Tesina sulle G.N.E
Salve a tutti, sto preparando la tesina per l'esame di maturità e come argomento da trattare ho scelto le 'geometrie non euclidee'. Sto avendo difficoltà però nel collegare sia Storia che Latino. Avreste qualche suggerimento a riguardo? Grazie

Risposte
"Cmax":
Beh, sotto questo aspetto (ma temo che la commissione non la considererebbe letteratura latina), c'è il classico lavoro di Saccheri, reperibile in copia digitale presso il sito SNS.
D'accordo, ma è un modo di coinvolgere il docente di lettere, che, altrimenti, in questi casi si sente tagliato fuori.
Beh, sotto questo aspetto (ma temo che la commissione non la considererebbe letteratura latina), c'è il classico lavoro di Saccheri, reperibile in copia digitale presso il sito SNS.
Per quanto riguarda la storia, considerando che la geometria non euclidea ha avuto una delle sue più note applicazioni con la Relatività Generale di Einstein, può essere l'occasione di introdurre un discorso su cultura e società tra le due guerre, con particolare riferimento all'evoluzione totalitaria della Germania ed il conseguente spostamento oltre oceano del baricentro tecnico e scientifico.
Per quanto riguarda la storia, considerando che la geometria non euclidea ha avuto una delle sue più note applicazioni con la Relatività Generale di Einstein, può essere l'occasione di introdurre un discorso su cultura e società tra le due guerre, con particolare riferimento all'evoluzione totalitaria della Germania ed il conseguente spostamento oltre oceano del baricentro tecnico e scientifico.
Visto che fino alla fine dell'ottocento la lingua scientifica veicolare era il latino, forse riesci a trovare un brano in latino che parli delle geometrie non euclidee.
Sulle geometrie non euclidee non conosco pressoché nulla, ma mi è venuto in mente un possibile collegamento analogico, quindi indiretto, tra storia e matematica (e latino), e non diretto su un particolare argomento o definizione trattata in Geometria, forse preferibile.
Se ipotizzassimo che la geometria non euclidea sia una specie di rivoluzione, dove dopo millenni di forma mentis euclideo si aprirono le porte ad un nuovo modello geometrico (sul contesto matematico e se ci fu una vera rivoluzione,, spero in qualche conferma di un geometra), potremmo azzardare la possibile creazione di un nuovo mondo [matematico].
Simile (per analogia) si potrebbe pensare al contesto storico dello scoppio della Grande Guerra, ed al concetto di [mito del] "mondo nuovo". E’ assodato che furono politiche, per via di scintille, scontri dialettici, sgambetti, tra gli Stati (tedesco, serbo, inglese, russo, ...) dal finire del '800, le motivazioni della Guerra; ma esistono anche cause sociali, [a]morali, filosofiche. Un esempio è il forte desiderio di molti di un evento talmente grande che portasse un cambiamento, un vento nuovo: per spazzare via l'aria assuefatta dalla società positivista, industrializzata e "pessimista" (quest'ultimo aggettivo non mi piace, ma non ne trovo altri ora, starebbe per: il senso del nulla ed ansiosità) di inizio '900. Tale cambiamento avrebbe portato un nuovo mondo dalla distruzione (difatti su questa motivazione si basarono e credettero in molti).
Da questo si continuerebbe al primo dopo-guerra ed alla delusione della sconfitta, che il mondo nuovo non venne. Ma penso che hai già materiale sufficiente sul discorso del nazionalismo della Grande Guerra.
Sul latino c'è un flebile collegamento che non è granché, ma te lo propongo.
A contrasto del nazionalismo c'è l'universalismo. Quest’ultimo è il concetto di avere popoli diversi uniti sotto lo stesso nome, che sia un impero od una religione. Un esempio importante: il Sacro Romano Impero, quello medievale (poi sottodiviso, riunito, diviso ancora, perdendo ogni particolarità, e divenuto quello che allo scoppio della Grande Guerra fu l'Impero Austro-Ungarico degli Asburgo), unì sotto lo stesso nome una comunità religiosa, persone di lingua, storie, ideali differenti: erano cattolici (in aggiunta, katholikos significa proprio “universale”). Il cattolicesimo fino al XV secolo aveva una particolarità (poi abbandonata per via della Riforma, ma ritornata in voga nel nostro ultimo decennio) per le celebrazioni religiose e liturgiche utilizzava il latino come lingua universale di comunicazione.
Per concludere, se interessano tali tematiche, posso indicarti le bibliografie dove ho preso tali informazioni e concetti.
Se ipotizzassimo che la geometria non euclidea sia una specie di rivoluzione, dove dopo millenni di forma mentis euclideo si aprirono le porte ad un nuovo modello geometrico (sul contesto matematico e se ci fu una vera rivoluzione,, spero in qualche conferma di un geometra), potremmo azzardare la possibile creazione di un nuovo mondo [matematico].
Simile (per analogia) si potrebbe pensare al contesto storico dello scoppio della Grande Guerra, ed al concetto di [mito del] "mondo nuovo". E’ assodato che furono politiche, per via di scintille, scontri dialettici, sgambetti, tra gli Stati (tedesco, serbo, inglese, russo, ...) dal finire del '800, le motivazioni della Guerra; ma esistono anche cause sociali, [a]morali, filosofiche. Un esempio è il forte desiderio di molti di un evento talmente grande che portasse un cambiamento, un vento nuovo: per spazzare via l'aria assuefatta dalla società positivista, industrializzata e "pessimista" (quest'ultimo aggettivo non mi piace, ma non ne trovo altri ora, starebbe per: il senso del nulla ed ansiosità) di inizio '900. Tale cambiamento avrebbe portato un nuovo mondo dalla distruzione (difatti su questa motivazione si basarono e credettero in molti).
Da questo si continuerebbe al primo dopo-guerra ed alla delusione della sconfitta, che il mondo nuovo non venne. Ma penso che hai già materiale sufficiente sul discorso del nazionalismo della Grande Guerra.
Sul latino c'è un flebile collegamento che non è granché, ma te lo propongo.
A contrasto del nazionalismo c'è l'universalismo. Quest’ultimo è il concetto di avere popoli diversi uniti sotto lo stesso nome, che sia un impero od una religione. Un esempio importante: il Sacro Romano Impero, quello medievale (poi sottodiviso, riunito, diviso ancora, perdendo ogni particolarità, e divenuto quello che allo scoppio della Grande Guerra fu l'Impero Austro-Ungarico degli Asburgo), unì sotto lo stesso nome una comunità religiosa, persone di lingua, storie, ideali differenti: erano cattolici (in aggiunta, katholikos significa proprio “universale”). Il cattolicesimo fino al XV secolo aveva una particolarità (poi abbandonata per via della Riforma, ma ritornata in voga nel nostro ultimo decennio) per le celebrazioni religiose e liturgiche utilizzava il latino come lingua universale di comunicazione.
Per concludere, se interessano tali tematiche, posso indicarti le bibliografie dove ho preso tali informazioni e concetti.
"Bob235":
Salve a tutti, sto preparando la tesina per l'esame di maturità e come argomento da trattare ho scelto le 'geometrie non euclidee'. Sto avendo difficoltà però nel collegare sia Storia che Latino. Avreste qualche suggerimento a riguardo? Grazie
Non devi necessariamente collegare tutte le materie. Se non trovi collegamenti con due pazienza: meglio essere onesti ed ammetterlo che cercare evidenti forzature.
Con il latino non vedo possibilità di collegamento, soprattutto se vuoi evitare forzature. Riguardo a storia immagino che si possa descrivere qualcosa del periodo in cui sono nate queste teorie.