[Sfogo Inside] Perchè la multidisciplinarità è scoraggiata?
Pongo questa domanda perchè va oltre le mie abilità di comprensione.
Come ho già scritto in giro nel forum, dopo la triennale in informatica, alla magistrale vorrei passare a matematica, specializzandomi in fisica matematica.
Faccio questa scelta per pura passione per la materia e per la matematica in generale (senza lasciare indietro la fisica).
Al fine di fare questo passo, ho un piano di studi potenziato (196 CFU) e molto matematicizzato.
Nessuno capisce il perchè io infarcisca la mia lista esami con quelli della triennale di matematica, per non parlare di quelli in soprannumero ("fai esami in più? Che sbatti, sei matto").
Faccio notare che quello che lascia attonite tutte le persone con cui parlo non è la matematica in se (sarebbe uguale se mi interessassi di economia o di biologia[nota]Come esempio di ciò, l'esame di bioinformatica viene visto come una cosa strana che solo i pazzi fanno, andiamo cosa ti servirà mai applicare l'informatica alla biologia?[/nota]), ma il fatto che io studi materie differenti da quelle del mio corso di laurea.
La lista di persone che la pensano in questo modo è per ora questa:
$1)$ compagni di corso che pensano che le materie diverse dall'informatica siano inutili (e quindi imparate per l'esame e basta)
$2)$ professori che ti guardano male come se stessi tradendo la loro fede per un culto nemico
$3)$ datori di lavoro che pensano che il mio percorso sia disorganizzato
$4)$ parenti laureati che non concepiscono l'idea di studiare materie diverse dalla loro specializzazione (equiparabili a $1)$))
ora, se $1)$ e $4)$ sono insignificanti, i punti $2)$ e $3)$ sono molto rilevanti, a livello lavorativo e accademico.
I professori affermano stizziti: "ma lei si vuole laureare in matematica o in informatica?", o "cosa ci fa in questo corso, non ha sbagliato classe?".
Nei colloqui che ho fatto (al carer day) mi hanno sempre detto che un percorso come il mio è troppo strano e che mostra inconcludenza, scarse capacità organizzative e mancanza di conoscenza di se stessi e dei propri interessi (secondo me è il contrario, servono molte capacità organizzative ed intrapendenza per studiare a fondo materie completamente estranee a quello che fai, inoltre devi fare un'intensa analisi di te stesso per fare il salto).
Mi è stato anche detto ad esempio che preferirebbero un laureato in informatica e basta che una persona con una seconda triennale in un'altra materia, per questioni sull'omogeneità del percorso di studi, come se una persona con più interessi non sia valida perchè temono che non sia dettagliatamente preparata o che si perda via in cose (per loro) insignificanti.
mi viene in mente la frase "jack of all trade, master of none[nota]uomo di tutti i mestieri, maestro di nessuno[/nota]", usata spesso per denigrare chi sa molte cose, indicando lo scarso dettaglio del loro sapere. A questa preferisco la versione "jack of all trade, master of some[nota]uomo di tutti i mestieri, maestro di qualcuno[/nota]", che penso rappresenti meglio la mia idea.
Io sono dell'idea di studiare quello che incuriosice in modo dettagliato e completo, senza curarsi delle eventuali applicazioni pratiche / lavorative (knowledge for knowledge sake).
penso anche alla frase che si dice sempre ai colloqui con una persona che sa troppo o che ha troppi titoli, ovvero "lei è troppo qualificato".
Perchè dovrebbe essere una cosa negativa essere interessato a più argomenti e a formarsi in modo più ampio, mantenendo comunque un buon livello di dettaglio?
Grazie per le risposte e scusate lo sfogo
Come ho già scritto in giro nel forum, dopo la triennale in informatica, alla magistrale vorrei passare a matematica, specializzandomi in fisica matematica.
Faccio questa scelta per pura passione per la materia e per la matematica in generale (senza lasciare indietro la fisica).
Al fine di fare questo passo, ho un piano di studi potenziato (196 CFU) e molto matematicizzato.
Nessuno capisce il perchè io infarcisca la mia lista esami con quelli della triennale di matematica, per non parlare di quelli in soprannumero ("fai esami in più? Che sbatti, sei matto").
Faccio notare che quello che lascia attonite tutte le persone con cui parlo non è la matematica in se (sarebbe uguale se mi interessassi di economia o di biologia[nota]Come esempio di ciò, l'esame di bioinformatica viene visto come una cosa strana che solo i pazzi fanno, andiamo cosa ti servirà mai applicare l'informatica alla biologia?[/nota]), ma il fatto che io studi materie differenti da quelle del mio corso di laurea.
La lista di persone che la pensano in questo modo è per ora questa:
$1)$ compagni di corso che pensano che le materie diverse dall'informatica siano inutili (e quindi imparate per l'esame e basta)
$2)$ professori che ti guardano male come se stessi tradendo la loro fede per un culto nemico
$3)$ datori di lavoro che pensano che il mio percorso sia disorganizzato
$4)$ parenti laureati che non concepiscono l'idea di studiare materie diverse dalla loro specializzazione (equiparabili a $1)$))
ora, se $1)$ e $4)$ sono insignificanti, i punti $2)$ e $3)$ sono molto rilevanti, a livello lavorativo e accademico.
I professori affermano stizziti: "ma lei si vuole laureare in matematica o in informatica?", o "cosa ci fa in questo corso, non ha sbagliato classe?".
Nei colloqui che ho fatto (al carer day) mi hanno sempre detto che un percorso come il mio è troppo strano e che mostra inconcludenza, scarse capacità organizzative e mancanza di conoscenza di se stessi e dei propri interessi (secondo me è il contrario, servono molte capacità organizzative ed intrapendenza per studiare a fondo materie completamente estranee a quello che fai, inoltre devi fare un'intensa analisi di te stesso per fare il salto).
Mi è stato anche detto ad esempio che preferirebbero un laureato in informatica e basta che una persona con una seconda triennale in un'altra materia, per questioni sull'omogeneità del percorso di studi, come se una persona con più interessi non sia valida perchè temono che non sia dettagliatamente preparata o che si perda via in cose (per loro) insignificanti.
mi viene in mente la frase "jack of all trade, master of none[nota]uomo di tutti i mestieri, maestro di nessuno[/nota]", usata spesso per denigrare chi sa molte cose, indicando lo scarso dettaglio del loro sapere. A questa preferisco la versione "jack of all trade, master of some[nota]uomo di tutti i mestieri, maestro di qualcuno[/nota]", che penso rappresenti meglio la mia idea.
Io sono dell'idea di studiare quello che incuriosice in modo dettagliato e completo, senza curarsi delle eventuali applicazioni pratiche / lavorative (knowledge for knowledge sake).
penso anche alla frase che si dice sempre ai colloqui con una persona che sa troppo o che ha troppi titoli, ovvero "lei è troppo qualificato".
Perchè dovrebbe essere una cosa negativa essere interessato a più argomenti e a formarsi in modo più ampio, mantenendo comunque un buon livello di dettaglio?
Grazie per le risposte e scusate lo sfogo

Risposte
"raffamaiden":
(Abbott Lawrence Lowell)
Non sapendo chi fosse costui, ho fatto una ricerca su wiki che condivido con gli utenti del forum:
He served as President of Harvard University from 1909 to 1933.
"claudio86":
Non ho capito se ti interessa continuare a studiare informatica anche dopo la triennale, oppure hai deciso di abbandonare per spostarti su fisica matematica. Non conosco granché questo campo, ma a occhio non vedo molti punti di contatto con l'informatica. In che modo studiare informatica ti sarà utile nella fisica matematica o viceversa? Sarebbe sicuramente più "giustificabile" se avessi scelto una specializzazione più vicina, es. calcolo scientifico.
Se invece vuoi proprio abbandonare informatica mi sembra una situazione molto più diffusa e meno problematica, stai semplicemente correggendo il tiro dopo i primi anni di università. Messo in conto un po' di tempo per recuperare quello che manca, non dovresti avere problemi.
Inizialmente avevo l'idea di continuare informatica, mantenendo un alto livello matematico. Poi ho iniziato a guardare i corsi delle magistrali a Milano. A me interessebbe solo la parte di informatica teorica (teoria della computazione, del'informazione, logica matematica), quindi praticamente più dell80% dei corsi non fa per me. Vedo già alla triennale, dove trovo tutti i corsi più "tecnici", quali sistemi distribuiti o reti, noiosi e poco entusiasmanti.
Ho quindi deciso di passare alla magistrale alla matematica, e non dovrei avere problemi di ammissione (sono già andato a parlare con il coordinatore del corso di laurea e che si occupa di queste cose, alla fine del mio terzo anno sarò in pari con analisi, probabilità e matematica numerica, inoltre penso di iscrivermi ai corsi singoli di algebra e geometria della statale per certificare quello che so). Non ho scelto le scienze computazionali perchè trovo la materia poco interessante. Non dico che la abolirei dal mondo, l'ho studiata e la studierò in futuro, ma non è quello che vorrei fare nella vita. (Se poi mi ci devo adattare non è un problema, ma per ora lasciami sognare di riuscire a fare ricerca

"claudio86":
La stragrande maggioranza delle offerte di lavoro per informatica che ho visto erano nel settore web, programmazione e consulenza su sistemi software (cloud, database…). Una specializzazione in fisica matematica è praticamente inutile, quando potresti prenderne una in informatica o fare direttamente esperienza in azienda. È vero che da un lato mostra apertura mentale, ma dall'altro è tempo speso ad acquisire competenze che non potrai sfruttare.
Qualche volta ho visto posizioni in cui un'impronta matematica era apprezzata, ma mai specificatamente per fisica matematica. Magari a parti invertite non è così, e nelle offerte per fisici matematici (delle quali io non mi sono mai interessato) una formazione informatica è ben vista.
In realtà guardando il mio piano di studi è molto spinto sull'analisi con due corsi di fisica matematica (di cui uno sulle equazioni alle derivate parziali, quindi anche analisi). Il problema non è il tipo di matematica, ma il fatto cheio studi qualcosa di diverso.
"claudio86":
Di solito è perché il lavoro che ti offrono richiede solo una piccola parte delle tue competenze e temono che prima o poi cercheresti altro per sfruttarle meglio.
Non penso che però il problema sia questo. Tutti i colloqui che ho fatto erano per stage / contratti a tempo determinato, senza assicurazioni sul dopo.
"claudio86":
Qui mi sembra che abbiano ragione. Ti stai laureando in informatica, l'università ti riconoscerà un titolo di studio, dovrà garantire che hai seguito un determinato percorso in informatica. Non puoi fare di testa tua in barba al regolamento accademico. Anche io avevo un piano di studi stracolmo di corsi di matematica, praticamente tutti quelli disponibili nei corsi a scelta, ma rispettava comunque i vincoli.
Analisi numerica è molto interessante (almeno secondo me) ma non vedo perché studiarla in un corso di algoritmi (a parte qualche richiamo) quando ci sono i corsi di analisi numerica.
Anche io rispetto i vincoli (se no non approvavano il mio piano). E' solo una questione di mentalità. Se uno studente di fisica fa domande sulla struttura di matematica di quello che studia nessuno fa una piega, mente se lo fai mentre lavori con i linguaggi formali (che usa molta algebra mimetizzata) è diverso.
L'analisi numerica è un esempio. Non credo che quando studi le equazioni differenziali in analisi tu non veda qualche modello fisico/biologico/economico, tipo l'evoluzione delle popolazioni o l'oscillatore armonico. In un corso di algoritmi sarebbe invece secondo me molto interessante vedere ad esempio gli algoritmi base per trovare gli zeri di una funzione, analizzandone sia la velocità che la precisione. In particolare non mi sembra di aver mai sentito dire nulla sulla precisione di un algoritmo e della propagazione degli errori in esso.
"claudio86":
Gli studenti di matematica sono esseri umani come te, hanno più o meno la tua stessa età e hanno seguito un percorso abbastanza simile. I corsi di matematica che segui a informatica dovrebbero darti le basi sufficienti per seguire quelli successivi a matematica (fermo restando che a informatica non si fanno tutti quelli che si fanno a matematica, quelli mancanti dovrai per forza recuperarli).
Su qesto non sono d'accordo. I corsi matematici ad informatica non sono per nulla sufficienti, puoi anche prendere 30 e lode in analisi 1 di informatica, ma non avresti comunque conoscenze adatte a seguire analisi 2 di amtematica. Devi integrare molto, praticamente devi partire da zero sulle amterie già fatte. Per questo affermo che sarebbe bello il sistema statunitense. Potendo scegliere il corso da frequentare, non ci sarebbe questa differenza di basi.
Non parliamo poi delle abilità matematiche della popolazione informatica, tutti pensano che sia solo una materia messa li per riempire i buchi e che non centra molto con essa (per molti matematica=analisi. Cè un corso di algebra a scelta al secondo anno, ma è abbastanza ridicolo e ho preferito fare fisica).
"claudio86":
Per il resto, mi sembra semplicemente che le persone con cui ti sei confrontato hanno una mentalità un po' chiusa. Quando io frequentavo corsi in soprannumero alcuni amici mi prendevano per matto, altri per appassionato. Ai colloqui alcuni recruiter apprezzavano, altri no (e no, non è un problema solo italiano). Sta a te riuscire a motivare le tue scelte.
Rispondendo alla domanda del titolo, credo che la multidisciplinarietà sia scoraggiata perché non è semplice per uno studente trovare il giusto equilibrio tra settori diversi. È molto più semplice "incanalare" gli studenti in percorsi monodisciplinari collaudati più o meno flessibili.
Sicuramente hanno una mentalità chiusa, ma rispetto alla mia esperienza sono la amggior parte delle persone. Anche il professore con cui ho parlato per l'ammissione alla amgistrale all'inizio era scettico, poi però ha cambiato idea (anche se ha detto che alla fine la decisione la prende la commissione e non solo lui). Dovrò vendermi bene al colloquio iniziale

Non ho capito se ti interessa continuare a studiare informatica anche dopo la triennale, oppure hai deciso di abbandonare per spostarti su fisica matematica. Non conosco granché questo campo, ma a occhio non vedo molti punti di contatto con l'informatica. In che modo studiare informatica ti sarà utile nella fisica matematica o viceversa? Sarebbe sicuramente più "giustificabile" se avessi scelto una specializzazione più vicina, es. calcolo scientifico.
Se invece vuoi proprio abbandonare informatica mi sembra una situazione molto più diffusa e meno problematica, stai semplicemente correggendo il tiro dopo i primi anni di università. Messo in conto un po' di tempo per recuperare quello che manca, non dovresti avere problemi.
La stragrande maggioranza delle offerte di lavoro per informatica che ho visto erano nel settore web, programmazione e consulenza su sistemi software (cloud, database…). Una specializzazione in fisica matematica è praticamente inutile, quando potresti prenderne una in informatica o fare direttamente esperienza in azienda. È vero che da un lato mostra apertura mentale, ma dall'altro è tempo speso ad acquisire competenze che non potrai sfruttare.
Qualche volta ho visto posizioni in cui un'impronta matematica era apprezzata, ma mai specificatamente per fisica matematica. Magari a parti invertite non è così, e nelle offerte per fisici matematici (delle quali io non mi sono mai interessato) una formazione informatica è ben vista.
Di solito è perché il lavoro che ti offrono richiede solo una piccola parte delle tue competenze e temono che prima o poi cercheresti altro per sfruttarle meglio.
Qui mi sembra che abbiano ragione. Ti stai laureando in informatica, l'università ti riconoscerà un titolo di studio, dovrà garantire che hai seguito un determinato percorso in informatica. Non puoi fare di testa tua in barba al regolamento accademico. Anche io avevo un piano di studi stracolmo di corsi di matematica, praticamente tutti quelli disponibili nei corsi a scelta, ma rispettava comunque i vincoli.
Analisi numerica è molto interessante (almeno secondo me) ma non vedo perché studiarla in un corso di algoritmi (a parte qualche richiamo) quando ci sono i corsi di analisi numerica.
Gli studenti di matematica sono esseri umani come te, hanno più o meno la tua stessa età e hanno seguito un percorso abbastanza simile. I corsi di matematica che segui a informatica dovrebbero darti le basi sufficienti per seguire quelli successivi a matematica (fermo restando che a informatica non si fanno tutti quelli che si fanno a matematica, quelli mancanti dovrai per forza recuperarli).
Per il resto, mi sembra semplicemente che le persone con cui ti sei confrontato hanno una mentalità un po' chiusa. Quando io frequentavo corsi in soprannumero alcuni amici mi prendevano per matto, altri per appassionato. Ai colloqui alcuni recruiter apprezzavano, altri no (e no, non è un problema solo italiano). Sta a te riuscire a motivare le tue scelte.
Rispondendo alla domanda del titolo, credo che la multidisciplinarietà sia scoraggiata perché non è semplice per uno studente trovare il giusto equilibrio tra settori diversi. È molto più semplice "incanalare" gli studenti in percorsi monodisciplinari collaudati più o meno flessibili.
Se invece vuoi proprio abbandonare informatica mi sembra una situazione molto più diffusa e meno problematica, stai semplicemente correggendo il tiro dopo i primi anni di università. Messo in conto un po' di tempo per recuperare quello che manca, non dovresti avere problemi.
"sapo93":
Nei colloqui che ho fatto (al carer day) mi hanno sempre detto che un percorso come il mio è troppo strano e che mostra inconcludenza, scarse capacità organizzative e mancanza di conoscenza di se stessi e dei propri interessi (secondo me è il contrario, servono molte capacità organizzative ed intrapendenza per studiare a fondo materie completamente estranee a quello che fai, inoltre devi fare un'intensa analisi di te stesso per fare il salto).
Mi è stato anche detto ad esempio che preferirebbero un laureato in informatica e basta che una persona con una seconda triennale in un'altra materia, per questioni sull'omogeneità del percorso di studi, come se una persona con più interessi non sia valida perchè temono che non sia dettagliatamente preparata o che si perda via in cose (per loro) insignificanti.
La stragrande maggioranza delle offerte di lavoro per informatica che ho visto erano nel settore web, programmazione e consulenza su sistemi software (cloud, database…). Una specializzazione in fisica matematica è praticamente inutile, quando potresti prenderne una in informatica o fare direttamente esperienza in azienda. È vero che da un lato mostra apertura mentale, ma dall'altro è tempo speso ad acquisire competenze che non potrai sfruttare.
Qualche volta ho visto posizioni in cui un'impronta matematica era apprezzata, ma mai specificatamente per fisica matematica. Magari a parti invertite non è così, e nelle offerte per fisici matematici (delle quali io non mi sono mai interessato) una formazione informatica è ben vista.
"sapo93":
penso anche alla frase che si dice sempre ai colloqui con una persona che sa troppo o che ha troppi titoli, ovvero "lei è troppo qualificato".
Perchè dovrebbe essere una cosa negativa essere interessato a più argomenti e a formarsi in modo più ampio, mantenendo comunque un buon livello di dettaglio?
Di solito è perché il lavoro che ti offrono richiede solo una piccola parte delle tue competenze e temono che prima o poi cercheresti altro per sfruttarle meglio.
"sapo93":
no, ma professori di informatica a cui si fanno domande sulla parte matematica di quello che spiegano o applicazioni matematiche hanno qualche dubbio sul perchè mi interessi della cosa (ad esempio in un corso di algoritmi non vedrai mai nulla di analisi numerica, anche se potrebbe essere interessante farlo), o altri parlando di progetti aggiuntivi bloccano tutte le proposte rivolte verso cose più matematiche. Per non tirare in ballo le battaglie per il piano di studi (se potessi farlo come vorrei io tutte le materie matematiche obbligatorie verrebbero sostituite dalle corrispettive di matematica).
Qui mi sembra che abbiano ragione. Ti stai laureando in informatica, l'università ti riconoscerà un titolo di studio, dovrà garantire che hai seguito un determinato percorso in informatica. Non puoi fare di testa tua in barba al regolamento accademico. Anche io avevo un piano di studi stracolmo di corsi di matematica, praticamente tutti quelli disponibili nei corsi a scelta, ma rispettava comunque i vincoli.
Analisi numerica è molto interessante (almeno secondo me) ma non vedo perché studiarla in un corso di algoritmi (a parte qualche richiamo) quando ci sono i corsi di analisi numerica.
"sapo93":
I professori di matematica invece ti guardano come dire "questo lo perdiamo dopo 2 lezioni" e sono un po scettici della cosa, ma finora ho solo seguito corsi sporadicamente senza dare esami (per interesse personale diciamo, al fine di estendere quello fatto ad informatica).
Gli studenti di matematica sono esseri umani come te, hanno più o meno la tua stessa età e hanno seguito un percorso abbastanza simile. I corsi di matematica che segui a informatica dovrebbero darti le basi sufficienti per seguire quelli successivi a matematica (fermo restando che a informatica non si fanno tutti quelli che si fanno a matematica, quelli mancanti dovrai per forza recuperarli).
Per il resto, mi sembra semplicemente che le persone con cui ti sei confrontato hanno una mentalità un po' chiusa. Quando io frequentavo corsi in soprannumero alcuni amici mi prendevano per matto, altri per appassionato. Ai colloqui alcuni recruiter apprezzavano, altri no (e no, non è un problema solo italiano). Sta a te riuscire a motivare le tue scelte.
Rispondendo alla domanda del titolo, credo che la multidisciplinarietà sia scoraggiata perché non è semplice per uno studente trovare il giusto equilibrio tra settori diversi. È molto più semplice "incanalare" gli studenti in percorsi monodisciplinari collaudati più o meno flessibili.
[ot]Non è questo il thread giusto, ma per i miei gusti "fisici": già la teoria delle stringhe è "troppo", a me affascina tutto l'aspetto matematico soggiacente; di nuove teorie gravitazionali non so quasi nulla, però conosco un fisico e padre gesuita della Specola che è passato dalla gravità quantistica discreta alla teoria delle stringhe (sempre che non mi abbiano informato male)...[/ot]Io sono cresciuto in un ambiente (extra familiare) dove espressioni del tipo "bandolo della matassa" o parole del tipo "nesso" sono considerate aliene... A un certo me ne sono altamente sbattuto, ed ho preso la mia strada (accademica).
“a well-educated man must know a little bit of everything and one thing well.” (Abbott Lawrence Lowell)
"PadreBishop":
Davvero dei professori (presumo di matematica) ti hanno apostrofato male per esserti presentato alle loro lezioni?
no, ma professori di informatica a cui si fanno domande sulla parte matematica di quello che spiegano o applicazioni matematiche hanno qualche dubbio sul perchè mi interessi della cosa (ad esempio in un corso di algoritmi non vedrai mai nulla di analisi numerica, anche se potrebbe essere interessante farlo), o altri parlando di progetti aggiuntivi bloccano tutte le proposte rivolte verso cose più matematiche. Per non tirare in ballo le battaglie per il piano di studi (se potessi farlo come vorrei io tutte le materie matematiche obbligatorie verrebbero sostituite dalle corrispettive di matematica).
Riguardo a questo punto (e solo per questo) penso che il sistema statunitense di usare Major e Minor sia il più adatto per questi studi multidisciplinari, permettendoti di approfondire più materie.
I professori di matematica invece ti guardano come dire "questo lo perdiamo dopo 2 lezioni" e sono un po scettici della cosa, ma finora ho solo seguito corsi sporadicamente senza dare esami (per interesse personale diciamo, al fine di estendere quello fatto ad informatica). L'anno prossimo darò gli esami di matematica (analisi complessa, fisica matematica, meccanica classica, analisi numerica e analisi III) inseriti nel piano di studi (in informatica alla Bicocca gli esami a scelta sono tutti al terzo anno, come quelli in soprannumero, e non si può anticipare nulla ad anni precedenti).
"j18eos":
...e io che ambisco a studiare geometria algebrica e teoria delle stringhe, che dovrei fare? Caricarmi in un cannone e farmi sparare contro la luna?
Qualcuno che sa (o meglio, presume di sapere) mi direbbe:"Embeh? La teoria delle stringhe si esprime con la geometria algebrica!"
Vero, ma non significa che volendo fare una cosa del genere debba conoscere esclusivamente la geometria algebrica... A dirla tutta, bisogna sapere un pò tutto per fare studi del genere!
il nemico!!!

La fisica matematica diciamo che è comunque una branca della matematica con legami con la fisica ed è di confine. Io mi riferisco proprio a materie non per forza hanno interazioni (o comunque non ci si limita a quelle). Un matematico che si occupa di teoria quantistica dei campi dal punto di vista algebrico usa comunque il suo ambito di studi. Un chimico che studia relatività generale no.
Il problema maggiore è comunque in ambito lavorativo, dove vieni praticamente tagliato fuori con un percorso atipico
EDIT Scusa Rule30, non avevo visto
"Rule30":
E' un peccato tutto italiano. Sono stata di recente all'estero e ho trovato un dialogo interessantissimo tra informatica, scienze sociali e scienze cognitive (in particolare in queste ultime, alla magistrale, si ritrovano a studiare insieme sia umanisti che hard scientists). Ti suggerirei di guardare anche fuori dall'Italia.
So che solo in Italia è cosi, il problema è che se tutti vanno all'estero il problema non si risolve. GIà solo il fatto che avere il dottorato in Italia è quasi una cosa negativa mostra l'ampiezza del problema



E' un peccato tutto italiano. Sono stata di recente all'estero e ho trovato un dialogo interessantissimo tra informatica, scienze sociali e scienze cognitive (in particolare in queste ultime, alla magistrale, si ritrovano a studiare insieme sia umanisti che hard scientists). Ti suggerirei di guardare anche fuori dall'Italia.
...e io che ambisco a studiare geometria algebrica e teoria delle stringhe, che dovrei fare? Caricarmi in un cannone e farmi sparare contro la luna?
Qualcuno che sa (o meglio, presume di sapere) mi direbbe:"Embeh? La teoria delle stringhe si esprime con la geometria algebrica!"
Vero, ma non significa che volendo fare una cosa del genere debba conoscere esclusivamente la geometria algebrica... A dirla tutta, bisogna sapere un pò tutto per fare studi del genere!
Qualcuno che sa (o meglio, presume di sapere) mi direbbe:"Embeh? La teoria delle stringhe si esprime con la geometria algebrica!"
Vero, ma non significa che volendo fare una cosa del genere debba conoscere esclusivamente la geometria algebrica... A dirla tutta, bisogna sapere un pò tutto per fare studi del genere!
Davvero dei professori (presumo di matematica) ti hanno apostrofato male per esserti presentato alle loro lezioni?