che per cambiare ci sia bisogno necessariamente che il legame si sia rotto? O meglio: cosa ti dice che sia giustificato cambiare solo quando il legame viene a rompersi?
C'è una cosa fantastica su questo pianeta,donataci ora da Dio,ora da quella che può essere una morale propria: il libero arbitrio,nel limite del rispetto degli altri,ovviamente.
Ebbene quindi perchè,dopo aver letto questa tua affermazione,io (ipotetico) dovrei sentirmi in qualche modo colpevole di aver compiuto una scelta che non lede la libertà altrui?
[/quote]
Amore mio, sei attenta ai dettagli?
"io credo"
Ho detto questo.
Per quale motivo dovresti sentirti in colpa per una mia opinione? Il mio consiglio segue la falsariga di Seneca: è un consiglio per dire "la vita mi ha insegnato questo, mi sono trovato bene, perchè non proportelo?".
Ovvio che se dovessi trovare un modo di far crollare la mia teoria, mi adatterei alla idea che ritengo migliore.
Incoerenza, la chiamerai.
Io la chiamo flessibilità: a mio avviso, il modo migliore per crescere è quello di riuscire sempre a trovare cosa può dare uno stimolo a cambiarsi, a trovare sempre una idea che può convincerti, si, anche facendo crollare una teoria precedente.
Quak, che preferisce scagliare gavettoni :asd :asd
Qualer:
Si, da una parte hai anche ragione: il giusto e lo sbagliato sono relativi: ognuno ha un suo modo di fare e ognuno deve sicuramente difenderlo.
Ma dimmi, con quale certezza credi che tu sia nel giusto?
Io credo che sia invece un'altra storia. Una causa di stimoli, ecco. Oppure anche una causa nervosa, uno sbandamento temporaneo, un appannamento, chiamalo come vuoi.
Ci sono momenti in cui vedi tutto nero e ti portano a vedere la soluzione in qualcun
altro (potrai essere innamorato alla follia di chi vuoi. Ma il cervello è sempre quello: difficile vedere la bellezza solo ed esclusivamente in chi si ama).
Ci sono altri periodi in cui si cercano nuove strade, come per capire "quello che faccio è giusto?".
E allora si immagina la felicità in qualcun altro.
L' amore eterno è uno: adesso che lo trovi a 10 anni, che lo trovi a 50, rimarrà solo uno.
Quindi, si, può capitare. Il punto è non "perchè", nè "come". Il punto è fare la scelta giusta.
Perchè sono proprio questi dubbi che hanno portato il dolore dell' uno e dell' altra.
Ma queste, sono prove che la vita ci dà per capire quanto noi siamo determinati ad avere quel che vogliamo. E quanto siamo determinati a difenderlo. Oppure a rischiare tutto provando una nuova strada. Con la consapevolezza di poter rimanere vuoti, senza nulla. Oppure rinnovati.
Ehm,fino a qui hai detto la mia stessa identica cosa.
xD
Probabilmente non hai afferrato ciò che intendevo,ma ti posso assicurare che il concetto è quello.
Per quanto riguarda la seconda parte del tuo sermone,bhe non la condivido io.
Perchè io non ho mai parlato di assassinio inconsapevole.
Io ho detto "siamo tutti assassini di noi stessi",senza specificare che ce ne rendiamo conto o meno.
Ed è qui che poi vieni meno alle tue stesse parole.
Mi hai precedentemente detto "Ma dimmi,con quale certezza credi che tu sia nel giusto?".
Ebbene la domanda sorge spontanea davanti alle tue parole:
Qualer:
Possiamo sbagliare, possiamo commettere semplici, a volte irreparabili, errori. Possiamo valutar male una situazione. Possiamo compiere scelte avventate. Possiamo rimanere nel silenzio, l' errore più grande che esista.
...ma siamo umani, no?
Errare umano. Perseverare, diabolico.
Ebbene chi ti dice che compiere scelte avventate non sia l'obiettivo di una vita?
Chi ti dice che sbagliare non sia quello che ho sempre sognato?
Perchè parli di errori,quando si tratta solo e unicamente di scelte di vita?
Credimi,quando hai detto "Seneca,uno con la testa sulle spalle,altro che Nietzsche" sono rimasta sgomenta.
SI,sono attenta,meticolosa sui dettagli,ma fa parte di me,ed è qualcosa a cui non voglio rinunciare.
Perchè quella che per te può essere stata una frase ironica,per me è stata un'affermazione bigotta. Molto bigotta.
Cosa rende Seneca "uno con la testa sulle spalle" e non Nietzsche?
Se hai tirato fuori queste parole è perchè un fondamento di verità ve lo ritrovi. Perchè credi in quello che hai detto,e perchè quindi credi che Seneca meriti più di Nietzsche. E perchè?
Oh bhe certo,non mi riferisco al fatto che tu "lo preferisca" perchè sono per l'appunto scelte,e in quanto tali le rispetto.
Però io mi riferisco alla tua morale,bigotta a mio parere, per la quale un Nietzshce "non ha la testa sulle spalle".
Ebbene voglio che tu mi spieghi perchè.
Per le sue scelte di vita? per le sue ideologie? Per il suo pensiero?
Per quello che ha fatto,detto,scritto? per quello che è stato,diventato?
Voglio che tu mi spieghi perchè,secondo te,una persona che compie delle scelte di vita differenti dalla massa,ma lasciamo stare anche "la massa",una persona che compie delle scelte di vita diverse rispetto alle tue,o diverse rispetto ai personaggi che stimi,non merita di essere considerato come qualcuno che "ha la testa sulle spalle"?
Da quello che noto dei tuoi sermoni,è che tendi a giudicare pur predicando di non farlo.
Non a caso tu parli subito di "rottura del legame,dell'equilibrio".
Qualer:
Ecco perchè io credo sia giusto cambiare quando effettivamente ci si rende conto che si è rotto l' equilibrio.
Ebbene cosa ti dice che per cambiare ci sia bisogno necessariamente che il legame si sia rotto? O meglio: cosa ti dice che sia giustificato cambiare solo quando il legame viene a rompersi?
C'è una cosa fantastica su questo pianeta,donataci ora da Dio,ora da quella che può essere una morale propria: il libero arbitrio,nel limite del rispetto degli altri,ovviamente.
Ebbene quindi perchè,dopo aver letto questa tua affermazione,io (ipotetico) dovrei sentirmi in qualche modo colpevole di aver compiuto una scelta che non lede la libertà altrui?
Dorothy,"chi non ha peccato scagli la prima pietra".
può succedere ma solo una delle due è quella giusta8)
Dorothy:
Perchè così come qualcuno può vedere nella fedeltà qualcosa di nobile,altri potrebbero vederci qualcosa di sbagliato,perchè finalizzato a reprimere le proprie pulsioni più naturali,lasciandosi dominare dalla morale: un modo di vivere che te lo impedisce.
Un modo di vivere che ti uccide.
E,credetemi,siamo tutti assassini di noi stessi.
Si, da una parte hai anche ragione: il giusto e lo sbagliato sono relativi: ognuno ha un suo modo di fare e ognuno deve sicuramente difenderlo.
Ma dimmi, con quale certezza credi che tu sia nel giusto?
Io credo che sia invece un'altra storia. Una causa di stimoli, ecco. Oppure anche una causa nervosa, uno sbandamento temporaneo, un appannamento, chiamalo come vuoi.
Ci sono momenti in cui vedi tutto nero e ti portano a vedere la soluzione in qualcun altro (potrai essere innamorato alla follia di chi vuoi. Ma il cervello è sempre quello: difficile vedere la bellezza solo ed esclusivamente in chi si ama).
Ci sono altri periodi in cui si cercano nuove strade, come per capire "quello che faccio è giusto?".
E allora si immagina la felicità in qualcun altro.
L' amore eterno è uno: adesso che lo trovi a 10 anni, che lo trovi a 50, rimarrà solo uno.
Quindi, si, può capitare. Il punto è non "perchè", nè "come". Il punto è fare la scelta giusta.
Perchè sono proprio questi dubbi che hanno portato il dolore dell' uno e dell' altra.
Ma queste, sono prove che la vita ci dà per capire quanto noi siamo determinati ad avere quel che vogliamo. E quanto siamo determinati a difenderlo. Oppure a rischiare tutto provando una nuova strada. Con la consapevolezza di poter rimanere vuoti, senza nulla. Oppure rinnovati.
E la tua ultima frase, no. Non la condivido: siamo gli assassini di noi stessi ma anche i nostri migliori amici: l' importante è come noi ci posizioniamo verso noi stessi.
Proprio per questo, mi sembra normale che possiamo essere i peggiori carnefici di noi stessi compiendo scelte sbagliate, lasciandoci sfuggire occasioni, gettando la felicità all' aria con la consapevolezza di farlo. E questo non si chiama errore, nè voglia di nuove esperienze: si chiama consapevole (e sistematico) assassinio della nostra felicità.
Possiamo sbagliare, possiamo commettere semplici, a volte irreparabili, errori. Possiamo valutar male una situazione. Possiamo compiere scelte avventate. Possiamo rimanere nel silenzio, l' errore più grande che esista.
...ma siamo umani, no?
Errare umano. Perseverare, diabolico.
Questo è il fine a cui volevo arrivare: possiamo darci una coltellata, non ucciderci inconsapevolmente.
Perchè se ci uccidiamo, siamo più o meno consapevoli di farlo.
O forse no: perchè veramente non conosciamo, la nostra mente non arriva minimamente a concepire il male per noi stessi.
Mi dirai che non è vero, che si può concepire il proprio male.
Si, ma non lo sentirai mai, fino a quando non lo provi.
Sarò io che sono buono. Ma mi odiavo. Mi odiavo profondamente: mi consideravo un debole, un frustrato, uno stupido, brutto, una vergogna. Arrivai ad odiarmi perchè mi odiavo :asd :asd.
E ti parlo di un passato non troppo passato: quasi 4 anni or sono, ma me li ricordo come fossero ieri.
E te ne parlo proprio come un esempio di non immaginare quanto il male sia doloroso sulla pelle.
Perchè è vero: io desideravo il mio male, non lo nego. Ma una cosa è desiderarlo, una cosa è arrivare a detestarsi e un'altra è vivere gli effetti di quel che si è desiderato: si perde la felicità. Si perde il sorriso. Parlando di questo thread si perde proprio l' amore per un dubbio, per una voglia insensata di farsi del male.
Perchè si, è insensato spesso. Spesso le cose non trovano spiegazione apparente. Come nasce il dubbio in merito a questo amore, così nasce il dubbio in merito alla propria coscienza. Così nascerà il dubbio in merito alla propria felicità, ai propri obiettivi.
L' uomo è un essere in fieri, in crescita. Deve trovare nuovi stimoli, deve trovare nuove avventure. Deve trovare sempre novità.
E, come disse Seneca (uno con la testa sulle spalle, altro che nietzche :asd), la mente ha bisogno del suo nutrimento, ma anche del suo svago: manca il primo, diventerai superficiale. Manca il secondo, diventerai pazzo. Perchè, come nel vino, anche nella vita c'è bisogno di moderazione.
(l'ho tradotto io con le mie mani da una versione: so di cosa parlo :asd).
Ecco perchè io credo sia giusto cambiare quando effettivamente ci si rende conto che si è rotto l' equilibrio. E quando non bisogna farsi del male, quando questo equilibrio lo hai raggiunto.
Ovvio che se poi non provi più nulla per questa persona, e c'è quell' altro che ti piace, in questo caso, la scelta è obbligata proprio dall' amore, dalla lealtà del non illudere chi sta con te.
Quak, che si è autoinvitato appena ha sentito odore di cibo :asd :asd
Io credo sia possibile.
Amare una persona,in tutta la sua essenza,e soprattutto essere consci di tutto cio..E al tempo stesso provare attrazione per un'altra persona.
Chiamasi Infatuazione,e a mio parere è una delle cose più normali a questo mondo.
Qualcuno ha giustamente parlato di "necessità di impulsi nuovi","ricerca di nuove proposte,di nuovi mondi,nuove emozioni" e io credo che sia proprio questo a dare vita alle suddette situazioni.
Perchè l'uomo,da sempre,è andato alla ricerca di nuovi orizzonti.
Ha sempre voluto sfidare il mondo,la realtà in cui vive,ma soprattutto se stesso.
Sperimentandosi,mettendosi alla prova,testare la sua anima e capire dove è capace di arrivare. Ognuno di noi ha un acerbo superuomo dentro sè.
C'è poi chi è capace di reprimerlo,chi invece di liberarlo.
E non si tratta di incostanza,incoerenza,ma di semplice volubilità,o meglio di semplice Umanità.
Perchè non esiste animale più volubile che l'uomo.
E provate a dimostrarmi il contrario.
Ebbene ovviamente la domanda sorge spontanea: se l'uomo è trascendentalmente volubile, umano, e come tale Peccatore,fatto di carne,ossa,sangue,desideri,pulsioni,è incapace quindi di instaurare un rapporto duraturo,vero?
Ebbene non bisogna a mio parere incappare in questo errore di calcolo.
Perchè l'uomo è,mi ripeto,un insieme di impulsi,emozioni,istinto,e al tempo stesso di ragione,coscienza,morale.
E proprio a causa della sua volubilità e della sua innata incostanza,anche dal punto di vista del pensiero quindi,che è portato a cambiare sempre prospettiva,a posizionarsi sempre sotto una luce differente e a porsi sempre con uno sguardo nuovo sulla realtà che lo circonda.
Pertanto,a seconda dell'uomo che abbiamo dinanzi,questo può lasciarsi dominare dalla morale,dalla ragione,o anche semplicemente dal sentimento dominante; e quindi per contestualizzare il mio discorso,può lasciarsi sopraffare dall'immenso amore che è capace di provare per l'altra persona,vedendo quindi la propria fedeltà a quest'ultima come qualcosa di naturale,innato,e meraviglioso.
Allo stesso modo possiamo trovarci dinanzi l'uomo che si lascia dominare dall'impulso,dal sangue che gli circola nelle vene,dalle emozioni fugaci eppure euforizzanti,incredibili,pure; capace quindi di cambiare direzione da un momento all'altro,di invertire la rotta,e di nuotare in tutt'altra direzione.
Cosa che a mio parere non va denunciata,accusata.
Semplicemente scelte di vita,che talora possono anche apparirci più ragionevoli nella loro follia.
Perchè così come qualcuno può vedere nella fedeltà qualcosa di nobile,altri potrebbero vederci qualcosa di sbagliato,perchè finalizzato a reprimere le proprie pulsioni più naturali,lasciandosi dominare dalla morale: un modo di vivere che te lo impedisce.
Un modo di vivere che ti uccide.
E,credetemi,siamo tutti assassini di noi stessi.
Dorothy,a pranzo con Nietzsche.
Amare una persona,in tutta la sua essenza,e soprattutto essere consci di tutto cio..E al tempo stesso provare attrazione per un'altra persona.
Chiamasi Infatuazione,e a mio parere è una delle cose più normali a questo mondo.
Qualcuno ha giustamente parlato di "necessità di impulsi nuovi","ricerca di nuove proposte,di nuovi mondi,nuove emozioni" e io credo che sia proprio questo a dare vita alle suddette situazioni.
Perchè l'uomo,da sempre,è andato alla ricerca di nuovi orizzonti.
Ha sempre voluto sfidare il mondo,la realtà in cui vive,ma soprattutto se stesso.
Sperimentandosi,mettendosi alla prova,testare la sua anima e capire dove è capace di arrivare. Ognuno di noi ha un acerbo superuomo dentro sè.
C'è poi chi è capace di reprimerlo,chi invece di liberarlo.
E non si tratta di incostanza,incoerenza,ma di semplice volubilità,o meglio di semplice Umanità.
Perchè non esiste animale più volubile che l'uomo.
E provate a dimostrarmi il contrario.
Ebbene ovviamente la domanda sorge spontanea: se l'uomo è trascendentalmente volubile, umano, e come tale Peccatore,fatto di carne,ossa,sangue,desideri,pulsioni,è incapace quindi di instaurare un rapporto duraturo,vero?
Ebbene non bisogna a mio parere incappare in questo errore di calcolo.
Perchè l'uomo è,mi ripeto,un insieme di impulsi,emozioni,istinto,e al tempo stesso di ragione,coscienza,morale.
E proprio a causa della sua volubilità e della sua innata incostanza,anche dal punto di vista del pensiero quindi,che è portato a cambiare sempre prospettiva,a posizionarsi sempre sotto una luce differente e a porsi sempre con uno sguardo nuovo sulla realtà che lo circonda.
Pertanto,a seconda dell'uomo che abbiamo dinanzi,questo può lasciarsi dominare dalla morale,dalla ragione,o anche semplicemente dal sentimento dominante; e quindi per contestualizzare il mio discorso,può lasciarsi sopraffare dall'immenso amore che è capace di provare per l'altra persona,vedendo quindi la propria fedeltà a quest'ultima come qualcosa di naturale,innato,e meraviglioso.
Allo stesso modo possiamo trovarci dinanzi l'uomo che si lascia dominare dall'impulso,dal sangue che gli circola nelle vene,dalle emozioni fugaci eppure euforizzanti,incredibili,pure; capace quindi di cambiare direzione da un momento all'altro,di invertire la rotta,e di nuotare in tutt'altra direzione.
Cosa che a mio parere non va denunciata,accusata.
Semplicemente scelte di vita,che talora possono anche apparirci più ragionevoli nella loro follia.
Perchè così come qualcuno può vedere nella fedeltà qualcosa di nobile,altri potrebbero vederci qualcosa di sbagliato,perchè finalizzato a reprimere le proprie pulsioni più naturali,lasciandosi dominare dalla morale: un modo di vivere che te lo impedisce.
Un modo di vivere che ti uccide.
E,credetemi,siamo tutti assassini di noi stessi.
Dorothy,a pranzo con Nietzsche.
norve:
è vero è un paradosso amare una persona e allo stesso tempo provare un attrazzione per un altro...ma a quanto dite voi e a quanto posso sapere io una cosa del genere succede e a molte persone più di quanto crediamo...
Infatti...
Purtroppo è una cosa che non decidiamo noi, viene da sè...
possibilissimo...piu' che altro nn si tratta di fantasticare su un'altra persona...la mia migliore amica si era ritrovata in questa situazione lo scorso anno...e io ho potuto capirla davvero solo qualche mese dopo..quando è successo anche a me...il guaio è che se sai che una persona ti muore dietro, dopo sai che puoi comportarti come ti pare e piace...e tornerà sempre...poi c'è l'altro...quello che ha un certo ascendente...quello che basta un'occhiata e puff...il tuo castello di piccole certezze crolla...e non è una cosa momentanea...è una cosa da affrontare..io ho piantato il mio ragazzo per "l'altro" (si sono proprio folle :pp )...risultato?? una bellissima storia da catalogare tra gli "amori impossibili" durata 4 mesi..
..se la tua amica pensa a un altro, evidentemente nn è poi così presa dal ragazzo attuale...e vive di ricordi dei bei momenti...momenti ormai passati!! occorre aprire gli occhi..e smettere di mentire...non solo al fidanzato attuale...ma soprattutto a se stessa..
dopo questa perla di saggezza..io andrei...
ciauuu :hi
..se la tua amica pensa a un altro, evidentemente nn è poi così presa dal ragazzo attuale...e vive di ricordi dei bei momenti...momenti ormai passati!! occorre aprire gli occhi..e smettere di mentire...non solo al fidanzato attuale...ma soprattutto a se stessa..
dopo questa perla di saggezza..io andrei...
ciauuu :hi
Per me è più che possibile
io ho sempre creduto che si amasse una persona alla volta ma mi rendo conto che non per tutti è così...o meglio, che a qualcuno capita di vivere stuazioni particolare in cui vengono messi in discussione i sentimenti...perchè il punto è proprio questo...
quando una persona non sa distinguere i sentimenti per delle persone significa che in primis c'è confusione, dunque non puoi dire più nè di amare la tua metà nè di essere semplicemente intrigato dalla nuova persona e seconda cosa che forse sarebbe il caso di staccarsi da entrambi per meditare e capire...
1. sono sicuro di essere ancora innamorato della mia metà?
2. perchè quella persona mi intriga? starà nascendo qualcosa?
ecco, queste due domande le possiamo vedere come due piatti di bilancia per ora ancora in perfetto equilibrio...ma già questo non ammissibile in un rapporto di coppia!!
quando una persona non sa distinguere i sentimenti per delle persone significa che in primis c'è confusione, dunque non puoi dire più nè di amare la tua metà nè di essere semplicemente intrigato dalla nuova persona e seconda cosa che forse sarebbe il caso di staccarsi da entrambi per meditare e capire...
1. sono sicuro di essere ancora innamorato della mia metà?
2. perchè quella persona mi intriga? starà nascendo qualcosa?
ecco, queste due domande le possiamo vedere come due piatti di bilancia per ora ancora in perfetto equilibrio...ma già questo non ammissibile in un rapporto di coppia!!
vabbè certo...
Vabbè io parlo per me : )