Succede anche in Italia

Andrea2976
Posto un link interessante per rendersi conto dei danni che si ottengono dando in mano la gestione della nostra "Istruzione" a degli incompetenti.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08 ... rio/51757/

Risposte
Luca.Lussardi
Esatto, a tutto quanto ho detto io si aggiunge proprio il fatto che l'Università è troppo vecchia.

GIBI1
... quello che dice Lussardi è corretto, ma c'è un'altra cosa più importante l'inamovibilità che penalizza pesantemente i giovani, che uno sia attivo o che non faccia niente, una volta ottenuto il posto, lo conserva fino a 70 (+2) anni (generalmente vanno in pensione solo se sono costretti, dove lo trovano un posto ben pagato per non far niente o quasi).

All'estero non è (quasi mai) così, è facile che il tizio del caso citato (se non è veramente valido) dopo un paio d'anni debba fare le valige.

Luca.Lussardi
Sì, so bene che non voleva essere una polemica politica. Ho colto infatti l'occasione per sottolineare che il problema della carriera accademica italiana non sta nella politica, ma sta nello svolgimento dei concorsi locali: sono infatti le commissioni le responsabili della disparità di giudizio, non sono le regole di reclutamento.

Per quanto riguarda il caso in questione bisognerebbe esaminare per bene la produzione scientifica del candidato, rispetto agli altri partecipanti. Bisogna anche poi tener conto del livello dei candidati che avevano presentato domanda per il posto che poi ha vinto, insomma è un esame difficile da fare, e spesso arrivano giudizi un po' avventati.

Andrea2976
Ciao Luca,

il topic non vuole essere di "stampo" politico, su quello purtroppo abbiamo poco da sperare.

Mi chiedevo come nascesse e da dove venisse una tale disparità di giudizio soprattutto a livello accademico e in ambito internazionale.
E' certo che quale siano i canoni di giudizio forse bisognerebbe uniformare le valutazioni a livello europeo.

Luca.Lussardi
In realtà qui si sta facendo un po' di confusione, e credo che lo stesso autore dell'articolo la faccia. C'entra ben poco in questo caso la politica; le regole di reclutamento universitario in Italia sulla carta sono per merito, sono poi le commissioni di concorso che non tengono conto del merito. Quindi il problema non è politico, ma è un problema che sta in chi gestisce i concorsi localmente, ovvero nelle commissioni.

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