Solutori on line
Da quanto frequento questo forum ho notato come spesso accada che giovani studenti di scuole superiori e di università si accalchino nelle varie sue sezioni postando richieste di soluzioni per i loro problemi scolastici (generalmente quesiti di natura matematica). Ho anche notato che in genere tali richieste vengono soddisfatte in men che non si dica da molti dei magnifici solutori che frequentano questo forum. Si forniscono soluzioni ad integrali, limiti, equazioni differenziali, problemi di fisica e altre cose.
Ora ciò che mi chiedo è quanto sia opportuno tutto ciò. Cioè, in altri termini, quale reale utilità potrebbe avere per un ragazzo/a ricevere la soluzione bell'e pronta ai problemi scolastici (e universitari)? Non si rischia di essere un tantino diseducativi? Non c'è il rischio che questi ragazzi si abituino a delegare agli altri la soluzione dei problemi della vita? Non sarebbe forse meglio limitarsi ad indicare la strada da seguire piuttosto che caricarli di peso sull'auto e portarli direttamente a destinazione senza neanche fargli pagare il biglietto (metaforicamente si intende)?
Sia chiaro che la mia non vuole assolutamente essere una critica nei confronti né dei solutori né degli studenti. Al loro posto probabilmente avrei senz'altro usufruito anch'io di tutti questi fantastici docenti on-line. Piuttosto il mio è un invito ad un dibattito; un invito ad esprimere la vostra opinione.
Ciao
Ora ciò che mi chiedo è quanto sia opportuno tutto ciò. Cioè, in altri termini, quale reale utilità potrebbe avere per un ragazzo/a ricevere la soluzione bell'e pronta ai problemi scolastici (e universitari)? Non si rischia di essere un tantino diseducativi? Non c'è il rischio che questi ragazzi si abituino a delegare agli altri la soluzione dei problemi della vita? Non sarebbe forse meglio limitarsi ad indicare la strada da seguire piuttosto che caricarli di peso sull'auto e portarli direttamente a destinazione senza neanche fargli pagare il biglietto (metaforicamente si intende)?
Sia chiaro che la mia non vuole assolutamente essere una critica nei confronti né dei solutori né degli studenti. Al loro posto probabilmente avrei senz'altro usufruito anch'io di tutti questi fantastici docenti on-line. Piuttosto il mio è un invito ad un dibattito; un invito ad esprimere la vostra opinione.
Ciao
Risposte
Bhe... effettivamente non avevo considerato questo punto di vista. La tua, WonderP, mi pare una osservazione parecchio significativa su cui vale assolutamente la pena ponderare [:)]
é vedo che il 70% del traffico è dovuto a pochi e questi sono quasi tutti "risolutori" (nel senso che la maggior parte dei post che scrivono sono di risposta), ma quelli che hanno scritto meno di 30 post sono più di 550 su 613 quindi quasi il 90% degli utenti!
In definitiva c'è un gruppo ristretto di amici che si adoperano per aiutare e un folto gruppo di utenti che ha bisogno di aiuto.
WonderP.
In definitiva c'è un gruppo ristretto di amici che si adoperano per aiutare e un folto gruppo di utenti che ha bisogno di aiuto.
WonderP.
Per quanto riguarda il mio modo di vedere tutto il discorso teoria-pratica devo riconoscere che forse io ne ho una visione distorta. Il mio unico punto di riferimento è la mia personcina, ed io sono sempre riuscito senza eccessiva difficoltà a trasferire le mie conoscenze teoriche direttamente nella pratica della risoluzione di esercizi. Ancora oggi, dopo anni dalla laurea, mi piace vantarmi di aver sempre superato gli scritti di tutti gli esami che ho affrontato nel corso della mia carriera scolastica. Però devo prendere atto dell'esperienza maturata da karl (uno dei migliori solutori del forum [:)]) che ha visto persone incapaci di trasferire in pratica le loro buone conoscenze teoriche.
La via di mezzo suggerita da dazuco è probabilmente la migliore.
Mi sembra poi che valga la pena discutere in particolare sui punti c) ed e) proposti da karl.
Leggendo il punto c) mi sembra di aver capito che la sopravvivenza del forum potrebbe dipendere in buona misura dai visitatori occasionali che si iscrivono per fare qualche domanda e poi sparire. Non lo so. Leggendo qualche dato statistico vedo che nel momento in cui scrivo, dei 14197 post ben 10197 sono dei primi 24 utenti (quelli con più di 100 post). Cioè il 70 per cento del traffico è dovuto ai frequentatori abituali. Se poi ci mettiamo tutti quelli che arrivano almeno fino a 50 post la percentuale sale ancora. Si potrebbe quasi dire che, in fondo, a frequentare questo forum e a tenerlo su siamo un gruppo di una quarantina di amici (così mi piace considerarvi).
Per quanto riguarda il punto e) sono daccordo che il forum non è una scuola e che i collaboratori non sono proff., però non sò fino a che punto sia utile per gli utenti occasionali che i collaboratori siano dispensati dal tenere in conto la comprensione di chi chiede.
Qui, è ovvio, si stanno solo esprimendo opinioni ed il tutto sta avvenendo nella più serena atmosfera possibile. Non penso che interessi a nessuno, e tanto meno a me, montare una polemica. L'unico scopo è quello di ascoltare le opinioni altrui per farci tutti una idea più precisa delle funzioni "didattiche" che questo forum, crescendo (cosa che io mi auspico perché è uno dei più bei forum che sono mai riuscito a trovare in rete da quanto navigo), potrebbe forse assolvere in maniera più sistematica.
Non mi occupo di didattica ed è per questo invito tutti voi ad esprimere le vostre opinioni in merito.
Ciao
La via di mezzo suggerita da dazuco è probabilmente la migliore.
Mi sembra poi che valga la pena discutere in particolare sui punti c) ed e) proposti da karl.
Leggendo il punto c) mi sembra di aver capito che la sopravvivenza del forum potrebbe dipendere in buona misura dai visitatori occasionali che si iscrivono per fare qualche domanda e poi sparire. Non lo so. Leggendo qualche dato statistico vedo che nel momento in cui scrivo, dei 14197 post ben 10197 sono dei primi 24 utenti (quelli con più di 100 post). Cioè il 70 per cento del traffico è dovuto ai frequentatori abituali. Se poi ci mettiamo tutti quelli che arrivano almeno fino a 50 post la percentuale sale ancora. Si potrebbe quasi dire che, in fondo, a frequentare questo forum e a tenerlo su siamo un gruppo di una quarantina di amici (così mi piace considerarvi).
Per quanto riguarda il punto e) sono daccordo che il forum non è una scuola e che i collaboratori non sono proff., però non sò fino a che punto sia utile per gli utenti occasionali che i collaboratori siano dispensati dal tenere in conto la comprensione di chi chiede.
Qui, è ovvio, si stanno solo esprimendo opinioni ed il tutto sta avvenendo nella più serena atmosfera possibile. Non penso che interessi a nessuno, e tanto meno a me, montare una polemica. L'unico scopo è quello di ascoltare le opinioni altrui per farci tutti una idea più precisa delle funzioni "didattiche" che questo forum, crescendo (cosa che io mi auspico perché è uno dei più bei forum che sono mai riuscito a trovare in rete da quanto navigo), potrebbe forse assolvere in maniera più sistematica.
Non mi occupo di didattica ed è per questo invito tutti voi ad esprimere le vostre opinioni in merito.
Ciao
Personalmente non ho mai fatto solo pratica per poi affrontare la teoria in seguito. Ho sempre allineato le due cose perchè se non capissi la teoria dietro un esercizio imparerei solo a memoria dei passaggi che poi non saprei come utilizzare nel caso il prossimo esercizio variasse di una virgola.
Dipende tutto dallo studente.
Io quasi per ogni esame mi procuro più di un libro di testo e aggiungo anche materiale scaricato da internet.
Ad esempio nell'ultimo esame che ho fatto di Fisica1 io ho studiato anche più del necessario (teoria e pratica) proprio perchè voglio sentirmi sicuro sulla materia e se avessi solo fatto esercizi non lo avrei mai passato l'esame.
Se poi uno si limita a capire solo il meccanismo di certi esercizi è affar suo, di certo questo forse lo aiuterà a passare l'esame ma non a maturare quella capacità di poter affrontare e risolvere i problemi che via via la vita o il lavoro riserverà.
D'altronde credo che l'università oltre a farti conoscere molte cose ti aiuta a creare quella giusta mentalità nell'affrontare i problemi.
Io credo che chi consegue una laurea si possa dividere in due categorie:
1) quelli a cui serve il pezzo di carta e basta
2) quelli a cui serve il pezzo di carta ma soprattutto capire quello che si studia perchè frutto di una passione interna
Ad esempio, io studio Informatica, e ho sentito molti studenti lamentarsi del fatto che in molte materie c'è Matematica ma allora dovrebbero andare a fare un corso regionale e diventare programmatori, amministratori etc etc. però il pezzo di carta fà gola.
Poi l'informatica oramai nella totalità delle società è solo un business. In poche realtà si potranno applicare le informazioni assorbite durante gli anni di studio.
Dipende tutto dallo studente.
Io quasi per ogni esame mi procuro più di un libro di testo e aggiungo anche materiale scaricato da internet.
Ad esempio nell'ultimo esame che ho fatto di Fisica1 io ho studiato anche più del necessario (teoria e pratica) proprio perchè voglio sentirmi sicuro sulla materia e se avessi solo fatto esercizi non lo avrei mai passato l'esame.
Se poi uno si limita a capire solo il meccanismo di certi esercizi è affar suo, di certo questo forse lo aiuterà a passare l'esame ma non a maturare quella capacità di poter affrontare e risolvere i problemi che via via la vita o il lavoro riserverà.
D'altronde credo che l'università oltre a farti conoscere molte cose ti aiuta a creare quella giusta mentalità nell'affrontare i problemi.
Io credo che chi consegue una laurea si possa dividere in due categorie:
1) quelli a cui serve il pezzo di carta e basta
2) quelli a cui serve il pezzo di carta ma soprattutto capire quello che si studia perchè frutto di una passione interna
Ad esempio, io studio Informatica, e ho sentito molti studenti lamentarsi del fatto che in molte materie c'è Matematica ma allora dovrebbero andare a fare un corso regionale e diventare programmatori, amministratori etc etc. però il pezzo di carta fà gola.
Poi l'informatica oramai nella totalità delle società è solo un business. In poche realtà si potranno applicare le informazioni assorbite durante gli anni di studio.
Per quanto riguarda il tema pratica o teoria personalmente io sono sempre andato di pari passo. Nel senso che se facevo solo esercizi rischiavo di farli a macchinetta cioè: in questo caso uso questa formula. Perché? perchè l'ho usata prima. La sola teoria mi portava a fare voli pindarici ma senza contatti con la "realtà". Peccato che questo sia il miglior suggerimento ma anche quello meno seguito. I miei amici puntavano al superamento dell'esame, quindi perima solo esercizi e poi solo teoria per passare prima lo scritto e poi l'orale...
WonderP.
WonderP.
Dico che la teoria e' una cosa e la pratica e'
un'altra (disgraziatissima) cosa. Per esperienza
personale ho visto gente capacissima di snocciolarti
la teoria della relativita' speciale ma pressoche'
paralizzata di fronte ad esercizi anche di basso
livello.Circa la questione di postare o meno risposte
dettagliate avrei varie considerazioni da fare:
a)il contenuto degli esercizi proposti richiede
spesso una soluzione particolareggiata.
Esempio:"mi dite come si risolvono le disequazioni
frazionarie?" (se non erro,postato proprio oggi 22/09).
b)frequentemente si tratta di verificare qualche calcolo
che il richiedente non e' assolutamente in grado
di fare(o perche' e'fin troppo..facile e allora che fai,
ti metti a pontificare? o perche' troppo difficile e cio'
rende impossibile una lezione... a distanza )
c)molto spesso il richiedente e' un visitatore sporadico
(che magari si e' iscritto sul momento) al quale
interessa una soluzione immediata ed e' scarsamente propenso
a sorbirsi sermoni sul come e sul quando.
La fortuna di questo sito e' che ognuno ci viene e ..preleva,
altrimenti si fa la fine di tanti altri forum dove le domande
e le risposte si intervallano di settimane!
d)Le soluzioni particolareggiate spesso sono un vero e
proprio modello su cui l'interessato,se vuole,puo' lavorare
e capire.Quelli che non ci vogliono lavorare sono anche
quelli meno ricettivi e piu' refrattari a lezioni piu' o meno
mirate.
e)La conclusione e' che un forum non e' una scuola e che
i collaboratori non sono proff. ai quali interessa che
i ragazzi prima capiscano e poi risolvano.
f)mie personalissime opinioni!!
karl.
un'altra (disgraziatissima) cosa. Per esperienza
personale ho visto gente capacissima di snocciolarti
la teoria della relativita' speciale ma pressoche'
paralizzata di fronte ad esercizi anche di basso
livello.Circa la questione di postare o meno risposte
dettagliate avrei varie considerazioni da fare:
a)il contenuto degli esercizi proposti richiede
spesso una soluzione particolareggiata.
Esempio:"mi dite come si risolvono le disequazioni
frazionarie?" (se non erro,postato proprio oggi 22/09).
b)frequentemente si tratta di verificare qualche calcolo
che il richiedente non e' assolutamente in grado
di fare(o perche' e'fin troppo..facile e allora che fai,
ti metti a pontificare? o perche' troppo difficile e cio'
rende impossibile una lezione... a distanza )
c)molto spesso il richiedente e' un visitatore sporadico
(che magari si e' iscritto sul momento) al quale
interessa una soluzione immediata ed e' scarsamente propenso
a sorbirsi sermoni sul come e sul quando.
La fortuna di questo sito e' che ognuno ci viene e ..preleva,
altrimenti si fa la fine di tanti altri forum dove le domande
e le risposte si intervallano di settimane!
d)Le soluzioni particolareggiate spesso sono un vero e
proprio modello su cui l'interessato,se vuole,puo' lavorare
e capire.Quelli che non ci vogliono lavorare sono anche
quelli meno ricettivi e piu' refrattari a lezioni piu' o meno
mirate.
e)La conclusione e' che un forum non e' una scuola e che
i collaboratori non sono proff. ai quali interessa che
i ragazzi prima capiscano e poi risolvano.
f)mie personalissime opinioni!!
karl.
Innanzi tutto ringrazio coloro che sono intervenuti. Noto con piacere che la questione che ho "sollevato" non tocca solo me ma anche altri frequentatori del forum. Capisco inoltre anche il parere degli studenti che sono intervenuti e devo confessare che in parte ne condivido le ragioni. Ai miei tempi gli esami orali erano preceduti da esami scritti che se non superati ti sbarravano letteralmente la strada. Se non si passava lo scritto i docenti, utilizzando un eufemismo un po' ridicolo, "sconsigliavano" di presentarsi agli orali. Era dunque di vitale importanza apprendere le tecniche di risoluzione degli esercizi. Tra l'altro le esercitazioni in aula erano il più delle volte svolte da non meglio identificati assistenti di cui spesso e volentieri non si sapeva nulla e che, il più delle volte, erano più spaesati di noi alunni. Io non avevo nulla contro questi assistenti però non appena entravano in aula loro in genere uscivo io. Per questo motivo anche io ero un assiduo utilizzatore di libri con esercizi svolti.
Dicevo però che condivido solo in parte le ragioni degli studenti. Infatti io sono fondamentalmente convinto che: "...la più pratica tra le pratiche è la teoria". La prima volta che sentii questa frase fu al primo anno della facoltà di ingegneria e fu pronunciata dal docente di fisica. Lì per li pensai che il professore si fosse fuso il cervello, ma con tempo cominciai a comprendere il profondo significato di quella frase. Cerco di spiegarmi meglio. Secondo me studiare la procedura bruta di risoluzione di un esercizio non è una attività che può veramente classificarsi come studio con la S maiuscola. Si sta semplicemente imparando una sequenza di operazioni senza però comprendere se le stesse operazioni possano o meno applicarsi per la risoluzione di altri problemi. Si sta imparando una "ricetta" che potrebbe non servire a nulla nel caso in cui il problema d'esame sia di tipo "imprevisto" (cosa che a me accadeva sistematicamente). Io sono convinto che solo una solida preparazione teorica possa fornire gli strumenti necessari ad affrontare un qualunque tipo di esercizio.
Cosa pensate voi a riguardo dell'eterno dualismo teoria-pratica?
Dicevo però che condivido solo in parte le ragioni degli studenti. Infatti io sono fondamentalmente convinto che: "...la più pratica tra le pratiche è la teoria". La prima volta che sentii questa frase fu al primo anno della facoltà di ingegneria e fu pronunciata dal docente di fisica. Lì per li pensai che il professore si fosse fuso il cervello, ma con tempo cominciai a comprendere il profondo significato di quella frase. Cerco di spiegarmi meglio. Secondo me studiare la procedura bruta di risoluzione di un esercizio non è una attività che può veramente classificarsi come studio con la S maiuscola. Si sta semplicemente imparando una sequenza di operazioni senza però comprendere se le stesse operazioni possano o meno applicarsi per la risoluzione di altri problemi. Si sta imparando una "ricetta" che potrebbe non servire a nulla nel caso in cui il problema d'esame sia di tipo "imprevisto" (cosa che a me accadeva sistematicamente). Io sono convinto che solo una solida preparazione teorica possa fornire gli strumenti necessari ad affrontare un qualunque tipo di esercizio.
Cosa pensate voi a riguardo dell'eterno dualismo teoria-pratica?
Il problema era sorto anche qualche tempo fa. Personalemte quando risolvo il problema cerco di mettere anche il ragionamento. Sta poi a chi chiede la soluzione analizzarla o usarla per copiarla. Poi se mi accorgo che un utente mette sempre problemi simili e ci "usa" come solutori, semplicemete smetto di rispondere
WonderP.
WonderP.
Grazie gattomatto per avere sollevato questo problema. Spesso ci penso anch'io se sia educativo o no dare una risposta dettagliata (passaggio per passaggio) ai quesiti proposti.
Personalmente propendo per dare una soluzione a "grandi linee", giusto le idee guida.
Ciao. Arrigo.
Personalmente propendo per dare una soluzione a "grandi linee", giusto le idee guida.
Ciao. Arrigo.
ti rispondo per quel che mi riguarda..
a volte mi è capitato di chiedere di risolvermi degli esercizi che non capivo perchè non svolti sul libro e il professore chissà dove si trova.
io capisco molto di più da un esercizio risolto che da tutta la teoria studiata prima.
so che dovrebbe essere il contrario ma l'esercizio svolto mi da un grosso aiuto per capire la teoria che c'è dietro.
è logico che come in ogni situazione c'è chi approfitta, ma d'altra parte farsi risolvere un esercizio può essere la chiave di tutto un ragionamento che sfugge per poco..
non so se mi sono espressa bene [:)]
a volte mi è capitato di chiedere di risolvermi degli esercizi che non capivo perchè non svolti sul libro e il professore chissà dove si trova.
io capisco molto di più da un esercizio risolto che da tutta la teoria studiata prima.
so che dovrebbe essere il contrario ma l'esercizio svolto mi da un grosso aiuto per capire la teoria che c'è dietro.
è logico che come in ogni situazione c'è chi approfitta, ma d'altra parte farsi risolvere un esercizio può essere la chiave di tutto un ragionamento che sfugge per poco..
non so se mi sono espressa bene [:)]
Tutto dipende dal grado di maturità e voglia di imparare di ciascuno di noi.
Io ad esempio grazie a loro ho imparato molte cose ed ho sciolto molti dubbi che l'università mi faceva affiorare.
Gli esercizi che mi svolgevano li studiavo attentamente per capire il motivo del mio intoppo.
Certo che se fai una copia degli esercizi per portarli al compito tanto per avere fortuna nel caso che ..... allora non capirai mai niente di matematica, fisica o altro e prima o poi questo esce fuori.
Io ad esempio grazie a loro ho imparato molte cose ed ho sciolto molti dubbi che l'università mi faceva affiorare.
Gli esercizi che mi svolgevano li studiavo attentamente per capire il motivo del mio intoppo.
Certo che se fai una copia degli esercizi per portarli al compito tanto per avere fortuna nel caso che ..... allora non capirai mai niente di matematica, fisica o altro e prima o poi questo esce fuori.
Sono d'accordo, infatti io tendo spesso a dare solamente suggerimento o l'idea.
Luca.
Luca.