Teorie scientifiche

Sk_Anonymous
Ciao
l'altra sera in una conversazione, un mio amico ha press'a poco detto:


le teorie scientifiche non hanno natura "ipotetica", in quanto basate sulla dialettica, definiamola così, fatti-teoria-fatti. Le teorie scientifiche non possono prescindere dai fatti e non possono che trovare la loro verifica nei fatti stessi, qual'ora questi non coincidano con la teoria, beh significa che la teoria è erronea certamente, ma non che l'interpretazione data dell'oggetto è fasulla perchè incompleta, ma che è sbagliata in partenza la lettura dei dati iniziali (il primo fatti). Non è che se sbagli a leggere i dati allora hai interpretato a tuo modo le cose, semplicemente hai interpretato male.


io ho risposto che era una fesseria. Cosa ne pensate? Dite la vostra opinione , dopo spiegherò perchè secondo me è una fesseria.

Risposte
ninì2
[quote=Giovici][/quote]



Noi sappiamo benissimo dalla meccanica quantistica che l'osservazione di un sistema interagisce col sistema stesso. In altre parole l'osservatore modifica l'osservabile, cioè lo scienziato non ha accesso al fenomeno nella sua pura oggettività (ammesso che esista) ma interagisce con una sua interpretazione. Più precisamente si tratta di un postulato della meccanica quantistica, il collasso della funzione d'onda. Si tratta del postulato probabilmente più controverso della meccanica ondulatoria, ma comunque accettato dalla maggior parte della comunità scientifica. Non credo si posa andare oltre il principio di indeterminazione, dato che, nonostante lo si continuia chiamare principio, si tratta di un teorema. Non posso che dare torto al nostro amico, il quale invece ritiene che l'interpretazione del fenomeno sia completa.

Non vorrei fare un monologo, se qualcuno ritiene che io abbia detto panzane lo prego di intervenire.


[code][/code]Nessuna panzana, quello che dici è cosa risaputa e, soprattutto, ovvia (chi sa perchè solo un centinaio d'anni fa nessuno ci aveva pensato!). L'unica osservazione che mi sento di fare è che, nonostante tutto, gli scenziati talvolta danno l'impressione di temere di accettare al cento per cento quesa cosa, sembra rimanga qualche residua reticenza a portare alle estreme conseguenze certe loro conclusioni. :roll: :!:

nato_pigro1
Nel primo capoverso mi è sembrato che volesse spacciare per nuovo o strabiliante una semplice banalità (il microscopio ci permette di vedere le cose piccole) e termina con "altrimenti non staremmo a parlare di quanti...." che non è necessariamente collegata con quanto ha detto prima: si è parlato di atomi senza che esistessero le lenti e tutt'ora, non è possibile vederli.

Mi è sembrato il tutto un po' sconnesso. Nel secondo capoverso mi è sembrato di scorgere un'idea dell'epistemologia tipo "tabula raza" di Bacon, assolutamente superata. Dire che le teorie si evolvono mi sta bene, ma mettere nella stessa frase le parole "dialettica" e "ipotetica" non è sufficiente perchè la prima escluda la seconda.

Terzo: da quanto i "fenomeni umani" sono scientifici? Il mio credere in Dio o meno è studiabile scientificamente? "Prescinedere da questo" cosa? Cos'è il "senso razionale"?

Quarto: cosa?? da quando gli animali venerano un dio? la vedrei piuttosto come una caratteristica distintiva tra uomo e animale..

Quinto: come??? l'america esisteva anche prima che la scoprissero. Non è che tutto è scienza e scientificamente probabile, se tutto fosse scienza niente sarebbe più scienza. Esiste la parola "scientifico" per distinguere qualcosa da qualcos'altro...

Sesto: lui ce le ha, io no, e se crede che le sue prove siano scientifiche, dimostra ancora una volta di non avere una minima idea di cosa sia la scienza.

Settimo: BOOM! contraddizione palese con il capoverso 5.

Ottavo: no comment.

Sk_Anonymous
La tecnologia permette di andare oltre la semplice esperienza sensibile, andando al di la di ciò che i miei organi sensori possono vedere o meno. Infatti io sono conscio del fatto che in realtà il colore bianco è inesesistente in se, cosa che invece gli organi sensori di qualunque essere umano segnalerebbero come esistente. E' possibilissimo conoscere la struttura delle cose al di la di come le percepisce l'uomo, altrimenti non staremmo a parlare di quanti....


L'oggetto è da noi percebile nella sua natura grazie a mezzi che prescindono dai soli sensi. Prendiamo l'antimateria. Nel momento in cui io sono in grado di superare gli schemi percettivi della mente (schemi che tra l'altro sono relativi all'individuo e non univesali) ho accesso alla conoscenza diretta dell'oggetto, indipendentementa da come io lo concepisco. C'è l'interpretazione e ci sono i fatti, la fusione nucleare non è l'interpretazione che diamo del processo di funzionamento delle stelle, essa è il processo che consente il funzionamento delle stelle, perchè l'esperienza scientifica e la teoria conseguente, ci dimostrano che è così universalmente.
Poi le teorie scientifiche non hanno natura "ipotetica", in quanto basate sulla dialettica, definiamola così, fatti-teoria-fatti. Le teorie scientifiche non possono prescindere dai fatti e non possono che trovare la loro verifica nei fatti stessi, qual'ora questi non coincidano con la teoria, beh significa che la teoria è erronea certamente, ma non che l'interpretazione data dell'oggetto è fasulla perchè incompleta, ma che è sbagliata in partenza la lettura dei dati iniziali (il primo fatti). Non è che se sbagli a leggere i dati allora hai interpretato a tuo modo le cose, semplicemente hai interpretato male.



Non c’è prova dell’esistenza del tempo. L’arbitrarietà delle dimensioni spazio e tempo, permette di asserire liberamente la non esistenza delle stesse e l’esistenza delle cose fuori da esse. Poi mi ripeto, dio è perfettamente un'ipotesi scientifica in quanto è prodotto della civiltà umana può essere studiato come fenomeno umano, quindi scientificamente.
L'unico modo per prescindere da questo infatti è il dogma, che è una cosa assolutamente illogica e priva di senso razionale, come dichiarare che il cielo è verde. Posso osservare perfettamente dio come fenomeno storico, sociologico, sociale e politico, così come posso osservare il comunismo, infondo non c'è differenza, si tratta sempre di idee umane.



L'esistenza di dio è legata all'uomo e l'antropologia ce lo dimostra.Bisogna capire che in realtà tramite lo studio delle società animali e la loro comparazione delle società umane si vede chiaramente la nascita dell'idea di dio. Che è un'idea e non un fatto.


Una cosa esiste solo se ci sono le prove della sua esistenza, quelle di dio non ci sono. Ora tu mi dirai e ma potremmo scoprirle.
Ora da quando esiste il pensiero umano, quando l'uomo ha proposto l'esistenza di qualcosa ha sempre trovato una spiegazione scientifica entro tempi plausibili, perchè all'idea di dio non c'è invece risposta? Per il semplice fatto che si fa finta di ignorare, pubblicamente ma non scientificamente, che l'idea di dio è un prodotto umano, come l'iperuranio di Platone.


Come ho già detto abbiamo le prove che l'esistenza di dio è un fenomeno umano, ma continuiamo a lasciare che la gente ci creda, sulla base del diritto alla libertà di pensiero.
Chi crede e conosce la scienza sa benissimo che non esistono risposte definitive e che sono il tempo, la ricerca e il metodo a determinare l'arrivo di queste risposte.
I cattolici non hanno bisogno di avere prove?
Sei sicuro, l'esistenza stessa della religione di per se rappresenta una prova inconscia per il credente. La fede in dio e dio sono fenomeni umani e si spiegano perfettamente come tali, solo che facciamo finta di nulla.



Tutto ha una spiegazione scientifica, se non c'è è perchè non ci siamo ancora arrivati.



Allora il principio di indeterminazione di heisenberg significa che a causa delle caratteristiche dell'elettrone è impossibile illuminarlo. Il principio di indeterminazione è qualcosa di superato.
Inoltre, la fisica delle supercorde e la teoria del tutto superano tranquillamente i problemi posti dalla relatività e le nuove scoperte fisiche sulle particelle subatomiche smentiscono il fatto che la scienza abbia dei limiti.

Questo è brevemente il pensiero del mio interlocutore; , ho messo in neretto le parti che secondo me non sono assolutamente condivisibili.

nato_pigro1
a me non è chiaro a che punto del discorso eravate quandi ha fatto questa affermazione. Se questo è tutto il suo pensiero mi verrebbe solo da dire che è un po' confusionario. Fatti fare un esempio, magari capisco meglio.

Sk_Anonymous
L'ho spostato qui perchè mi sembra la sezione più giusta.
Nessuno ha voglia di discutere di epistemologia? Comincio io a commentare il paragrafo che ho riportato, magari qualcuno cosi è piu incentivato a intervenire.
Bè innanzitutto dovremmo sapere che significa:

le teorie scientifiche non hanno natura "ipotetica", in quanto basate sulla dialettica, definiamola così, fatti-teoria-fatti. Le teorie scientifiche non possono prescindere dai fatti e non possono che trovare la loro verifica nei fatti stessi, qual'ora questi non coincidano con la teoria, beh significa che la teoria è erronea certamente, ma non che l'interpretazione data dell'oggetto è fasulla perchè incompleta


Cosa vuol dire che le teorie scientifiche non hanno natura ipotetica? Vuole forse dire che una teoria fisica non puo avere alla propria base delle ipotesi? Se volesse dire questo sappiamo già che non è cosi. La teoria ondulatoria della luce non si basa forse sull'ipotesi che la luce abbia un carattere ondulatorio? Non si "dimostra" che la luce ha un carattere ondulatorio: bensì esistono fenomeni come la diffrazione o l'interferenza che costituiscono i capisaldi concettuali a favore di questo approccio. Parimenti fenomeni come l'effetto fotoelettrico o l'effetto compton non sarebbero spiegabili senza l'ipotesi corpuscolare della luce. Per non parlare della teoria della relatività, la quale trae il suo fondamento proprio dai celebri postulati (dire ipotesi non credo sarebbe sbagliato) di Einstein.

le teorie scientifiche non hanno natura "ipotetica", in quanto basate sulla dialettica, definiamola così, fatti-teoria-fatti. Le teorie scientifiche non possono prescindere dai fatti e non possono che trovare la loro verifica nei fatti stessi, qual'ora questi non coincidano con la teoria, beh significa che la teoria è erronea certamente, ma non che l'interpretazione data dell'oggetto è fasulla perchè incompleta


Noi sappiamo benissimo dalla meccanica quantistica che l'osservazione di un sistema interagisce col sistema stesso. In altre parole l'osservatore modifica l'osservabile, cioè lo scienziato non ha accesso al fenomeno nella sua pura oggettività (ammesso che esista) ma interagisce con una sua interpretazione. Più precisamente si tratta di un postulato della meccanica quantistica, il collasso della funzione d'onda. Si tratta del postulato probabilmente più controverso della meccanica ondulatoria, ma comunque accettato dalla maggior parte della comunità scientifica. Non credo si posa andare oltre il principio di indeterminazione, dato che, nonostante lo si continuia chiamare principio, si tratta di un teorema. Non posso che dare torto al nostro amico, il quale invece ritiene che l'interpretazione del fenomeno sia completa.

Non vorrei fare un monologo, se qualcuno ritiene che io abbia detto panzane lo prego di intervenire.


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Titania1
Non l'avevi già aperto un topic del genere?

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