Un consiglio per gli esami...
ciao a tutti!! Ho bisogno di un consiglio...sto frequentando il primo anno di matematica applicata a Verona...e confesso, non sta andando esattamente come speravo. Adoro i corsi e gli insegnamenti ma oltre all'università ho preso per la prima volta anche impegni lavorativi o comunque diversi dall' "universo" studio e ora mi ritrovo a dover rincorrere gli esami...mi sono accorta di aver sbagliato approccio soprattutto "grazie" a qualche voto molto pù basso delle aspettative e ora che ho capito dove ho sbagliato voglio rimediare, e qui la fatidica domanda...meglio prepararmi bene negli esami che mi mancano ma rischiare di trascinarmene qualcuno durante il prossimo anno o accettare qualsiasi voto (nei limiti del possibile!!) e essere più tranquilla l'anno prossimo?? grazie a chiunque abbia la pazienza di rispondermi...

Risposte
Se è in gamba no.
"Luca.Lussardi":
preferisco vedere un matematico che finisce la triennale in 5 anni con la media del 30 che un matematico che la termina regolarmente con voti mediocri.
Un matematica che si è laureato in 5+3 anni tra triennale e specialistica non sarà svantaggiato, secondo te, nell'inserimento nel mondo della ricerca e della carriera accademica o anche nel mondo del lavoro?
"Luca.Lussardi":
Secondo me le cose vanno imparate quando è il loro momento; uno impara l'analisi 2, e la deve imparare bene, quando farà analisi 2. Il problema è che domani potresti non avere tempo per recuperare ciò che non hai imparato. Te lo dico per esperienza personale, anche io mi ero promesso di studiare un sacco di matematica in più che mi interessa... alla fine non riesco ad avere il tempo nemmeno per fare ciò che devo fare. Quindi mai rimandare la comprensione e l'apprendimento, anche a costo di allungare il percorso: preferisco vedere un matematico che finisce la triennale in 5 anni con la media del 30 che un matematico che la termina regolarmente con voti mediocri.
Forse è per questo che ogni volta che vedono la mia media le persone si stupiscono... sbaglio sempre i tempi per studiare le cose

"Zkeggia":
Io faccio fisica. Generalmente ci sono gli esami facili (quelli di laboratorio) e quelli difficili (gli altri). Mentre i miei compagni per recuperare un 25 ad analisi danno laboratorio, io devo fare il contrario. Prendo 25 a laboratorio e vado a recuperare (spero di farlo almeno, finora ci sono riuscito) dando esami più difficili ma decisamente più belli e interessanti.
La questione è quanto ti sta a cuore l'esame. Se ti piace la materia è ovvio che rifiuti anche voti medio alti, ma se la materia non ti attrae, il corso non è tenuto proprio bene, e in generale provi ripudio per quella materia (vedi me e laboratorio) non puoi mica avvelenarti il fegato per cercare di alzare di 3-4 punti un esame... voglio dire, spero che su circa 25 esami che darai, ce ne saranno almeno una ventina che ti interessano molto. Quindi se è un problema di "media" lascia stare, si recupera tutto.
Se il problema riguarda il fatto che vuoi assolutamente avere la coscienza di sapere bene anche quelle materie che non ti interessano, non ti riguarderanno e magari neanche ti piacciono, giusto per avere una istruzione a tutto tondo sul campo, allora due domande:
1) sei sicura che il voto che ti hanno proposto rispecchi le tue conoscenze della materia?
2) vuoi ricominciare da capo e ristudiare tutto lasciando perdere gli esami che veramente contano per te? per esperienza personale è una scelta pessima, ti porta a odiare quello che fai.
P.S. Parto dal presupposto che la materia a cui hai preso 21 non ti "ispiri" tanto...
Un piccolo commento. Più avanti quando presenterai il tuo curriculum studiorum a qualche università per un dottorato vedranno che hai voti medi in laboratorio. Io non sono del settore ma per quel poco che so la vita di un fisico, escluso qualche fisico teorico e chi finisce per insegnare, è un laboratorio continuo. Se non si sta facendo un esperimento se ne ipotizza uno o discuti i risultati di un altro. Quello che chi ti seleziona vede è che tu sei più mediocre di altri in un lavoro che è essenziale per uno scienziato. Il sapere la fisica è solo una minima parte del lavoro dello scienziato, il resto sta nel farla e quello che vedono è che tu potresti non essere adatto a farlo. C'è un motivo perché i fisici fanno molte più ore di laboratorio di un matematico e il motivo è che il fisico lancia particelle e il matematico gioca con i teoremi.
Se il tuo scopo nella vita è andare al Cern e non ti piacciono i laboratori, beh, personalmente penso che potrebbe non essere il mestiere per te.
Nella vita non sempre l'esame facile ti servirà meno di quello difficile.
Posso capire che essere al Cern non sia come fare l'esperimento banale che ti propinano in un laboratorio universitario durante la triennale. Ma bisogna pur sempre incominciare da qualche parte.
Secondo me le cose vanno imparate quando è il loro momento; uno impara l'analisi 2, e la deve imparare bene, quando farà analisi 2. Il problema è che domani potresti non avere tempo per recuperare ciò che non hai imparato. Te lo dico per esperienza personale, anche io mi ero promesso di studiare un sacco di matematica in più che mi interessa... alla fine non riesco ad avere il tempo nemmeno per fare ciò che devo fare. Quindi mai rimandare la comprensione e l'apprendimento, anche a costo di allungare il percorso: preferisco vedere un matematico che finisce la triennale in 5 anni con la media del 30 che un matematico che la termina regolarmente con voti mediocri.
Ed invece prendere voti bassi per imparare meglio più avanti, da soli ed appena si ha tempo, come la vedi?
Sì, è vero che la media può contare fino ad un certo punto, ma non bisogna studiare per avere il 30 in sé, ma per imparare, e chi viaggia su voti bassi non sta imparando. Imparare a costo di allungare i tempi di studio? sì, anche di un anno e più se è necessario.
Ma la media triennale rimane importante fino ad un certo punto: personalmente ritengo sconveniente allungarsi la laurea triennale di un anno per una questione di media (certo, se è un esame solo si può rifiutare benissimo, ma se cominciano a diventare tanti..)
Dipende da che voti bassi intendi... se uno è sulla media del 30 e incassa un 24/25 ci può anche stare, ma un 18 no.
"dissonance":D'accordo al 100%. Aggiungo: se la matematica non viene imparata bene, si dimentica in un niente.[/quote]
[quote="Luca.Lussardi"]Meglio un 30 in 6 mesi che due 21 nello stesso tempo, indipendentemente da quello che farai. La matematica va imparata per bene, se no non serve.
Questo è vero, però vorrei rispondere che uno può anche fare dei piccoli sacrifici per stare al passo con la tabella di marcia, a patto che si assicuri di colmare successivamente le lacune rimaste.
In altre parole, lasciar accumulare tanti esami per volere voti alti, alla triennale dove è stato specificato che la media ha poca importanza, potrebbe non essere preferibile ad incassare un paio di voti bassi per poi recuperare gli argomenti individualmente in seguito!
Io faccio fisica. Generalmente ci sono gli esami facili (quelli di laboratorio) e quelli difficili (gli altri). Mentre i miei compagni per recuperare un 25 ad analisi danno laboratorio, io devo fare il contrario. Prendo 25 a laboratorio e vado a recuperare (spero di farlo almeno, finora ci sono riuscito) dando esami più difficili ma decisamente più belli e interessanti.
La questione è quanto ti sta a cuore l'esame. Se ti piace la materia è ovvio che rifiuti anche voti medio alti, ma se la materia non ti attrae, il corso non è tenuto proprio bene, e in generale provi ripudio per quella materia (vedi me e laboratorio) non puoi mica avvelenarti il fegato per cercare di alzare di 3-4 punti un esame... voglio dire, spero che su circa 25 esami che darai, ce ne saranno almeno una ventina che ti interessano molto. Quindi se è un problema di "media" lascia stare, si recupera tutto.
Se il problema riguarda il fatto che vuoi assolutamente avere la coscienza di sapere bene anche quelle materie che non ti interessano, non ti riguarderanno e magari neanche ti piacciono, giusto per avere una istruzione a tutto tondo sul campo, allora due domande:
1) sei sicura che il voto che ti hanno proposto rispecchi le tue conoscenze della materia?
2) vuoi ricominciare da capo e ristudiare tutto lasciando perdere gli esami che veramente contano per te? per esperienza personale è una scelta pessima, ti porta a odiare quello che fai.
P.S. Parto dal presupposto che la materia a cui hai preso 21 non ti "ispiri" tanto...
La questione è quanto ti sta a cuore l'esame. Se ti piace la materia è ovvio che rifiuti anche voti medio alti, ma se la materia non ti attrae, il corso non è tenuto proprio bene, e in generale provi ripudio per quella materia (vedi me e laboratorio) non puoi mica avvelenarti il fegato per cercare di alzare di 3-4 punti un esame... voglio dire, spero che su circa 25 esami che darai, ce ne saranno almeno una ventina che ti interessano molto. Quindi se è un problema di "media" lascia stare, si recupera tutto.
Se il problema riguarda il fatto che vuoi assolutamente avere la coscienza di sapere bene anche quelle materie che non ti interessano, non ti riguarderanno e magari neanche ti piacciono, giusto per avere una istruzione a tutto tondo sul campo, allora due domande:
1) sei sicura che il voto che ti hanno proposto rispecchi le tue conoscenze della materia?
2) vuoi ricominciare da capo e ristudiare tutto lasciando perdere gli esami che veramente contano per te? per esperienza personale è una scelta pessima, ti porta a odiare quello che fai.
P.S. Parto dal presupposto che la materia a cui hai preso 21 non ti "ispiri" tanto...
quasi tutti gli esami che mi mancano riguardano poco l'aspetto economico-finanziario che ho deciso di affrontare il prossimo anno...ovviamente con "voto basso" non intendo andare a provare l'esame e se passa bene sennò lo si riprova di nuovo con lo stesso poco impegno di prima...vuol dire prepararmi al meglio nel poco tempo che ho cercando di recuperare ciò che ho perso durante l'anno...e ora come ora se un impegno di questo tipo mi porta a prendere 21 ma mi permette di concentrarmi meglio sugli esami del prossimo anno lo accetto...in fondo è vero quello che diceva vict85...dipende da che esami devo affrontare, e all'inizio non l'ho specificato...per esempio mi manca ancora (sigh!
) analisi I, e in quella sicuramente non accetto un 18...perchè non ha senso proprio per il corso di laurea che ho scelto...ma gli altri, anche se l'intenzione è sempre quella di dare il massimo, non penso di volermeli trascinare fino a che non prenderò un voto alto...

"Luca.Lussardi":
Meglio un 30 in 6 mesi che due 21 nello stesso tempo, indipendentemente da quello che farai. La matematica va imparata per bene, se no non serve.
Ma passare 6 mesi per un 30 rispetto a passarne 5 con 27 direi che la differenza c'è (premesso che intendo 5 volte i cfu perché fare 5 esami da 3cfu al posto di uno da 15cfu è meglio prendere 30 di quello da 15). Se si lavora è meglio darne pochi ma con voti alti, ma direi che sconsiglio di rifiutare un voto medio-alto alla triennale.
Personalmente trovo che dipenda anche un po' da che esame. Se già alla triennale hai idea sulla specializzazione accettare voti un po' più bassi in settori che interessano poco e invece cercare il massimo in quelli che interessano di più o comunque affini alla specializzazione sia accettabile.
Io personalmente dato che per me è la seconda laurea e rimanere alla triennale molto non mi conviene sto accettando quasi qualsiasi cosa. E poi io studio più per conto mio che per gli esami quindi le mie conoscenze non sono proprio segnate nel curriculum

X dissonance: Io personalmente sono abbastanza perplesso ultimamente perché incontro gente con medie anche alte che si ricorda poco degli esami base, anche in alcuni in cui ha preso voti alti ed erano relativamente in tempo con gli esami. Immagino sia per una sostanziale mancanza di vero interesse. E' anche per questo che ultimamente dico che il voto non sempre è indice di sapere le cose. Se ci metti tanto la cosa vale ancora di più perché se fai un esame il primo anno e ci metti 6 anni per la triennale e 4 per la specialistica e durante il resto degli anni non riprendi quegli argomenti dopo i 10 anni di quell'esame ricorderai poco o nulla (sia se hai preso 30L che 18). In ogni caso a matematica comunque c'è una correlazione maggiore tra voto e conoscenza dell'argomento rispetto ad altri corsi di laurea.
anche io sono dell'idea che sia meglio "fermarsi" un po' per cercare di capire, e fare propri, i concetti studiati che non andare avanti ad oltranza

"dissonance":D'accordo al 100%. Aggiungo: se la matematica non viene imparata bene, si dimentica in un niente.[/quote]
[quote="Luca.Lussardi"]Meglio un 30 in 6 mesi che due 21 nello stesso tempo, indipendentemente da quello che farai. La matematica va imparata per bene, se no non serve.
avete proprio ragione...grazie a tutti per i vostri consigli!!!

"Luca.Lussardi":D'accordo al 100%. Aggiungo: se la matematica non viene imparata bene, si dimentica in un niente.
Meglio un 30 in 6 mesi che due 21 nello stesso tempo, indipendentemente da quello che farai. La matematica va imparata per bene, se no non serve.
Meglio un 30 in 6 mesi che due 21 nello stesso tempo, indipendentemente da quello che farai. La matematica va imparata per bene, se no non serve.
Beh, un minimo i voti bassi influiscono poi più avanti ma rimane il fatto che se arrivi alla specialistica sarà quello il voto che davvero conterà e la media della triennale è indipendente. Trova una via di mezzo.
non faccio matematica, quindi la mia mentalità è un po' diversa
ma a mio avviso dipende da cosa hai intenzione di fare nella vita
ma a mio avviso dipende da cosa hai intenzione di fare nella vita