Sono finito ?
Salve a tutti.
Il titolo del topic si riferisce alla mia carriera universitaria e scolastica in genere, perché mi trovo in un momento delicato direi, che non avrei mai voluto rivivere.
Ho avuto una carriera scolastica fatta di alti e bassi, dove i bassi sono coincisi con momenti di abbandono a volte forzati (non potevo farne a meno) altre volte forse evitabili, ma comuque sempre dipendenti dallo stato emotivo e da eventi a volte indipendenti da me (non di salute, per fortuna!).
Il prossimo mese, esattamente tra un mese, compio 26 anni e mi ritrovo con un pugno di mosche in mano: sono alla triennale di fisica (mi sono iscritto a 22 anni e mezzo) e ho accumulato poco più della metà dei crediti. Ero partito bene, avevo dato molti esami nei primi due anni; ero ''quasi'' al passo, poi l'ennesimo stop dovuto a delle pippe mentali (volevo avere delle fonti di denaro mie, senza chiedere ai miei; non che i miei non mi diano soldi, ma io non voglio pesare su loro) e problemi legati alla mia famiglia. Praticamente non do esami da un anno; non studio con costanza da un anno e mezzo.
E il problema che sorge, a mio parere inevitabile da affrontare, è la mia continuità negli studi, che NON è MAI ESISTITA. E' come se rendessi la metà o meno della metà. Senza continuità non posso stare al passo dei più bravi, mi sento come zoppo. E persino ragazzi e ragazze che all'inizio sembravano spacciati, con la loro continuità e costanza, sono riusciti anche a superarmi.
Ma il mio lamento non è dovuto ad un senso di competizione, come potrebbe sembrare da quanto sopra scritto. Mi chiedo: cosa devo fare? Vale la pena insistere, cercando di migliorarmi soprattutto sul piano della continuità, riuscendo a proseguire gli studi anche in momenti meno ''felici''??
La continuità senza dubbio migliora ogni aspetto e il rendimento in generale, sia come voti che come velocità. Il fatto è che già mi sento a disagio, anche se i miei colleghi si sono rivelati accoglienti e disponibilissimi e non mi hanno fatto pesare per nulla la differenza d'età. Mi sento a disagio perché, prima di iscrivermi, mi ero ripetuto di non incappare nello stesso errore che ho avuto anni prima. E invece è successo ancora.
Non penso che il problema sia dovuto alla scelta del corso di laurea. Fisica mi piace, anche se non ho mai disprezzato l'ipotesi di cambiare per andare a Matematica. Ma è una cosa che reputo ormai una follia sia perché appunto, non ho 20 anni ma quasi 26, sia perché dovrei fare moltissimi esami in più (le materie di matematica, a fisica, le ho date tutte però). E comunque sono contento del mio corso di laurea, a prescindere del mio apprezzamento smisurato per quello di matematica.
So bene che dovrei conoscere già le risposte, i consigli, il cosa fare e cosa non fare. Ma confido anche nello spirito critico di tutto il forum, che seguo da anni (almeno 5 anni mi pare) e che vedo ben uniformato in quanto a utenti competenti e saggi; fra studenti eccellenti e sapienti professori e neolaureati.
Non siate buonisti, dite la vostra anche se fa male.
Il titolo del topic si riferisce alla mia carriera universitaria e scolastica in genere, perché mi trovo in un momento delicato direi, che non avrei mai voluto rivivere.
Ho avuto una carriera scolastica fatta di alti e bassi, dove i bassi sono coincisi con momenti di abbandono a volte forzati (non potevo farne a meno) altre volte forse evitabili, ma comuque sempre dipendenti dallo stato emotivo e da eventi a volte indipendenti da me (non di salute, per fortuna!).
Il prossimo mese, esattamente tra un mese, compio 26 anni e mi ritrovo con un pugno di mosche in mano: sono alla triennale di fisica (mi sono iscritto a 22 anni e mezzo) e ho accumulato poco più della metà dei crediti. Ero partito bene, avevo dato molti esami nei primi due anni; ero ''quasi'' al passo, poi l'ennesimo stop dovuto a delle pippe mentali (volevo avere delle fonti di denaro mie, senza chiedere ai miei; non che i miei non mi diano soldi, ma io non voglio pesare su loro) e problemi legati alla mia famiglia. Praticamente non do esami da un anno; non studio con costanza da un anno e mezzo.
E il problema che sorge, a mio parere inevitabile da affrontare, è la mia continuità negli studi, che NON è MAI ESISTITA. E' come se rendessi la metà o meno della metà. Senza continuità non posso stare al passo dei più bravi, mi sento come zoppo. E persino ragazzi e ragazze che all'inizio sembravano spacciati, con la loro continuità e costanza, sono riusciti anche a superarmi.
Ma il mio lamento non è dovuto ad un senso di competizione, come potrebbe sembrare da quanto sopra scritto. Mi chiedo: cosa devo fare? Vale la pena insistere, cercando di migliorarmi soprattutto sul piano della continuità, riuscendo a proseguire gli studi anche in momenti meno ''felici''??
La continuità senza dubbio migliora ogni aspetto e il rendimento in generale, sia come voti che come velocità. Il fatto è che già mi sento a disagio, anche se i miei colleghi si sono rivelati accoglienti e disponibilissimi e non mi hanno fatto pesare per nulla la differenza d'età. Mi sento a disagio perché, prima di iscrivermi, mi ero ripetuto di non incappare nello stesso errore che ho avuto anni prima. E invece è successo ancora.
Non penso che il problema sia dovuto alla scelta del corso di laurea. Fisica mi piace, anche se non ho mai disprezzato l'ipotesi di cambiare per andare a Matematica. Ma è una cosa che reputo ormai una follia sia perché appunto, non ho 20 anni ma quasi 26, sia perché dovrei fare moltissimi esami in più (le materie di matematica, a fisica, le ho date tutte però). E comunque sono contento del mio corso di laurea, a prescindere del mio apprezzamento smisurato per quello di matematica.
So bene che dovrei conoscere già le risposte, i consigli, il cosa fare e cosa non fare. Ma confido anche nello spirito critico di tutto il forum, che seguo da anni (almeno 5 anni mi pare) e che vedo ben uniformato in quanto a utenti competenti e saggi; fra studenti eccellenti e sapienti professori e neolaureati.
Non siate buonisti, dite la vostra anche se fa male.

Risposte
Un grazie a tutti per avermi incoraggiato. Sto ricominciando con un ripasso, pian piano ma cercando di non andare troppo lento. Dopotutto se ho fatto un anno e mezzo decente vorrà dire che posso farne un altro e mezzo!
Un vivo grazie a tutti voi.
Un vivo grazie a tutti voi.
"fireball":
[quote="Ma.Gi.Ca. D"]pensavo parlavaste di Vacca il rapper!![]()
![]()
... infatti mi son chiesto ma quello sà pure scrivere??
![]()
![]()
...
E io credevo che avessi scritto "parlaste", invece...



"Ma.Gi.Ca. D":
pensavo parlavaste di Vacca il rapper!![]()
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... infatti mi son chiesto ma quello sà pure scrivere??
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...
E io credevo che avessi scritto "parlaste", invece...

pensavo parlavaste di Vacca il rapper!
... infatti mi son chiesto ma quello sà pure scrivere??
...






Uuh questi due libri sono degli anni '80, tranne alcune ristampe del 1993 (se ricordo bene), perciò non sono acquistabili in qualche e-commerce comune.
Io posseggo il primo, perchè lo ho trovato per caso ad un mercatino dei libri. Ma in una biblioteca si trovano di sicuro.
per acquistarli, comunque, Roberto Vacca ha messo online molti dei sui libri, più recenti, in formato pdf, e gli altri (tutti) sono acquistabili in fotocopie o in libri nuovi, tutto sul sito:
http://www.printandread.com/ (i due libri sono nella sezione http://www.printandread.com/carta.html solo in fotocopie)
anche altri suoi libri sono davvero interessanti, ne ha scritti molti
Io posseggo il primo, perchè lo ho trovato per caso ad un mercatino dei libri. Ma in una biblioteca si trovano di sicuro.
per acquistarli, comunque, Roberto Vacca ha messo online molti dei sui libri, più recenti, in formato pdf, e gli altri (tutti) sono acquistabili in fotocopie o in libri nuovi, tutto sul sito:
http://www.printandread.com/ (i due libri sono nella sezione http://www.printandread.com/carta.html solo in fotocopie)
anche altri suoi libri sono davvero interessanti, ne ha scritti molti

"ham_burst":
Se posso, vorrei darti un consiglio letterario, dato che la tua situazione era simile.
Quando iniziai veramente l'università lessi dei libri di Robero Vacca, un illuminato italiano, che ha cambiato completamente il mio modo di apprendere e di pensare (su alcuni aspetti).
Due libri in particolare, dei saggi un po' datati:
- Come imparare più cose e vivere meglio
- Come amministrare se stessi e presentarsi al mondo
non sono quei libri di Tizi americani in giacca e cravatta, che dicono che si può risolvere tutto con mille dollari, ma è il modo in cui Vacca stesso, umanamente, ha appreso quello che conosce.
Se ti sono utili (a me tantissimo)
Molto interessante... Che tu sappia, i due libri che hai citato si trovano online? Ho già controllato su IBS e siti analoghi, ci sono vari titoli dell'autore
(come Anche tu fisico, Anche tu matematico), ma traccia di quelli, nessuna...
Se posso, vorrei darti un consiglio letterario, dato che la tua situazione era simile.
Quando iniziai veramente l'università lessi dei libri di Robero Vacca, un illuminato italiano, che ha cambiato completamente il mio modo di apprendere e di pensare (su alcuni aspetti).
Due libri in particolare, dei saggi un po' datati:
- Come imparare più cose e vivere meglio
- Come amministrare se stessi e presentarsi al mondo
non sono quei libri di Tizi americani in giacca e cravatta, che dicono che si può risolvere tutto con mille dollari, ma è il modo in cui Vacca stesso, umanamente, ha appreso quello che conosce.
Se ti sono utili (a me tantissimo)
Quando iniziai veramente l'università lessi dei libri di Robero Vacca, un illuminato italiano, che ha cambiato completamente il mio modo di apprendere e di pensare (su alcuni aspetti).
Due libri in particolare, dei saggi un po' datati:
- Come imparare più cose e vivere meglio
- Come amministrare se stessi e presentarsi al mondo
non sono quei libri di Tizi americani in giacca e cravatta, che dicono che si può risolvere tutto con mille dollari, ma è il modo in cui Vacca stesso, umanamente, ha appreso quello che conosce.
Se ti sono utili (a me tantissimo)

Ciao.
Anche io abito nella tua stessa regione (città diversa ma la situazione è uguale se non peggiore vivendo in una città più piccola).
Posso dirti che i problemi che stai vivendo tu li ho vissuti pure io per 4 anni.
Quando ho deciso di iscrivermi in matematica (3 anni fa) sapevo che non era affatto facile avendo ormai dimenticato quasi tutto dopo 2 anni di materie completamente diverse (ahimè, mi ero iscritta in giurisprudenza) e un mese prima di immatricolarmi ho trovato un lavoro che mi assorbe a tempo pieno (8h al gg per 7gg a settimana, praticamente SEMPRE).
L'estate passata, avendo dato solo 1 esame in 1 anno e mezzo (nel frattempo ho avuto un operazione, problemi di salute seri), avevo deciso di mandare tutto in aria pensando che non ero tagliata per l'università, e ho sostenuto l'esame scritto di analisi 1 ormai demoralizzata, del tipo o va o me ne vado. Per fortuna è andato, e in 4 mesi ho dato 4 materia, tra le quali pure algebra (un mattone!).
Quindi posso dirti che i periodi no capitano, la mia vita è un susseguirsi di casini, pensa che quando mi sono tolta analisi 1 lo stesso giorno mi hanno detto di dovermi operare (quindi non ho potuto nemeno essere felice XD). Però ok, se la vita fosse facile perderemmo pure il piacere di viverla!
Concentrati solo su te stesso, smetti di tenerci molto all'università e vedrai che andrà tutto bene. Io ho capito che più tieni a qualcosa e peggio sarà..
In bocca al lupo!
Anche io abito nella tua stessa regione (città diversa ma la situazione è uguale se non peggiore vivendo in una città più piccola).
Posso dirti che i problemi che stai vivendo tu li ho vissuti pure io per 4 anni.
Quando ho deciso di iscrivermi in matematica (3 anni fa) sapevo che non era affatto facile avendo ormai dimenticato quasi tutto dopo 2 anni di materie completamente diverse (ahimè, mi ero iscritta in giurisprudenza) e un mese prima di immatricolarmi ho trovato un lavoro che mi assorbe a tempo pieno (8h al gg per 7gg a settimana, praticamente SEMPRE).
L'estate passata, avendo dato solo 1 esame in 1 anno e mezzo (nel frattempo ho avuto un operazione, problemi di salute seri), avevo deciso di mandare tutto in aria pensando che non ero tagliata per l'università, e ho sostenuto l'esame scritto di analisi 1 ormai demoralizzata, del tipo o va o me ne vado. Per fortuna è andato, e in 4 mesi ho dato 4 materia, tra le quali pure algebra (un mattone!).
Quindi posso dirti che i periodi no capitano, la mia vita è un susseguirsi di casini, pensa che quando mi sono tolta analisi 1 lo stesso giorno mi hanno detto di dovermi operare (quindi non ho potuto nemeno essere felice XD). Però ok, se la vita fosse facile perderemmo pure il piacere di viverla!
Concentrati solo su te stesso, smetti di tenerci molto all'università e vedrai che andrà tutto bene. Io ho capito che più tieni a qualcosa e peggio sarà..
In bocca al lupo!
"Rggb":
[quote="Zero87"]Come ha scritto anche un altro utente (non ricordo chi), ne ho conosciuti non pochi che a 40-50 anni si mettono a studiare...
Ma va!

"Zero87":
... e che non riescono per mancanza di elasticità mentale (me l'hanno detto loro).
Devo correggerti, probabilmente sbagliano o hai capito male. Non è mancanza di elasticità mentale - che invece è allenatissima, stante forse (spero) la maggiore esperienza.
E' questione di energia: si fa una fatica da cani.
Pertanto, un consiglio: approfittate dell'energia che vi dà l'età, studiate e non ve ne pentirete.[/quote]
Confermo al 100%. Quindi coraggio!!
"Zero87":
Come ha scritto anche un altro utente (non ricordo chi), ne ho conosciuti non pochi che a 40-50 anni si mettono a studiare...
Ma va!

"Zero87":
... e che non riescono per mancanza di elasticità mentale (me l'hanno detto loro).
Devo correggerti, probabilmente sbagliano o hai capito male. Non è mancanza di elasticità mentale - che invece è allenatissima, stante forse (spero) la maggiore esperienza.
E' questione di energia: si fa una fatica da cani.
Pertanto, un consiglio: approfittate dell'energia che vi dà l'età, studiate e non ve ne pentirete.
Non preoccuparti e vedi di stare tranquillo e di non essere troppo severo con te stesso.
PS. Mi è piaciuto molto l'intervento di Hamburst (il primo che ha risposto in questa discussione).
Io credo che sia la competizione a farci del male, a farci sentire dei falliti o roba simile. Stavo pensando di abbandonare gli studi: la magistrale mi sembra una pazzia e non ho neanche le basi per farla. Un passettino alla volta, però, sto iniziando a capirci qualcosa e vado avanti anche se mi ci vogliono annorum in più.
E' la competizione che ci fa del male. In tutti noi c'è lo spirito competitivo anche se non pare e rode tanto vedere gente che magari non studia quasi per nulla e fa il doppio degli esami che riusciamo a fare noi. Sto al secondo anno della magistrale e ho 48 crediti. Sicuramente andrò fuori corso ma tanto non mi importa: sono consapevole dei miei limiti del fatto che la mia memoria fa pena e che mi sono iscritto alla magistrale senza aver fatto un acca di geometria e algebra. Sono tra quelli più indietro però non mi importa: mi ci vorrà un anno in più? Due? Amen.
E' la competizione: quelli iscritti alla magistrale con me hanno una media di almeno 60 crediti al loro attivo e stanno pensando alla tesi. Ok, non sono al loro livello, non riuscirò mai a fare quanto loro. E allora? Sono stufo di sentirmi un fallito.
Non sono nella situazione di chi lavora e studia insieme quindi magari non posso capirti a fondo. Capisco Ma.Gi.Ca.D quando parla del conservatorio dato che 3 anni fa mi sono diplomato in pianoforte: è qualcosa di impensabile conciliare entrambe le cose dato che per diplomarsi in pianoforte il minimo è studiare 6 ore al giorno.
Non ti preoccupare, metticela tutta ed in bocca al lupo per gli esami. Come ha scritto anche un altro utente (non ricordo chi), ne ho conosciuti non pochi che a 40-50 anni si mettono a studiare e che non riescono per mancanza di elasticità mentale (me l'hanno detto loro).
Ciaociao e stai tranquillo. Avvelenarsi il sangue per lo studio? Non ne vale la pena secondo me.
PS. Mi è piaciuto molto l'intervento di Hamburst (il primo che ha risposto in questa discussione).
Io credo che sia la competizione a farci del male, a farci sentire dei falliti o roba simile. Stavo pensando di abbandonare gli studi: la magistrale mi sembra una pazzia e non ho neanche le basi per farla. Un passettino alla volta, però, sto iniziando a capirci qualcosa e vado avanti anche se mi ci vogliono annorum in più.
E' la competizione che ci fa del male. In tutti noi c'è lo spirito competitivo anche se non pare e rode tanto vedere gente che magari non studia quasi per nulla e fa il doppio degli esami che riusciamo a fare noi. Sto al secondo anno della magistrale e ho 48 crediti. Sicuramente andrò fuori corso ma tanto non mi importa: sono consapevole dei miei limiti del fatto che la mia memoria fa pena e che mi sono iscritto alla magistrale senza aver fatto un acca di geometria e algebra. Sono tra quelli più indietro però non mi importa: mi ci vorrà un anno in più? Due? Amen.
E' la competizione: quelli iscritti alla magistrale con me hanno una media di almeno 60 crediti al loro attivo e stanno pensando alla tesi. Ok, non sono al loro livello, non riuscirò mai a fare quanto loro. E allora? Sono stufo di sentirmi un fallito.
Non sono nella situazione di chi lavora e studia insieme quindi magari non posso capirti a fondo. Capisco Ma.Gi.Ca.D quando parla del conservatorio dato che 3 anni fa mi sono diplomato in pianoforte: è qualcosa di impensabile conciliare entrambe le cose dato che per diplomarsi in pianoforte il minimo è studiare 6 ore al giorno.
Non ti preoccupare, metticela tutta ed in bocca al lupo per gli esami. Come ha scritto anche un altro utente (non ricordo chi), ne ho conosciuti non pochi che a 40-50 anni si mettono a studiare e che non riescono per mancanza di elasticità mentale (me l'hanno detto loro).
Ciaociao e stai tranquillo. Avvelenarsi il sangue per lo studio? Non ne vale la pena secondo me.
"mork_1":
@Socio1985
mi pare di aver detto che sono materie meno opinabili. Comunque la questione non riguarda la difficoltà di ciò che studio. Del resto, per me potrebbe risultare facile fisica e matematica ma potrei essere un asino con le ali in Storia dell'Arte.
Continuo a pensarla diversamente

Comunque il mio consiglio è, paradossalmente, di non avere fretta. Se riprendi da uno "stop" avrai delle lacune e preparare un'esame ti richiederà più tempo rispetto agli altri. Inoltre prendere bei voti serve anche a dare valore a quello che stai facendo, sentiti libero pure di rifiutare voti che ti abbassano la media.
Sei solo tu che puoi decretare la tua fine. Ma non ti devi preoccupare troppo, hai ancora un sacco di tempo davanti a te e hai ancora la possibilità di rendere reali i tuoi sogni e le tue ambizioni. Sei finito solo se decidi di arrenderti e perdere ogni speranza. Ma farlo sarebbe secondo me un errore. Se proprio senti di non farcela e hai paura che dietro a queste 3 grosse pause ci sia un qualche problema più profondo, potresti cercare di chiedere consiglio ad uno specialista, uno psicologo. Non c'è niente di male nel chiedere aiuto in caso di difficoltà e non si deve per forza essere malati per andare da uno psicologo. In molte università ci sono centri di ascolto per problemi simili al tuo (normalmente del tutto gratuiti) e ci si può poi rivolgere anche ai centri di salute mentale (non ha senso spendere 60-70€ l'ora da un privato per un problema di questo tipo a mio parere).
Quello che noto dai tuoi post è comunque una forte autocritica e competitività. Competitività che non è solo verso gli altri, ma anche nei confronti dei tuoi sogni e delle tue ambizioni. Ambizioni che vanno molto in alto. Io credo che tu ti senta un fallito perché stai perdendo la gara con queste tue ambizioni e inizi a dubitare di poterle mai raggiungere. Inizi a dubitare di avere abbastanza continuità e forza di volontà di fare quello che desideri. E ogni nuovo esame è forse più difficile perché diventa allora come una nuova prova contro te stesso, una prova che devi superare per dimostrare a te stesso che ce la puoi fare. Ma così carichi i tuoi esami di una tensione enorme e ad ogni esame mancato diventa sempre più difficile. Ma devi rimparare a dare il giusto valore alle cose. Un esame non è tanto importante e un voto lo è ancora meno. Non ci sarà nessuno che nella tua vita ti chiederà che voto hai preso in un esame e un solo esame non conta molto nella media totale. Capisco che un brutto voto dopo tanto studio possa demoralizzare, ma non devi permettergli di prendere il controllo della tua vita. Perché così ha vinto lui.
Quello che noto dai tuoi post è comunque una forte autocritica e competitività. Competitività che non è solo verso gli altri, ma anche nei confronti dei tuoi sogni e delle tue ambizioni. Ambizioni che vanno molto in alto. Io credo che tu ti senta un fallito perché stai perdendo la gara con queste tue ambizioni e inizi a dubitare di poterle mai raggiungere. Inizi a dubitare di avere abbastanza continuità e forza di volontà di fare quello che desideri. E ogni nuovo esame è forse più difficile perché diventa allora come una nuova prova contro te stesso, una prova che devi superare per dimostrare a te stesso che ce la puoi fare. Ma così carichi i tuoi esami di una tensione enorme e ad ogni esame mancato diventa sempre più difficile. Ma devi rimparare a dare il giusto valore alle cose. Un esame non è tanto importante e un voto lo è ancora meno. Non ci sarà nessuno che nella tua vita ti chiederà che voto hai preso in un esame e un solo esame non conta molto nella media totale. Capisco che un brutto voto dopo tanto studio possa demoralizzare, ma non devi permettergli di prendere il controllo della tua vita. Perché così ha vinto lui.
"alfaceti":
Può capitare prendere dei voti inferiori a quello che avremmo meritato ma poi capita pure di prendere voti più alti e alla fine si compensano, questa è la verità.
Tipo in sostanza quello che diceva Moggi sugli errori arbitrali


A parte questo triste divagare......Comunica a coloro che ti stanno vicino quanto ciò che fai sia importante,fà loro partecipi del tuo disagio,sennò come fanno a capirti?Sta poi a loro se ti vogliono bene a mostrare la loro sensibilità.Lo sò che alcune barriere sono difficili da far cadere ma si è tanto più maturi quanto più si trova il coraggio di abbattarle.
Se ti senti finito ora pensa a come ti sentiresti se abbandonassi e a 40 anni ti ritrovassi con un lavoro insoddisfacente, o peggio senza lavoro. Potresti pensare: mamma mia come ero giovane allora, e come vorrei tornare indietro! Non mollare ora, forse avrai altri alti e bassi ma vedrai che quando la meta si avvicina ti sentirai invogliato a fare meglio. Ognuno di noi ha un proprio percorso, non pensare agli altri. Per quanto riguarda i voti immeritati, non fissartici troppo. Può capitare prendere dei voti inferiori a quello che avremmo meritato ma poi capita pure di prendere voti più alti e alla fine si compensano, questa è la verità.
Se trovi la formula magica che stai cercando comunicala anche a me perchè anche io la cerco da tempo.
Se trovi la formula magica che stai cercando comunicala anche a me perchè anche io la cerco da tempo.
@legendre
Sì hai ragione, in effetti a volte sono spietato con me stesso. Io vedo l'università come una possibilità preziosissima di imparare nuove cose alle quali sono interessato; l'università è per me una affidabile fonte del sapere per soddisfare le mie curiosità. Ciò che mi spaventa è che nella mia carriera scolastica è accaduto già 3 volte di fermarmi (incluso questo stop da un anno a questa parte) e vedo, noto che questi rallentamenti improvvisi (dovuti alle più disparate cause) comportano fatica nel riprendere ma anche nel rimettersi in linea con gli altri.
Avevo ben esordito all'università soprattutto nel primo anno e mezzo; ero praticamente al passo e mi davo il lusso di snobbare la sessione d'esami di Settembre (e ora riconosco che questo è stato un grave errore). Ero andato molto oltre le mie aspettative, devo dirlo. Poi boh, eventi in famiglia e un voto immeritato in particolare (un 24, al prof non stavo particolarmente simpatico...)hanno cominciato a demotivarmi.
Poi beh, c'è stata una ''guerra'' per certi versi nelle mie mura di casa (niente di grave, non si pensi a cose clamorose, semplici ''litigi di non comprensione'') e inevitabilmente questo ha influito parecchio.
Ecco, vorrei la formula magica per poter resistere a questi crolli emotivi.
Tuttavia non mi arrendo; domani riprendono le lezioni e sto riacquistando la determinazione necessaria. Solo che, adesso, vorrei intraprendere uno studio più continuo e privo di quei blocchi, in modo da poter dare il meglio di me, finalmente.
@Socio1985
mi pare di aver detto che sono materie meno opinabili. Comunque la questione non riguarda la difficoltà di ciò che studio. Del resto, per me potrebbe risultare facile fisica e matematica ma potrei essere un asino con le ali in Storia dell'Arte.
Sì hai ragione, in effetti a volte sono spietato con me stesso. Io vedo l'università come una possibilità preziosissima di imparare nuove cose alle quali sono interessato; l'università è per me una affidabile fonte del sapere per soddisfare le mie curiosità. Ciò che mi spaventa è che nella mia carriera scolastica è accaduto già 3 volte di fermarmi (incluso questo stop da un anno a questa parte) e vedo, noto che questi rallentamenti improvvisi (dovuti alle più disparate cause) comportano fatica nel riprendere ma anche nel rimettersi in linea con gli altri.
Avevo ben esordito all'università soprattutto nel primo anno e mezzo; ero praticamente al passo e mi davo il lusso di snobbare la sessione d'esami di Settembre (e ora riconosco che questo è stato un grave errore). Ero andato molto oltre le mie aspettative, devo dirlo. Poi boh, eventi in famiglia e un voto immeritato in particolare (un 24, al prof non stavo particolarmente simpatico...)hanno cominciato a demotivarmi.
Poi beh, c'è stata una ''guerra'' per certi versi nelle mie mura di casa (niente di grave, non si pensi a cose clamorose, semplici ''litigi di non comprensione'') e inevitabilmente questo ha influito parecchio.
Ecco, vorrei la formula magica per poter resistere a questi crolli emotivi.
Tuttavia non mi arrendo; domani riprendono le lezioni e sto riacquistando la determinazione necessaria. Solo che, adesso, vorrei intraprendere uno studio più continuo e privo di quei blocchi, in modo da poter dare il meglio di me, finalmente.
@Socio1985

Ma non eri quello che sosteneva che matematica e fisica fossero troppo facili da apprendere?
Finito a 26 anni?????How can this be possible?Come dice Dante:non ti curar di loro ma guarda e passa!Sei tu che ti preoccupi troppo di come vadano loro. Detta papale papale... agli altri di te non gliene frega proprio niente.La vera competizione viene dopo sul posto di lavoro..te lo dico perchè è cosi'.Scusa come tu vedi la tua carriera universitaria?Sfida,scommessa,''gozzoviglio finchè posso'',o ci vedi un futuro?Sii studente fino in fondo...consideralo un onesto lavoro per un lavoro futuro.Autocritica va benissimo si ma ti autodistruggeresti figliolo mio,autostimati!!!
Ciao, grazie per la risposta!
Devo dire che non ho riflettuto molto sulla possibilità di non trovare lavoro una volta laureato. Più che altro perché attualmente, con la maturità scientifica, ho comunque meno possibilità di quelle che avrei con la laurea (magistrale, perché vorrei arrivare almeno fin lì). Sono una persona che comunque ambisce molto in alto, non lo nascondo, ma so accontentarmi. Ma finché posso provo sempre a raggiungere il massimo.
Solo che a volte, voti magari immeritati (mi è capitato, varie volte direi...) si accompagnano a situazioni già di per sé particolari. E' questo ciò che mi ha spossato e ''spento'' quasi del tutto. La discontinuità che dura da un anno e mezzo lo dimostra. Interi mesi passati quasi senza far niente, orientazione verso altre discipline (per ingannare il tempo). Vedo persone che erano dietro a me superarmi e questo da un lato mi sconforta molto, come se fosse la manifestazione della mia incapacità.
Infine sottolineo che non ho mai preso un vero e proprio periodo sabbatico, perché le ''pause'' sono subentrate in maniera inconsapevole. Per meglio spiegarlo, i ''blocchi'' sono subentrati tutti (tranne il primo, quando avevo 13 anni) ma nel viverli non mi sono mai dato un periodo di pausa: mi sono sempre sforzato di superarli. E forse è qui che ho sbagliato ?
Più il tempo va avanti e più mi rendo conto che non posso stare con le mani in mano. Di certo non voglio rimanere studente fino a 30 anni. Questo mi spaventa davvero. Arrivare a questo punto.
@@Ma.gi.ca.d
Ciao grazie per l'intervento! Purtroppo io il lavoro non riesco a trovarlo. Complice ovviamente la mia residenza, che non offre possibilità di lavoro compatibili con lo studio (direi che non offre lavoro in generale
).
Il mio desiderio di trovarmi anche un lavoretto da 30 euro alla settimana è dovuto più che altro a esigenze strettamente personali e di orgoglio forse...Non ho particolari pressioni da parte dei miei. Credo che sia un modo per dire a me stesso che non sono un nullafacente!
Devo dire che non ho riflettuto molto sulla possibilità di non trovare lavoro una volta laureato. Più che altro perché attualmente, con la maturità scientifica, ho comunque meno possibilità di quelle che avrei con la laurea (magistrale, perché vorrei arrivare almeno fin lì). Sono una persona che comunque ambisce molto in alto, non lo nascondo, ma so accontentarmi. Ma finché posso provo sempre a raggiungere il massimo.
Solo che a volte, voti magari immeritati (mi è capitato, varie volte direi...) si accompagnano a situazioni già di per sé particolari. E' questo ciò che mi ha spossato e ''spento'' quasi del tutto. La discontinuità che dura da un anno e mezzo lo dimostra. Interi mesi passati quasi senza far niente, orientazione verso altre discipline (per ingannare il tempo). Vedo persone che erano dietro a me superarmi e questo da un lato mi sconforta molto, come se fosse la manifestazione della mia incapacità.
Infine sottolineo che non ho mai preso un vero e proprio periodo sabbatico, perché le ''pause'' sono subentrate in maniera inconsapevole. Per meglio spiegarlo, i ''blocchi'' sono subentrati tutti (tranne il primo, quando avevo 13 anni) ma nel viverli non mi sono mai dato un periodo di pausa: mi sono sempre sforzato di superarli. E forse è qui che ho sbagliato ?
Più il tempo va avanti e più mi rendo conto che non posso stare con le mani in mano. Di certo non voglio rimanere studente fino a 30 anni. Questo mi spaventa davvero. Arrivare a questo punto.
@@Ma.gi.ca.d
Ciao grazie per l'intervento! Purtroppo io il lavoro non riesco a trovarlo. Complice ovviamente la mia residenza, che non offre possibilità di lavoro compatibili con lo studio (direi che non offre lavoro in generale

Il mio desiderio di trovarmi anche un lavoretto da 30 euro alla settimana è dovuto più che altro a esigenze strettamente personali e di orgoglio forse...Non ho particolari pressioni da parte dei miei. Credo che sia un modo per dire a me stesso che non sono un nullafacente!
diciamo che l'università oggi come oggi è un tritacarne, non ti lascia scampo... io mi trovo in una situazione simile alla tua, non sono riuscito a dare nessun esame del primo semestre (sono al primo anno di Ingegneria) e devo dire che mi sono alquanto demoralizzato, e anche io ho fatto l'errore come voi di incominciare a lavorare, e mai errore fu più grande... ora mi ritrovo a dover studiare per l'università, per il conservatorio, dovendo anche lavorare... ma in queste situazioni è inutile stare a piangersi addosso... perchè si perde solo tempo, ma bisogna guardare in faccia alla realtà e lasciare da parte facili isterismi per trovare una soluzione...