SOS

nelly99
CIAO SPERO TANTO CHE QUALCUNO RIESCA AD AIUTARMI!
PARTENDO DAL PRESUPPOSTO CHE NUTRO UN PROFONDO DISPREZZO/ ODIO PER LA MATERIA "UNIONE EUROPEA", VOLEVO FARVI UNA DOMANDA PER OTTENERE UN CHIARIMENTO!
1) RAPPORTI TRA NORMATIVA COMUNITARIA E NORME NAZIONALI
2) DIALOGO GIURISPRUDENZIALE TRA CORTE COSTITUZIONALE E CORTE DI GIUSTIZIA
3) EFFICACIA DIRETTA - EFFETTI DIRETTI E INDIRETTI


CHI MI AIUTA??? SPERO TANTE IN UNA VOSTRA PRONTA RISPOSTA... CON TUTTA SINCERITà IL SECONDO PUNTO MI RISULTA MOOOOOOLTO DIFFICILE, VISTA LA QUESTIONE DI TUTTE QUELLE SENTENZE CHE SALTANO FUORI... CONFIDO IN QUALCUNO CHE RIESCA A ESPORMI L'ARGOMENTO IN MODO CHIARO... NON PER ESSERE PRETENZIOSA MA MEGLIO SAREBBE SE AD AIUTARMI FOSSE UN QUALCUNO CHE STA STUDIANDO IL MIO ESAME
.... BUONO STUDIO A TUTTI!

Risposte
Aleksej
1)Il primato del diritto comunitario si sostanzia nella prevalenza di quest’ultimo sulle norme interne con esso contrastanti, sia precedenti che successive e quale ne sia il rango, anche costituzionale.In pratica, la norma interna contrastante con una norma comunitaria provvista di efficacia diretta non può essere applicata ovvero deve essere disapplicata, con la conseguenza che il rapporto resta disciplinato, per quanto di ragione, dalla sola norma comunitaria.La giurisprudenza comunitaria ha costantemente affermato che “il giudice nazionale ha l’obbligo di applicare integralmente il diritto comunitario e di dare al singolo la tutela che quel diritto gli attribuisce, disapplicando di conseguenza la norma interna confliggente, sia anteriore che successiva a quella comunitaria”.Il principio della preminenza del diritto comunitario impone non solo al giudice ma allo Stato membro nel suo insieme, dunque a tutte le sue articolazioni, ivi comprese le amministrazioni, di dare piena efficacia alla norma comunitaria e, in caso di conflitto di una norma nazionale con una norma comunitaria provvista di effetto diretto, di disapplicarla.

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